lunedì 28 settembre 2009

C'ho l'Honest Scrap! (..non è una malattia..)


La simpaticissima Antaress mi ha innocentemente invitato a fare un gioco della blog-società.. in pratica una moderna Catena di Sant'Antonio; ma Ella non sapea che il mio blog era già pieno e stra-pieno di cose mie e solo mie, nonchè di altri due (qui e qui) post di auto-celebrazione a punti.

Però, proprio il fatto che ci siano già altri due post al riguardo, mi spinge a cercare altre dieci cose di me che chi legge il blog non sa (Copio/Incollo da Antaress le regole del gioco: Il gioco consiste nell’indicare onestamente 10 cose che mi riguardano e che probabilmente chi legge il blog non sa, infine indicare altri 10 martiri che dovranno sottoporsi al medesimo gioco per non risultare dei vecchi barbagianni poco 2.0).

1) Non guardo la tv. A dirlo fa anche impressione: non è una decisione presa a tavolino, è stato un divenire: la tv mi ha accompagnato per decenni, ma a un certo punto non ce l'ho fatta più. Non so se è la presenza di culi/tette, o la mancanza di cose interessanti a orari decenti, o la pubblicità invasiva, non lo so. Fatto sta che ormai ne sono allergica. Anche quando vedo maritosgainz che la accende, ci soffro fisicamente. La cosa negativa è che quando c'è qualcosa che vorrei invece vedere, me la perdo, per 'mancanza d'abitudine alla tv'. E quando è accesa, avete mai notato che all'attacco pubblicitario il volume aumenta da solo? Bè io ho questa impressione, che anzi è una certezza, per cui, appena attacca la pubblicità, la mia tv diventa muta tutt'a un tratto.

2) Uno può pensare che, dato che non guardo la tv, compro e leggo giornali e quotidiani. No. Neppure quello. Non è una mia abitudine. La realtà è che non mi informo più di tanto su quello che succede nel Mondo, se non tramite maritosgainz, amici e internet. Lo so, sono penosa.

3) All'asilo, ultimo giorno dell'ultimo anno: ogni bimbo poteva portare a casa un giochino-ricordo. Io scelsi un bellissimo Pinocchio di legno, snodato e colorato. L'ho dovuto cedere a un bimbo più piccolo di me, che frignava e frignava (ma lui l'anno dopo ci sarebbe tornato, all'asilo, io no.). Ricordo perfettamente di averlo ceduto solo e soltanto per sentirmi poi dire che 'ero stata brava'. Ma quanto ci ho sofferto. Tutt'oggi quando mi capita di incontrare in giro qualche Pinocchio colorato e carino, mi si stringe il cuore.

4) Ho diligentemente frequentato i cinque anni delle Elementari, con la maestra Anna. Ero così brava che quando terminavo un quaderno, lei se lo prendeva, per portarlo ad esempio nelle altre classi. Questo poi mi è dispiaciuto, perchè non ho quaderni delle elementari. Neppure uno!

5) Ho frequentato come una frana sempre a rischio, invece, la scuola media. La prima media ero ancora brava. Poi mi sono avvicinata a un'amica sfaccendata: io volevo sedere in prima fila, lei all'ultima fila. Sono andata a finire all'ultima fila, sia fisicamente, che metaforicamente. Mi ha salvato l'inglese: ero trooooppo brava lì (grazie prof. C.), e mi alzava la media di tutto il resto.
Ecco, ho il rimorso di aver sprecato quegli anni lì, per avvicinarmi alla ragazzina *simpatica* e *benvoluta* nella difficile società dei pre-adolescenti.

6) Ho frequentato brillantemente poi le superiori. Ho perso mia madre all'inizio del secondo anno, e la sua mancanza, lungi dal farmi perdere in mè stessa, mi ha costretto a trovare la forza di crescere 'prima degli altri'. Forse è da qui che arriva la mia ossessione per l'indipendenza da tutto e da tutti.

7) Non ho frequentato l'Università. Ho trovato subito lavoro (ed è il mio lavoro attuale.. sono passati più di dieci anni e sono ancora qui), e il mio pragmatismo e la mia fifa han fatto il resto. A volte lo rimpiango. Ma non so neppure esattamente COSA rimpiango, se lo studio, il titolo, o gli amici che avrei potuto conoscere, i codici da studentesse che mi sfuggono, la personalissima soddisfazione, non so.

8) Il prossimo diciotto ottobre compirò trent'anni. E trent'anni con un bel ragazzo accanto, un nanerottolo di due anni e mezzo in braccio, e un micro cucciolo in pancia, sono i più bei trent'anni che avessi mai potuto immaginare.

9) Scrivo alla tastiera alla velocità supersonica. Scrivo ovviamente senza guardare le mani: guardo il monitor ma anche no. Inutile dire che fa sempre 'colpo' su chiunque 'sta cosa. Che dire? Basta frequentare dei corsi di dattilografia! (Io l'ho fatta a scuola.. interminabili esercizi di mem mem mam bui bol blop blop blop per imparare a usare tutte le dita.)
Ah, ovviamente la mia calligrafia ne ha risentito, e adesso non la riconosco più come mia.. sto quasi disimparando a scrivere a mano, ma questo, ho notato, è comune a tutti coloro che usano il computer per lavorare.

