lunedì 31 dicembre 2012

Ho deciso che il mio colore è Verde

Come il verde degli alberi, delle foglie, del basilico, delle belle giornate, della libertà, del mio completino intimo preferito, della vellutata di asparagi di oggi, dei suoi occhi quando c'è il sole.

E da una bella cena di fine anno a base di amici freschi freschi, risate di vino e tombola d'ordinanza, coi led zeppelin che si alternano a ballate brasiliane, il caffè delle dieci e la pastiera napoletana in forno, io davvero sento che è stato bello il duemiladodici che ci sta salutando, e attendo trepidante il duemilatredici nuovo nuovo che ci farà compagnia per i prossimi trecentosessantacinque giorni.

Auguri di felice anno a tutti. Col cuore, di cuore. Da cuore a cuore.

Pina

sabato 22 dicembre 2012

Prima che sia tardi

Ormai è arrivato Natale. Tra poco salutiamo il vecchio 2012, e accogliamo il fresco, nuovo e sconosciuto 2013.

E noi siamo alle prese con la prima sickness della nostra storia londinese. Ieri ha cominciato Ivan, oggi Mattia. Io spero che la cosa venga risparmiata a me e consorte: domani è in arrivo la barbasister, devo finire le pulizie, e pure le compere di natale!! Unbelievable!

Oggi è stata una giornata lenta lenta. Ivan era troppo debole per andare a scuola, così si è perso le ultime cinque ore di lezione di questo term. Ma menomale che i lavoretti (una cartolina vuota, un piattino di carta con pupazzo di neve e alberello natalizio, e un angelo fatto da una bottiglia di plastica che conteneva latte) erano stati recapitati a singhiozzo nei giorni precedenti.
Un pò mi dispiace che qui in UK non ci sia la tradizione della poesia da imparare a memoria, nasconderla sotto la tovaglia, per poi recitarla durante il pranzo natalizio, e ricevere la meritata strenna dai presenti, ma tant'è.

Oggi maritosgainz ha finalmente comperato una stella di natale, rossa, in un vaso argentato. Così le decorazioni che mi ero prefissata ci sono tutte, albero (bianco), presepe (di stoffa, da un chartity shop), stella di Natale (rossa, appunto).
Ho scoperto che amo i vasi di fiori sui miei davanzali, davanti alle mie finestre. Intanto, a livello pratico, fungono da mini protezione, arginando il rischio che i bambini si arrampichino facilmete al davanzale medesimo, magari per guardare giù, ma la verità è che riempiono di vita una stanza intera, i vasi, i fiori, le foglie..


Questa settimana è cominciata con la christmas fair scolastica, nulla dinuovo, direte voi, e invece no! La novità è che quest'anno io ho partecipato all'organizzazione! Nulla di che, sono passata in qualche ristorante a chiedere che facessero una donazione per la tombola (che qui pronunciano tombòula, quanto fastidio mi dà quella pronuncia?) ed ho ottenuto alcune cosine. Ho anche investito parecchio nella raffle e nella tombòula, ma secondo voi 'ho vindo qualche cosa?' niet-nada-nisba-not at all.

Martedì mattina invece, io e Mattiello ce ne siamo andati a Wimbledon col bus. Mi piace Wimbledon Village, ma la ragione della gita era teatrale, e che dire? Il teatro è un bellissimo modo per apprendere, conoscere, e divertirsi. A tutte le età!

Mercoledì festa di natale al children centre del mio cuore, tutte hanno portato qualcosa di home made (io frittata ai funghi e muffins all'uvetta), magari derivante dalla propria cultura culinaria (questa parola mi ha sempre fatto ridere e pensare a male), e insomma una ha preparato un tiramisù. Tutte pensavano l'avessi fatto io (l'unica italiana, nda), e si precipitavano da me per i complimenti, e alla fine abbiamo dovuto fare l'annuncio ufficiale, che U, africana doc (veste sempre con i coloratissimi abiti tradizionali, con tanto di turbante) era l'acclamata autrice del dolce, che era effettivamente ben fatto. Ma ero troppo imbarazzata per chiederle la ricetta (ma mi rifarò, promesso!).

Giovedì shopping day. E tea time, and pizza home made per T l'amichetta di Ivan e L, la sua giovane mamma franco-inglese. Peccato che Ivan si sia sentito poco bene, il pomeriggio e la serata sono stati deliziosi per tutti gli altri versi..

E insomma, i nostri tre calendari dell'avvento non mentono, ormai le caselle to-go son proprio poche. Come dite? Perchè tre calendari dell'avvento? Perchè due sono pieni di cioccolatini, che ogni giorno vengono sapientemente fatti sgusciare fuori dal calendario, commentati (ogni giorno è una forma diversa, attinente sempre al Natale) e poi inghiottiti: e questi derivano da un Father Christmas che ha consegnato regalini e sorrisi, nel giorno in cui noi abbiamo decorato la nostra prima casetta di pan di zenzero, un lontano giorno di novembre.
Uno invece deriva da una piccola fiera natalizia novembrina, acquistato per 50p, in stoffa, con le taschine vuote. E insomma da questo grande father christmas non esce nulla, siamo noi che ogni giorno a fine gioirnata riempiamo un foglietto con i principali avveimenti e lo ripieghiamo piccino piccino, per poi riporlo nella saccoccia giusta. Un modo come un altro per passare questi giorni frenetici e carichi di aspettative colorate.

E dunque, prima che sia troppo tardi, e i calendari dell'avvento vengano riposti per il prossimo anno, io ho proprio voglia di augurarvi A very merry Christmas, and a Happy new year (war is over, if you want it..)

domenica 9 dicembre 2012

Una sera, per magia..

Lei, un'amica, l'anonima AT di questo blog, ci fa un regalo. Ci regala un sabato sera della sua vita. Lei resta a casa nostra con i nostri due cuccioli docciati e impigiamati, tre piatti di pasta, un dvd, mille libri e quattro bicchieri di play-doh nuovi di zecca, e noi usciamo.

I bambini quasi ci cacciano di casa, non vedono l'ora di passare questa serata diversa, anche dal loro punto di vista.

E noi andiamo, usciamo, io e lui, come non succedeva da.. Well, ages, actually..
Così ci ritroviamo io e lui, on the road, nel freddo, e anzichè aspettare un bus decidiamo di camminare, tanto per cominciare bene questa nuova serata tutta per noi. Londra è buia, piena di traffico e senza bambini in giro. Le luci di Natale sono ovunque, anche nei negozi ormai chiusi. E noi camminiamo a braccetto, e parliamo. Incredibilmente, senza interruzioni, senza liti da sedare, senza discussioni al di sotto del metro e trenta, senza le classiche continue richieste così sfiancanti.
Il vento freddo sulle guance mi fa sorridere, lo adoro.

Un film, tutto per noi, ed è che il titolo era assolutamente giusto per la serata, ovvero Great Expectations. All'inizio non ci ho capito granchè, e continuavo a pensare a che felicità è non essere nata a quei tempi. I bambini non avevano vita facile, ecco.

Poi di nuovo fuori, con un altro pezzo di serata da scoprire: una pizzeria e un tavolo per due.
Abbiamo provato un nuovo locale, mooolto italiano, in realtà proprio siciliano doc, la musica perforava i timpani, le luci natalizie ferivano gli occhi (non potevano decidersi sul colore, così li hanno usati tutti, per non scontentare nessuno. Credo.), e tutto era fin troppo italiano, cioè c'era anche un filo con due 'panni stesi ad asciugare'.

Ma la pizza diavola e la peroni alla spina, la ragazza che cantava Adele, la tavolata inglese con tre coppie e nove figli in totale, di tutte le età, coi teenagers che si auguravano 'dito medio' vicendevolmente, ed è che era una gara a chi lo augurava in maniera più originale.. o forse era un corso intensivo per imparare le mille varianti di quel codice internazionale, insomma il tutto cosmico, anche il meloncello dopo il conto, è stato particolarmente piacevole.

E tornati a casa con la testa leggera, sia per l'assenza delle classiche discussioni bimbesche, sia per la pinta di peroni e il meloncello, abbiamo trovato bimbi e amica che dormivano.

Un bell'inizio di week-end..
E oggi pomeriggio, non lontano da casa nostra, una favola prenderà vita, e noi ne saremo testimoni, con il nostro primo pomeriggio a teatro, tutti insieme, appassionatamente...




venerdì 23 novembre 2012

In the end..

...che poi la presentazione in sè non è andata male.

Certo, ho evitato la frase sui libri, su cui comunque nutrivo dubbi circa l'effettivo grado di comunicabilità, dubbi seminati da maritosgainz, di cui non condivido i piaceri letterari (io amo la Allende, lui la letteratura nord-americana, per capirci).

E insomma io dicevo che a volte prendi un libro tra le mani, lo leggi, e se sei fortunata assai, quelle parole ti entrano nel cuore e possono cambiarti la vita. Parole scritte da uno sconosciuto. Questo per rafforzare la tesi che la vita non è solo quel che ne fai tu.
E lui diceva che era nel 'mio stile' in effetti parlare con metafore così azzardate. In pratica dicendo così ha seminato quei dubbi che poi con le lacrime agli occhi ho deciso di assecondare.

La cosa buona è che almeno la frase conclusiva l'ho detta, con la voce un pò strozzata, ma non volevo NON terminare la mia prima presentazione insomma!

Così, preoccupata che matita e mascara mi stessero tingendo le guance, limitando le lacrime coi miei polpastrelli, ho detto 'so I think that the sentence Life is what you make it, is not complete. I think life is what you make it with what you have, and the people you meet'
E poi son tornata a posto con le ragazze che applaudivano e/o si asciugavano discretamente gli occhi.

Quel che non mi riesce di digerire di questa presentazione, sono le lacrime. Ho capito di essere emotiva, e forse per questo scrivere mi è sempre risultato più facile che parlare. Non si arriva alla veneranda età di trentatrè anni, senza capire almeno qualcosa di sè stesse.

Ma parlare ad alta voce, di fronte a delle sconosciute, in una lingua non mia e di una cosa così intima, è stato davvero scioccante. Io nutro la segreta speranza che sia stato anche un pò terapeutico, perchè no?

Mia sorella M dice che in quella situazione di stress emotivo, sono entrata in comunicazione con la parte più intima di mè, da cui sono normalmente protetta da un muro di cose da fare, ruoli da ricoprire, convenzioni sociali, eccetera.. Muro che in quel momento presentava delle falle, in quel preciso momento io ero solo mè, e niente altro. Non ero mamma, ero tornata figlia. Non ero moglie, nè tantomeno amante. Ero tornata ad avere 15 anni, ma senza la finta spavalderia adolescenziale. Avevo 15 e 33 anni insieme.

È stato intenso. 
Direi poi che è più che giusto continuare a chiamarlo 'children centre del mio cuore' no?

giovedì 22 novembre 2012

Life is what you make it

Ovvero il mio three minute speech, impacchettato e consegnato da ormai una settimana, ma che fatica a scendermi giù per l'esofago.

La verità è che ero troppo sicura di me, mi piaceva, e pure parecchio quel che avevo scritto, così sono stata la prima a prestarmi.
Va bene, la mia voce non è limpidissima, e sento il cuore che cerca di uscire dal petto, ma più o meno l'avevo calcolato.
Sento tremare le mani mentre sventolano le mie note scribacchiate sull'A4.
Ma nel momento in cui ho detto, ad alta voce e davanti a tutte 'I lost my mother when I was fifteen, and I'm pretty sure I didn't decide for it! So how comes that life is what YOU make it?'
Era come se quelle parole me le dicessi per la prima volta.
Le volte davanti allo specchio non contavano, io mi sentivo raccontare quella parte di me per la prima volta lì. Era come se in quel momento stesse riaccadendo, io avessi di nuovo quindici anni, e.. Ho pianto.

