mercoledì 22 dicembre 2010

Un'altra me

Ecco cosa vorrei. Non solo per Natale, per sempre.

Una più felice, credo.
Una che almeno un pò si ama.

Mi dico che dovrei essere una madre meno nervosa. Ma poi mi accorgo di essere una persona nervosa. Non c'è ambito della mia vita in cui io sia calma e tranquilla.
Immagino che chi mi conosce, mi descriverebbe come un tipo che dice le cose chiare in faccia, risoluto, forte e sicuro di sè.
Quanta apparenza.
Quanta fragilità nascosta dietro a quella forza, a quegli scatti.
Quanto vuoto sento, a volte.
Vuoto che riempio di sciocchezze, battute, scuse inutili, frasi fatte e luoghi comuni.

Sono l'apoteosi della banalità, in molta parte del mio cervello. Non in tutto però, altrimenti ci vivrei benissimo, credo. E invece sento questo moto di ribellione, dentro, giù, in fondo, che forse mi tiene in vita e mi fa andare avanti così, un pò barcollante e maldestra, ma avanti.

E se è vero come dice il saggio, che 'la pazienza è la virtù dei forti', io sono una debole.

Amo le lacrime - senza loro scoppierei - ma detesto gli esseri deboli, i lamentosi, e pure i piagnoni.
Ecco perchè mi dò una parvenza di forza e sicurezza, voce alta e chiara, senza dubbi nè incertezze.

Non sono brava a parlare. Mi annoia il suono della mia voce. Odio sentirla incrinarsi.
Sono incapace di fare un discorso introspettivo, semplice e nudo, senza infagottarlo di ricordi, mediocrità, e cuscini affettivi. Io, solo io.
Non riesco a fare un discorso chiaro con me stessa. A dirmi come mi vorrei davvero. Cosa tenere di me, e cosa buttare via lontano.
Che sono proprio tante le cose da cambiare qui.


sabato 18 dicembre 2010

La Sesta Malattia

Martedì mattina, con un grado di temperatura, sono stata dal pediatra, insieme al piccolo Mattia, perchè aveva la tosse, e infatti aveva la gola rossa - prescrizione di semplice aerosol e complicato antinfiammatorio.

La febbre compare già la sera, e io la mattina seguente contatto il pediatra, che mi conferma la terapia, aggiungendoci il paracetamolo al bisogno, rimandandomi a un paio di giorni dopo.

La notte non si dorme, ovviamente, e di giorno non si mangia, manco a dirlo..
La febbre scende e risale, e di notte arriva a vette mai esplorate, neppure con Ivan..
39.8 è il numero implacabile sul mini display del termometro elettronico.

E venerdì mattina visita domiciliare del pediatra, che visitando la gola del piccino, sentenzia una faringite e prescrive un antibiotico, oltre ai già citati paracetamolo e aerosol.

Io acquisto l'antibiotico, ma faccio discutere tra loro la febbre di Mattìa, che ormai è febbricola, febbriciattola, e il mio eterno dubbio sull'uso degli antibiotici, che sembrano gli unici rimedi al mondo, e che essendo ad ampio spettro, aggiustano di qua e guastano un sacco di altre cose..

Vincono i miei dubbi.. e parlandone in famiglia, nessuno, tranne maritosgainz, ha dato fiducia alla mamma che è in me, che vedeva il piccino stare molto meglio del giorno prima, senza neppure il paracetamolo, e che comunque si era premunita di antibiotico così 'se la febbre dovesse salire, già ce l'ho e subito glielo dò'.
Ovviamente il medico è stato il primo a dirmi che 'io glielo darei ugualmente, ma fai come credi..'

E tutti gli altri (nonna e zie) giù a dirmi che se il dottore lo ha visitato vuol dire che ci vuole, l'antibiotico, e che se ha avuto quella febbre così alta, significa che qualcosa c'è, e in tal caso solo l'antibiotico può guarirlo, che si sta solo perdendo tempo.. e bla bla bla..

Non per dire, ma stavano parlando del mio piccino!

E tra parentesi, io ero l'unica a stare con lui, mentre gli altri davano consigli telefonici senza sapere come stesse il giorno prima, e come stava ieri!
Erano dunque loro a parlare 'per partito preso' - dando cioè subito e sempre ragione al medico.

Io, e non solo io, ho notato che gli antibiotici ormai si usano come nulla fosse,e non mi pare che questo sia cosa buona e giusta!

Sta di fatto che ieri sera è comparso l'esantema su petto e schiena del piccolo, e stamattina pure un pò sulla fronte. Chiamato il pediatra, mi ha confermato che 'allora è la sesta malattia, che si presenta con tre quattro giorni di febbre e poi con puntini rossi. quindi è virale. quindi l'antibiotico non glielo daremo affatto. buona giornata.'

Era una battaglia, e la mamma che è in me l'ha vinta alla grande.
Ma che fatica...

Ma voi? Avete notato anche voi che l'uso degli antibiotici è quasi all'ordine del giorno?
Qui si pensa che siano l'unica medicina in grado di 'far pulizia'... senza pensare ai danni che comportano.

giovedì 9 dicembre 2010

Damien Rice - 9 Crimes (Video e Testo)




Leave me out with the waste
This is not what I do
It's the wrong kind of place
To be thinking of you
It's the wrong time
For somebody new
It's a small crime
And I got no excuse

And is that alright? yeah
I give my gun away when it's loaded
Is that alright? yeah
If you don't shoot it how am I supposed to hold it
Is that alright? yeah
Give my gun away when it's loaded
Is that alright? yeah
With you?

Leave me out with the waste
This is not what I do
It's the wrong kind of place
To be cheating on you
It's the wrong time
She's pulling me through
It's a small crime
And I've got no excuse

And is that alright? yeah
Give my gun away when it's loaded
Is that alright? yeah
If you dont shoot it, how am I supposed to hold it
Is that alright? yeah
If I give my gun away when it's loaded
Is that alright
Is that alright with you?

Is that alright? yeah
give my gun away when it's loaded
Is that alright? yeah
If you don't shoot it, how am I supposed to hold it
Is that alright? yeah
I give my gun away when it's loaded
Is that alright
Is that alright with you?

Is that alright? yeah
Is that alright? yeah
Is that alright? yeah
Is that alright,
Is that alright,
Is that alright with you?

No...


E' da un'ora e passa, ovvero da quando l'amico ob1 me lo ha segnalato, che non faccio che ascoltare in loop questo pezzo.
Bello e toccante.
Grazie ob1.
E grazie Shrek III (fa parte della sua colonna sonora).

Il sapore degli ultimi giorni

Gli ultimi giorni di totalità.
Gli ultimi giorni di 'voglio dormire ancora un pò!!'
Gli ultimi giorni di 'fa niente, lo faccio domani..'
Gli ultimi giorni di 'cosa provo a cucinare oggi?..'
Gli ultimi giorni di 'dopo che portiamo Ivan all'asilo, andiamo a...'
Gli ultimi giorni di maternità facoltativa.
Gli ultimi giorni, proprio perchè tali, sono sempre i più dolci..

'(...) ma il finale, di certo più teatrale, così di ogni cosa, ricordi solo la sua conclusione, così come l'ultimo bicchiere, l'ultima visione, un tramonto solitario, l'inchino, poi il sipario (...)'
Niccolò Fabi - Costruire




Chissà poi che madre sarò..
Non sono mai stata una bi-mamma lavoratrice.. anche se part-time..
Stiamo a vedere.. :)

martedì 7 dicembre 2010

Dalla A alla Z, qualcosa in ogni lettera

Caro babbo Natale...

A - Amicizia - Quella Vera
B - Baci - Chi ne ha abbastanza?
C - Cordialità ((...) da chi hai imparato la cordialità? Da chi ne è totalmente privo (...) - da Il sussurro della montagna proibita, di Siba Shakid)
D - Dreams - Sweet dreams
E - Eleganza - In ogni istante, in ogni pensiero, in ogni gesto
F - Famiglia - Anche chi ha un marito, due figli, e tante sorelle, ne sente comunque il bisogno
G - Gioia - negli occhi, nel cuore
H - holiday - MAGARI
I - Imparare - dal passato, dagli altri
L - Leggere - Ancora di più
M - Massaggi - MAGARI
N - Natura - Dov'è? Dov'è?
O - Orecchini - I miei gioielli preferiti
P - Parole Piene
Q - altaQuota - dove vorrei volassero i miei sogni
R - Riposo - ne avrei bisogno
S - Sorpresa - Sempre
T - Ti amo - All'orecchio
U - Ugola d'oro - sì vabbè..
V - Vorrei, anzichè 'Voglio'
Z - Zzzzzzz - Dormire? Ridere a denti stretti? un pò e un pò...

Amore, con chi parli?

Lavagnetta Magnetica: A E R E O - Aereo
Ivan: Aereo
LM: S A L T O - Salto
Ivan: Salto
LM: E L E F A N T E - Elefante
Ivan: Elefante
LM: E L E F A N T E - Elefante
Ivan: Elefante, ho capito
LM: F I S C H I O - Fischio
Ivan: Eh?
LM: F I S C H I O - Fischio
Ivan: Ah, Fischio
LM: F I S C H I O - Fischio
Ivan: Fischio, ho capito!
LM: F I S C H I O - Fischio
Ivan: Fischio, ok, BASTA!

Io ero nell'altra stanza, piegata in due dalle risate, poichè si stava arrabbiando con la lavagnetta :_)

giovedì 2 dicembre 2010

Arachidi, Nocciole, Kiwi e Fagioli

No, non è una ricetta esotica: sono gli elementi cui Ivan risulta allergico.
Ieri abbiamo eseguito i prick test, a un piccolo lord che manteneva il suo self-control pur piangendo, per la promessa della stanza-giochi che lo aspettava oltre la porta, e dove un paio di minuscoli ricoverati facevano un divertente chiasso.

Così, grazie a una antipatica orticaria, diciamo addio alla Nutella.
Anche a quella home-made, ovviamente, chè le nocciole son nocciole pure a casa.

Scusate, vado a piangere in cucina, davanti al bimby e alle nocciole.

venerdì 26 novembre 2010

La Bellezza delle cose (Carmen Consoli)



Ho detto che mi sto facendo prendere dalla musica di qualche anno fa. Che fa già parte di me, insomma. Oggi in macchina mi sono fatta fagocitare dalle note e dalla voce della Cantantessa, e i brividi mi hanno colto fin dalle prime note di questo pezzo.
In realtà tutto quell'album (Confusa e Felice) lo canto con godimento e lo vivo fin nelle ossa.
Era il periodo dei testi 'semplici' di Carmen Consoli - semplici ma mai scontati o banali, almeno non per me.

Ed ecco il testo..

Non hai mai sentito dire che
la bellezze delle cose
ama nascondersi?
Ed è forte quello che ho dentro
distante dalla mediocrità..
ho rischiato di perdere tutto
per non subirla..