10) Non amo i film dell'orrore: quando ci sono, posso GUARDARE tutto, ma non posso SENTIRE nulla; quelle cavolo di musiche fatte apposta per creare tensione, hanno uno strano potere su di me e sui miei battiti cardiaci. Con maritosgainz ho litigato mentre guardavamo Shining: avevo il volume così basso che non gli facevo sentire e capire nulla, non l'avevo mai visto incazzato così...

E ora, le nominescion!!!!!! (chiedo venia prof. C.!!)
1. mom@work
2. So British
3. Fragole a Merenda
4. A lezione di mammità
5. Eppifemili
6. Il blog della Laura
7. TuttoDoppio+1
8. Black Cat
9. Mamma in blue jeans
10. mammasidiventa

Pensieri Mattutini


Sono un'abitudinaria io, e ogni mattina la prima cosa che faccio è alzare le tapparelle e spalancare le finestre.
Con qualsiasi tempo e temperatura esterna.

Certo, quando fuori c'è il sole, il risultato è più scenografico e soddisfacente: la casa si risveglia, i colori riprendono vita, l'aria entra e senti che dolcemente ti purifica dentro e fuori, e che la giornata non sarà malvagia.
E' la mia 'Preghiera del Mattino', così come le coccole serali sono la mia 'Preghiera della Sera'.
Mi alleggerisce il cuore.

Stamattina durante questa operazione, il cucciolo era in braccio a me, modello koala.
Alzo la tapparella, entra la luce, il cucciolo guarda fuori ed esclama 'mamma? 'a 'uce! mamma? hai vitto i ccielo? mamma, nonna Gazziella* è in cielo? ha paccheggiato a macchina ed è aata in cielo?'
(*mia madre, Graziella)

Come mai la luce del cielo di questa mattina, lo ha portato a pensare a nonna Graziella?
Questa nonna che non ha mai conosciuto, e di cui ogni tanto gli parlo, dicendogli che 'fa la nanna, in Cielo'.

.. mi ha emozionato.

venerdì 25 settembre 2009

Voglio trovare un senso a questa... pipì


Non me ne vogliate.
So bene che due post sulla dìndìn, uno dopo l'altro, sono una esagerazione per chiunque.
Ma il fatto è che questo è un periodo cupo e triste e pieno di domande su di me e sul mio cucciolo.

In principio era il pannolino.
E tutto era facile. Certo, il pupetto era diventato pesantuccio da issare sul fasciatoio, ma io ormai avevo una manualità non indifferente, e il pannolino sporco veniva prontamente gettato dal nanerottolo di casa, con tanta soddisfazione di tutti: nanerottolo, mamma e papà.

Poi arrivò il caldo, e il sudore, e il culetto rosso a contatto col pannolino, e il momento che sembrava quello giusto, e, messi da parte i millanta pannoloni d'avanzo, comperati gli slippini e boxerini più carini in commercio, abbiamo iniziato lo 'svezzamento da water'.

Ho scritto pochi post. Uno sulle prime ovvie difficoltà. Uno sui progressi. Uno che cantava vittoria troppo presto. E uno direttamente indirizzato alla pipì, una preghiera bell'ebbuona, che la dice lunga sul fatto che noi non sappiamo più dove sbattere la testa.

Cerco in continuazione di aggiustare il tiro, tentare nuove strade, ma a me pare che la situazione degeneri, e insieme a lei, la mia tranquillità.

Non so cosa fare. Come fare. Come prenderla. Come rispondere.
Devo rispondere?
Ma la domanda quale è?
Richiesta di attenzioni?
Ma se è il mio unico figlio, al momento?
Gli sto appicciata come chewing-gum ai capelli.
Forse gli sto troppo attaccata?
Forse dovrei fare ogni tanto io un viaggio di lavoro, anzichè il papà, così sentirebbe anche la mia, di mancanza, ogni tanto.

Lavoro fuori casa otto ore. Ma le restanti sedici, sto sempre con lui.
Non vado mai fuori da sola. E il week-end è 'tutti insieme'.
Lo coinvolgo in tutto quel che faccio, a casa e fuori. Gli spiego ogni cosa, anche mentre guido. Rispondo a tutte le sue domande. Gli canto canzoncine buffe appena inventate. Insieme ridiamo che è una goduria: lui fa ridere me, e io faccio ridere lui. Gli racconto storie belle, e gli semplifico quelle brutte. Gli cucino la pappa ogni sera. Gli compro i biscotti preferiti e gliene faccio provare sempre di più buoni (modestamente ne sono un'esperta). Facciamo la spesa insieme e lui è felice quando lo tratto da adulto. Non gli impongo mai nulla, gli spiego ogni singola decisione, facciamo accordi che soddisfano entrambi, e sogno di non deluderlo mai.

Non riesco a non baciarlo e coccolarlo per più di mezz'ora.
E lui le sente queste cose, io lo so, lo sento, lo capisco da come anche lui mi coccola e mi cerca, e dal fatto che quando siamo fuori, se deve mostrare qualcosa di nuovo, o vuole fare domande, chiede e sempre e solo 'mamma??'