Sono passati diciotto anni, giusto oggi accadeva.
E stanotte ho sognato di guardare foto e video di mia madre giovane. Trovavo foto a colori, che nella realtà non esistono. Lei indossava un tailleur avion e un cappellino colorato, era vestita a festa, era il giorno del battesimo di uno di noi. E nel sogno cercavo segni di rassomiglianza con me.
E formulavo lo strano pensiero che forse l'assenza di mia madre, per più della metà della mia vita, mi abbia segnato più che non se lei ci fosse fisicamente stata, in questi ultimi diciott'anni.
Il fatto che non ci sia, fa sì che io la pensi di più.




giovedì 8 novembre 2012

11 gradi, e non sentirli

Oggi a Londra fa caldo.
Ebbene sì, ci sono ben undici gradi!
Gli alberi davanti allo schermo delle mie finestre (le più belle tende che io abbia mai avuto, in verità) son quasi del tutto spogli, e si preparano per bene al riposo invernale. Ancora qualche foglia cade, e quando la vediamo Mattia mi chiede 'mamma, ade foya? utunno mamma?'
sì amore, è autunno e cadono le foglie..

ma andiamo in ordine sparso.. dalla settimana di half term appena passata, alle focacce, taralli, muffin and scones che non smetto di sfornare, all'aumento del 200% della nostra bolletta di luce/gas (amore, forse è meglio non usare la lavastoviglie per un pò.. o usarla giusto ogni tanto, quando ci sono ospiti magari, che siamo più stanchi, e hai ovviamente esagerato in cucina..), per finire con un 'three minutes speech' che devo tenere, assieme alle mie class-mates, la prossima settimana per il corso di inglese..

orsù, la settimana di half term è andata, e a differenza dello scorso anno, dove al massimo siamo stati a casa di un paio di amiche per pranzo, quest'anno il programma era fittissimo, e prevedeva gite fuori porta ogni giorno: della serie, in casa con due piccoli non ci so stare - ma anche - voglio vedermi un pò di londra!
Quindi, lunedì, ci siamo sobbarcati un viaggetto non indifferente fino al Primo Meridiano del Mondo, ovvero Greenwich (che si legge GRENIC, mi raccomando!), per goderci uno spettacolo in cui Ted the teddy bear va alla ricerca della Great Big Bear (ovvero dell'orsa maggiore) in tutto il sistema solare. I bambini si sono molto divertiti, ma sinceramente speravamo durasse un pò di più (mi sa che in venti minuti tutto è finito..). E poi il National Maritm Museum, un posto bellissimo, se hai bimbi che sognano da sempre di essere pirati!

Poi il giorno dopo ci siamo recati ai meravigliosi Kew Gardens, in cui per la prima volta sono entrata in una serra, enorme, e da otto gradi esterni si passava a trentadue interni (credo) con una umidità del 99% - io infatti rischiavo di morire, il caldo e l'umidità non fanno bene a me e ai miei nervi, specie con due bimbi sfuggenti e sempre pronti a vivere nuove avventure, avendo poi a disposizione una quasi-vera foresta tropicale, vi lascio immaginare....

Ecco che arriviamo a mercoledì, giorno in cui l'amica G ci invita per pranzo, senza specificare che sarà un pranzo a base di pancake americani! e via di calorie, e dates syrup and chopped bananas.. dopo pranzo ci siamo buttati su un bus per arrivare in centro, in quello che è il più bel negozio di Londra, il più regale, il più raffinato, il più chic... ovvero Fortnum and Mason Piccadilly...
Ci sarebbe stata una competition di pumpkin carving, e acquistando la zucca si partecipava liberamente.
Eleganti camerieri volteggiavano tra tavoli raffinati, con tovaglie di delicato lino, candelieri, porta bon bon di cristallo, pieni di caramelline colorate, enormi ciotole in ceramica per la raccolta degli scarti della zucca, kit completi per il carving, più giornale con vari modelli che si sarebbero potuti copiare, offrendo succo rosso con una pallina di gelato di limone dentro (era buonissimo, ma troppo dolce), più pan cake ritagliati a mò di pipistrello..
Noi abbiamo ritagliato un lupo che ulula alla luna, avevamo il numero 16 nella competition, ma non abbiamo vinto. Ma che bellezza tutta intorno.
Quando siamo usciti abbiamo scoperto il piccolo Piccadilly Market, classiche bancarelle con gioielli e manufatti d'ogni tipo. La serata era fredda, ma i miei cuccioli mi scaldavano le mani, con le loro manine piccine e caldissime...

Giovedì poi è stata la giornata ikea :-)
Pare strano, ma Ivan chiede di andare all'ikea, come chiede di andare al Princess Diana Playground, con la stessa eccitazione e speranza bimba negli occhi, perchè da Ikea c'è un bellissimo mondo, lo smaland, dove se arrivi per tempo ci entri tranquillamente, altrimenti, se fai tardi, rischi di fare code di trenta, quaranta minuti...
Ma, ahinoi, giovedì sera Mattia aveva una fortissima febbre :-(
Ed ecco che la nostra settimana di holiday, è finita prima del previsto, e nel week end non abbiamo potuto godere dei fuochi d'artificio che si organizzavano nei parchi del quartiere. Ma non importa, il piccolo si è rimesso in piedi da solo, senza antibiotici nè particolari cure (se non una sola tachipirina, giovedì sera). Adesso è ancora raffreddato e tossicoso, ma mangia di più, corre salta e ride come sempre. E se gli chiedi come sta, risponde 'bene.. spiiio io' (bene.. respiro, io)

La mia cucina: ho capito che la cucina per me è un rifugio, dove mi rintano dalla noia che, sensi di colpa a parte, a volte regna nei miei pomeriggi incentrati sui bimbi, e i libri, e i compiti e i litigi, e le merende, e le richieste di cartoni, di spade, di combattimenti, e urla e uffa.
Così, complice il bimby che ci siamo spediti from home, ad agosto, ora ho maggiore libertà di fare, impastare, creare, provare, infornare e mannaggiaamme, MANGIARE. E giù di focacce, taralli, scones, muffin, teglie di patate e funghi, teglie di peperoni gratinati, polpette vegetariane e non..
E vabè, per ora la dieta non rientra nell'elenco delle attività da fare per scappare dalla noia di pomeriggi troppo materni. Anzi, appena penso o nomino una dieta, mi viene fame e penso a che cosa potrei iniziare a preparare per ingannare l'attesa, o la fame, o, appunto, la noia.

E infine, il mio three minutes speech che dovrò tenere la prossima settimana, al children centre del mio cuore, perchè dobbiamo tutte prepararci all'esame (che si terrà la prossima primavera, ma tant'è) e quindi iniziamo subito a familiarizzare con queste cose 'strane' e così anglosassoni che più british non si può: il public speech. E mica ti dicono che devi parlare per tre minuti, così, alla buona! No, ti danno tutte le dritte possibili, perchè il public speech, è qualcosa che deve sembrare naturale, ma in realtà è molto molto studiato a tavolino.
Il mio statement, quello da cui devo partire, è 'Life's what you make it'.
Bello no? Sicuramente meglio di 'Eastenders is better than Coronation Street'.
Ora non mi resta che cominciare a pensare.
Avrò solo un problema: riuscirò a elaborare pensieri accattivanti e stringerli in SOLI TRE MINUTI?
Per non parlare del mio problema guance rosse. Non sono timida, ma quando parlo in pubblico, o all'improvviso sento tutta l'attenzione su di me, ecco che le mie guance vanno in fiamme, così, tanto per evitare che l'attenzione venga sviata verso altri lidi..
MA ce la farò.. vero???


domenica 4 novembre 2012

a beautiful mind

carpina, mentre coccola I.
'ma lo sai che sei bellissimo e super profumatissimo? ma come fai ad avere questo profumo qua??? mmm che buono! ora ti mangio di baci!!!!' smack smack smack..
I., intanto
'mamma, you know that two hundred plus two hundred equals four hundred?!?!'
guardando lontano, gli occhi spalancati, le guance rosse e profumate.

giovedì 18 ottobre 2012

Dica "trentatrè"

In fondo, è un numero che non mi dispiace.
In matematica, se ti chiedono di arrotondarlo alla decina più vicina, lo porti automaticamente a trenta. E io son tre anni che compio trent'anni.

domenica 14 ottobre 2012

Vegetarian Sunday Lunch

Ma anche dairy-gluten free!
Oggi abbiamo a pranzo due ospiti speciali, l'amica G e il suo seienne A, che ha particolari esigenze dietetiche e per il quale ho pensato di preparare uno yammy sunday lunch, convertito In vegetariano, dairy e gluten-free ance per noi ;-)

Risotto alle zucchine e zafferano - per l'occasione non ho usato il mio must-dado-bimby poichè contiene tracce di formaggio, sto quindi procedendo alla strabollitura di verdure fresche, per poi usarne l'acqua nel risotto. Alla fine toglierò la porzione di A e condirò con burro e formaggio, as usual.

Melanzane a funghetto, ovvero cotte con pomodoro e aglio. Un assaggino di origano, e la sensazione 'estate' è assicurata :-)

Peperoni e patate fritti. Li friggo separatamente per poi unirli in un matrimonio di sapori che non ha eguali. Provare per credere ;-)

Mndorle tostate in forno.

Frutta fresca.

L'amica G provvederà per il dolce, che mi pare complicato assai, senza glutine, nè latte e derivati..

Che ne dite, sarà un pranzo abbastanza bueno?
Che ci potevo aggiungere cone proteina? Uova forse... ma io le odio, senza formaggio...

Ora scappo, il car boot mensile mi aspetta, chissà, gri riesco pure a fare qualche foto!

Happy Autumn

L'autunno è qui. Batte alle nostre finestre, si fa ammirare tra il fogliame multicolore, e la bellezza selvaggia delle strade cariche di oro e di bronzo e di viola. Eh sì, perchè le foglie color vinaccia, quando seccano, diventano ciclamino scuro.

Ed io capisco perchè ho sempre amato vestire i colori dell'autunno. Tutte le possibili tonalità del marrone, su di me. Verde, a tratti, che a me piace l'inizio dell'autunno, quando sugli alberi ci sono interi rami ancora carichi di verde. Enormi orecchini d'oro, i capelli sciolti: la fata dell'autunno ero, senza neppure saperlo.

A volte passeggiando nel mio quartiere, mi fermo all'improvviso a godere dello spettacolo unico delle foglie rubate agli alberi dal vento, che le fa piroettare, senza mai essere banale, e poi le poggia a terra, sull'asfalto, l'acciottolato, il terreno, con misurata delicatezza.
Una coppia di scoiattoli si rincorre.

Fuori c'è l'autunno, che mi chiama.
Eccomi,  sono qui, gli rispondo, prima di guardarlo dritto negli occhi, e innamorarmi perdutamente come prima, come sempre.


martedì 9 ottobre 2012

year one: le mie perplessità

Come tutti i miei lettori ormai sanno, I. quest'anno frequenta lo year one, diciamo la prima elementare, per gli amanti del vecchio stile, o anche il primo anno di scuola pimaria, per fare i perfettini.

Una delle cose che più mi preoccupava, prima ancora di cominciare l'anno, erano i fantomatici 'compiti a casa', che ai miei tempi erano una gioia, per la bambina giudiziosa e precisa che sono sempre stata, ma che per i bimbi di oggi, questo stando ai loro genitori, sono un peso intollerabile, al limite della sopportazione fisica.
Io facevo i miei compiti da sola. Oggi sono rare le mamme e i papà che non si (pre)occupano dei compiti dei propri figli. Devo ancora decidere se questa è buona norma o meno.

Ora il fatto è che mi preoccupavo inutilmente, perché dovete sapere, miei cari lettori, che Ivan NON HA MAI AVUTO UN COMPITO PER CASA.
Ormai è un mese, e se nei primi giorni mi dicevo che, va bene, nuova maestra, si devono conoscere, e non tutti i compagni sono rientrati, e non sapevo neppure più cosa raccontarmi, ora la faccenda si fa seria, e io francamente non ci sto capendo nulla.

Fatto: la scuola termina alle 3.15pm
Opinione: i bimbi lavorano tanto di più in classe, quindi a casa non ne hanno bisogno.

Il problema è che io so di altre scuole in cui più di 'once a week', alcuni compiti i vengono assegnati. E poi lo scorso anno, una volta a settimana, un compitino piccolo per casa c'era.

Così ogni tanto io scrivo qualche lettera, parola, numero, o piccola operazione, e faccio fare questi 'compiti home made' al mio scolaretto preferito.

Ieri pomeriggio avevo sonno e mal di testa.

I.: 'mamma, mi fai fare i compiti? Edaaaaaii.. per favore!'