Non hai mai sentito dire che
la bellezze delle cose
ama sorprenderci?
Ed è forte quello che ho dentro
distante dalla mediocrità..
Ho bendato i miei occhi da tempo
per non vederla.

Ed avrei voluto trovarmi fra le tue
parole più belle,
raccogliere un brivido
dai tuoi sguardi!
Ed avrei voluto trovarmi tra le tue
risposte distratte.

Abbiamo vagato a lungo in quei discorsi
preziosi e contorti
senza concludere.
Ed è forte quello che ho dentro
distante dalla mediocrità..
Ho inseguito il rumore assordante
per non sentirla..

Ed avrei voluto trovarmi tra le tue
parole più belle,
raccogliere un brivido
dai tuoi sguardi
ed avrei voluto trovarmi tra le tue
risposte distratte..

Non hai mai sentito dire che
la bellezza delle cose
ama nascondersi ...

giovedì 25 novembre 2010

Nove mesi fa, arrivavi tu..

piccolo Mattia.
Che oggi gattoni e ti alzi come nulla fosse. E da poco hai fortunatamente imparato anche a rimetterti per terra, godendo dell'atterraggio sul pannolone.. come sei buffo, piccolino mio..

Nove mesi fa, mi sentivo una tigre.
Avevo partorito praticamente la sera prima, sei arrivato a mezzanotte e cinque minuti - quindi ho goduto di tutta la notte di 'riposo', notte in cui non riuscivo a rendermi conto che fossi tu, proprio tu, quello che non mi lasciava in pace il fianco destro.. e in cui non riuscivo a capacitarmi di sentirmi così bene. Certo, le ore prima del parto non sono state belle, e neppure i dannatissimi punti... ma il cervello e il corpo cancellano velocemente quei dolori.

Nove mesi. Pare un'altra gravidanza. Da cui nasce un nuovo noi.
Un noi un pò più consapevole.
Stai crescendo, ci stiamo staccando, come io, dolorosamente desidero.
Tra un mese riprendo a lavorare, sai?
E tu starai con mia cugina T.
Lo so che ti piace. Ci stai già qualche mattina, quando io scappo in ufficio, a prendere un pò d'aria. Ma anche a farla prendere a te, perchè mi accorgo di non essere fresca, paziente e attiva come invece vorrei, come invece dovrei, per tutto il giorno, tutti i giorni, ventiquattro ore di fila.

Nove mesi fa, era giovedì. Il sabato saremmo dovuti uscire, ma il medico non ci fece andar via. Diceva che aveva notato in te 'tremori sospetti'. Li ha visti solo lui, per fortuna.
La dottoressa successiva, invece, ti volle tenere in 'osservazione' e fu così che ti ricoverò in neonatologia.
E ti tolse a me.
E quando la domenica mattina fui chiamata per allattarti, che piangevi forte, fu sempre lei, la super dottoressa, che mi cacciò via perchè aveva un bimbo problematico appena nato (e che poi fu trasferito con l'elicottero verso un altro ospedale).. e io non potevo stare in neonatologia, dove eri tu. E mentre andavo via con gli occhi lucidi e il seno dolente e grondante, urlò alla puericultrice, e dateglielo un pò di latte, a 'sto bimbo!.. perchè tu piangevi.. avevi fame.. volevi me.. e io non c'ero. E io non riuscivo a staccarmi da quella maledetta porta. Tornata poi in stanza, ho pianto con papà, perchè non capivo che bisogno c'era di trattarci così. E forse non ce n'era alcuno.
Piango ancora oggi, quando ci penso...

Ma. Il tempo passa. Quella ferita si sta rimarginando. Ti guardo, mi sorridi e capisco che va tutto bene. Quella super dottoressa la odierò per il resto della vita, ma a parte questo, non resterà nulla di quegli spiacevoli episodi. Nulla se non i miei ricordi, e queste parole. Perchè anche le lacrime più amare, col tempo si asciugano.

Buon complemese, piccolo Mattìa.

mercoledì 24 novembre 2010

La formula magica

Che per caso qualcuno di passaggio conosce una formula magica da adottare per evitare la rottura completa della lavatrice?
Siamo senza un soldo.
Dobbiamo ancora ordinare l'armadio a muro nella nicchia dell'ingresso.
I soldini, li stiamo raccimolando per questa cosa qua..

Ma oggi la lavatrice non ha fatto la centrifuga.
Ok, ha otto anni il fedele elettrodomestico.
Ma.. come dire.. proprio non vorrei si sfasciasse in questo santo momento!

Intanto, per dimenticare di tutto un pò, mi sto dando alla musica di anni e anni or sono.. Gli U2 con The best of, e La cantantessa con Confusa e Felice.. in auto.. e i Radiohead con KID A e THE BENDS, qui a casa..
I pargoli apprezzano.. buon sangue non mente!
Sarà anche che gli piace vedermi ballare e cantare come una pazza?
Ma quando sono alla guida canto solo, non ballo, giuro..

Ecco qualche pezzo che mi ronza in testa in questi giorni..








giovedì 18 novembre 2010

Ci sono, ci sono!

Tra due mattinate in ufficio, i lividini sulla faccetta soffice di Mattia che gattonando si arrampica ovunque, (ora sta provando la grancassa..), la lettura affamata del secondo tomo di Stieg Larsson, stamattina ci siamo messi a ballare La Flaca, con gran sollazzo di entrambi :)

..por un beso de la Flaca...

..qui in una versione più lenta:



giovedì 11 novembre 2010

And nothing else matters

Oggi piove - fa niente..
Fa anche freddo - ma non importa..
A casa non ho combinato nulla - si vede che mi rifarò..
Ho preparato il thermos del tè e l'ho lasciato bello caldo sul tavolo della mia cucina -magari la prossima volta no..

Oggi sono stata in ufficio.
Non che ci sia il sole a splendere, tra quelle mura, tra quei fogli, quei numeri, quelle telefonate e quelle richieste. Bè, forse tra gli amici con cui lavori un pò sì, un pò di sole intendo, nonostante le nuvole, nonostante la distanza, nonostante la diversità. O forse proprio per quello.
E.. dico la verità: sono migliore e più tranquilla, quando stacco un pò la spina - dal piccolino, dalla casa, dalla massaia.

Mattia è mooolto mammone. Suuuuper attaccato a me. Stamattina rideva a crepapelle col fratello, mentre io rubavo cinque minuti per la doccia, quindi, con l'accappatoio indosso, sono andata a sbirciare nella cameretta cosa stessero facendo.
Mattia mi ha visto, ha smesso il sorriso e ha indossato il lagna-style che gli si confà. Ergo, mi sono vestita, pettinata, truccata, con lui che mi supplicava di prenderlo in braccio. Te credo che poi ho scordato il thermos!!!

Ivan ovviamente è più grande, e fa storie per vestirsi, si sveglia dicendo che NO, NON VOGLIO ANDARE ALL'ASILO, non vuole subito fare colazione, ma mentre la faccio io si ispira e allora sì, ha voglia della sua tazza di latte, poi storie per lavarsi i denti e il naso, ma quando finalmente è pronto va all'asilo come un bravissimo piccolo lord.
Torna e gioca, poi dorme e si sveglia praticamente prima di cena.
Il problema è che appena si sveglia va di filata verso il cassetto dei dvd. Prima della pipì, della merenda, delle coccole, il suo pensiero è VOGLIO VEDERE UN CARTONE. In realtà è l'unica tv che guarda, e ormai ci è attaccato come un carcerato lo è alla sua ora d'aria giornaliera.

venerdì 29 ottobre 2010

Pasta e Ricotta (e scusatemi)

Totalmente off topic.
Assolutamente nel mio stile, insomma.
Oggi ho pranzato con un piatto di elicoidali conditi con ricotta, zucchero, limone grattugiato e cannella. Una delizia.
Da piccola i pranzi preparati da mia madre erano standard - ottimi, ma standard. Così si sapeva, ad esempio, che il sabato era il giorno del brodo di carne, che il venerdì era dedicato al pesce, che il pranzo della domenica era ragù e carne, che il martedì e il giovedì ci sarebbe stata pasta al sugo, nel piatto dei commensali. Ma il giovedì, ogni tanto, il menu prevedeva anche un assaggio di pasta condita con la ricotta dolce. Dico la verità: da piccola la odiavo. Difatti l'ho assaggiata ben poche volte. Ridico la verità: oggi mi piace.

Son cambiata assai. Son cresciuta. Invecchiata, come volete. La faccia è sempre la stessa (non è che ho la faccia da bambina, è che da bambina avevo la faccia da adulta), solo un pò più stanca e segnata dalle piccole rughe del mio tempo.

Chiedo umilmente scusa a Minerva e a Sibia, per non aver ringraziato, accettato e postato a tempo debito, i premi-meme assegnatimi con tanta simpatia.
Giuro, non sono snob, è che il periodo non è stato dei migliori, ma pare che le nuvole si stiano spostando lontano.

E poi volevo scusarmi con Paola, perchè le ho detto che ci avrei provato a fare l'ultima competition, ma niente - mi sono iscritta a polyvore - ci ho provato, e i miei abbinamenti facevano schifo - quindi nisba..

ps operazione riuscita - era benigno - la strada pare in discesa, adesso..

lunedì 18 ottobre 2010

Trentuno salva tutti

O anche: fatto trenta, facciamo trentuno.

E oggi, un romanticissimo maritosgainz mi ha regalato... un dipinto, tratto da una mia fotografia..
Ma non solo il ritratto.. mi ha regalato la sorpresa.. mi ha regalato l'inatteso.. mi ha regalato mè stessa di qualche anno fa.. mi ha regalato un pezzo di me che non sapevo mi mancasse.
E mi ha regalato la sua giornata qui a casa....

Grazie, diciottoOttobre, di essere proprio così, come sei oggi.. luminoso, fresco, calmo..
Grazie Ivan e Mattia di giocare insieme sul tappeto, mentre vi guardo stando ferma lì, a misurare la bellezza della vita, dai vostri gesti.

giovedì 14 ottobre 2010

Coincidenze

Tre giorni fa, mi cade un bicchiere dalle mani, e si frantuma in mille subdoli e pericolosissimi pezzettini.
E, in quel momento, nella mia testa a che penso? Penso a quel che dicono nel film Le fate ignoranti, e cioè che quando ti si rompe un bicchiere significa che hai perso un amico, una persona cara.
Lei.
Lei che chiamo mamma, ma non è mia madre.
Tre giorni fa Lei ha fatto delle ecografie.
Lei ovviamente non sa niente.
Noi, adesso, sì.

venerdì 8 ottobre 2010

Ottobre: compleanni, marmellate e ladri..

**Ok, io ci ho provato - è da stamattina che cerco di pubblicare una foto dei panzerottini con marmellata di mele cotogne (fatti da me, sia i panzerottini che la marmellata) ma blogger me lo impedisce.
Mi chiedo, anzi, VI CHIEDO - ma come diavolo fate, voi altre blogger, a pubblicare post carichi di foto e foto e ancora foto??
Io uso google chrome.. può c'entrare?**

However..
Se riuscissi a fare dieta ad Ottobre, sarebbe un gran risparmio di calorie, perchè due terzi del nostro entourage è Bilancia.
Abbiamo avuto due compleanni importanti (diciotto anni di un nipote e cinquanta di un cognato), e abbiamo fatto i regali tutti insieme, a sorpresa, ed è sempre bello guardare il sorriso delle persone cui si vuole bene..