E allora perchè mi sento così maledettamente inadatta a questa cosa che è: educarlo a capire il proprio corpo, riconoscere lo stimolo della pipì e farla al posto giusto?

D'accordo, c'è la parte pratica della faccenda: cambiarlo mentre stiamo per uscire, non è il massimo. Rientrare in pausa pranzo e dover smontare il seggiolino per lavarlo, e lavare i tappetini dell'auto, non è il massimo. Fargli indossare i sandali perchè le scarpe sono ancora bagnate non è bello. Cambiare tutto il letto due giorni di seguito neppure. Smontare e lavare il divano non è divertente.

Ma non è questo.

Io voglio capire perchè.

C'è la questione psicologica che mi sfugge.
C'è il 'fratellino' che però ancora non è nato.
C'è il primo fresco, ma c'è per tutti, e non mi pare di aver visto l'asilo sottosopra in questi giorni.
C'è la mia 'ossessione' per la pipì.
C'è che forse non era il momento adatto per togliergli il pannolino.
C'è che forse mi fa i dispetti e io non so perchè.
E c'è che a me, vien solo da piangere.

lunedì 21 settembre 2009

Lettera aperta alla pipì


Cara Pipì di Ivan,
per noi è sempre un piacere sapere che ci sei, e che compi il tuo dovere di riciclo e pulizia interna del nostro pupo.
Ogni bicchiere di acqua bevuto dal nostro cucciolo-cammello, è per noi fonte di giubilo.


Ogni tazza di latte, col suo quantitativo di acqua, è per noi motivo di felicità, poichè sappiamo che così, cara pipì, tu non mancherai mai.

L'acqua purifica.
Essere puri e puliti dentro, significa essere sani, significa eliminare velocemente le tossine, brutte e cattive.

Ora, messo bene in chiaro che noi ti amiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, pipì, ci spieghi perchè nelle ultime due notti, sei voluta uscire a sorpresa, nel mezzo del sonno del tuo sempiterno padrone Ivan?

Perchè, cara pipì, puliti dentro, non significa mica sporchi fuori*!!
(*lenzuola, incerata, pigiama, divano, pavimento, calzini, scarpe, ciabatte)

Nella certezza di incontrare la tua comprensione per la nostra situazione di genitori gestanti, in attesa di un altro pisellino che produrrà altrettanta pipì, e che al sol pensiero di dover rivivere il tedioso martirio di togliere il pannolino si sentono mancare l'aria nei polmoni, ti salutiamo cordialmente, sperando di vederti sempre e solo cadere al centro del wc.

Firmato - carpina e maritosgainz.

Sfortuna. Ma anche Sfiga.


Nonostante la nostra strategia anti-zanzare, Ivan il cucciolo è stato punto, nella notte tra giovedì e venerdì, da una zanzara una, che però gli ha ridotto le mani a due pagnottelle doloranti.

Sabato il cucciolone non riusciva a fare NULLA con le mani.. mi sono sostituita a lui in tutto, a suon di 'mamma, aiuta tu, no a faccio io.. a zanzara bucia..'

Non riusciva a mangiare, colorare, giocare, salire sulle sedie più alte, aprire per bene le porte.. e andava in giro per casa con le mani sollevate, come un chirurgo prima di un intervento.

Non riusciva neppure a dormire.
Infatti dire che abbiamo 'dormito' nel week-end, è puro idealismo.
La notte tra venerdì e sabato, è stata la peggiore: ha dormito nel lettone con noi, e io sono stata tutta la notte a massaggiargli le mani, che a tratti pareva dovessero scoppiare.. cuuucciolo!

Grazie alla famosa pomata al cortisone, sabato si sono un pò sgonfiate, e finalmente domenica è tornato autonomo in tutte le sue attività, ed è tornato a dormire della grossa, per tre ore pomeridiane, e otto ore notturne.

La mamma e il papà ringraziano di cuore.

Il malato immaginario


Maritosgainz sabato si è dedicato ad una operazione poco consona alla sua indole di informatico: la costruzione di una cassettiera Ikea!! (standing ovation per MSgainz, grazie..)

La sindrome del nido mi ha preso in contropiede in questi giorni, complice anche la ritrovata energia che nel primo trimestre mi pareva persa irrimediabilmente per strada.

Così, oltre alla cassettiera, abbiamo aggiunto due mensole all'armadio, un comodissimo porta pantaloni, un mini pensile specchiato per il bagnetto, più quattro cuscinoni morbidoni, che occupano stabilmente l'intero nostro divano.

E' ufficiale, l'Ikea è ormai in ogni stanza della nostra casa.

Sabato sera, maritosgainz, al termine del lavoro, si confida:
ms: sai, non sto affatto bene.. sono sudato.. tutto dolorante.. temo di avere la febbre.
io: dài, fà il bagno, dopo ti sentirai meglio..
...
ms: coi dovuti scongiuri, dopo il bagno ho misurato la febbre.. ma non ce l'ho.. menomale!
io: frank.. dolori muscolari.. sudore.. stanchezza: si chiama LAVORO MANUALE, non febbre!
ms:...

A dirla tutta, era completamente raffreddato, povero.

venerdì 18 settembre 2009

Non facciamoci influenzare.