Allora la mia domanda è la seguente: non assegnano i compiti perché in questo modo i bimbi ne hanno una voglia matta, oppure mio figlio ha preso da me la passione per il 'compito a casa'?







lunedì 8 ottobre 2012

la storia dei funghi

Mamma, lo sai che i funghi nascono vicino agli alberi, poi maturano e sono morbidi, e buoni da mangiare. Ma se nessuno li raccoglie allora loro diventano vecchi e croccanti, e nessuno se li mangia, e poi sono velenosi. E allora la notte, che nessuno li vede, si disintegrano e cadono a terra. Ma non fanno nessun rumore. Poi la mattina dopo passa il camion della spazzatura che raccoglie tutto e pulisce. È vero, mamma.

giovedì 4 ottobre 2012

Carpina al College

Ed ecco che sono cominciati i miei corsi di Inglese e di Matematica.
Forniti gratuitamente dal College di zona, e tenuti presso il children centre del mio cuore, con servizio di crèche altamente qualificato.

Le cose qui si fanno a puntino, eh, mica 'alla qualunque'.
E quindi a fine luglio, tutte le mamme (e un nonno, perchè in realtà il corso è indirizzato a tutti i carers con bimbi fino a cinque anni di età) interessate a frequentare tale corso, si sono presentate al children centre, munite di carta e penna, ed hanno sostenuto una assesment interview, ovvero un test di reading, writing, comprehending, speaking, listening.

Io ci ero andata giusto per il corso di inglese, visto che per le evening classes al college vero e proprio, mi avevano risposto picche, perchè la classe di massimo ventidue elementi, era già piena, ma già che mi trovavo lì, e l'english assesment l'avevo finita presto, il teacher mi passò la documentazione per fare l'assesment pure per il corso di matematica. Così, giusto per far qualcosa. E mentre lo facevo, pensavo che effettivamente un corso di matematica proprio male non mi avrebbe fatto. Innanzi tutto mi serve anche come esercizio della lingua, che ovviamente al momento esercito poche ore al giorno, non lavorando; e poi i termini, le parole specifiche della matematica, che non sono solo i numeri, of course!
E così mi sono ritrovata iscritta a entrambi i corsi.

Tornata dall'Italia, a fine Agosto, mi arriva il Time Table del Children Centre per il prossimo autunno, verifico le date dei miei corsi, e il giorno dopo mi arriva la lettera (polite, simple, concise), anzi, LE lettere (una per ogni corso) in cui  mi viene offerto il posto al corso, e mi viene spiegato che nelle due settimane PRIMA dell'inizio del corso, io dovrò portare il mio piccolino lì a fare l'inserimento nella crèche. E che se non frequento le settling-in sessions (le sessioni di inserimento del piccino) NON potrò frequentare i corsi.
E quindi il mercoledì e il venerdì delle due settimane centrali di settembre, io e M. ci siamo presentati al Children Centre, e tra un pianto e un lamento, uno scarabocchio e un thè al latte, abbiamo concluso l'inserimento, e ora lui è così felice di avere la 'skola mia'...

Ma passiamo ai corsi.
Giorno uno - Mercoledì - Inglese
day one - wednesday - English

Arriviamo in aula, più che puntuali, e felici che i bimbi siano tutti sorridenti e soddisfatti di trovarsi in quell'ambiente ormai così familiare, così simpatico. L'inserimento ha un suo perchè.
Del teacher nessuna traccia. Al suo posto c'è il coffee and tea table, preso d'assalto da tutte noi, e la simpatica J che in genere gestisce il parent's space, e che ci illustra le regole del corso e bla bla bla. Arriva il teacher. Evviva!  Solo mezz'ora di ritardo, ma vabè su, è il primo giorno! come? ah sì non siamo in Italia.. la cosa mi puzza un pò.. è strano, no?
Passiamo oltre. (io ero già al secondo thè al latte)

La classe viene divisa tra livello uno e livello due; io vengo spedita al livello uno, e dapprima non dico nulla (strano, non è da me, è che qui mi sento così in buone mani, che mi rilasso e penso che a tutto ci sia un perchè). E invece si era sbagliato il teacher. Ma che simpatico, aveva saltato proprio il mio nome, e il tutto è venuto fuori perchè io ho parlato (santa lingua di carpina).
Tutto ok, torno al livello due (dove almeno chiacchieriamo con un basic english, ma senza grossolani errori di grammatica!). Si parte, e il teacher che fa? Dopo averci detto il suo nome e cognome, ci dice che cercherà un nuovo teacher per la classe, perchè lui ha 'loads of work to do'.
GRAZIE EH! e noi che saremmo? una perdita di tempo? complimenti! ci hai messo davvero a nostro agio!
E poi, ovviamente, non si prende la briga di conoscerci, e farsi conoscere, tanto lui se ne andrà. Ci dà da fare il diagnosis test, senza spiegarci cosa sia (ok, c'è chi ha fatto il livello uno lo scorso anno, ma anche chi no - guardacaso me - e quindi non ha idea di che cosa sia quel test, ma anche qui, mi sto zitta, torno alunna, mi viene detta una cosa, annuisco e agisco. La perfetta scolara che è in me.)
Alla fine del test, si premura di farci sapere che non è un esame, nessuno verrà giudicato sulla base di quel test, serve solo a dettare le linee guida di quel che si andrà ad approfondire o su cui si andrà a lavorare di più. Amen. See you later, take care.
Sè, e curati pure tu, và.

Quel giorno c'era con noi anche una mamma con bimbo di meno di tre mesi al seguito. bimbi ammessi in aula: sì, up to three-months-old.

Giorno due - Venerdì - Matematica
Day two - Friday - Mathematics
Anche qui siamo tutte puntuali. L'inserimento dei pupi ci ha anche allenato agli orari che dobbiamo sostenere per seguire bene i corsi. I bimbi li lasciamo sorridenti e lievi, e io già mi pregusto il primo milky tea (yeah, sugar, one teaspoon, cheers!), ma sorpresa sorpresona! Il maths' teacher è già in aula, che si studia la smart board (which is NOT a white board! come gentilmente indica un cartello affisso accanto a questa simil white board), e cerca di caricare (inutilmente) i suoi files dalla pennetta USB al pc di classe.
Ci sorride, ci fa accomodare, ha già scritto il proprio nome sulla lavagna, e dopo che la classe viene split into two levels' classes, ci chiede di essere gentili con lui, che al children centre non ha mai insegnato (pur avendo insegnato matematica per quindici anni).
E poi che fa? La diagnosis? Non ci pensa proprio. Lui vuole prima conoscerci, e vuole anche che ci conosciamo tra di noi (che diciamoci la verità, non ci si conosce affatto tra di noi studentesse).
E allora utilizza uno stratagemma molto astuto: forma delle coppie e ci dice di chiacchierare tra di noi riguardo noi in generale, e riguardo il corso in particolare. Poi ognuna di noi avrebbe presentato la compagna al prof e a tutte le altre. E quindi nessuna di noi avrebbe parlato di sè stessa.
Inutile dire che la parte più difficile sono i nomi! Parlo dei nomi arabi, asiatici o africani. Che fino ai nomi latini ci arrivo pure, anche in inglese, francese o spagnolo.
Ma l'arabo, l'urdu... oh my gosh! Ci sono dei nomi che paiono musiche, nènie. Difficilissimi da pronunciare, impossibili da ricordare. Almeno non il primo giorno, ecco.

Insomma abbiamo parlato, riso, ci siamo sorprese a vicenda (c'è una in attesa, che a gennaio partorisce ma nessuna se ne era accorta. tanta gente ama l'italiano. c'è una avvocatessa tailandese tra di noi. come pure chi è qui da cinque anni, ma ancora frequenta i corsi di inglese!! insomma tante cosette belle), e alla fine abbiamo presentato la nostra compagna al teacher.
Lui alla fine si è presentato (con tanto di numero di cellulare, numero di stanza in the college, per parlargli, e-mail address), numero di figli, scuole frequentate dalle figlie, e tanta simpatia e umanità.
Ecco, l'umanità.

Stupidamente me l'aspettavo di più dal prof di materia umanistica, ovvero di lettere, cioè di inglese quindi il simpatico del mercoledì.
E invece l'ho trovata in abbondanza nel prof di matematica, che come materia tutti, più o meno, e forse ingiustamente, relegano nell'ambito più scientifico che umanistico.
Quando l'umanità è al di là della materia.

Ora, io non ho esperienze universitarie di alcun tipo nella nostra calda, assolata (a tratti tropicale) penisola. Ma in Italia, per una immigrata come me, sarebbe stato possibile fare tutto ciò?

Perchè, caro children centre del mio cuore, ho capito il parent's space, va bene il come and play, ok l'outdoor messy play - tutte le attività pensate per i bambini e i loro carers - attività più o meno semplici da organizzare (penso io, da ignorante quale sono).
Ma.... un corso di inglese (anzi tre: ESOL, livello uno e livello due), e due corsi di matematica (livello uno e livello due), non sono ben più complessi da pensare, gestire, organizzare, sostenere?

Mi hanno chiesto di entrare nell'organico e candidarmi come rappresentante dei genitori.
Perchè loro sono 'only staff and do not know about the parent's point of view. We are sure there are things to improve, new ideas, new things to do! We need parent's help!'

E se io gli dicessi che quel che loro fanno, oggi, per me va al di là di ogni mia possibile idea, e aspettativa?
Che gli vado a proporre? Un corso per imparare a impastare pizze e focacce?

domenica 30 settembre 2012

Il mio secondo autunno a Londra

E' passato più di un anno da quando abbiamo preso quel volo Bari-Londra solo andata.
E in questi mesi le cose sono cambiate un sacco. Siamo cambiati noi. In bene, mi pare.

Piano piano ci siamo abituati a questa parte del mondo, ai dieci gradi di differenza rispetto a quelli lasciati in Italia, a questa lingua che corre veloce ed è piena di lettere mute e mutanti.
Al cheddar, ai bagles, alla birra che sembra svaporita e viene servita oltremodo calda, rispetto ai nostri standard, all'hoummus, ai pub accoglienti, alle catene di caffè ad ogni angolo, ai parchi giochi, ai parchi verdi, ai verdi prati, e agli alberi.. immensi, innumerevoli. Quasi quasi direi che ci siamo anche abituati alla guida a sinistra.

Mi sono abituata a non andare a lavorare. Cerco di concentrarmi sulla fortuna che ho di potermi godere l'infanzia dei miei figli, ma solo quando riuscirò davvero a mettermi a dieta, avrò raggiunto l'equilibrio. Ma sono davvero felice di potermeli spupazzare ogni giorno della settimana, senza dover incastrare mille impegni per incastrare LORO nella mia giornata. Sono LORO la mia giornata, e per ora va bene così. Poi cresceranno, ma nel mio cuore saranno sempre così piccoli e indifesi, giocherelloni e divertenti. E alle volte insopportabili, of course..

M. sta lavorando molto sulla propria espressività. Sia verbale che fisica. E lo fa sia in italiano che in inglese.
mamma 'iuti me?...................mamma, mi aiuti?
mamma giochi me?.................mamma, giochi con me?
papà, chiavi tu no?....................papà e tu non hai le chiavi?
casa mia?.............................ma questa è casa mia?
due casa mia? .....................ma allora io ho due case mie? (italia e uk)
cappa pipì........................... mi scappa la pipì (correndo in bagno)
cappa caccapipì..................mi scappa la pipì.. e forse anche qualcos'altro.
pipììcaccaaa pipìììcaccaaaa..... accorrete tutti! siano affissi manifesti degni della importanza della cosa che mi accingo a fare, in bagno.
mamma leggi tu me? càpta. cavallo!.... mamma, mentre io mi accingo a.. in bagno.. mi leggeresti un libro? quello che capita. che hai capito? il libro del cavallo!
vvvolllio io queto, no!...............io NON voglio questa pappa-scarpa-maglia-pantalone-giubbotto-pomata per le escoriazioni-acqua fresca dopo che ho battuto ASSOLUTAMENTE.
mamma, pace me 'eto?....... mamma, ma quel che mi stai cucinando mi piace in genere?
mmm gnam gnam pappa mia!....sì, mi piace, effettivamente
mamma, feddo io no. ....... mamma, ti informo che siccome non sento freddo, non ho bisogno di alcun giubbotto, per leggero che sia. nè blu, nè rosso, nè di cotone nè di jeans. rasségnati.
pezzo piccolo io?.......... mi date un pezzo? un pezzo, anche piccolo.
azie - enkiu................GRAZIE - THANK YOU
piccolo io no, gaaande io!.................. se qualcuno non se ne fosse accorto, io non sono più piccolo, io sono grande. accòrgetevene, o voi genti di tutto il creato...
pacco io?............ mamma, mi porti al parco giochi?
bolle io pacco?......... mamma, al parco giochi mi fai fare le bolle di sapone?
siucco io? hhcotto io?..... mi dai un succo? e un biscotto?
pange io no, pange bimba sì............... io non piango, ma la bimba sì
bici? bici mia?................. mamma questa è la mia bici?
paund?................. mamma, mi dai un soldino? (ovvero un POUND)
paund mie?............... sono miei questi soldi?
miiiiiiiiiiiiiiiio.................... o bimbetto che vorresti condividere di questo gioco, SAPPI che il gioco è di mia proprietà.
maaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiii.... oh little boy, I know you would like to share this toy: be aware, this is MINE!