E in questo mio new sweet October, in cui non devo allungare una mano sul ventre per sentire quel movimento così speciale.. mi basta alzare gli occhi e trovarmelo lì davanti, il movimento speciale dello scorso anno.. tutto impiastricciato di pappa, finalmente felice di cickciackare con la pastina, e poi leccarsi le manine piccole, e guardarmi con gli occhi sorridenti... ho scoperto l'amore per le marmellate - prepararle, imbarattolare, bollirle ed etichettarle.
Ok, è un amore che senza il bimby non sarebbe mai nato, diciamo la verità. Che già così, il tempo che se ne va è tantissimo.. ma, è vero, la soddisfazione poi di aprire la credenza e trovarci stock di barattoli variopinti (prugna, mele cotogne e pesche, tre colori di marmellata che adoro!!) è proprio grande.

Alla fine ho fatto due conti, e se non l'avessi fatta in questo momento che sono in maternità - quindi a casa - non l'avrei mai fatta.. ecco perchè da quando ho il bimby, non l'avevo mai provata.. in verità ho sempre provato un certo timore reverenziale verso le conserve... soprattutto per la parte di imbarattolare, e sterilizzare tramite bollitura, con tanto di strofinacci tutto intorno.. ma ne sono uscita talmente soddisfatta, che non vedo l'ora di preparare le prossime!!

Ho comperato i primi mandarini.. siciliani... che bello sbucciarli, e sentirli sodi e freschi nelle mani, e che buon profumo! Non vedo l'ora di fare le prime caldarroste - quest'anno il vinello lo bevicchio ;) giusto un pò eh!!

Eh sì.. l'autunno è proprio arrivato.. ok, oggi piove, il sole è sempre più rado, ma.. forse proprio per questo, è così bello, quando poi fa capolino..

E in tutto questo clima festoso.. di compleanni e dolciumi, e risate e sorprese.. si sono introdotti due ladri, nella casa di mia sorella A.
L'immagine della casa messa a soqquadro dai manigoldi, mi ha impressionato alquanto. Hanno fatto proprio come nei film. Si sono introdotti dal balcone.. sono saliti dal tubo di scolo, hanno forzato la finestra del cucinino, hanno aperto tutte le ante dei mobili del soggiorno, hanno svuotato armadio e cassetti della camera da letto, hanno portato via una serie di ricordi insostituibili (per mancanza fisica della persona che ha regalato quei regali), hanno scollegato e portato via anche il computer. E poi sono andati via, lasciando porta e portone aperti, e una scìa di cattivi sentimenti e pensieri che fanno male, e la vita di una famiglia che è già vulnerabile, resa ancora più fragile, dalla paura, dalla impressione di non essere al sicuro...
Oh sì, molto meglio che siano entrati quando non c'era nessuno.. molto meglio che poi da nessuno siano stati scoperti e che siano andati via senza lasciare traccia alcuna.. così FORSE la brutta esperienza la si dimentica più facilmente. FORSE.


mercoledì 6 ottobre 2010

I blog fanno bene all'umore

Mi è nato un blognipote!
Ovvero, una delle mie sorelle ha partorito un blog..
ed eccola qui, in tutto il suo acerbo splendore di neo blogger!! :)

Speriamo sia un pò più chiacchierona dell'altra mia sorella che non scrive da.. un anno (domani)

Bè, auguri barbamamma!!

sabato 2 ottobre 2010

I bambini fanno bene al mondo

Qui carpinaland, in diretta dalla prima Settimana della Contabilità, che si è appena conclusa, con esito positivo. Commenti entusiasti da ogni dove....

Così, questa settimana, tutte le mattine, carpina si è caricata bagagli e burattini (leggi: borsa cambio, thermos con brodino, accessori e ingredienti pappa, banana per la mamma, Mattia in versione ufficio-mood, Ivan in versione non-voglio-andare-all'asilo), e dopo aver accompagnato Ivan all'asilo, si è recata in quel del suo vecchio ufficio, chiamata d'urgenza per chiudere cose vecchie vecchie, e finalmente poter guardare in faccia il Sacro Bilancio 2010, se pure in maniera provvisoria.

Alcune considerazioni sulla particolare esperienza del cucciolo in ufficio:
- mamma-carpina: si sente autorizzata a pensare e fare altro, gongolando per ogni errore risolto, ogni centesimo allienato, ogni mastrino ripulito; si sente leggera, libera di chiudere casa al mattino e rivederla al pomeriggio; libera di allattare ad ogni uè che lo richieda; obbligata a vestirsi decentemente (che fin'ora, a parte asilo e supermercato, non è che chissà quali uscite si facciano qui eh!); brava ed organizzata che ha pensato al thermos e quant'altro per preparare la pappa in mezzo minuto, ovunque sia.

- il cucciolo: non smette di guardarsi intorno, e meravigliarsi di ogni cosa, anche della sua manina che viene illuminata di squincio dal sole che entra dal finestrone accanto alla scrivania; si spaventa per un camion che romba per entrare nel gommista accanto; si incanta per la musichetta del sistema operativo che parte, o si blocca e riparte, o viene spento; si incavola quando la mamma digita e digita velocemente, senza prestare subito l'attenzione dovuta ai suoi urletti, o semplicemente ai suoi piedini; perde il conto di quanta gente sconosciuta lo prende in braccio, e regala sorrisi; si sente protetto, e dopo la pappa dorme della grossa; è felice, felice di essere proprio lì, accanto alla sua mamma.

- i colleghi: tutti, indistintamente, e per quanto incazzosi o tediati dalla giornata siano, alla vista del funghetto in passeggino o in braccio, si aprono in un sorriso che, nonostante tenda tutti i muscoli del viso, in realtà rilassa lo sguardo, gli occhi e la bocca, e che fa bene.

Perchè in tutto ciò carpina ha scoperto l'acqua calda, e ha capito quanto i bambini facciano bene al mondo (anche a quello del lavoro).

Tra neanche tre mesi, carpina rientrerà in ufficio a lavorare, per sei ore al giorno.
Anche meno, diluendoci un pò di vecchie ore di ferie.
Questo fino ai dodici mesi di Mattia.
Per il dopo, carpina ha chiesto di lavorare.. part-time.
E il part-time le è stato concesso.
E carpina si è guardata intorno e si è sentita enormemente fortunata.
Perchè a destra ha visto una ragazza che è stata licenziata appena sposata, a sinistra una che è stata licenziata quando il primo figlio ha compiuto un anno (e così chissà quando lo fa il tanto sospirato secondo..), poco più in là, una licenziata dopo il secondo figlio, e che si è aperta un negozio, perchè una donna-mamma-di-due-bimbi, non trova lavoro e punto.

Ma quanto è ingiusto il mondo del lavoro, con noi femmine?
Ma perchè?

Qui una puntata di Presa Diretta, che affronta il tema a livello nazionale e non.

mercoledì 22 settembre 2010

Il problema di vestirsi decentemente* con X chili in più

*dicasi decentemente, qualsiasi modalità di vestire ci faccia sentire a nostro agio.

Aria d'autunno.
Sulla scia di quel che trovo in altri blog, mi sono data del tu col mio guardaroba.
Non è stato un bello spettacolo. E' incredibile quanto precisi siano i miei occhi nell'individuare in quella marmaglia di roba, tutto quello che mi può ancora andare. Poco, molto poco.

Vogliamo parlare delle maglie?
I pantaloni sono più onesti, non salgono neppure.
Ma le maglie no - entrano - ti fanno illudere - sono subdole - perchè poi ti guardi, e ci impieghi un secondo e mezzo a togliertele e scaraventarle sulla testata del letto (ovvero, il più lontano possibile) - ma la visione di come quella maglia ti sta (e ti stava) ti perseguita per le ore successive, spingendoti ad aprire il frigo in cerca della nutella fatta in casa (e vorresti mandare a quel paese il Bimby e la sua ricetta maledetta) - ad aprire la credenza dei biscotti, fartene una scorpacciata e poi dimenticarla, salvo poi ricordarla d'improvviso (insieme a tutte le altre scorpacciate) quando finalmente ti fai coraggio, e tiri giù la pesapersone, e vedi che le scorpacciate dimenticate, sono in realtà tutte lì, in quei CINQUE CHILI CHE HAI PRESO DA QUANDO HAI PARTORITO.

Oh sì, io allatto.
Sarà per questo che tento in tutti i modi di diventare taglia MUCCA?


Così, sabato, mi sono regalata un'oretta di shopping PER ME.
Sono uscita di casa pensando a un paio di met basic, da abbinare a quasi tutto - e sono stata fortunata, li ho trovati quasi subito.. a sigaretta, un bel lavaggio blu scuro - ovviamente a bassa vita, ecchettelodicoaffà, se sopra mi metto qualcosa di aderente mi si spacca lo specchio. ç_ç

così ho dato un'occhiata a un outlet piccolino che hanno aperto di recente, e ho trovato due girocollo a manica lunga, e due felpe molto colorate, molto molto coprenti, ma necessarie...

C'era un vestitino.. ohh un vestitino stampato anni settanta, sui toni del marrone (my favourite colour specialmente in autunno).... l'ho provato.. mi sono spaventata, e mi sono ricordata un paio di battute scambiate con caia, lo scorso anno.. quando io dicevo (incinta con la bella pancetta in evidenza) che indossavo felicemente 'vestitino e stivali', e lei mi diceva che quello era un periodo in cui il look era tabù (lei aveva partorito a giugno). Mi è scesa la lacrimuccia.