Copio integralmente dal Blog del Grillaio..

*LETTERA AI GENITORI SULLA "NUOVA INFLUENZA"*


Cari genitori,

ogni giorno parliamo della nuova influenza, e mi chiedete se sia utile e sicuro vaccinare i bambini.

La mia risposta è NO! Un 'no' motivato e ponderato, frutto delle analisi delle conoscenze fornite dalla letteratura medica internazionale. Un 'no' controcorrente perché molti organismi pubblici, alcune società scientifiche e i mezzi di comunicazione trasmettono messaggi differenti:
avranno le loro ragioni.

Influenza stagionale e influenza A/H1N1: alcuni dati a confronto

L'epidemia, iniziata in Messico nel 2009, è di modesta gravità: il virus A/H1N1 si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale. Si manifesta come qualsiasi forma influenzale: febbre, mal di testa, dolori muscolari, nausea, diarrea tosse. Non sarà l'unica patologia che colpirà i bambini in questo inverno, e non sarà facile distinguerla dai circa 500 (tra tipi e sottotipi) virus capaci di infettare i bambini. I test rapidi per identificare il virus dell'influenza A hanno poca sensibilità (dal 10 al 60%). Il test quindi non garantisce con certezza se si tratti di influenza A/H1N1.

Sembra però essere un virus molto contagioso, ed è stato dichiarato lo stato di pandemia. La sola parola-pandemia-fa paura. Ma questa definizione è stata appositamente modificata, facendo scomparire il criterio della gravità, cioè della mortalità che la malattia può provocare. La nuova influenza può colpire più persone, pare, ma provoca meno morti di qualunque altra influenza trascorsa. La mortalità, ossia il numero di persone morte rispetto ai casi segnalati, registrata finora nei paesi dove l'A/H1N1 è circolato ampiamente è dello 0,3% in Europa e dello 0,4% negli USA. In realtà potrebbe essere ancora inferiore. Perché generalmente i casi con sintomi lievi sfuggono alla sorveglianza (e quindi i contagiati possono essere molti di più), ed alcuni decessi possono essere dovuti ad altre cause e non al virus (anche se ad esso viene data la responsabilità).

Non deve meravigliare: purtroppo si può, e si muore, di influenza, se si soffre di una patologia cronica, di una malformazione organica, di una malattia immunitaria, o se si è anziani.

Le cifre variano in base alla fonte dei dati. Per esempio in Gran Bretagna sono stati registrati 30 morti su centomila casi e negli USA solo 302 su un milione di casi. Nell'inverno australe (che coincide con l'estate in Italia) in Argentina sono morte circa 350 persone, in Cile 128 ed in Nuova Zelanda 16. Quasi alla fine dell'inverno australe, sinora nel mondo intero si sono avuti 2501 decessi. Per fare un paragone, si calcola che in Spagna, durante un inverno "normale" i decessi per influenza stagionale sono circa 1500-3000.

La mortalità per influenza A riguarda prevalentemente persone di età minore di 65 anni, in quanto i soggetti di età superiore sembrano avere un certo grado di protezione, a seguito di epidemie passate dovute a virus simili.

Il 90% dei decessi per influenza stagionale riguarda persone sopra i 65 anni di età, l'influenza A colpisce invece prevalentemente persone di età inferiore (solo il 10% dei casi mortali si colloca nella fascia di età sopra i 65 anni). Ma, in numero assoluto, l'influenza A provoca pochi decessi tra i giovani; negli USA ogni anno muoiono per influenza stagionale circa 3600 persone sotto i 65 anni, mentre finora ne sono morte 324 nella stessa fascia di età per influenza A. In Australia ogni anno per l'influenza stagionale muoiono circa 310 persone sotto i di 65 anni. A inverno ormai terminato, ne sono morte 132 per influenza A, di cui circa 119 sotto i 65 anni.

Perchè allora il panico?

Quanto successo nei Paesi dell'Emisfero australe ci rassicura: l'influenza A semplicemente arriva a colpire (leggermente) molte persone. Eppure i mezzi di informazione hanno creato il panico. E' un tipico esempio di "invenzione delle malattie" (disease mongering). Non si tratta della prima volta. Nel 2005 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva previsto fino a sette milioni di morti per l'influenza aviaria. Alla fine i morti furono 262. Si tratto' di un gravissimo errore prognostico?

Secondo una delle maggiori banche di affari del mondo (JP Morgan) l'attuale vendita di farmaci anti-influenzali e di vaccini muoverebbe un giro di oltre 10 miliardi di dollari.

I medicinali funzionano?

Non esiste alcun trattamento preventivo: i farmaci antivirali, Oseltamivir (Tamiflu) e Zanamivir (Relenza), non prevengono la malattia e su individui già ammalati l'azione dimostrata di questi farmaci è di poter accorciare di mezza giornata la durata dei sintomi dell'influenza. Né va dimenticato che gli antivirali possono causare effetti collaterali importanti. Il 18% dei bambini in età scolare del Regno Unito, a cui è stato somministrato l'Oseltamivir contro l'A/H1N1, ha presentato sintomi neuropsichiatrici e il 40% sintomi gastroenterici.

...E i vaccini?