Per non parlare del proprio nome, che dal simpatico, colorito e incompreso dai più 'Pinta' si è trasformato nel preciso 'M.'


I. cresce. E più cresce, più è diffcile stargli dietro, o forse questa è a momentanea sensazione di una mamma un po stanca di lottare per tutto.

Questi due fratellini, a volte identici, a volte diversissimi. Che si trasmettono tutto, dalla risata, alla tosse, alle cattive maniere, alla voglia di coccole... che si coalizzano e mi fanno impazzire. Quanto li amo. Sono le facce del mio cuore.

Questo inizio d'autunno ha già portato nuovi frutti, come i corsi di inglese e matematica i cui vorrei parlare in un post a parte, o come il children Centre del mio cuore, di cui non potrei più fare a meno.

O come i primi mandarini.
 Arancioni, dolci, succosi.

giovedì 6 settembre 2012

Agosto 2012: c'è un prima e un dopo.


Eccoci di ritorno da un mese a casa, quella con la veranda, quella senza verde fuori, ma piena di famiglia, amichetti e cuginetti. E di TV con ben ten e chissà che altro..

Siamo tornati la scorsa settimana, e subito l'abbraccio verde della nostra strada, ha rifatto breccia nel nostro cuore, a compensare la differenza di gradi registrati e percepiti.

Ma siamo a casa, questo è certo.

E pensando all'agosto appena passato, non posso fare a meno di pensare che sia stato uno spartiacque importante, nella vita i tutti noi.

Io ho firmato la lettera di dimissioni. 
Non ho più un lavoro in attesa del mio rimpatrio. Non esiste più la mia scrivana piena di carte e appunti. Non c'è più il mio telefono super-busy. Fisicamente queste cose non c'erbano già più, ma ora non esiste neppure la possibilità di riesumarle dalla polvere dell'armadio.
Se non fosse che sono in un altro Paese, un pò ci piangerei su. Ma tant'è, sono a Londra, non so cosa farò nei prossimi mesi, e la cosa è elettrizzante anzichéno. :-) 

Ivan ha perso due denti. Due. Puntuale il topolino dei dentini (l'unico da me tollerato) è passato a comperarseli, per la gioia e il giubilo del piccolo sdentato di casa..
E oggi comincia year one.. :'( 

Mattia ha tolto il pannolino. Così, dall'oggi al domani.
Dopo la prima settimana in Italia, con 37 gradi, e latte diverso dal consueto, aveva un sederino così rosso, e una sudamina così estesa, da non voler essere toccato neppure sotto la doccia. Così sono stata costretta e mi sono immolata per la causa.
Devo dire che ho raccolto pipì solo i primi due giorni. E ogni volta pensavo: meglio qui che con la moquette! Ed effettivamente chi potrebbe darmi torto? É stato bravissimo, e come sempre i problemi che mi creavo erano solo nella mia testa, e comunque li ingigantivo. Calma, ci vuole solo calma, sto imparando..

Tornati a casa, abbiamo dovuto salutare l'amica A, con la piccola M e il marito A :-( 
Hanno deciso di tentare la sorte sotto altri cieli, e mi dicono che quando sei expat, questo può accadere, di conoscere e voler bene a qualcuno, che poi espatria facilmente, per volare e fare il nido da qualche altra parte... 
E anche se Londra non sarà più la stessa senza di lei, il pensiero che stia bene, sia felice e si crei una nuova vita con l'entusiasmo che la caratterizza, mi fa sorridere e progettare il primo viaggio che farò nella sua terra natale.

Un buon settembre mi si para davanti. 
E io lo abbraccio con tutta me stessa..






sabato 21 luglio 2012

Finisce un anno scolastico

Eh sì, qui in Uk la scuola (o almeno quella statale) finisce il 20 di luglio.
E I. tra poco più di un mese frequenterà la year1.
E un dente gli si muove, proprio il primo che gli spuntò, e che si fece notare mentre lui succhiava uno spicchio di mela, con fare da mini roditore dagli occhi grandi.
E ho scoperto che non sono ancora pronta a che lui perda un dente, per lasciare posto alla finestrella più piccola che si possa immaginare.
Non sono pronta e non lo sarò neppure quando, inevitabilmente, questo accadrà.

Ma, parlavo della scuola...
Le ultime settimane sono tutte un fermento, con le maestre che preparano i bimbi al salto di 'livello' scolastico, e li salutano per sempre, ogni anno; eh sì perchè qui in Uk le maestre di ogni singolo anno scolastico, accompagnano i nostri students per il solo anno in corso, finito il quale loro restano lì in quella classe, ad attendere che una nuova manciata di alunni gli rallegri le giornate, e i nostri cuccioli 'salgono di livello'.
Ecco perchè ogni fine anno le maestre preparano i bimbi all'addio, mostrando loro la nuova classe che li attende linda e pinta per settembre, e presentandogli la nuova, fiammante maestra.

Ogni anno è un nuovo inizio, per tutti, ma in questo modo, col cambio di classe e persino di maestra, lo è ancora di più! Non menzionando affatto gli alunni che vanno via, in altre città, altri borough, altri stati, o semplicemente altre scuole, migliori, gli si augura.
Così la settimana prima della fine dell'anno c'è stata la foto di gruppo, che ci è stata consegnata ieri.
E la foto di gruppo a fine anno ha molto più senso e sentimento. Sono davvero tutti amici a fine anno.
E molti sanno che non si rivedranno più, o perlomeno lo percepiscono. O forse sono io che ci vedo 'ste cose in quella piccola e importante fotografia.
Tornati a casa ho aperto la bustona gialla che la conteneva, e subito ho chiesto a I. i nomi di tutti i compagni, per scriverli nello stesso ordine della foto, dietro la busta (sono anche nomi impossibili tipo sam-sam.. osman.. jaseb.. insomma non so nemmeno se li ho scritti correttamente). Poi dalla busta è venuta fuori una foto più piccola, con gli stessi bimbi, ma stavolta con facce buffe e strane, linguacce e musi storti: la foto più buffa ch'io abbia mai visto (ode alla mamma-fotografa che l'ha escogitata :-)

E così il nostro primo anno scolastico è finito.
La pagella è stata una fonte luminosa di orgoglio genitoriale e figliesco.
Abbiamo nuovi amici, e di questo ne siamo felici e fieri; alcuni amici invece partono, ma confidiamo di non perderne le tracce.

E poi il prossimo sabato partiamo per l'Italia. E questo, adesso, è il nostro luminoso pensiero.


lunedì 16 luglio 2012

Benvenuto Filippo!

E' che una mamy molto smile ha dato alla luce il piccolo Filippo stanotte.

E lei, come se niente fosse, questa mattina mi raccontava, per telefono e con non poca energia, tutto quello che era accaduto prima durante e dopo il parto.
Secondo me è fatta di un materiale alieno questa straordinaria donna.

Congratulazioni Antonella, e benvenuto a Filippo, il cucciolo numero tre!
:-)

sabato 14 luglio 2012

Annual Report of Progress and Attainment

Reception class - July 2012

Personal, social and emotional development
I. is a very popular, confident and settled member of the class. He is a bright able boy who loves school life. He plays confidently with his peers and mixes freely in different play situations. He is very sensitive and caring towards others and can be relied upon to be helpful and supportive in class. I. enjoys talking to adults and is always keen to work alongside them. He injoys working on special projects. He is always well behaved and demonstrates a clear understanding of appropriate and inappropriate behaviour. He always responds readly to requests. I. is able to talk about his feeling and concerns in a very mature manner. He is able to express his emotions and can consider issues from a different perspective.
Effort: Excellent
Progress: Excellent
Next steps: To show greater confidence in his own work and when sharing ideas

Communication, language and literacy
I. has mastered English very quickly. He expresses himself clearly and his vocabulary has improved enormously. He displays a good command of spoken English and structures longer and more complex sentences with increased grammatical accuracy. He likes talking and develops his ideas in conversations. He enjoys playing with his friends and plays imaginatively in fantasy play situations. I. loves looking at books and always listens attentively to stories. He can retell well-known tales, answer questions and predict likely story outcomes. I. has made outstanding progress in reading. He is a confident reader who enjoys reading independently. He is emerging as a very confident writer and can write short pieces of fiction and non-fiction unaided.
Effort: Excellent
Progress: Excellent
Next steps: To continue reading fiction and non-fiction books of his own interest.

Mathematical development
I. has a sound grasp of all basic mathematical concepts. He has good rote counting skills and can read, order and type numbers beyond 50+. He can complete simple mental addition and subtraction problems and is able to solve more complex problems when using counting aids. He enjoys problem solving activities and is able to apply himself with purpose. He can sort, match, sequence and order items following given criteria. He displays a sound understanding of basic prepositional concepts and now uses these correctly in his free play situations. I. can copy and continue repeating patterns and can create patterns independently. He has acquired a sound knowledge of 2D shapes.
Effort: Excellent
Progress: Excellent
Next steps: To consolidate his knowledge of 3D shapes.

Knowledge and understanding of the world
I. is a motivated boy who shows interest and enthusiasm for all classroom activities. He has good scientific skills and a good general knowledge. He can make observations and comparisons, ask questions, make sensible predictions and anticipate  likely outcomes. I. enjoys all types of discovery play and explores play materials confidently. He likes playing with small representational toys and can create interesting scenes. I. is skilled at using the computer and regularly devotes time to this undertaking, working through programs independently. I. enjoys going on class outings, always displaying interest and lots of enthusiasm. He can talk confidently about past experiences.
Effort: Excellent
Progress: Excellent
Next steps: To visit and talk about different historical settings.

Creative development
I. enjoys most artistic acrivities and is able to produce detailed work. He ha shown commitment when drawing and painting. He has listened attentively to different musical and drama performances. He is able to state preferences and can talk about the things he has seen and heard. He joins in class singing sessions and has experimented with different musical instruments. I. enjoys playing with representational toys. He concentrates for long periods and displays imagination and creativity. He enjoys playing fantasy games with his friends and is able to adopt, sustain and develop roles displaying knowledge and imagination.
Effort: Good
Progress: Good
Next steps: To learn more songs and rhymes

Physical development
I. is confident and skilled in his movements. He has made excellent use of all the outdoor toys and climbing structures. He has made good use of small equipment and demonstrates good games skills. He has partecipated enthusiastically in gymnastics sessions and has made good progress. He is confident and happy when demonstrating simple routines to the class. He always listens carefully and is confident and self-assured when attempting new undertakings. I. has good fine motor skills. He handles classroom tools confidently. He enjoys modelling with construction sets and is able to construct skilfully. He uses scissors confidently displaying skill and accuracy in cutting.
Effort: Excellent
Progress: Excellent
Next steps: To continue to develop his interest in ball games

General comment
It has been a joy teaching I. this year. He is a delightful member of the class. He is a sensitive, caring and considerate boy. He is always polite and really well behaved. His love of reading is brilliant. It has been a pleasure working with I. and I wish him every success in Year 1.
General behaviour: Excellent
Overall progress: Excellent

Disposition and Attitudes: 9
Social Development: 9
Emotional Development: 8
Language for communicating and thinking:8
Linking sounds and letters: 9
Reading: 9
Writing: 9
Numbers as lables for counting: 9
Calculating: 9
Shape, space and measures: 8
Knowledge and understanding of the world: 8
Physical development: 8
Creative development: 7
Overall score: 110

---------------------------------


Non che sia chissà che. 
E' solo il primo report della carriera scolastica di I.
E' la sua prima pagella.
E' la nostra prima occhiata ufficiale dal di fuori, distaccata, da un altro punto di vista.
E siamo così emozionati, maneggiamo con cura il plico di fogli, lo sfogliamo, lo spulciamo, lo rileggiamo, lo riponiamo, lo riprendiamo, incantati. 
Eh sì basta così poco per rammollire il cuore di mamma e papà.