L'analisi del contenuto del mio armadio non è ancora terminata.
Prevedo una strage.

domenica 19 settembre 2010

Vorrei.. illuminarmi d'immenso

voglio.
l'erbavoglio.
tante cose.
tutte insieme.
e niente.
d'improvviso.

vado a letto, sapendo che di lì a poco uno strillino mi farà sollevare dal letto, e girare la testa, e mancare la voglia di accendere la lucetta della notte (dormo al buio più completo - non capisco quei film in cui l'unica protezione contro la luce mattutina, è costituita da tende.. io le tapparelle le abbasso al completo..), tale che sono più maldestra della norma, che già normalmente non sono il ritratto della leggiadrìa, figurarsi al buio.
mi rimetto a letto sperando, sperando, ma ben sapendo.
e infatti. Uèèè.
ma che ore saranno? bò.. a volte non sono neppure le due, a volte sono quasi le sei - fare una media lo trovo ingiusto, nonchè riduttivo: a volte sono fortunata, altre no, o magari meno.

vado a letto e nel dormiveglia mi accorgo di pensare a cose assurde, per conciliare il sonno. più che pensieri assurdi sono ricordi strani, e inizi di post, che poi ovviamente scordo nel sonno. i ricordi, queste minuscole istantanee che mi si parano davanti senza preavviso alcuno..
il fiocco azzurro delle elementari. insomma, fiocco.. era un nastro, che infiocchettavo, ma che non stava mai su bene - le foto dimostrano. ero più felice quando lo 'dimenticavo' e mi sentivo un medico, col grembiule bianco - il mio preferito era con l'abbottonatura sul davanti, quindi molto simile a un camice.
il nastro era riposto nel portalavoro, col suo odore di legno che viene da lontano, vissuto, e che oggi non esiste più. il portalavoro (o porta cucito) di legno scuro troneggiava al centro della scrivania che ancor oggi è nella cucina di quella casa. nel portalavoro ci trovavi le spolette di filo colorato, gli aghi, il gesso per la stoffa, gli spilli, le spille da balia, i bottoni solitari e le famiglie di bottoni, tenuti insieme da un filo... insieme a gomme, temperamatite, ferma campione, graffette, e, appunto, il mio nastro.

le elementari.. che periodo.. mi viene in mente il libro degli esercizi. ma non il libro della scuola. il libro dell'enciclopedia. i miei genitori hanno speso ogni mese parte dell'esiguo stipendio, per riempire di enciclopedie il nostro salotto e la libreria di marmo della cameretta. tra le tante (a memoria almeno tre raccolte) ne acquistarono una beige (non ne ricordo il nome, ma la prossima volta che vado da mio padre, giuro che la guardo). tra tutti i libri di tutti gli argomenti possibili, ce n'era uno di esercizi proprio per la mia età.. matematica e gli insiemi, italiano e le domande a trabocchetto.. ricordo che ero super-brava. ma li facevo di nascosto da mia madre. lei non voleva li facessi, perchè 'rovinavo il libro'. che tristezza sapere che non potevo mostrare a lei, i miei successi su quel libro...

e poi la pioggia nella terrazza della mia infanzia.
ricordo che mia madre, quando pioveva, in estate, sistemava in terrazza le sedie della cucina, proprio sotto la pioggia, a testa in giù, di modo che l'acqua ne bagnasse le gambe. il motivo? far ingrossare il legno, e rendere le sedie più stabili, almeno momentaneamente. tornassi indietro farei una foto alle sedie a gambe all'aria, che prendono acqua e non sanno perchè.
l'odore della pioggia mi ha sempre inebriato.
e l'odore del legno bagnato lo trovo particolarmente sensuale...

sempre pioggia. un pomeriggio della mia preadolescenza, in terrazza piove, piove leggero.
guardo la pioggia, i vetri, voglio uscire, uscire in terrazza, ma ho le maniche corte.. e poi.. scendo, vado a prendere un maglione di lana grossa, lo indosso, e corro, corro su, esco, guardo il cielo, e chiudo gli occhi, sento la pioggia che mi bagna il viso, il maglione. spalanco le braccia, sento il fresco penetrare il maglione, l'acqua che si insinua piano piano nella trama e che mi bacia la pelle...



sabato 11 settembre 2010

Funny Ivan's Sentences

Solo un saggio tratto da qualche momento della sua giornata... :)

mamma, facciamo che io sono un cane abbaiante? pèffinta però!!

mamma, Matti non gattona bene, non fa miaaaaao miaaaaao..

mamma, però: facciamo che tu dicevi ohhh che cavallo galoppante! ok? però non adesso, quando galoppo, ok?

mamma, ti dico una cosa: però, mm io stavo colorando, eh? quindi ero stanco, eh? quindi, io, stavo dommendo. Eh!

mamma, pelò! Posso sendere giù a un bimbo? Che se no, io non ho neppure un bimb' pè giocare! Pecchè mamma?

maaamma, posso vedele un cattone? Eddààài, solo uno! Ok? Eh? Ok mamma????? Pelòò ieri tu avevi detto che io uno lo potevo guaddare, però io non l'ho guaddato. No, Quello dej animali non è un cattone.. Posso vedere l'ègalaciale? Oppure Caas.. O tinkilallapo.. Eddàài mammaaa!!

mamma, è pronta la pasta? sento l'odore!! mmm che pofumo!! mamma, mi fai assaggiare? a me piace dura!! no, anche cruda a me mi piace però mamma!! mmmm che bontà!

papà.. io sto pepalando la ciambella americana.. se vuoi a venire a vedere la ciambella 'mericana.. vieni, ok?

mamma, questo è il fucile, ok? vedi? ha il click per 'parare. Mamma, no, non è il pesso dell'appirapovvere, ok? E' il mio fucile. E io ti pparo!! bang bang! Pèffinta però, mamma.. no, mamma, nò pianjere.. Vedi, non c'è i foco!!

giovedì 9 settembre 2010

Titolo, Titolo, Titolo.. Bò

Ehi, sono qui, sono sempre stata qui, solo che magari sono 'nascosta'.
Mi nascondo dietro i libri, le cose da fare, le scuse dei bimbi, ma la verità è che non sapevo cosa scrivere. Non che ora lo sappia, a dirla tutta.
Solo che mi sono stancata di entrare nel mio blog (che ho come web page di apertura) e trovarci 'Il tempo scorre. All'indietro' - a furia di leggerlo quel titolo, una si impressiona, anche.

Suvvia, aggiorniamoci un pò :)
Mattìa (faccetta soffice, causa paradisiaca consistenza della sua ciccettina) è nel pieno del divezzamento, siamo ormai alla fase del 'mangio tutta la pappa che mi prepari', da una decina di giorni, e speriamo continui così.
Dal punto di vista motorio, si mette a quattro zampe e si dondola avanti e indietro, senza muoversi da dove si trova, poi si spatascia per terra stile 'tartaruga' e striscia e si rotola fin dove vuole.
Ivan, era uguale.
Ecco, i confronti, parliamone: sono sani? normali? doverosi? assolutamente sconvenienti?
Io non avevo questo tipo di esperienza, essendo da poco diventata mamma di due bimbi - prima, insomma, non avevo materiale con cui fare i confronti, e quelli fatti dagli altri non mi toccavano il cuore, e anzi mi facevano solo innervosire.

Ma ora - oggi - qualsiasi cosa faccia Mattìa, la mia mente va a Ivan (faceva anche lui così?), quasi a indagare che le cose vanno come devono andare, se e solo se, sono già successe con Ivan.
Qualcuno mi fa notare qualcosa di Mattìa (è magrolino - è vispo - è serio - è sorrisone - è solleticoso), e io subito, quasi a giustificare Mattìa, dico 'sììì, anche Ivan era/faceva così'.

Non che me lo inventi, il fatto è che si somigliano tanto tanto, e non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista del caratterino niente male.. ma mi detesto quando mi parlano di Mattìa e io ci metto Ivan in mezzo. E non Ivan di oggi, no, Ivan di tre anni fa!
Bò, passerà.. spero.

Ivan - dopo aver pericolosamente vissuto due mesi interi, ventiquattro ore al giorno con mamma e fratellino (il papà ha lavorato eccezion fatta per la prima settimana di luglio e la prima di agosto), dal primo settembre, Ivan ha ripreso l'asilo. O l'asilo ha ripreso Ivan.
Ora non smette un attimo di parlare e se tu, mentre lui chicchiera, gli chiedi di aspettare un attimo, di tacere un attimo, lui calmo calmo ti dice 'mamma, ti dico una cosa..' e continua, imperterrito, a blaterare sullo Spazio (mamma, la sera c'è lo Spacio nè Cielo, lo sai??), sulle chitarre elettriche (di Jimmi enrix magari), sulle bbatterie, sui cattoni, eccetera. Ormai si sveste e riveste orgogliosamente da solo.
Stamattina ha visto le prime foglie sull'erba di una aiuola, e mi ha detto 'mamma, ci sono le foglie pè terra, tra poco è Autunno' - e il mio cuore esultava, insieme al suo tono entusiasta.

Carpina - dopo aver pericolosamente vissuto due mesi interi, ventiquattro ore al giorno con i due pargoli dei figli, finalmente dal primo settembre ha qualche ora d'aria al mattino, e durante il riposino di Mattia, sente il silenzio invadere lo spazio tempo intorno a sè, ed è grata di un tal lusso.
Ciononostante a guardarla sembra un pò una pezza.
Il fatto è che non è dimagrita, e non si vuole pesare, perchè non vuole scoprire che magari è pure ingrassata.
Ora, sì, lo sa, ha molti chili in più, per la nobilissima causa della maternità, e allattamento.
Ma, sono solo scuse. Nobili, ma sempre scuse.
Il risultato non cambia.
I chili sono uguali.
E anche la deprescion. Simpaticamente deprescion.
However, stasera una parrucchiera verrà a casa sua a tingerle i capelli, per farle provare l'ebrezza di spendere meno della metà di quanto si spende andando al salone, nonchè meno della metà del tempo.
E speriamo (forza, tutti insieme, sperate anche voi!) che già da stasera, dopo il colore, ella si senta un'altra carpina, chè, così come sta in questi giorni, non si piace proprio.

Libri
Ho ri-letto la Allende. Paula. La casa degli spiriti. D'Amore e Ombra. Eva Luna.
Maritosgainz guardava e soffriva, e io non capivo perchè. Poi, mi ha svelato l'arcano.
(Respira. Inspira. Espira. Inspira. Espira. Piano. Piano.)

Maritosgainz. Ritiene. I libri. Della. Allende.
......................LETTERATURA DI SERIE B.
------- (inorridiamo tutti insieme a questa definizione, please)

Abbiamo sfiorato la catastrofe.

Ora, io posso capire, la differenza di gusti letterari, dato che maritosgainz ama la letteratura americana, (Frasi brevi. Concetti profondi, ma striminziti. Descrizioni monche.) che è proprio l'opposto della copiosità di parole, aggettivi, e complementi della Allende: ma da qui a chiamarla (sorridendo) 'letteratura di serie B' ce ne passa!!!

E così ha pensato di rifocillare la nostra libreria con un libro pulp (non avevo mai letto pulp) e si è presentato con Ammaniti, e un bellissimo COME DIO COMANDA.
Bè, non è proprio il mio genere, ma a maggior ragione, se è piaciuto a me che non amo questo genere di storie così forti, vuol dire che è proprio ben scritto!
Al contrario di LE COSE FONDAMENTALI di Tiziano Scarpa. Una lungaggine di cui mi è piaciuta solo la fine, anche perchè ERA la fine.
Cosa hanno in comune questi due libri, oltre al fatto che me li ha regalati Maritosgainz e io li ho letti in Agosto duemiladieci?
In entrambi c'è l'immagine del pollo nel cellophane, come comparatore di due cose diverse.
Strano,no??

Scappo - Mattìa si è destato.
A presto!!

martedì 27 luglio 2010

Il tempo scorre. All'indietro.