I vaccini contro il nuovo virus A/H1N1 sono ancora in fase di sperimentazione. Nessuno è in grado di sapere se e quanto saranno efficaci e sicuri, ma vengono pubblicizzati, con gran clamore. Basta che il virus cambi (per mutazione, o per riassortimento con altri virus) per rendere inefficace il vaccino già messo a punto. Sulla sicurezza sia l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) che l'Agenzia del farmaco europea (EMEA) dichiarano necessaria un'attenta sorveglianza. Alcuni vaccini sono allestiti con tecnologie nuove e saranno testati su poche centinaia di bambini e adulti volontari, e soltanto per pochi giorni.

Il vaccino che meglio conosciamo, quello contro l'influenza stagionale, sappiamo che ha un'efficacia del 33% tra bambini e adolescenti e che è assolutamente inutile nei minori di due anni. Esistono anche dubbi circa la sua efficacia negli adulti e negli anziani.

Non conosciamo la sicurezza del vaccino per l'influenza A, ma ricordiamo che nel 1976 negli USA fu prodotto un vaccino simile, anche allora con una gran fretta per un pericolo di pandemia, ed il risultato fu un'epidemia di reazioni avverse gravi (sindrome di Guillan-Barrè, una malattia neurologica), per cui la campagna di vaccinazione fu subito sospesa. La fretta non è mai utile, tanto più per fermare un'influenza come quella A, la cui mortalità è così bassa. Conviene non ripetere l'errore del 1976.

Un'altra motivazione a favore della vaccinazione è il cercare di ridurre la circolazione del virus A/H1N1 per diminuire le opportunità di ricombinazione con altri sottotipi. Ma attualmente non esistono strumenti o modelli teorici per prevedere una eventuale evoluzione pericolosa del virus. Sul piano teorico, proprio la vaccinazione di massa potrebbe indurre il virus a mutare in una forma più aggressiva.

Come curarsi?

Per curare l'influenza A occorrono: riposo, una buona idratazione, una alimentazione adeguata, una igiene corretta. Non si deve tossire davanti agli altri senza riparare naso e bocca, bisogna evitare di toccarsi il naso, la bocca, gli occhi, facili vie di accesso dei virus, occorre lavarsi le mani spesso ed accuratamente con acqua e sapone. Non è dimostrato che l'uso di mascherine serva a limitare la propagazione dell'epidemia.

Se decidete comunque per la vaccinazione, vi verrà richiesto di firmare il "consenso informato", una informativa sui rischi. Leggetelo bene, prima di decidere, chiedete informazioni scritte sui benefici e i rischi. Chiedete e chiediamo insieme, per tutti i vaccinati, che sia attivato un programma di sorveglianza attivo, capace davvero di registrare e trattare i gravi problemi di salute che possono presentarsi dopo la vaccinazione. Chiedete e chiediamo che si prevedano risorse economiche per l'indennizzo ai danneggiati.
Chiediamo di non speculare sulla salute e sulla paura.


Dott. Eugenio Serravalle,
Specialista in Pediatria Preventiva, Puericultura-Patologia Neonatale


Pisa 6 settembre 2009

Per la stesura della lettera ho utilizzato quanto scritto dal Dr J. Gérvas:
http://www.equipocesca.org/Gripe
https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/Gripe_A, paciencia y
tranquilidad
http://www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08/gripe-a-paciencia-y-
tranquilidad-9.doc
https://mail.sns.it/Redirect/www.equipocesca.org/wp-content/uploads/2009/08
/gripe-a-paciencia-y-tranquilidad-9.doc.
e la Lettera aperta sulla nuova influenza dell'Associazione Culturale Pediatri.

Eugenio Serravalle
autore di Bambini super-vaccinati

giovedì 17 settembre 2009

Cibus, Dietas y Gravidanzas


Sì, è vero, NON ho studiato lingue, nè moderne, nè antiche, e leggendo il titolo direi che è lampante.
Ma questo passa in secondo piano.
Il leti-motiv del post è un altro.
E' il CIBO legato alla GRAVIDANZA, e alla DIETA che ahimè dovrei già fare.

Il primo trimestre, col suo turbinìo di ormoni, e col caldo stressante che abbiamo avuto, ha portato un poderoso aumento del mio peso corporeo, obbligandomi all'acquisto di capi pre-maman, già dal trentuno di Agosto, a sole quindici gravide settimane.

Ma questo perchè?
Perchè io mi sentivo continuamente giù di corda, e, pur non avendo mai dato di stomaco, avevo sempre una strana sensazione vago-diffusa, che mangiando, e in continuazione, si assopiva.
Come accennato altrove, in testa non avevo che: mangiare, fare la spesa, riempire la dispensa, cucinare in continuazione.
I risultati non si sono fatti attendere.