So che è stupido, ma ogni volta che rileggo quelle parole, non posso fare a meno di sorridere. Poi mi guardo questo brilliant boy, e capisco che alle volte basta poco, un piccolo specchio che rifletta qualcosa che pensiamo di conoscere, per tornare a stupirci, e capire che no, non conosciamo proprio niente.
E' che a volte noi genitori crediamo di sapere, e invece non sappiamo. 
Crediamo di conoscere e indovinare, ma giochiamo a fare i grandi.

We love you so so so so much, I.
Sempre e comunque.
xxxxx

giovedì 28 giugno 2012

It's time to say goodbye...

è da un pò che ci penso..
e certamente non lo faccio alla leggera.
ma è che non ho più lo slancio per venire qui a scrivere (di me, di noi)
il tono degli ultimi post poi è a dir poco nostalgico-deprimente.
e poi come blogger non valgo granchè (ad esempio non sempre rispondo ai vostri commenti - ma alle email: SEMPRE!)

ultimamente apro la pagina del mio blog solo per verificare il mio blog-roll, e leggere i blog che seguo. e questo non è 'tenere vivo un blog'.
e quindi abbandono, lascio, rinuncio, non scrivo più.

avrei anche potuto uscire di scena senza scrivere una parola, semplicemente lasciando come ultimo post il mio miserable carpina, ma non era giusto, intanto perchè quel post rappresenta un momento, un attimo di scoramento, smarrimento, non è che io stia sempre così, chiariamoci..
e poi perchè ho quarantanove followers, e tre o quattro che mi leggono davvero.. ma anche solo quei tre o quattro, mi pare giusto e più appropriato salutarli con un teatrale ultimo post.

è stato bello scrivere qui.
essere a volte capita.
conoscere belle persone e scambiarsi saluti e opinioni.
meno bello è stato dover dare spiegazioni a gente che mi conosce, su quel che scrivevo, visto che scrivevo più che altro per mè stessa (e non mi importa che poi mi si dica che per te stessa puoi scrivere anche su un taccuino, grazie tante, lo so già).

ho aperto questo blog che ero appena rientrata a lavorare, dopo aver avuto Ivan, ormai quattro anni fa, per ricavarmi un posto nel mondo, dove io e solo io contassi. ricordo quella mattina, in cui annunciai durante la pausa caffè che avevo aperto un blog.
ricordo l'emozione della lavagnetta bianca, che man mano si riempiva di parole, le mie parole, che avevano nessun altro scopo, se non quello di essere scritte (neppure lette, soltanto scritte).

chiudo questo blog dal mio flat londinese, con ventisette gradi di caldo, che ho due figli, quasi trentatrè anni, i capelli mossi, e le unghie dipinte di viola.

martedì 19 giugno 2012

miserable carpina

Stanca, sfatta, molle, grassa, col mal di schiena, il mal di stomaco, una fame nervosa, il caldo opprimente, i capricci dei bambini, una lavatrice da trasferire nell'asciugatrice, una asciugatrice da svuotare e piegare-stirare, la moquette da aspirare, il bagno da lavare, la cucina da rassettare, uno shampoo e una doccia da regalarsi.
Stamattina ha salutato sorella, cognato e nipoti in partenza, e stanotte saluterà le due cuginette, figlie adolescenti di sue storiche cugine, in arrivo.

Si sente l'ombra della carpina che conosce, non sa se per via del caldo, delle calorie inutili, dell'ospitalità che volentieri presta, della vita da turista con pesante passeggino fatta la passata settimana, della fase del ciclo in cui è, dei lunghi mesi passati, di quelli che ancora devono passare (prima che possa permettersi di sognare di andare a lavorare)..
Un anno fa lavorava, era mamma e casalinga, e anche se in un piccolo paese di provincia, sentiva di avere una vita più piena, più completa.
Conduceva una vita NORMALE, ma oggi quella vita le manca molto.

Oggi è in una città immensa, meravigliosa, colorata e straniera, romantica e luminosa. Una città che, come tutte le grandi città, ha un fiume, sul quale lunghi ponti si stendono, possenti e sicuri.
L'acqua, il fiume, lo sciabordìo, i ponti. I ponti che collegano. E gli alberi, più di tutto, questa città le ha regalato la bellezza degli alberi, del verde, dei fiori, dei parchi vivibili, dell'erba vellutata.

Però. Però è da sola. Un'amica si è trasferita, un'altra è in Italia ancora per molto, un'altra lavora tanto, due abitano molto lontano.
Insomma 'a portata di mano' non ha nessuno con cui parlare guardandosi negli occhi (il telefono è diverso. gli sms ancora di più), con cui fare una passeggiata improvvisa, così, perchè il tempo è bello e la vita pure, e i bambini lo sono ancora di più, quando non fanno i capricci.

Sarà stata la presenza di parte della sua famiglia, qui, proprio qui con lei, a vivere e stemperare i momenti più o meno tesi (leggi: quando si esce, quando si mangia..), ad aprirle questa morsa che ora le stringe il petto e le fa scendere un velo sugli occhi.
Perchè quando più occhi guardano un bimbo che si dimena, o piange o urla, fa i capricci e non si capisce bene perchè, allora la tensione viene diluita e divisa tra tutti. Quando sei da sola e lo guardi solo tu, un pò ti fai sopraffare (e ti senti più debole ancora).

E' quello, sì, lo stare tutto il giorno con i bambini, e poi il voler scappare via da loro, e volerli abbandonare al padre nel week end. Non ha ancora trovato un equilibrio, si sente squilibrata.
Le manca un gran pezzo della sua vita, IL LAVORO.
Le manca prepararsi, uscire da sola, stare da sola (o con altri adulti), pensare a cose diverse.  Non cose eccezionali eh, semplicemente diverse da quelle che oggi costituiscono la sua giornata, la sua vita, che lei oggi ritiene in versione 'ridotta' rispetto a prima.
E forse è per questo che sente di star diventando un pò scema. (no battute, grazie) 

Le manca la forza che le veniva data dall'illusione di essere indipendente (economicamente, logisticamente). Le manca il suo tempo. Che nel suo paese poteva ogni tanto ritagliarsi. Una passeggiata da sola qui è un sogno. Un sogno da progettare con largo anticipo, non impossibile eh, ma pieno di complicazioni. Un sogno che può anche essere interrotto da una telefonata che 'ti cerca, piange, vieni, devo lavorare' (successo davvero - dopo trenta minuti che era uscita, un sabato pomeriggio).

Si era ritagliata la giornata perfetta. Il lavoro part time, per non sottrarre nulla ai bambini. Il pomeriggio dedicato a loro. La stanchezza ovvia nel week end, che si indugiava a letto. Alcune sere con gli amici. E poi le solite, canoniche, classiche domeniche italiane, per lo più in famiglia.

Adesso è in camera che guarda l'albero dei fiori bianchi, fuori dalla sua finestra. Ma la bellezza di quell'albero, di quei piccoli fiori perfetti e armoniosi, che in genere la salva e le fa pensare alla Bellezza del Mondo, oggi allevia solo un poco la morsa nel suo petto.

martedì 12 giugno 2012

Undici mesi in novanta minuti di video

E' così che l'altra sera, dopo cena, tutta la carpifamily si è guardata il video dell'ultimo anno passato.
Le riprese iniziavano il diciotto luglio duemilaundici, e terminavano quella sera stessa, con un concerto di Ivan e Mattia che suonavano una chitarra di cartone e una di plastica, dimenandosi come pazzi idoli del rock!
Fine Nastro.
Riavvogli.
Collega alla tv.
Play.

Così ci è scorso davanti un pezzo della nostra vita. Un pezzo importante, manco a dirlo. Le riprese iniziavano a casa nostra, in Italia, ma dopo due ciak, ecco che eravamo nel nostro salotto blu di Londra, e che le cose venivano dette metà in italiano e metà in inglese..
E io e F eravamo lì, come due scemi, con gli occhi lucidi, a pensare a QUANTO stanno crescendo i cuccioli di casa.. a quanto erano piccoli l'anno scorso... a quanto invece grandi li vediamo oggi, ma già lo so che tra qualche mese mi dirò che sono una cretina e che piccoli lo sono ancora..

è che la voglia di fermare il tempo, non mi passa mai...

ivan che diceva parole tipo 'aprito' al posto di aperto.. ivan che oggi mi corregge la pronuncia di alcune parole in inglese..
mattia che diceva 'prutta' per la frutta.. e che si faceva strada a suon di risate e pretese, ma senza i ricci che gli adornano oggi il viso..

bisognerebbe sempre riguardare le immagini di quando i piccoli sono ancora più piccoli.
questa cosa aiuta a rivalutare e ridare il giusto peso alle parole, agli atteggiamenti.
rivederli piccoli, ti fa ridimensionare l'aggettivo 'grande' che gli si da oggi.
perchè quei piccoli ci sono sempre, nel fondo di ogni capriccio, di ogni sguardo arrabbioso, c'è quel piccolo là, che chiede semplicemente di essere capito, accettato e amato.

sarò all'altezza?

giovedì 7 giugno 2012

La regina, Le vacanze, Gli amici

Ok, ho riaperto le polverose porte del mio blog.
Ma non è che abbia in mente un preciso post da pubblicare.
A volte mi vengono in mente argomenti di cui parlare, pensieri da condividere, cose ispirate da ciò che leggo in giro, da quel che mi capita sotto gli occhi, da quel che sentono le mie orecchie, ma poi inciampo, nelle mie stesse parole, inciampo nei miei stessi pensieri, e allora cambio punto di vista e no, non ho voglia di scrivere.

Ma intanto qui a Londra c'è stato il Queen's Diamond Jubilee, e Londra si è vestita di Union Jack, ogni singola strada, ogni negozio, ogni angolo, ogni casa vittoriana faceva sfoggio della propria inglesità.
E ci sono stati gli street party, e i Queen's Jubilee Lunch (il 31 di maggio nelle scuole, io vi ho partecipato), enormi pic nic all'aperto (se il tempo permetteva), ubriacatura libera a tutte le ore, molto, molto british. E poi la parata delle barche sul Tamigi (mille barche per sua maestà), e il mega concerto ai piedi di Buckingham Palace, e poi la cerimonia alla cattedrale di st.paul.
Ma queste cose le saprete già, anzi, fose siete anche più informati di me..

Quel che invece non sapete, è che in questo speciale week end, è venuto a trovarci l'amico Ob1 dalla nostra terra natale, e ha portato un pò di movimento, di compagnia, di allegria, sia a noi, che a due bimbi un pò troppo soli, in questa terra straniera.
E' stato bello averlo qui e mostrargli una Londra più famigliare, che turistica. Mostrare a lui i luoghi cari a noi e alla nostra quotidianità e, in questo modo, regalarci una nuova prospettiva.

Abbiamo fatto anche una specie di seduta psico-terapeutica, in cui cercavamo di spiegargli cosa non andava con Ivan (che sta diventando molto molto capriccioso e 'arrabbioso' come dice lui), e lui, che ci conosce da quando Ivan è venuto al mondo e ci ha visto diventare genitori e crescere a nostra volta, ci dava qualche consiglio spassionato, o semplicemente descriveva quel che vedeva, e per noi era già tanto. Uno specchio su di noi e sul nostro quotidiano, che un pò il ruolo della famiglia è proprio quello, e quando la famiglia non c'è, o siete solo voi, viene a mancare questo raffronto, confronto, questa verifica. Il telefono non basta.