I giorni passano, e io me li lascio scivolare addosso, tentando in tutti i modi di vivere l'attimo, il presente. Soffermandomi a lungo su dettagli infinitesimali - un profumo, un pensiero, una sensazione.Ma fuggono, fuggono via, via da me.
E vanno all'indietro, i giorni, nel passato.
E io, impossibilitata a viverli, forse non allenata, o forse inadatta a viverli come tali, mi proietto verso il futuro, nell'ignoto.
Era Maggio, e pensavo a Giugno; Luglio è già passato, mentre oggi penso a Settembre, a quando cioè, Ivan riprenderà l'asilo.

Pure, a Maggio pensavo questo Maggio non tornerà più.
Avevo l'illusione che quel pensiero mi avrebbe aiutato ad allertare i sensi, per acquisire più istanti possibili di quel Maggio di luce e di ciliegie. Assorbire il tempo.

Sono fatta di una materia che non mi permette di vivere pienamente l'Adesso. Ho bisogno che sia passato, per viverlo davvero, nel ricordo.
Il ricordo, nobilita l'istante.

Pavese ha scritto in Feria d'agosto Le cose si scoprono attraverso i ricordi che se ne hanno. Ricordare una cosa, significa vederla - ora soltanto - per la prima volta.
Perfettamente in accordo con quello che ho nel cuore.

Noto che questo vivere proiettati verso il futuro, e quasi ignorando il presente, è cosa assai comune, insomma io non sono certo l'eccezione, la rarità.
Ma questo non mi allevia il fastidio - quasi il dolore, in verità.
Lo scrivere, invece, è un antico rimedio, a questo dolore.
Luglio è passato, e insieme, tanti momenti sono andati perduti, si sono frantumati sedimentando in fondo al cuore, e nessuna parola - o quasi, ho scritto in questo mese.
La calura le soffocava tutte.

lunedì 26 luglio 2010

5 mesi - insieme si cresce




Ieri Mattia ha compiuto i suoi primi cinque mesi di vita.
Eravamo al mare, nel sole e nel vento, e sotto un cielo infinito.
Ormai è un atleta, un ginnasta provetto.. con l'aiuto delle nostre mani si solleva in piedi sulle gambette tenere ma forti.
I propri piedi sono il suo snack preferito, e appena è disteso (sul letto o nel box), come fossero a molla, le gambette si flettono e portano quei piedotti panzerotti direttamente alla sua bocca. Più che snack, li usa a mò di massaggia-gengive.
Il 20 luglio, eravamo ad un matrimonio (il nostro primo matrimonio in quattro), e gli sono spuntati i suoi primi due dentini, gli incisivi inferiori. Come per il fratello, i dentini gli spuntano a coppie.

La notte. Tenera è la notte. Con risvegli continui, e al mattino lui è sempre nel lettone, e io mi alzo per il dolore al collo e alle spalle. I miei primi passi della giornata sono sempre incerti, finchè la spina dorsale non viene sciolta a modo.
Mi sveglio vecchia e poi ringiovanisco nell'arco della giornata; mi serve, quel ringiovanimento, per affrontare la notte successiva.
Ma, va bene così.
Io dormo, certo un pò scomoda, ma so che passerà.

Di giorno ormai dorme poco.
C'è da dire che quel caldo soffocante, di cui oggi non v'è traccia, ci ha messi a dura prova.
Insomma le mie giornate, quando non usciamo, le passo facendo l'inventario delle cose da fare che non riesco a fare. Un pò deprimenti. Ma poi, arriva il giorno che faccio quello e l'altro, e mi sento di nuovo fresca e piena di energie.
Il rapporto col fratello fiorisce di giorno in giorno che è una meraviglia da guardare e ascoltare.
Alle volte li spìo, sentendo le farfalle nello stomaco.
Li guardo e penso che senza di noi, senza la nostra unione, loro non esisterebbero.
Li guardo singolarmente, e sono stupendi. Li guardo insieme e l'emozione non riesco a contenerla nel petto, e sfocia negli occhi lucidi.

Auguri, Amore Mio Cucciolo.

lunedì 12 luglio 2010

Una parentesi tra Montagna e Mare

Il sudtirolo è

talmente bello, da sembrare finto
verde e blu
fiori alle finestre, ai balconi, ai giardini
fiori nei prati
un cielo chiassosamente stellato, pieno, pieno, stracolmo di stelle
il cinguettare dei passerotti sugli alberi infiniti
luminoso, fresco, piacevole
accogliente
gustoso
sincero
tedesco, al novantanovepercento
undici ore di viaggio da casa..
senza l'ombra di una zanzara
pane, burro e marmellata
parchi e giochi per bimbi, ad ogni angolo
pulito, nonostante sia campagna
fontane d'acqua fresca ogni cento metri
piazzette microscopiche e bellissime
piccoli cimiteri accanto ad ogni chiesa di paese, con croci di ferro e fiori sbocciati e colorati
il sorriso mentre apri le tende
l'incanto del paesaggio tutto intorno
la scoperta di ogni possibile gradazione di verde
acqua, nei laghetti e nei torrenti
gentile

In questo viaggio:
Ivan ha giocato nel terreno coi giochi per lavoratori veri, ha camminato scalzo sull'erba, ha passato una mattina ammollo nella piscina del lago, ha rincorso anatre, ha abbracciato caprette nane incinte, ha picchiettato il ventre delle mucche, ha fatto pipì vicino ai tavoli di una Malga, ha ingurgitato formaggio fresco e yogurt da bere a tutte le ore, è salito su due trattori, ha camminato tanto, ha fatto foto, ha imparato i canti classici (fra martino & co.), ha perfezionato i capricci (in qualità e quantità), ha familiarizzato con la parte di famiglia ch'è in Romagna, ha smesso di fare il pisolino pomeridiano, ha sudato tanto, ha riso un sacco, e si è goduto il padre..

Mattia ha imparato a girarsi velocissimamente dalla schiena alla pancia, e rotolarsi ancora per tornare di schiena, ha praticamente rifiutato il ciuccio, ha tentato di bere acqua dal biberon con scarsi risultati, ha fatto cacca ogni trentasei ore, e (miracolo) carpina non se ne è preoccupata, ha viaggiato in auto praticamente in braccio a mammacarpina, ha distribuito sorrisi a tedeschi, italiani, vecchi, bimbi, fotocamere, videocamere, musiche, luci, alberi, uccelli, rami...

carpina ha mangiato a sbafo, ha fatto docce di mezzora l'una, ha letto 'La luna e i falò' di Pavese, ha perso il proprio sguardo tra gli alberi da frutto, i fiori, i sempreverdi, i filari di uve giovani, le cime, le valli, i laghi lontani, e i cieli vicini, il sole, le stelle, e ha notato che i bimbi guardano in terra, e i grandi guardano in alto, e chissà il momento in cui il bimbo smette di guardare in terra, e inizia a sollevare la testa..

maritosgainz ha recuperato il tempo perduto come padre e come marito, si è sorbito cambi di pannolino, docce da fare a Ivan, ha guidato ore intere ignorando i pianti e i capricci dal sedile posteriore, ha sudato e fatto docce a ripetizione, ha organizzato le gitarelle giornaliere, si è fatto trascinare a fare shopping, e poi, il giorno dopo, a recuperare i trenta euro conteggiati in più per sbaglio, ha sofferto di mal di testa, poichè ha dimenticato il cappellino, ha bagnato le gambe nel lago di Caldaro, per recuperare Ivan tra le anatre, si è goduto i sorrisoni di Mattia, quando gli si dicono parole buffe tipo 'simpatico - crauto - dinosauro - polpetto - prosciuttone' eccetera..

e tutta l'intera famiglia ha lasciato un pezzettino di cuore lì fra le Dolomiti, da tornare a riprendere il prossimo anno.

Domani sera si va al mare, maritosgainz ci accompagna e lascia tre o quattro giorni in Calabria: incrociamo le dita, chè Ivan l'è diventato un vero capriccioso, e carpina non sa come sarà tenerlo in spiaggia, senza maritosgainz (ma, certo, con zii e cuginetta..).

Un abbraccio virtuale a tutto il mondo-blog!
carpina

mercoledì 30 giugno 2010

Addio Pigro Giugno Duemiladieci

Forse un pomeriggio a stirare, non è il modo migliore per salutare l'ultimo mese di primavera, e il primo mese di estate. Pure, la mia sorte è stata questa.

Ho saltato sul blog, il post sui quattro mesi di Mattia, non perchè non siano importanti, ma per pigrizia. La pigra, insomma, sono io, non Giugno.
E' pur vero che la doppia poppata, e nelle ultime due settimane, il seno-ciuccio-notturno, non mi hanno certo facilitato il compito. Qualsiasi compito. Non ho neppure cucinato. Una noia, una debolezza, una pesantezza che mai!
Certo, l'aria si è rinfrescata, ma intanto Ivan tossiva ancora, e io non sono riuscita a far nulla che mi fossi prefissa, per questa nostra prima estate insieme. Ancora. Ma mi sto rifacendo.
Ieri, per la prima volta, siamo andati a far un pò di spesa a piedi!

A giugno sono ormai due anni che abitiamo qui.. però il supermercato da questa parte della città (che stando in una zona nuova costa di più) non lo avevamo mai provato da pedoni.. è stato bello, anche perchè Ivan ormai chiacchiera da grandicello, con la manina attaccatissima al passeggino, mi parla dei compagni di scuola, di animali visti o inventati, di cartoni (ahimè, la sua passione), e poi ieri aveva da raccontare sulla gita che hanno poi fatto oggi, tutti in treno a Matera.. e poi è attento al cielo, alle nuvole, al sole (l'arancio del tramonto ieri lo ha incantato).
E' stato bello anche perchè di strada c'è il parco giochi nuovo di zecca, dove abbiamo ovviamente fatto tappa al ritorno. E' bello guardarlo giocare, e sorridere a bimbi che non ha mai visto.

Giugno è stato il mese della recita di fine anno, di Ivan, che ha cantato e ballato canzoni d'acqua, vestito di bianco..
Giugno è stato il mese del Battesimo e della festa di Benvenuto a Mattia. Per l'occasione sono accorsi anche gli zii interregionali. Quelli intercontinentali invece no. Per ora.
Giugno è stato il mese di un sabato in campagna, con Ivan che rimestava un torbido minestrone fatto di radici, sassi, terreno, foglie e fiori, con un lercio bastone, e un lindo sorriso.
Giugno è stato il mese delle prove allergiche di Ivan, che è risultato positivo ai Cipressi e al Pelo del gatto.
Giugno, il mese del primo aerosol e del primo paf di Mattia.
Giugno, l'ultimo mese pagato al cento per cento.
Da luglio a dicembre, invece, farò la fame. Chissà se così dimagrisco.. :-P

Mi sono accorta che era Giugno, anche perchè qui intorno è il tempo della Bruciatura delle Stoppie.
L'aria, a tratti, riarde di residui di fumo lontano.
In veranda trovo coriandoli di cenere, che paiono sfuggiti alla notte, e che hanno voglia di vedere la luce sfrontata del giorno e del sole.
Le cavallette ancora non sono arrivate, perchè sono ancora pochi, i campi bruciacchiati, ma già lo so, che arriveranno, e ce le ritroveremo su tutte le strade.
Insieme alle forficule auricularie di cui parlai circa un anno fa, qui.