E adesso che il primo trimestre e il suo malessere-vago-diffuso, se li è portati via il primo soffio di autunno.. ho deciso di rinunciare a diverse cattive abitudini, ad esempio:
1. colazionare con biscotti a volontà (laddove la volontà non c'entrava nulla, la realtà è che ne mangiavo finchè c'era latte da inzuppare. Adesso ho re-imparato a bere almeno mezza tazza di latte, e poi ci affondo i biscotti..);
2. avere sempre cracker-taralli-biscotti a disposizione sotto e sopra la scrivania (ora i miei fuori pasto sono solo a base di frutta);
3. predisporre un secondo e/o contorno che necessiti dell'inzuppo del pane, nell'abbondante olio utilizzato (ora uso meno olio, e il pane, se c'è la pasta, è stato bandito);
4. concludere il pranzo con caffellatte e biscotti (ora lo concludo con mezza tazzina di caffè amaro, macchiato).
5. dimenticare di acquistare minestrone e pesce surgelati (alibi perfetto per preparare sempre altro di più gustoso, nutriente e ingrassante).

Vietandomi di pensare sempre e solo al cibo, ho anche più tempo per fare altro, che può essere una doccia più lunga, uno shampoo extra con applicazione di maschera ai semi di lino, la costruzione della pista del trenino in legno col mio cucciolo, il passaggio dell'aspirapolvere una volta in più, la lettura di un libro, le coccole coniugali, la ricerca di soluzioni Ikea per il bagnetto, una passeggiatina.. insomma altro!

Solo che..

Solo che questa mattina, alle undici, e nonostante l'uva bianca avidamente piluccata.. avevo una faaaame... ma una faaaame!!
Con un euro di felicità, ho comperato un paninozzo integrale, con bocconcino fresco.
Uno sgarro non farà mica tutta sta differenza!!

Maybe la fame scaturiva dal pensiero del pranzo preparato questa mattina, architettato da ieri sera... pipe rigate al forno con sugo di melanzane e mozzarella. Roba che avevo l'intera cucina commestibile, terminata la cottura dell'intruglio.

D'altronde, sono a dieta bilanciata.. mica a dieta dimagrante! ;)

mercoledì 16 settembre 2009

Se ti piace il cappuccino..

Per noi la scuola è cominciata il primo settembre, poichè Ivan frequenta un asilo privato.
E' però da lunedì che invece si sono aperti i cancelli di tutte le scuole altamurane, ed è da lunedì che sentiamo le tapparelle di tutto il palazzo svegliarsi alle 7 del mattino.

Insieme alla routine della scuola, è ricominciato il viavai delle mamme che accompagnano i piccoli, e che poi magari si fermano a fare colazione al bar lì vicino.
Alzi la mano chi ci vede qualcosa di male nel fare colazione al bar, insieme ad altre mamme, insieme ad altre amiche, o anche da sola, sperando magari di fare nuove conoscenze.
Personalmente non ci vedo nulla di male, sono solo gelosa del loro tempo libero, ma è una gelosia bonaria alla 'beate loro, se potessi lo farei anch'io..'

Vengo invece a sapere che donV. dall'alto della carica sociale che riveste, e assolutamente puntuale con l'apertura delle scuole, ha fatto notare questa abitudine, durante le funzioni religiose (=per raggiungere il maggior numero di orecchi), insinuando che la colazione al bar, fosse preludio e preparazione di cose ben più sconce che accadono subito dopo.

E come reagiscono gli orecchi che vengono a conoscenza di queste 'dicerie' in diretta?
Reagiscono concludendo che 'durante le confessioni sono saltate fuori queste storie', e che, non solo sono cose assolutamente vere, e che donV. abbia fatto bene a diffonderle per informare l'intera comunità (la cosa importante è che non diffonda CHI gliele ha confessate), ma (ohmygod non ci credo..) che valgono indistintamente, per tutte le donne che hanno questo tipo di libertà!

Perchè se una mamma si ritaglia quei minuti liberi, significa che ambisce a ritagliarsi ben altro.
Perchè se una mamma fa colazione al bar, non è a casa a cucinare.
Perchè se una mamma fa colazione al bar, non è a casa a rassettare.
Perchè se una mamma fa colazione al bar, non è a fare la spesa.
Perchè se una mamma fa colazione al bar, non pensa ad altri che a sè stessa.

E indovinate un pò chi sono gli orecchi più bigotti e pronti ad assorbire questa comoda mentalità?

Le altre mamme. Le altre donne.

Tristezza infinita.
Provincia asfissiante.






(I provinciali - Baustelle)
Sacrificata vittima
verso d'amore cerca fiato per non soffocare più
azzittasi crepuscoli, balere ad ore piccole
morire la domenica
chiesa cattolica
estetica anestetica
provincia cronica

Si vende amore tossico
'ndrangheta e camorra
più Gomorra e meno Sodoma
denunciasi calamità di mariuana e crimine
morire la domenica
chiesa cattolica
estetica anestetica
provincia cronica

lunedì 14 settembre 2009

Nomi

Al prossimo uomo che candidamente mi chiede se chiamerò il mio secondo figlio col suo nome, stamperò la risposta sul sedere.

Per il nome è presto.
Dico la verità, stavamo pensando a nomi femminili..
Il mondo è grande, il tempo è tanto, e il nome, anche se forse individuato, verrà fuori più in là.

Ah, piccola precisazione: NON SARA' IL NOME DI QUALCUNO CHE CONOSCIAMO.
Non per fare gli snob, certo, ma perchè quelli che ci piaccioni sono altri. Semplicemente.