La nostalgia di Ivan per l'Italia è aumentata.
La prossima settimana viene a trovarci mia sorella, con suo marito e due dei quattro figli.
Che dirà Ivan quando andranno via?
Oggi eravamo su skype con barbamamma e i suoi barbacuccioli.
Ivan dopo non faceva altro che dire che voleva in quel momento essere in Italia e giocare col cuginetto T.

Intanto questa settimana di half term sta finendo, e poi arriverà un pezzo di famiglia, qui, anche se per poco tempo.

Contiamo i giorni.

Why's Giveaway






Qui i dettagli del dolce give-away..

giovedì 17 maggio 2012

Alcune belle cose

e cerco di concentrarmi su quelle..

tipo I. che termina il suo sticker chart a scuola, ed ha diritto ad avere due regalini dal treasure box della classe, e sceglie una serie di stickers a tema cars, e un anello con pietra verde.
'mamma, quest'anello è magico, se la sera lo lascio sul mio comodino, poi la mattina dopo mi ritrovo in Italia, ma non è come quello della bella e la bestia, perchè quello era rosso, e a me è verde, quindi è diverso...'

oppure M. che se gli chiedi qualcosa in italiano, risponde 'Sì', ma se gliela chiedi in inglese, risponde 'yeah'.. così, out of the blue.. è qualche giorno che ce ne siamo accorti, e questa magia mi incanta..

o, ancora, I., che a scuola sta affrontando il tema dei trasporti, e nonostante sia parco di disegni, ultimamente prende più volentieri in mano i colori, i fogli grandi e inizia, con un paio di pennarelli, a tracciare a grandi linee le sue grandi creazioni. E ieri ha disegnato una strada, la pista ciclabile, il bus, una bici e un monopattino, il semaforo, un segnale che indica il divieto di far fare la cacca ai cani, e accanto un cane che ha appena fatto la cacca (e io già lo so che lui sarà un adolescente difficile, non aspetta altro che un divieto, per fare esattamente quello che è vietato fare............), e poi un bimbo e un adulto, e il disegno occupa tutto il grande foglio, dà l'idea del movimento che ci può essere su una strada trafficata..

o, ancora, M., che sa portare il monopattino (cutà lo chiama, ovvero scooter..) io lo lego con le redini in modo da tenerlo più o meno vicino a me, ma lui va tranquillo, si dà lo slancio, per frenare scende, per svoltare non so che fa, ma svolta. e la cosa più bella è quando siamo in discesa, che da una sola volta lo slancio, e poi solleva la gambetta, e si lascia andare alla pendenza della strada...

il children centre stamattina, e le due tazze di thè che mi sono regalata, e il cestino giallo e viola che ho intrecciato.

il sole, oggi.


Zumba Stretching's music

Alla fine delle lezioni di zumba che continuo allegramente a frequentare, nella hall della chiesa battista poco distante da casa mia, c'è l'inevitabile stretching, sempre accompagnato dall'alto volume della musica che arriva dall'i-phone della trainer, ma di una musica dolce, che dopo tutti quei ritmi super veloci, fa da balsamo per cuore e orecchie.

Le prime volte abbiamo allungato i nostri muscoli a ritmo di Lana del Rey, che non conoscevo, e che mi ha piacevolmente sorpreso..





La scorsa settimana invece abbiamo avuto Adele, con la sua vociona che fa mille piroette sulle note musicali..





E ieri sera, l'apoteosi...  con la voce di Chris Martin che accompagnava le nostre lievi movenze e i nostri calmi respiri, arrivando direttamente al cuore.
..still in love with his voice..

martedì 15 maggio 2012

Pappagalli verdi a Londra

Ma lo sapete che a Londra, nella cara vecchia Inghilterra, ci vivono migliaia di pappagalli verdi?
Sì, quelli che in genere si guardano nei documentari che parlano di animali lontani.
O al massimo in un negozio di animali esotici (e a casa di qualche pazzoide che se lo compra.. esclusi gli eventuali presenti eh!).

Trapiantati qui sessant'anni fa, mentre si stava girando un film che prevedeva una foresta tropicale, i poveretti sono poi stati liberati qui, anzichè essere riportati a casa.
Col tempo si sono adattati a queste temperature che proprio tropicali non sono, e si sono anche moltiplicati, tanto che mentre prima erano specie 'protetta', ora pare sia aperta la possibilità di cacciarli, perchè son diventati tanti, e 'rovinano' i nidi delle specie autoctone.
Mettici l'uomo a organizzare la natura.. mpf.

Tutto ciò mi è stato riferito da amici, non ho fonti internet a comprova di ciò.
Non ho neppure foto di tali volatili, che figuriamoci se con la mia digitale automatica riuscirei a beccare.
Ma se proprio non mi credete, su google ho digitato  'perchè a londra ci sono i pappagalli verdi', ed ho trovato questo sito, di cui traggo la seguente citazione riguardo i pappagalli verdi (che però non risponde alla domanda del perchè essi si trovano qui..)

Alcuni studenti che hanno partecipato a questa iniziativa la scorsa estate ricordano: "Greenwich è una cittadina dove si trovano moltissime persone di etnie differenti e dove, nei mesi estivi, confluiscono migliaia di studenti provenienti da tutto il mondo, dalla Cina alla Spagna, dalla Germania al Messico... Anche se in un contesto molto differente dal nostro, il paesaggio è piacevole. Nel quartiere dove abitiamo noi ci sono un sacco di casette a schiera tipiche del posto e una particolarità: un grande gruppo di pappagalli verdi che si vede qualche volta in cielo".

Fine citazione.

I pappagalli davanti alle mie finestre volano alto, e nel fogliame degli alberi si mimetizzano (a causa del loro colore), e quindi io me li guardo mentre entrano ed escono dal loro nido, o si rincorrono in girotondi 'tropicali' tra i tetti e gli alti alberi.
Il loro nido è molto british, poichè è ricavato tra i classici bricks rossi di un caseggiato qui di fronte, e il loro verde scintilla su quei mattoni di terra cotta.

La nostra strada è molto verde, ci sono alberi molto alti, che costituiscono la casa di tante specie di uccelli: merli, corvi, pettirossi, cinciallegre, e chissà quanti altri!
Il loro vociare è dolce e armonioso.
Forse è che non ci ero affatto abituata, ai concerti della natura, ma mi colpiscono ancora e sempre..
Mattia ama ascoltarli cinguettare quando passeggiamo (è una strada molto quieta, la nostra), o anche quando apro le finestre e il loro cantare ci raggiunge in ogni stanza...

Solo che in questi giorni il sole qui tramonta alle nove meno dieci, e quando metto a letto i bimbi, devo lottare con la luce che prepotente attraversa la protezione di veneziana+tenda chiusa alla perfezione.
Ma stasera ho addirittura notato che insieme alle mie canzoni della nanna, c'erano gli uccellini qui fuori, a canticchiare come fosse l'alba...

Eh, non c'è che dire, Londra ti sorprende sempre...

domenica 13 maggio 2012

aggiornamenti umorali

Ho lasciato il blog il diciannove di aprile, piena di entusiasmo per la zumba appena conosciuta, per i primi risultati dietetici, e per la potenziale ragazza che è ancora in me.

Riprendo in mano questa lavagnetta bianca oggi tredici maggio, dopo quasi un mese, a causa di un non meglio identificato periodo di basso, in cui ho ripreso allegramente a mangiare di tutto un pò, senza fame, senza freni, e alcuni giorni senza neppure preparare, ma mangiando direttamente e pane e quel-che-c'è, o pane e quel-che-mi-compro-apposta (ma no, la nutella era qui per la colazione dei parenti che sono venuti in visita..).

Ovviamente for my beloved continuavo a cucinare, tanto loro sono di poche pretese e pasta in bianco o pastina in brodo, o pasta al pesto, sono enunciabili RE per i loro palati.
Poi abbiamo conosciuto meglio i nostri nuovi amici, S e M col piccolo L, e abbiamo passato con loro diverse belle giornate, fuori, o dentro, chiacchierando e conoscendoci, appunto, e.. menomale che ci sono gli amici, altrimenti qui a Londra oggi sfiorerei i cento chili.
Anche se poi proprio perchè ci vediamo con altra gente, magari preparo quel qualcosa in più, di più elaborato, e la quantità non è quella giusta, e poi si sa, quando si mangia in compagnia, si mangia di più. E' matematica pura, e se non lo è, ci si avvicina parecchio..

Poi non lo so.. Mattia è più nervoso e di notte è un incubo, dormo sulle spine e al primo mmmm mi fiondo accanto al suo letto, gli dò dell'acqua e mi siedo sul bordo, carezzandolo un pò e aspettando che si calmi e si dimentichi del mondo qui, e torni in quello fatato dei sogni. Ok una volta, ma due o tre non mi piace per niente.

F sta lavorando di più, poi c'è un corso di inglese due sere a settimana, poi ci sono conferenze al mattino che necessitano una levataccia, e una partenza prima che i cuccioli si svegliano.. che poi ci restano maluccio se non lo vedono affatto, poverini..

Ivan è sempre più nervoso dopo la scuola.. arriviamo al venerdì che è così stanco che mi dice a chiare lettere che non vuole andare più a scuola.. e poi mi chiede quando torniamo in Italia, con quella t sputacchiante, dai suoi amici. In realtà al mattino è contento di andare a scuola, e lo scooter (ovvero il monopattino) è ormai il suo mezzo di locomozione (e da un pò anche di Mattia, anche se completo di redini per guidarlo e frenarlo e tirarlo su quando cade..).. ma poi quando ne esce, (da scuola) non so bene perchè, ne esce tutto nervoso.. stanco, direi.. ma a volte ho l'impressione che ne esca incavolato con me, con la sottoscritta, proprio con me.
Forse il suo nervosismo è generato dal mio, e a sua volta rinvigorisce il mio stesso stato d'animo scontento, in un eterno e infinito circolo vizioso che pare senza fine.

Così sono di nuovo approdata qui, nella egoistica, sciocca speranza, che il semplice atto di scrittura, mi faccia vedere più chiaramente QUANTO e CHE COSA sto sbagliando, perchè di questo sono sicura: STO SBAGLIANDO.
Perchè non è possibile.
Perchè non mi piace come sto e come faccio stare gli altri.
Perchè non ha senso.. it doesn't make sense..

Perchè mangio se non ho fame?
Poi mi sento gonfia e pesante.
And, as a result, ri-mangio, così, quasi a voler soffocare quel senso di pesantezza.
Non ditemelo, lo so che è un controsenso, lo capisco perfettamente.
Ma così non va.

giovedì 19 aprile 2012

Ritrovarsi, dopo anni

Ieri sera ho ritrovato una ragazza che credevo ormai morta.
Una ragazza che fino a dodici, tredici anni fa, andava in palestra perchè le piaceva, e più di tutto le piaceva fare aerobica. Le piaceva sentire tutto il corpo che lavorava, e ancor di più, le piaceva farlo a ritmo di musica, chè neppure se ne accoregeva, di far lavorare i muscoli, quando a guidarli c'era il ritmo.

Questa ragazza non la vedevo da tempo, la reputavo schiacciata dagli anni di assenteismo da palestra, e sotto il peso (fisico proprio) di due, seppur belle, gravidanze.

Questa ragazza, ero io.

E ieri sera, io, sono andata a fare una Zumba session, ovvero quarantacinque minuti di una aerobica più sexy e movimentata del normale, nella hall di una Baptist Church, a quindici minuti di cammino da casa.
E ieri sera, io, ho sudato, ho riso con delle sconosciute, ho ballato la zumba, come se la sapessi ballare, e mi sono svuotata, poi riempita, persa e poi ritrovata, e infine, mi sono riconosciuta, nello specchio di casa, tutta rossa e fremente, con una piccola scintilla negli occhi. Una piccola scintilla tutta mia.

E sotto la doccia ho indugiato, e ho sorriso, pensando a quanto ho perso in questi anni, e non so neppure bene perchè. Ho sentito l'acqua scivolare giù dai capelli, e dalla testa alla nuca, giù sulla schiena. Ed ho apprezzato il getto, giocandoci un pò. Ho riaccarezzato il lato rilassante della doccia, che non era solo necessità di lavarsi via la stanchezza, il sudore. Era un riconciliarsi con il proprio corpo, con le proprie sensazioni. Risintonizzarsi.