Mattia sta crescendo, e a vista d'occhio.
Ne è riprova anche il fatto che non dorme più tanto, di giorno. E questo è un altro dei motivi per cui non riesco più ad aggiornare il blog come i mesi scorsi, o a seguire i blog-amici. O, anche, semplicemente a navigare.
E in tutto ciò, qualche mattina sono stata in ufficio, per fare delle cose urgenti.
E in tutto ciò, sabato si parte, ma non ho idea di cosa significhi preparare le valigie per tutta la famiglia.
Io e le valigie, ecco, uno strano accostamento.
Sono così insicura nel prepararle, che praticamente porto tutto l'armadio.
Ora, forse andava bene per la mia sola valigia.. ma oggi ci sono anche due bimbi, in macchina con noi.. e insomma.. lo spazio si è ridotto parecchio!!

sabato 12 giugno 2010

Mutevoli Istanti

..o istantanei mutamenti.

Il caldo - questa coperta di lana merinos, che mi sta addosso giorno e notte, non mi fa star bene, affatto. Io lo odio, il caldo. Poi così, improvviso e infingardo. Appiccicoso e subdolo. Fortuna che ho la casa abbastanza fresca. Sennò ne sarei morta. Sarà che allatto. Sarà che il cuore l'ho promesso ad Autunno. Sarà che qui non c'è il Mare. Sarà che amo i tulipani, e forse dentro di me un pò lo sono, tulipano. Quando ci siamo sposati, io e maritosgainz, avremmo voluto i tulipani a colorare la Chiesa, e il ristorante. Il fioraio ci disse che avevamo sbagliato stagione per sposarci (il trentuno luglio difficilmente vedi tulipani vivi in giro, alle nostre latitudini).
Faccio la doccia, mi rivesto, e già ne sento nuovamente il bisogno. Assurdo.

I libri - ho letto un sacco di parole.
Ho letto un libro bruttissimo, che poi mi sono chiesta per giorni ma perchè l'ho letto? senza alcuna risposta. Ho tentato di dirmi, che volevo vedere se era proprio così brutto come fin dalle prime pagine mi è sembrato. Sì, lo era. Anzi, alla fine ha pure fatto lo scivolone del finale a sorpresa.
Maritosgainz mi guardava soffrire e chiedeva ma perchè diavolo continui a leggerlo? Quando leggi sei più bella, ma ora sembri solo sofferente.
Aveva ragione, lo ero, sofferente.
Il libro è La bastarda di Istanbul. (scritto apposta in piccolese, tiè)
Prestato da una cugina, cui io avevo prestato PAULA di Isabel Allende. Cioè, io ti presto Paula di Isabel Allende, e tu che mi dai in cambio? La Bastarda di Istanbul.
Sono senza parole.
Ho letto nonsolomamma - divertente tale e quale al blog! Forse anche troppo uguale. Cioè, mi aspettavo anche altro, ma vabbè.
Ho letto Quello che le mamme non dicono - anche qui, risatina facile, come col blog.
Ecco, qui mi sono resa conto che la blogosfera mi aveva suggerito pure cosa leggere su carta, non solo sul monitor e ne ho sorriso, leggermente inquietata.
Ho ingoiato con gioia ogni singola parola, e mi sono fatta pure quattro risate, in certi passaggi fino alle lacrime... e tutto ciò, mentre mi aiutavano a riflettere.
Un posto nel mondo è in lettura.

La vacanza - pare che abbiamo finalmente prenotato una piccola settimana nel lontaniiiissimo sudtirolo. Non abbiamo idea di che cosa significhi viaggiare con due bimbi, ma, insomma, a inizio luglio ce ne renderemo conto personalmente. Chissà se facciamo bene a prenotare per conto nostro. Senza l'intermediazione delle agenzie turistiche insomma. Con internet, praticamente. Anzi, internet e telefono. Bò, vedremo. A Stromboli ci andò alla grandissima (conoscemmo una coppia napoletana, che tramite agenzia aveva affittato una catapecchia, pagandola un botto - noi invece avevamo tutti i comfort in stanza, eravamo più vicini al mare (si vedeva Strombolicchio mentre facevamo colazione dalla terrazza panoramica.. ah... che visione mattutina.. ti alzavi solo per quello.. ah.. la Sicilia... ) e ovviamente avevamo pagato molto meno. Vabbè, in gergo è culissimo, lo so, ma chissà...

Mattìa - con la doppia poppata imposta, cresce di più, quindi sto continuando così, anche se è molto più stressante - intanto abbiamo terminato due lunghe settimane di areosol.
Adesso ha sempre i piedini nudi, e non mi ricordavo quanto fossero dannatamente profumati e seducenti a tre mesi. Anche lui è molto interessato ai suoi stessi piedini, e infatti a volte glieli avvicino alle labbra, lui se li sfiora, e se la ride alla grande.
Ride per un sacco di cose: sguardi buffi, le manine laboriose, esco-pààà, il solletico. E' un giocherellone, ma non trascura mai di meditare silenziosamente osservandosi intorno, regalandoci grandi sguardi interrogativi, che ci fulminano il cuore (pare chiedere 'perchè viviamo? che senso ha il mondo? e la vita? cos'è?')
Come direbbe la zia A. un pò filosofo lo è.

Ivan - non abbiamo dismesso la macchinetta aerosol, perchè abbiamo iniziato una lunga settimana di terapia con lui. Ha una tosse bronchiale da far spavento. E oggi, per gradire, un mg di cortisone. Sta lagnoso, antipatico, e dispotico: insomma malaticcio.

Cosa bella: ieri mentre cucinavo, lui parlava al telefono col padre 'papààà, mamma fà il risotto, senti il poffumo? seenti chee pofffuuumo??'

Cosa brutta: l'altro giorno 'mamma, tu non capisci niente. io piango, e tu ti arrabbi'.
Si riferiva ai suoi capricci (natalizi tra l'altro, se li stava ricordando) per la infinita voglia di cioccolato (delle monete di cioccolato al latte), capricci che arrivano alle lacrime, e che a quel punto mi fanno perdere la pazienza, perchè io li odio, i capricci.
Ora, gli ho spiegato che io mi arrabbio perchè lui fa i capricci - gli ho spiegato che la cioccolata va bene in piccole quantità ma che troppa fa male al pancino e bla bla bla.
Ma quanto mi ha fatto male quel non capisci niente. Ha centrato in pieno. Io temo proprio di non capire niente. Vado a tentoni nella vita, e specialmente con lui. A volte mi sento una principiante cui hanno dato troppi compiti, troppe responsabilità, senza prima un adeguato tirocinio, praticantato o cose così.

mercoledì 26 maggio 2010

Ok, cambiamo ritmo

ieri carpina e mattia si sono recati allo studio pediatrico, per il terzo bimbesco tagliando mensile.
hanno parcheggiato la panda, - che ha dovuto sorbirsi le mega ruote del passeggino, sul sedile posteriore, vista la scarsa dimensione del portabagagli - e sotto un sole imperturbabile hanno passeggiato con calma fino allo studio. mattia ne ha approfittato per dormirsela.
buongiorno - prego entri.
cucci cucci pucci pucci.
ok lo rivesta.
ha un respiro aspro. facciamo un aerosol. ha fatto l'eco alle anche?
veramente no.. quando si fa?
dal secondo al terzo mese..
ah.
la faccia al più presto. nel frattempo.. peso altezza nella norma. anzi, altezza tanta. peso giusto. MA. ha preso un pò pochino questo mese. 430 grammi. pesa 5550 grammi, il mese scorso 4120.
PANICO PANICO PANICO PANICO (mi proporrà di dargli l'aggiunta???)
Ogni quanto lo allatti?
Ogni quanto me lo richiede.
mm.
perchè? sbaglio? devo avere una tabella di marcia? come devo fare?
ok, allora.. quando lo allatti, fallo stare abbastanza.. e poi dagli anche l'altro seno. alla volta successiva comincia con l'ultimo seno proposto, e poi passa all'altro.
ma io.. veramente.. già faccio così.. perchè con ivan facevo anche così.. anche se lui cresceva di più.. eppure io ero più stanca.. mentre ora.. oggi.. insomma mattia è così bravo.. io faccio tutto, con lui.. quindi.. bè, pensavo che.. insomma.. che devo fare dottore?
non fare pause troppo lunghe tra una poppata e l'altra..
cioè?
massimo tre ore.
ma.. veramente.. a volte non arriviamo neppure alle due ore...
PANICO PANICO PANICO (mi dirà che allora ho poco latte?)
facciamo così: allattalo come ti ho indicato io, e fallo ad ogni poppata, perchè magari non lo fai sempre sempre, e ci rivediamo tra otto giorni, giusto per pesarlo.
ok dottore. grazie (di non avermi detto che ho poco latte, nè di avermi proposto latte in aggiunta)

Per via di questo incontro, da stamattina carpina ha allattato mattia alle 6.30 - alle 8.30 - alle 9.20- alle 10.30 - alle 11.40.
dalle 12.00 mattia se la dorme (finalmente) nel suo lettino.

il fatto è che, sempre ieri, dopo il pediatra, carpina e mattia si sono recati presso il sanitario, a fare il primo vaccino. carpina quindi non sa se mattia è irrequieto perchè trova poco latte, o perchè da poco più di ventiquattrore, nel suo corpicino ci stanno sei e più virusbatteri (morti), a solleticargli il sistema immunitario.

carpina trova però, che il sorriso di mattia alla fine della poppata, significhi che abbia mangiato abbastanza. o no?


martedì 25 maggio 2010

3 mesi - Il tempo delle ciliegie

I giorni con te sono così, piccole ciliegie rosse, dolci e irresistibili, da mangiare una dopo l'altra, fino a far girar la testa.
I tuoi occhi sono così, due ciliegie vispe vispe, lucenti e profonde, aperte verso il Mondo.

Il tempo si sbriciola in momenti.
E i momenti si tingono di sensi: il tuo profumo; la melodia dei tuoi gridolini, il tuono del tuo pianto; il velluto della tua pelle; la grazia del tuo viso, da guardare all'infinito; il dolce dei tuoi bacini esclusivi.

E io provo a catturarli, quei momenti.. faccio foto.. penso parole che possano racchiudere la perfezione di un nostro sguardo di intesa, di una carezza a lungo cercata e finalmente trovata, del calore della tua tempia di profumi, dei tuoi sgambettii sotto la palestrina, dei tuoi sorrisi agli amichetti della giostrina musicante..

Mi concentro e cerco di dilatare l'istante, nel mio cuore.
Ma, come per le ciliegie, arriva il tempo, e passa.
Quel che resta altro non è che una scia dolce nel cuore, negli occhi.
Quel che posso fare, è di viverlo pienamente, e mangiare piano piano tutte le ciliegie che mi regali.