Sogna Ragazzo Sogna



L'ho ascoltata, parola per parola, ed ho pensato al mio Ivan, al mio pancino, e ai ragazzi che saranno.
E questo, è davvero un pezzo speciale, da lucciconi proprio.

SOGNA RAGAZZO SOGNA (R.Vecchioni)

E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte;
ma non è vero, ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte;
io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo.

Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche un momento;
copri l'amore, ragazzo,
ma non nasconderlo sotto il mantello;
a volte passa qualcuno,
a volte c'è qualcuno che deve vederlo.

Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore,
quando un uomo vive per le sue parole o non vive più;

Sogna, ragazzo sogna, non lasciarlo solo contro questo mondo,
non lasciarlo andare, sogna fino in fondo,
fallo pure tu.

Sogna, ragazzo sogna quando cala il vento ma non è finito,
quando muore l'uomo per la stessa vita, che sognavi tu.

Sogna ragazzo sogna, non cambiare un pezzo della tua canzone,
non lasciare un treno per nulla ragione,
non fermarti tu...

Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre;
perchè hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente.

Passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita;
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita.

E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere;
la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire.

Sogna, ragazzo sogna, quando lei si volta, quando lei non torna,
quando il solo passo che fermava il cuore non lo senti più.

Sogna, ragazzo, sogna, passeranno i giorni, passerrà l'amore,
passeran le notti, finirà il dolore, sarai sempre tu...

Sogna, ragazzo sogna, piccolo ragazzo nella mia memoria,
tante volte tanti dentro questa storia:
non vi conto più.

Sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania,
manca solo un verso
a quella poesia,
puoi finirla tu.

venerdì 11 settembre 2009

It's a BOY

Il ginecologo è stato perentorio:
'signora, ha fatto due maschietti.'
'ah..'
'Ma perchè, per caso voleva la femmina?'
'bè, neppure aveva poggiato il lettore ecografico sulla mia pancetta, che io le ho chiesto ' è femmina?' .. forse qualcosa l'ho lasciata trapelare..'
'vaabene. Me lo chiama Vito? (= come me?)'
'hmmmm.. no. Se mi avesse detto che era femmina, l'avrei chiamata Vita' (bluff)

E insomma è in arrivo il fratellino del nostro principe Ivan.
E la squadra di calcio under ten la si può già fare.
E io non lo amo il calcio, ma per nulla, tranne quello del latte. umpf.

D'altronde la statistica è una scienza, non fantascienza.
Analizzando le discendenze di carpina e del maritosgainz, la sorpresa sarebbe stata che fosse femmina, diciamola tutta. Che sia masculo è normale, addirittura ovvio, e comunque perfettamente in linea col trend famigliare.

Ma che stesse bene, non era cosa scontata: e al momento stiamo bene entrambi.. :)

Si vede che c'ho il destino della Regina della Casa e del Focolare, circondata da maschi muscoli a difendere la sua fragile indole di femmina.
Ma chi? Io?
Eh sì, e pure le mie sorelle e cognate.

Davvero????

giovedì 10 settembre 2009

Annamo bène!!

Ivan: 'mamma.. no i sento bene io..'
io: 'davvero? amooore, cos'hai? cosa ti senti?'
Ivan: 'a bua a pangia io..'
(arricciando il naso dal dolore e toccandosi la pancia con la manina..)
io: 'ohhh.. e come mai???'
Ivan: 'maammaaa, chezzaaaando io!!! ah ah ah!!'
(ridendosela di gusto..)

*-*

Ho un figlio attore, io.
Attore comico.
E che mi piglia palesemente pù lu cùlu, già a due anni e mezzo.
Se il buongiorno si vede dal mattino......

mercoledì 9 settembre 2009

Di uova e di amori


Mia madre ha partorito la sua prima figlia all'età di diciannove anni.
Era in Svizzera, con mio padre, dove si erano conosciuti e innamorati e sposati (sì, con un matrimonio riparatore, ma d'amore, e di cui non esiste neppure una fotografia).

Era Agosto, e mia madre aveva le doglie forti.
L'ospedale era lontano, si prendeva un taxi per raggiungerlo.
Ma una volta raggiunto, gli operatori sanitari, dopo averla visitata, avevano decretato che era troppo presto e l'avevano rimandata a casa.
In macchina mia madre piangeva.
E mio padre si chiedeva perchè una donna dovesse soffrire così.
Arrivati a casa lei continuava a piangere disperata, e lui la consolava, finchè poi finalmente le chiese 'ma perchè piangi? sono forti, i dolori?'
e mia madre 'no.. ho faame.. ho tanta faameeee! bwwwwuuuaaaahhh!!!!'
(della serie: nè gli ormoni, nè la paura, fermeranno la mia fame!)

e mio padre le preparò due uova fritte, che lei mangiò di gusto e con tanto pane (conoscendo la cucina di mio padre, immagino la quantità di olio, sale e amore che ci aveva messo in quelle due uova..).
Finalmente non piangeva più. Per la fame. Ora arrivavano le doglie serie. Ecco arrivare il taxi. Eccoli in ospedale. Il travaglio. Ecco nata la mia sorellona.