E stamattina, alzandomi dal letto, leggera e scattante, e non acciaccata come sempre, ho capito che questa ragazza c'è ancora, dentro di me. Che no, non sono invecchiata granchè, anche se da quando ho compiuto trent'anni, ad ogni compleanno mi pare di compierne di nuovo trenta, e ormai sono vicina ai trentatrè e me ne devo fare una ragione.
Ho scoperto che il mio corpo si merita qualcosa di meglio, del trattamento che gli sto riservando. E non certo per mantenermi meglio, ma proprio per sentirmi meglio. Ho scoperto che posso farla rivivere, la ragazza che ero.

Non vedo l'ora che arrivi il prossimo mercoledì.

martedì 17 aprile 2012

Frollini all'olio di semi

Ho appena sfornato i miei primi frollini senza burro! evviva!! la ricetta l'ho trovata su internet, ma non ho preso nota della fonte, in ogni caso non sono miei, e questa è la prima volta che li faccio, e devo dire che mi hanno piacevolmente sorpreso!
Come? sì lo so che le mie treccine dolci sono con olio, e senza burro.. ma non hanno la consistenza biscottosa, anzi, frollosa, di questi biscotti di oggi, di cui vi allego recipe!

FROLLINI ALL'OLIO DI SEMI

225 grammi di farina 00
75 grammi di zucchero a velo
1 uovo
120 grammi di olio di semi di girasole
1/2 cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino di aroma vaniglia (o una bustina di vanillina)
1 limone - il succo

In questa prima volta mi sono fatta aiutare dai cuccioli. Cioè I. mescolava col cucchiaio di legno, e M. urlava finchè non è arrivato il suo turno. That's it. Non più di tanto insomma, devo ancora scrollarmi di dosso tante cose, per farli giocare e cucinare davvero, anche se sto migliorando parecchio, prova ne è che ieri I. ha impastato una pizza per sè e il fratello, l'abbiamo stesa insieme, poi io l'ho posizionata e condita, e insieme ne abbiamo seguito la cottura. Se la sono gustata in due, occhi negli occhi... ridendo e apprezzando :-)

Comunque, una volta mescolati tutti gli ingredienti, senza un particolare ordine (io ho seguito l'ordine in cui gli ingredienti sono scritti), ho messo il tutto nella saccapoche, e abbiamo dato libero sfogo alla fantasia, disegnando sulla carta forno (o sul foglio di teflon, che è una carta forno riutilizzabile) stecchetti di riccioli, numeri, triangoli, cuori, fiori, mentre l'impasto rimanente l'ho steso con la mano e l'ho decorato di uva sultanina.. che è diventata la mia nuova droga (dopo i semi di sesamo).

Cottura: 10-15 minuti a 180°
sono friabilissimi, e molto profumati. I cuccioli hanno gradito, e qualcosa mi dice che gradirà anche maritosgainz stasera, di ritorno dal college (!!)...


Buona serata!!

venerdì 13 aprile 2012

Di giorni, di passeggiate e di gratitudine

E così è passata la nostra prima Pasqua a Londra.. senza la famiglia, e gli amici di sempre, ma con i nostri nuovi amici, e Londra alle finestre..

Così, un pò scioccata perchè maritosgainz ha sostenuto due esami di certificazione, il primo sabato  e il secondo domenica (sìsì, la mattina di Pasqua), ho organizzato un pranzo pasquale con A e A, e la piccola M, che ci hanno raggiunto e tenuto compagnia per tutta la domenica di Pasqua.
E menomale che ci sono gli amici, e che maritosgainz ha finito l'esame per l'ora di pranzo..

Il pranzo consisteva in lasagne besciamella e pesto, pollo e peperoni al forno, vino rosso spagnolo, fragole al limone, crostata di frutta e cestini di mandorle e cioccolato. Abbiamo pranzato tardi, così per cena abbiamo terminato la crostata e lo spumante, e siamo andati a nanna sazi e contenti...

I bimbi erano felicissimi.
Hanno trovato due uova di pasqua, con sorpresa aggiunta dalla sottoscritta (che ci posso fare, per me l'uovo comprende una sorpresa-giocattolo.. mentre qui a Londra le uova regalano ovetti di cioccolato.. ma si può??) sul tavolo della colazione, e Ivan non faceva che galoppare sul suo nuovo hobby horse (che poi per caso abbiamo scoperto nitrire e galoppare davvero.. :-) e Mattia tentava di pescare i pescetti di plastica con la sua nuova cannetta da pesca :-)

La sera di Pasqua io e A giocavamo a burraco. Mia cognata per telefono mi ha ricordato che 'è Pasqua, non Natale', ma che ci posso fare?

Il giorno di Pasquetta, sempre con A, A, e M, siamo stati a pranzo a Wimbledon. No, non su un campo da tennis, ma in un vero ristorante mondiale, dove ho mangiato giappo-indi-cinese, ed accuratamente evitato l'italiano (pasta e pizza li preparo spesso, grazie..)..

Martedì, riposo, casa, impastamenti, coccole e co.
Mercoledì oltre che essere stato il trentottesimo compleanno del mio consorte, io e i bambini siamo stati alla Bocketts Farm, uno spettacolo della natura, accuratamente sistemato e messo su per le famiglie con bambini di tutte le taglie, con un sacco di cose da vedere e da fare!
Una pensa: ok, fattoria, verde, animali, puzza, scappa.
E invece: verde, tea room, trattori a pedali (e i bimbi che li guidavano), mega puzzles degli animali, tappeti elastici (dentro e fuori!), mini città a misura degli animali, coi palazzi cartonati, e addirittura un sainsbunny's, animali da toccare, capre munte in diretta, lavamani con sapone e asciugamani elettrico all'uscita di ogni attrazione animalesca, cavalli, capre, maiali, mucche, pollame e volatili vari (ognuno con la propria storia), playground enormi e fornitissimi, una enorme zona pic nic, la corsa dei maiali, il giro della fattoria in trattore, e giochi, ancora giochi..
Ma la cosa più eccitante e assolutamente fuori programma, è stato il parto di una pecora, che ha dato alla luce (senza neppure un lamento) un agnello (non so se ce ne fossero altri, io non ho più retto e sono andata via..)
Poi Ivan si è fatto rotolare giù dal fianco della collina, su un morbido prato verde (non credeva alle proprie orecchie quando gliel'ho suggerito.. e ridendo ridendo ci ha provato e gli è piaciuto!).. mentre Mattia ha guidato un vero trattore (con le gomme interrate), e io ho conosciuto meglio la mia nuova amica S e il suo piccolo L.
Al ritorno siamo stati a casa mia e il pomeriggio è passato lieve, tra una treccina, un pezzo di ciambella, un caffè italiano e un thè inglese, e le solite, sante, belle chiacchiere tra me, A e S, mentre tutti i cuccioli giocavano e se la intendevano alla grande :-)

Stamattina poi, un nuovo incontro, un amore a prima vista: ho conosciuto il Richmond Park.

A due passi da casa mia (leggi, dieci minuti di un frequente bus), c'è un cancello incantato, che ti fa entrare in un mondo a parte, che è Londra, ma sembra countryside, che è orizzonte verde, e silenzio tutto intorno, e orme di cavalli nel terreno, e foglie secche tra l'erba, che pareva ancora autunno, e noi che le calciavamo come si fa con l'acqua del mare.... e poi... tra gli alberi, in lontananza.. i cervi.
Lovely.
Abbiamo camminato due ore, ma non ce ne siamo neppure accorti..
E quando le nuvole bianche si sono spostate, lasciando cadere il blu dal cielo e la luce del sole, proprio mentre ci stavamo avvicinando al laghetto, e il verde si è fatto più limpido, e l'aria più tiepida, e noi sentivamo il profumo del mondo.. bè, è stato allora che mi sono sentita felice e fortunata.
Ivan e Mattia correvano avanti con A amichetto di Ivan.
Io chiacchieravo nel mio inglese con G, la mamma di A.
E così, tra un niente e un tutto, mi sono sentita immensamente grata.

domenica 1 aprile 2012

Fragole a merenda's chocolate cookies (more or less)

E' che una dice e dice.. ma va a finire che i famosi biscotti della signora D'Aubergine, li fa.
Ieri.
Impastati al mattino, in un tripudio di cose da preparare*, e infornati a sera, dopo aver messo a nanna i cuccioli, giusto per riconciliarsi con sè stesse al solo profumo paradisiaco sprigionato da quell'intruglio sbricioloso, che, va detto, il solo fatto che resti unito una volta cotto, profuma di miracolo.

E dunque, le mie impressioni post colazione con ciocco-biscotti-home-made..
1) non sono adatti alla dieta. ma bastava leggerne gli ingredienti per capirlo;
2) sono paradisiaci
3) sono adatti a tutte le età, dai due, ai trentotto anni (limiti di età di questa casa)
4) li rifarò. purtroppo li rifarò. mi ci trovo costretta, devo distribuirli alle amiche ;-)
5) sono molto comodi in quanto si possono dividere le procedure di preparazione impasto, e cottura al forno. tanto per dire, avrei potuto cuocerli questa mattina prima di colazione, ma ieri sera ho ben pensato che la mia domenica mattina sarebbe stata un tantino pigra... ah, come mi conosco! :-)

Ho anche fatto una foto, giuro, e stamattina l'ho trasferita nel pc, l'ho ridimensionata per poterla caricare sul blog. Solo che, evvia, abbiamo l'ADSL e non più la chiavetta internet ma: MI SA CHE PER QUESTO NON RIESCO A CARICARE LA FOTO SUL BLOG.  ARRGHHHHHH!!

ok, ne mangio un altro, mi riprendo e continuo la giornata.

Intanto, praticamente, rispetto alla ricetta originale, le uniche 'modifiche' apportate, solo per la disponibilità degli ingredienti, sono state: zucchero di canna, ho usato il demerara; e burro, ho usato quello salato.
Ah, ed ho capito perchè andavano messi a tre centimetri l'uno dall'altro.. perchè senò si uniscono in cottura - ma non succede niente eh, poi si staccano facilmente gli uni dagli altri (certo, se non li avete messi proprio attaccati l'uno all'altro..).

Pace a tutti!

*è che ieri ho preparato: una cheese cake x oggi, che abbiamo un pranzo da un'amica; mezzo chilo di scaldatelle ai semi di finocchio, x il medesimo pranzo; i biscotti al cioccolato; lo spezzatino di petto di pollo con piselli e cipolla. E infatti, in questo tripudio ho fatto cadere il mio preziosissimo frullatore, rotto, spaccato, kaputt. Lo piangerò ancora per molto :-(





venerdì 30 marzo 2012

Tutto il Mondo è Paese

Non so se sono l'unica a cui capita, ma da quando sono a Londra, quindi praticamente da sola, in piena costruzione di una rete affettivo-sociale intorno a me e al mio nucleo famigliare, mi capita di intravedere, nella folla, componenti della mia rete affettivo-sociale lasciata in Italia.

Ok, mi avete convinto, mi spiego meglio.

Succedeva fin dalle prime settimane che ero qui, e che ogni viaggio in bus era una scoperta, non senza brividi di paura dietro ogni nuovo angolo, e titoli di giornale 'rapiti bambini - trovata madre priva di sensi', e vabbè, la paura fa strani scherzi; succedeva, dicevo, che dietro un colore di capelli, dietro un modo di sedersi, dietro una camminata sbilenca, dietro un modo di cacciarsi i capelli dietro le orecchie.. io trovassi (nell'ordine) una mia zia; una mia cugina; un mio zio; e finalmente una mia sorella, barbamamma (in questo caso c'era anche la stessa corporatura e lo stesso gusto nel look. Nonchè il desiderio di averla qui.).

Ho sempre pensato fosse la nostalgìa. Non ho mai capito però perchè intravvedere persone più 'lontane' (come possono essere zii e cugini) rispetto a sorelle, nipoti, amici più stretti.
Sarà un procedimento simile a quello che non mi permette di sognare mia madre (in questi diciassette anni e passa, l'ho sognata pochissime volte. Mia nonna non la sognava mai, e se ne rammaricava assai).