Arriveranno altri frutti, e le ciliegie non ci saranno più: di esse mi basterà il ricordo, per riempire di gioia il mio cuore.

Auguri, piccolino mio.




domenica 23 maggio 2010

Aggiornamenti Linguistici Ivaniani

E' di recente ingresso nel lessico bimbesco di Ivan, la lettera R.
Fino a poche settimane fa, essa era sostituita dalla facile L, quindi si avevano parole come fLutta, pauLa, Lobe, mangiaLe, Losa, Lossa, pLima, e via dicendo.

Da qualche settimana, quindi, tali parole, sono state corrette in fRutta, pauRa, Robe, mangiaRe, Rosa, Rossa, pRima, con un certo aumento di R (mangiaRRRRe, fRRRRutta, eccetera), forse per il piacere di aver raggiunto questo traguardo, oppure per rimarcare tale difficile lettera vibrata, o ancora per allenarsi, semplicemente.

La cosa bella, è che, nel dubbio, il cucciolo ci appiccica la R al posto della L, anche dove non ci andrebbe.. esempi: cavaRRo al posto di cavaLLo.. beRRO al posto di beLLo.. suscitando l'ilarità familiare :)

Comunque, qui si è proprio contenti di questo perfezionamento lessicale.. anche perchè era un pò imbarazzante, prima, sentirgli dire che lui era il bimbo grande.. con la L al posto della R. :))

ps - piccola foto di Ivan, qui :)))

giovedì 20 maggio 2010

Maddài!

Pare che maritosgainz gestisca un sito tutto suo..

http://sites.google.com/site/francescoquaratino/home

si vede che è suo, già da quanto è complicato l'URL.. ah, 'sti informatici... :)

ps - per intenderci, non è un sito personale.. è un sito 'tecnico'.. insomma.. noioso.. :P


mercoledì 19 maggio 2010

Buon Giorno

Svegliarsi alle otto e mezza, dopo file di albeschi risvegli, ha un che di commovente.
Fare colazione lentamente, avendo nelle orecchie solo un dolcissimo richiamo da nanerottolo in versione quasi 12 settimane, fa cominciare bene la giornata.

Carpina ha capito che fare da mamma a un cucciolone più-che-treenne, e ad un cucciolotto di-quasi-tre-mesi, contemporaneamente, non è facile e gioioso come immaginava.
A volte pensa che non ce la fa, e che in quei frangenti, perde in qualità mammesca.
Il nervosismo, la stanchezza fanno capolino già al risveglio, quando nella testa di carpina si srotolano due elenchi: cose da fare & cose che vorrei fare, la maggior parte delle volte incompatibili tra loro.

Ed ecco che questa mattina stranamente il cucciolone grande non ha preteso che si svegliasse l'intera famiglia, ma si è accontentato di fare colazione ed essere vestito e accompagnato dal paponesgainz, con tutta la gratitudine di mammacarpina, che aveva dimenticato la casa silenziosa del risveglio.

martedì 18 maggio 2010

Pranzo Estivo

Quando sono gli ingredienti a suggerirti come nutrirti.

Mi è capitato di comprare pomodori rossi, tondi e grandi, succosi e saporiti.
Nella mia dispensa c'è sempre del pane raffermo.
Ho il frigo pieno di limoni, e non vivo senza l'origano.
Così oggi: Cialledda fredda.
O insalata di pane.
O pane bagnato e condito.
Bò, non so bene come definirla, e allora la descriverò:

Prendi del pane secco, ma pane vero, di quello che anche bagnato, mantiene una sua propria dignità e consistenza. Io vivo ad Altamura, e sono molto molto agevolata in questo!
Ammolli il pane in acqua.
Lo strizzi, e lo condisci: pomodori, cipolla, caroselli, succo di limone, sale, olio, origano.
Riponi in frigo per almeno un'ora, e ogni tanto rimesti per insaporire.
Et voilà - Una bontà!
Come dicono Arturo e Kiwi :)

E il forno mi ha appena avvisato che il secondo è pronto.. è il tortino di zucchine, che mi ha riempito la casa di profumo, e la pancia di fame!

Ho affettato per il lato lungo le zucchine, e le ho sistemate in una pirofila unta d'olio, e con base di cipolla.
Sale - prosciutto cotto - sottilette (le ho rivalutate parecchio, per la cucina!).
Ripetere - zucchine - sale - prosciutto cotto - sottilette.
Ultimo strato: zucchine - sale - formaggio - pangrattato - olio.
40 minuti a 200 gradi, ventilato.
Et voilà - Un'altra Bontà!

Ahi, che fame!!

lunedì 17 maggio 2010

MammaCarpina

Caro piccolo Mattia,
ma dove hai preso queste ciglia lunghe, che quando sei nato ne eri completamente sprovvisto?
E quanto ti piace essere spogliato al cambio, che sorridi a bocca larga e poi, per la troppa emozione, ti infili i due pugnetti in bocca??
E com'è che quando ti abbandoni alle mie braccia, dormiente e beato, io so che andrà tutto bene?
E come fai ad essere così piccolo e racchiudere in te l'eternità, l'universo?
E perchè quando ti allatto e tu fai gli occhi di estasi, vorrei non finisse mai?
E com'è, dimmi, che quando dormi, la tua faccetta è ancora più pata-polpetta-tonda?
E quel tuo profumo... ne sono drogata.. devo sniffarlo in loop....

Ma prima, prima di te e Ivan, il Mondo com'era?
Perchè io non me lo ricordo più. E sono felice così.

(Aggiornamenti da maternità, versione 11 settimane e 4 giorni.)

Domenica: viaggi, e grandi domande

Ieri, gita in quel di Lecce.
Carpina e maritosgainz non ci erano mai stati prima, si narrava di viaggio in macchina interminabile e tanto gli bastava per scartare a priori tale destinazione, da quando erano diventati genitori-non-bravi-a-gestire-cuccioli-in-auto.
E, prima di diventare genitori, per i loro viaggi, guardavano sempre a Centro Italia, mai a Sud.

Ieri però, hanno scoperto che ci si impiegano solo due ore e un quarto, da casa, al parcheggio leccese, fuori dal parco cittadino, all'ombra profumosa dei cespugli fioriti che circondano tale parco.

Luce, profumo di mare lontano, vento simpatico, strade del centro storico silenziose e ben disegnate, e parco a misura d'uomo, hanno accompagnato il pomeriggio, dopo il pranzo da Guido, e il gelato, e il pasticciotto tiepido.

Un paio di scatti in una macchina per le fototessera, venuti fuori per caso, perchè carpina non ha (ancora) capito come avrebbe dovuto fare per avere una semplice foto tessera, e soprattutto quanto costava, quindi ha fatto prima una foto da sola, sorridente come una che finalmente si può rifare la carta d'identità scaduta da tanto, e poi, col credito residuo, una foto con tanto di cornice bucolica, con il ciiis di Ivan accanto al proprio viso.

Il viaggio di andata, dai cui finestrini si vedeva scorrere via la Puglia (il vero uliveto d'Italia, altrochè Toscana!) è stato brutalmente rabbuiato da una frase di maritosgainz, buttata lì, e che ha trovato carpina saltellare con gli occhi tra i verdi campi puntellati di rossi papaveri, e i nodosi alberi d'ulivo stagliati contro il cielo azzurro di luce, e bianco di nuvole.

Maritosgainz ha improvvisamente detto, col classico tono che preannuncia una imminente catastrofe apocalittica: 'carpina, senti.. io.. preferirei che i nostri figli non facessero il catechismo. Io non voglio che crescano oppressi. Stiamo facendo un buon lavoro con Ivan, e vorrei continuasse così, libero, socievole, allegro, intelligente, curioso e senza stupide paure.'

Carpina, al solito, ammutolisce. Quando si tratta di parlare di queste cose, non sa proprio che dire. Si intristisce e si sente mortalmente stupida, perchè non ha idee chiare al riguardo, nè tantomeno alternative.
Carpina invidia tanto maritosgainz, e le sue idee piantate così saldamente nel cuore.

Secondo carpina, semplicemente, i cuccioli dovrebbero fare lo stesso percorso che hanno fatto lei e maritosgainz. E loro, genitori, dovrebbero aiutarli a vivere la cosa serenamente, senza 'opprimerli'.
Il fatto è che la religione di carpina è un casino. Un casino enorme.
Come si dice, la politica agli uomini, la religione alle donne: bè, il padre di carpina era un sindacalista, e la madre cristiana, sì, ma non cattolica.
Carpina non sa neppure come si chiamasse la sua religione.. protestante? Evangelica? Bò. Sa con certezza che sua madre, in gioventù, aveva avuto diverse discussioni con la nonna, cattolica fino al midollo, e alla fine si era arresa, era iscritta anche a un gruppo di preghiera, ma non è che Carpina l'abbia mai vista mettere la Messa tra le priorità domenicali.
Al massimo in chiesa una sera a settimana per pregare. Ma questo nell'ultimo periodo.
Poi, certo, tra le canzoni canticchiate dalla mamma, ce n'erano tante da Chiesa. E la vetrina della cucina era invasa di foglietti religiosi, canzonette, preghiere. E l'unico libro che sua madre abbia mai letto è la Bibbia. E la domenica mattina dell'infanzia di carpina, era dedicata alla doccia, shampoo, abiti buoni e Chiesa. E al ritorno: 'cosa diceva il vangelo di oggi?'

Ecco, più che una religione, a carpina la Chiesa pareva una scuola.
Una scuola dove imparare cosa, lei non l'ha ancora capito.
Ma era la sua scuola della domenica.
E Carpina ci teneva ad essere la prima della classe.
E si è quindi cresimata. Senza neppure capire cosa fosse esattamente.
La cresima era il diploma.
Non aveva voluto frequentare poi l'università, proprio come nella scuola vera.

Al di fuori della Messa domenicale, non c'era traccia di Dio, Gesù, la Madonna.
E così Carpina li ha sempre vissuti (Chiesa e Vita) come due ambiti distinti, staccati.
Però non dimentica la pace interiore che l'ha colta una sera, nella chiesa gremita e silenziosa, dove ognuno pregava per conto proprio, durante l'adorazione.
Pregava anche lei, anche se non coi termini corretti.
E pensava sarebbe stato così bello credere a Qualcuno lassù, che ci seguisse, amasse e aggiustasse quaggiù. Automaticamente, però, credendoci, si sarebbe sentita autorizzata a dirgliene quattro, per qualche cosa di assolutamente doloroso, che era capitato nella propria vita. Troppe perdite, per credere che abbiano un senso, un filo logico, un disegno più grande.

Vedo la chiesa impartita ai piccoli, come il grembiulino scolastico.
Qualcosa che copre la nostra essenza. Limita i movimenti. Rende tutti uguali. Con la scusa di restar puliti.

Carpina sa che tra qualche anno, arriverà il catechismo. La confessione. La comunione. E gli amichetti che dicono così. E noi che non andiamo alla Messa la domenica. E le processioni. E le feste di parrocchia. E gli Auguri a Natale, a Pasqua, all'onomastico. E il pesce di venerdì, non la carne.
Ma, vorrebbe stare ancora qualche anno senza pensarci.
Qualcosa, le verrà in mente, al momento opportuno. Forse.





giovedì 13 maggio 2010

Yesterday

Ieri Carpina ha vissuto un giorno di inferno.
Un giorno da semi-inferma.
Un dolore in zona unguale, imprecisamente tra la coscia e l'anca destra.
Ma un dolore subdolo, perenne, e che in nessuna posizione spariva.
E' sparito con la notte... epperfortuna.

E ha capito, come non mai, tre cose:
1) che ha una salute di ferro, tant'è che non sta mai male, tant'è che non piglia mai medicinali, e lei che invece si figurava come la paladina anti-medicinali.
Col cavolo! Ieri avrebbe preso qualunque cosa pur di stare meglio.
Ed ha preso la tachipirina, ovvero l'unico medicinale consentito in allattamento.
Non le ha fatto assolutamente niente, ma ci si è affidata come un credente alla Madonna di Lourdes. Ecco: ieri ha preso un grammo di Madonna di Paracetamolo.

2) che vive lontana, fuori. Lontana da tutto e tutti. Nessuno sarebbe potuto andare a casa sua velocemente, per farle compagnia, o tenerle il piccolino (che guarda caso voleva camminarsi tutta casa, giusto ieri!), e andare a bussare a una vicina (per quanto premurosa e solerte), con la faccia involontariamente deformata da una smorfia di dolore, non le sembrava elegante.

3) che non si apprezza mai abbastanza lo star bene. Oggi nessuna parte del suo corpo registra dolore, e questo non l'ha mai percepito tanto chiaramente.

In realtà, ieri, ha anche pensato che sta invecchiando. Non ha neppure trentun anni, ma ci ha pensato seriamente.
E stanotte si è iscritta in palestra.
Oltre al fatto che si è messa a dieta, sempre durante il sonno.
Poi si è svegliata, il dolore era scomparso, e puf! scomparsa anche la palestra e la dieta.
Per adesso.


mercoledì 12 maggio 2010

LEI - parte II

LEI, cederebbe volentieri il proprio regno, per un caffellatte, anzi due, al giorno. Che poi si chiede, ma che cazzo di debolezza è il caffellatte?

LEI ci sono giorni in cui non si sopporta proprio. E muore dalla voglia che pure il resto del Mondo non la sopporti, così si comporta male, diciamo in maniera poco gentile. Alle volte rischia che quel comportamento, truccato da questo sentimento, diventi il proprio, unico, modo di essere. E ne è spaventata.

LEI, a volte, sta giù. E non riesce neppure a parlarne, perchè significherebbe indagare, cercare, misurare, e magari trovare uno o più motivi e porvi rimedio. E qui arriva l'indolenza, insieme a uno sbuffo. Uf.
Meglio scrivere, così almeno c'è uno scopo, a quel sentimento negativo. Perchè, in fin dei conti, lei pensa che lo stimolo a scrivere, glielo dia questo sentimento, che lei, povera di vocabolario com'è, chiama 'stare giù' (di corda, di tono, bò).
Fortuna vuole che poi le passi, però.

LEI non ha la mamma da quasi sedici anni. Ma ha una suocera, e come si usa dalle sue parti, la chiama 'mamma'. Ma LEI proprio non riesce ad averci un rapporto da figlia com'ella, la suocera, invece vorrebbe. E LEI si dispiace un sacco, ma ha questo difettone, che quando sente che qualcosa la deve fare per forza, costrizione, ecco ch'ella non la fa, non la fa e non la fa.

LEI, ora, che ha diversi chili da abbandonare strada facendo, detesta specchiarsi. Eppure si impone i pantaloni aderenti (non attillati eh!), le scollature abituali e i vestitini fru fru.
Il rischio, altrimenti, sarebbe che della forma in cui si ritrova oggi, non resterebbero che gli enormi contorni, dandole un aspetto globoso e nient'altro.

LEI ama il profumo del bucato mentre stende, che se lascia la finestra aperta, entra e si irradia nelle stanze. Dixan, Bolt, o altro detersivo in offerta. Bè, è presumibile pensare che quel profumo piaccia a tutti, ma LEI ha la fissa degli odori, e quello del bucato la manda in estasi, così ci ha riflettuto, e ok non aveva evidentemente altro da fare.
Questa riflessione però, l'aveva riportata alla propria infanzia (tutte le riflessioni hanno la strada obbligata verso il passato), e qui aveva scoperto che la bambina che è stata, detestava l'odore del bucato di sua madre.
Sua madre, grande economa, che faceva tutto con niente, lavava i panni colorati, a mano, con il sapone giallo.
La lavanderia di casa aveva sempre quell'odore terribile, di semplice sapone da lavandaia.
Quando poi LEI, ha avuto la sua prima casa, ha pensato che per essere davvero una casa completa, avrebbe dovuto annoverare tra i propri ninnoli casalinghi anche un sapone da biancheria, pur se in cuor suo sapeva che non lo avrebbe mai adoperato.
Così, recatasi al negozio per la spesuccia settimanale, ecco che passando nel reparto detersivi se lo era ritrovato davanti, in pacco doppio in offerta, lui, più bello che mai, dritto dritto dalla propria infanzia: il sapone giallo.
Esso faceva bella mostra di sè, accanto al più nobile sapone bianco, di marsiglia, con un profumo più accettabile, ma che costava qualcosa in più.
LEI ha quindi finalmente capito perchè sua madre comperava quello giallo, e lo ha comperato a sua volta, giusto per sentirne ogni tanto l'odore, e tornare alla lavanderia della sua infanzia, che in effetti detestava, ma che oggi non c'è più. Neppure per detestarla.

LEI, ha scritto questi post come i suoi primi post di due anni e più fa: con carta e penna. E lei, ha scoperto di avere ormai una grafia orribile, e che se la scoprisse la maestra Anna, dalla cattedra delle sue elementari, non la riconoscerebbe, perchè Lei, a scuola, non aveva una semplice grafia, aveva la calligrafia.
Ma ormai le sue dita sono intorpidite con la penna, così come sono sciolte e veloci e precise con la tastiera.

LEI ha scoperto che scrivere in terza persona singolare aiuta a non prendersi troppo sul serio, a sdrammatizzare, e ironizzare, e insomma le viene meglio.
E da oggi scriverà così tutti i suoi post.
O, almeno, ci proverà.

martedì 11 maggio 2010

LEI - parte I

LEI ha due figli.
E se n'è accorta l'altra sera, che tornando in macchina, ne aveva uno in braccio, e uno mano nella mano. Aveva provato a guardarsi riflessa in un portone, e trovava che agli occhi degli altri era bella. Una bella mamma di due bimbi. Ma si era chiesta se questo bastasse a definirla.

LEI ha un blog, e quando lo ha aperto manco lo sapeva che ci fossero le mamme blogger, e difatti lo aveva aperto per parlare di sè. this is my tapestry, recita l'occhiello (si dice così?) del suo blog. Ovviamente nel suo tapestry c'era un figlio, oggi due. Ed ovviamente lei ne parlava come ne parla tutt'oggi, solo che poi le è stato fatto notare che se pure l'intento del blog non era (e non è) quello di essere un mom-blog, alla fine quasi non parla d'altro, e un pò le dispiace. Magari trova altri argomenti, e questo l'aiuta a sforzarsi di pensare ad altro, che alle volte ce n'è bisogno.

LEI, da quando ha il blog, vive pensando Questo lo scrivo sul blog! Questo no!, e chissà se poi lo fanno tutti, ovvero tutti quelli che gestiscono un blog personale.

LEI, pensa che scrivere sul blog sia liberatorio. E che poi rileggersi sia un pò come specchiarsi, ma in quegli specchi deformanti. Perchè quando scrive, lei sa di ingigantire o rimpicciolire, a seconda delle virtù o dei difetti, anche se del tutto involontariamente.

LEI ha tante sorelle. Ma tutte lontane, e immerse nella propria esistenza. Qualcuna fuori città, qualcuna in città, ma con una Vita Talmente Gigantesca, che quasi ne viene fagocitata. E lei alle volte si sente sola, perchè la compagnia dei maschi, è un'altra cosa.

LEI allatta, ed è felice quando lo fa. Se però ha per le mani un buon libro (PULCE NON C'è - IL TEMPO CHE VORREI - LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI, questi solo nell'ultima settimana) durante la poppata non lo molla, il libro. E poi si chiede se sia giusto o meno. Se faccia bene o no, ad allattare leggendo.

LEI ha uno strano rapporto coi lavori di casa. E' capace di non fare niente per ore, anche giorni. E poi, in mezza giornata lava bagni, pavimenti, stende, stira, spolvera, riordina. Si chiede perchè non riesce ad essere più equilibrata. Magari così sfoga i suoi squilibri ormonali e non lo sa. Perchè lei di queste cose non ne è un'esperta.

LEI pranza ormai da sola ogni giorno lavorativo. Ma non per questo non apparecchia con tovaglia e tovagliolo di stoffa abbinato (sì, stira anche i tovaglioli, embè?), caraffa e bicchiere di vetro. Quando non lo fa, non è un buon segno.

LEI, a volte è presa da una indolenza che le fa paura. E allora ripensa alle parole della canzone di Carmen Consoli, 'In bianco e nero', che dice '(...)le avrei voluto parlare di me, chiederle almeno il perchè, dei lunghi ed ostili silenzi e di quell'arbitraria indolenza (...)' riferite alla sua mamma.
Quando lei ha sentito per la prima volta quel pezzo, era un sabato pomeriggio dei suoi vent'anni. Lei stava al lavello della casa di suo padre, dopo pranzo, a lavare i piatti.
In cucina c'erano anche le sue sorelle D. e R.
Sua madre mancava all'appello già da cinque anni. E lei pianse.. 'Guardo una foto di mia madre (...) e pensare a quante volte l'ho sentita lontana (...)'
Ne parlò con maritosgainz, che ai tempi era solo sgainz, e che non era neppure il suo fidanzato. Ancora. Gli parlò di quella canzone, e di quanto intimamente l'avesse commossa. Maritosgainz pure non aveva un genitore (il padre) e questa era una delle cose che li aveva avvicinati.
E insomma lui si presentò una mattina con l'album. L'intero album Stato di necessità, sulla cui copertina Carmen sfoggiava una maglietta con la rossa scritta I LOVE YOU.
E lei sognava che quelle parole fossero a lei dedicate, da sgainz. Ma non poteva neppure sognarlo. Era fidanzata. Lei.
E invece l'album era per lei.
E le parole pure, le aveva poi sgainz confessato.
Ma questa è un'altra storia.
E così lei proprio non capisce questa indolenza che la aggredisce così certe volte.
Conosce qualcuna che le direbbe Cara, dovresti fare più sesso secondo me.
Ma lei le stenderebbe volentieri un velo pietoso addosso, in questo momento.