Ora quello strano procedimento continua.
E vedo le persone più impensabili. Una vicina di casa. Il genero di mia zia. L'amica del cugino. E giù così, con le parentele più lontane ed improbabili, con le somiglianze sempre più impercettibili.

Sarà che mancano ancora MESI prima della nostra discesa in terra natale. A casa, come dice Ivan.
Sarà che la primavera mi piace anche ad Altamura, anche se non c'è proprio paragone con questa esplosione di colori e fiori (alberi di magnolia, di pesco giapponese, di ciliegio giapponese, e altri che non conosco) che c'è qui, proprio qui, a partire da fuori il mio portone.
Ma, come dire?
Al cuor non si comanda.

giovedì 29 marzo 2012

Londra: una città a misura di mamma

Quando sentivo parlare di Londra, in genere questa veniva dipinta come una città 'a misura di bimbo', ed è facile scoprirne il motivo: la quantità e qualità di parchi giochi, le strade 'buggie friendly', le piste ciclabili, sicure anche per uno scooter a quattro, tre, due ruote, le attività che un bimbo può praticare a livello sportivo o nel tempo libero, i parchi verdi che semplicemente fanno respirare un'aria migliore di quella che di solito una si aspetta da una 'grande città', e tutti i servizi tipo children centre pensati a misura loro, i family learning organizzati in ogni comune, per promuovere il quality time passato in famiglia, eccetera eccetera.
Sono certa che ognuna delle mamme che a Londra vive potrà dare la sua personale interpretazione del 'a misura di bimbo'.

Ecco, la mia personale scoperta di oggi, è che 'a misura di bimbo' significa anche 'a misura di mamma'... perchè, è vero che M. in Italia andrebbe già all'asilo (privato e non costoso dalle mie parti), mentre qui dovrei lavorare solo e soltanto per mantenerlo al privatissimo nido.. però, e forse proprio per questo, ci sono tutta una serie di attività che una mamma può fare col suo cucciolo e (scoperta di oggi) anche senza!
Oh, gioia infinita invadi il mio mattino!
E chi ha un duenne cozza-way sa benissimo di cosa parlo.

E' successo, questa mattina, che mamma carpina, nella modalità 'non mi faccio mai i fatti miei', è riuscita (finalmente) a convinvere l'amica H (pakistana) ad iscriversi al famoso children centre del cuore, e mentre era lì con lei (quasi portata di peso) che riempiva il noioso e precisissimo modulo, ha sbirciato il time-table, che in realtà guarda senza molta convinzione (ne ha due copie a casa, arrivatele puntuali per posta subito prima che la new season cominciasse).
E scopre che questa mattina (come ogni giovedì) era in programma una cosa chiamata 'Parent's space', con 'limited crèche 0-5y' che, sinceramente, non sapeva proprio che cosa fosse. Ebbene, crèche ha scoperto essere la parola per dire 'asilo nido'.
E quindi ripresasi dallo spavento, ha chiesto e richiesto se poteva frequentare, e se c'era 'room' per il suo piccolo nella crèche. Sure! Of course! :-O

Io ero felice non solo perchè potevano tenermi il piccolo, (insomma non è che andrei a frequentare i 'basic maths course' solo per far stare Mattia con simpatici crèche helper e altri bimbi)  il fatto è che le attività di questo parent's space sono varie ed eventuali, e sul time table c'era scritto 'sewing and crafting activities', e mi avevano detto che oggi avrebbero fatto qualcosa per Pasqua (e io lì a immaginare cestini intrecciati a mano, fiori da creare con le proprie mani, decorazione di uova.. e chissà cos'altro!!), quindi ero felice perchè mi sembrava di stare nel posto giusto, al momento giusto!
A dirla tutta, io vorrei tanto imparare a cucire, a fare piccoli pezzi di artigianato.. ieri ho rubato una giornata all'amica A (Ivan era a casa, causa sciopero maestre della sua classe, e in tre ci siamo trasferiti di peso a casa sua..) e lei mi ha mostrato una bambola di pezza con le sembianze di Heidi.. BELLISSIMA! Vabè, lei è un'artista e quindi non mi ci paragono proprio, però davvero, fare le cose con le proprie mani (al di là di cucinare insomma) è una cosa che mi ha sempre affascinato..

Tornando a stamattina, bardo M. per farlo giocare con l'acqua (rigorosamente tiepida) outside, firmo quel che c'è da firmare (sono precisissimi riguardo allergie) e vado upstairs, convinta che dopo poco mi sarebbero venuti a chiamare per riportarmi a casa un piccolo, indemoniato, mammone M..
E invece..

Vado sù, apro la porta, e cosa c'è sul tavolo? Cosa costituirà il materiale di base per la today's session? .....rullo di tamburiiii.......
Cioccolato, pirottini e ovetti di cioccolato!!!!!!!!!!!
Chocolate nests cupcake, questo è il progetto di oggi!
Sono incredula.
Non è che a me non piaccia cucinare (anzi) ma.. come dire.. speravo di fare qualcosa di 'diverso', e di allontanarmi un pò dal mondo della cucina e dei dolci. E poi sarei a dieta!!!!!

Vabè, ormai sono lì, faccio conoscenza con le altre mamme, tutte simpatiche, tutte che se la ridono, frequentano il corso da quando è iniziato praticamente.. io sono la novella, e tutte mi danno un caloroso benvenuto.
E, sorpresa sorpresa, una ragazza, S, mi chiede se sono italiana (il mio nome le suona italiano), le rispondo yes, I'm italian, e lei mi risponde  'mio marito è italiano, io brasiliana di madre spagnola, ma sto con lui da dieci anni, quindi possiamo parlare in italiano se vuoi' :-)
Ora, questa bellissima e simpaticissima ragazza, mamma di un 17-months-old boy, è qui a Londra da 4 anni, prepara dei cupcakes bellissimi e buonissimi (li aveva portati per augurare happy easter a tutti quelli del children centre e alle mamme del corso! quindi dieta, aspettami che torno!), e abita nel mio quartiere! :-)
Ci siamo scambiate il numero, e ripromesse di vederci presto!

E M.?
M. intanto giocava giù con l'acqua (his best friend), con il crèche helper, e con L, il figlio di S :-)
Non è proprio a misura di una povera mamma-senza-granchè-da-fare questa città?

Mercoledì prossimo c'è una caccia all'uovo lì al children centre del cuore. Non vedo l'ora di tornarci! :-)

martedì 27 marzo 2012

La primavera alle finestre

Succede che un giorno scopro esattamente il significato dell'espressione 'alberi in fiore'.
E che me lo imprima nel cuore, prima, e negli occhi, poi.

Scopro che la primavera che bussa alle nostre finestre e fa fiorire ogni ramo, e ogni cespuglio, regala una luce e un calore, che quasi dimentichi, dopo un inverno. Sarà che rifioriamo anche noi, noi che vorremmo tanto andarcene in letargo nei 'lunghi e sconfinati inverni, dolenti e gelidi'.

Succede che però la primavera porta una certa sonnolenza e indolenza.
E un mal di teeeesta, che la metà basterebbe.
Sarà che sono stata dal dentista, e stare quasi un'ora con la bocca wide open, e una specie di ombrello di plastica che ti copre la bocca (per evitare che cadano nella cavità orale, medicine e strumenti), ti fa indolenzire, oltre che sentire ridicola.
Sarà che abbiamo finalmente l'ADSL e praticamente tutta la giornata il pc è acceso e qualsiasi cosa mi venga in mente di leggere, ricercare, o scrivere, ecco che la faccio. Mentre prima tutto era ritagliato nell'ora di sonno del piccino. E, come gli internet-addicted sapranno, una cosa tira l'altra, e di link in link ti ritrovi a leggere per ore alcuni blog che hai scoperto da poco, e che davvero ti aprono mondi diversi. E capisci perchè timidamente decidesti di aprire un blog. E perchè ancora ci scrivi, ogni tanto.

Succede che I. torna da scuola e continua a parlare in inglese.. e la cosa mi lusinga e impaurisce insieme. Succede che quando I. è a casa, M. lo vuole tutto per sè, quindi tutto ok se guardano un cartoon, ma se I. costruisce un puzzle o un lego, o vuole colorare bene, ecco che arriva M. che rompe i pezzi appena costruiti e ai pianti di I. risponde con un ghigno inquietante.
So che hanno età, esigenze, interessi e capacità diverse: come fare per farli giocare INSIEME?

Ecco, ora si rincorrono e tutto va bene. Poi I. finge di tagliare i capelli a M. (e M. fa il rumore della macchinetta o del phon o delle forbici) - Poi I. gli dice di guardarsi allo specchio (che non c'è) e M. finge di specchiarsi.. Ok alle volte giocano (e bene) insieme, ma come fare per prolungare questo circolo virtuoso, e non incappare nel ciclo 'gioco-urlo-pianto-vendetta-urlo-pianto-vendetta'??

Succede che sono a dieta da tre settimane. E quasi quotidianamente ormai, faccio sgarri. Ok la festa di I., ma ogni giorno (specie se compero baguette fresche e profumate, o sesame snaps croccanti) che mi dico 'vabè stasera niente pane' 'ok, domani niente questo o quello'. Ma poi bò. Il fatto è che la sensazione di leggerezza dei primi giorni, è andata via, e ora mi sembra di essere bloccata, e che di più non posso perdere e quindi perchè perdere tempo?
Poi oggi in uno slancio casalingo ho lavato il bagno, e mentre aspettavo si asciugasse il pavimento, mi sono pesata sulla bilancia che intanto avevo spostato nel corridoio: avevo 5 chili in più. giu-ro.
Vabè, non ci ho creduto neppure un attimo, ma il fatto è che la visione mi ha fatto un pò senso.
L'ho capito quasi subito: la bilancia meccanica, sulla moquette, non è AFFATTO affidabile. Infatti in bagno (=su pavimento di marmo) mi dava il mio solito classico numero. Che pare insormontabile. Sembra non riesca ad andarci un pò più giù.. vabè.

La dieta mi ha riportato una nuova dipendenza: quella da rucola.. ohmygod! la aggiungo all'insalata, e ok, sulla bresaola o sul crudo, e ok.. oggi l'ho messa (cruda) sulle orecchiette alla crudaiola.. ohmygoodness!! 

Che poi, quando una è a dieta, certe cose non le dovrebbe neppure guardare! E mi riferisco a post e foto dettagliate di una cara food blogger che seguo e ammiro.. oh! biscotti al cioccolato?!?! proprio ora???? :-) Ovviamente è una lamentela affettuosa, e Sabrine lo sa ;-)

 Well, vado a mettere in tavola la cena.. stasera pesce zucchine e patate anche per me, e pasta e piselli per gli uomini di casa, da quello alto meno di un metro, a quello alto più di me..
E, ovviamente, baguette 100% french flour...

martedì 20 marzo 2012

Premio Affidabilità (cof cof..)

Ebbene, con l'arrivo della Primavera, fioriscono in rete numerosi premi, catene e catenine (mi riferisco a quelle improbabili e-mail con allegati pdf o chenesò, che ti promettono l'arrivo di soldi, o la felicità perenne, o la pace nel mondo, se e solo se giri tale e-mail a un certo numero di sfortunati ed ignari destinatari, che hanno avuto nella vita la sfortuna di avere dato a te il proprio indirizzo e-mail).
(si vede che quella cosa mi ha scocciato?)

Ma parliamo invece di PREMI, che fa sempre piacere ricevere, e pare che WHY abbia pensato a me (sottoforma di blog) e mi abbia insignito del prestigioso premio BLOG 100% AFFIDABILE!


Ora verrebbe facile la battuta da fare a Why: Why? :-)
Ma non la farò, promesso... che? Dite che l'ho fatta? Mi è scappata.. :-D


Comunque, è un premio serio, questo!!
Questo premio significa che il mio blog, (my tapestry):
1) E' aggiornato regolarmente (specie da quando non lavoro..)
2) Mostra la passione autentica del blogger per l'argomento di cui scrive (for my tapestry..)
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori (penso, credo e spero)
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali (...a volte..)
5) Non é infarcito di troppa pubblicità (ma per niente proprio..)



Ora viene la parte ufficiale:
"Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile" disponibili a questa pagina . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio"

Passo quindi il premio Affidabilità a:

Buona Affidabilità a tutti! :-)