Non fosse stato per quelle due uova, chissà se avrebbe affrontato così bene il suo primo parto..
Chissà perchè mi sovviene ogni tanto questo ricordo così dolce.
Che poi è un ricordo che non mi appartiene. Per me è come fosse un racconto. Ma un racconto, a furia di ascoltarlo, entra a far parte di te. Quasi del tuo passato.

Ci sono momenti in cui farei volentieri una capatina nei mitici anni sessanta, che hanno visto nascere l'amore dei miei genitori, e gettare le fondamenta della nostra famiglia.
La nostra grande famiglia, oggi tutta sparpagliata, eppure nel cuore unita.
Anche se tu, mamma, non ci sei più.

martedì 8 settembre 2009

Ferramenta

Ieri ero in giro per ferramenta, per l'acquisto di alcuni dettagli per completare il montaggio della cameretta di Ivan.

Entro nella prima, grande, luminosa, fiammante ferramenta da pochi mesi aperta vicino l'ufficio, chiedo ciò che mi serve, in particolare staffe reggi-mensola, e loro mi indicano esattamente il corridoio e lo scaffale dove autonomamente recarmi per trovarle.
Arrivo e sgrano gli occhi.
Staffe reggi mensola a L, esattamente del modello montato nella mia stanzetta venticinque anni fa. Ancora quelle. Sempre quelle. Intramontabili.

Desisto, compero un paio di fermaporta autoadesivi, dei fantastici blocca tovaglia in acciaio, pago ed esco, recandomi verso la storica ferramenta del paese.

Arrivo, parcheggio, entro e mi perdo in un corridoio labirintico, fatto di scaffali a tutta altezza pieni all'inverosimile di TUTTO, polvere compresa.
Nel mentre mi vedo arrivare due persone in senso opposto.
Il corridoio sarà largo sì e no cinquanta centimetri.
Loro non si fermano, vengono avanti.
Ok faccio dietro front, esco dal negozio per permettere a questi gentle-man di passare (senza neppure un cenno di saluto o di ringraziamento per la mia retro marcia, vabbè), mi reimmetto nel corridoio, svolto e trovo il bancone, e circa trenta centimetri di larghezza per accogliere il cliente, tra montagne di cavi, bustine, viti, chiavi, tutto accatastato, ma sicuramente con criterio, non lo metto in dubbio.

Dubbiosa per la situazione trovata, chiedo ciò che mi serve, e... sorpresa... la commessa mi fa vedere delle staffe reggi-mensola bellissime, di alluminio, acciaio, tondeggianti, a squadro, coi buchi, le borchie.. wow..
Scelgo ciò che più mi piace e: altra sorpresa! C'è!! E' disponibile!! Oggi, ora, adesso!!!
Pago e ancora incredula rifaccio lo stretto corridoio al contrario, grata a quegli articoli accatastati e alla rinfusa.

Vale sempre il detto "Gallina vecchia fa buon brodo"!!

;-)

lunedì 7 settembre 2009

Bimbi di cinque anni

lui 'ma tu sei incinta?'
io 'eh sì.. arriverà un fratellino o una sorellina di Ivan, il prossimo anno'
lui 'ma è maschio o femmina?'
io 'è ancora presto e non si sa'
lui 'ma non hai ancora deciso??'

rido ancora con le lacrime.

My baby's news

Ivan è entrato in un nuovo asilo.
E' una settimana che ci va, e mentre il primo giorno, rapito dai colori, non ha pianto affatto.. dal secondo giorno in poi, capito l'andazzo, ha cominciato a piangere già dalla macchina, dicendomi anche 'mamma, magali aaamo a ufficio noi' (=mamma, prendi in considerazione l'ipotesi di portarmi con te in ufficio, magari).

Ma, così come avevo intuito lo scorso anno, all'ingresso al Nido, ho capito che la cosa importante non è come lo lasci, ma come lo ritrovi: ed io lo ritrovo sempre sereno, e impegnato.

Parlando del nuovo asilo, è sempre contento, e mi parla sempre di una 'casetta gande gande' dove lui è felice di giocare.

I primi giorni, quando lo andavo a riprendere, mi prendeva per mano e felice come una Pasqua, mi faceva fare il giro di tutti gli ambienti (cucina, e altre classi), e da questo si intuisce chiaramente che la situazione gli piace.

C'è un misto di paura e soddisfazione, nel constatare che diventa 'gande gande'.

In Agosto il suo dizionario è lievitato, un pò come la mia pancia, e adesso quando pronuncia una frase, è ormai completa, pur con le sue caratteristiche di pronuncia bimbesche (gande=grande ciciclo=triciclo anoa=canoa motoccafo=motoscafo bibiens=baby dance pittaculo=spettacolo ambuelli=tamburelli).

La sua bellezza sta anche nel venire a chiedermi 'mamma, è ttanca tu?' allungandomi una mano, per accarezzarmi il viso, quando io dico che non me la sento di uscire.
O anche nell'essere sempre pronto e disponibile a fare 'e cocchle' (le coccole) o coccoe (cuore cuore), o a dispensare baci appassionati.

Ieri sera ha dormito per la prima volta nel suo nuovo letto gande gande.
Ci ha impiegato più tempo dei classici cinque minuti per addormentarsi, e ad ogni mio movimento, si sollevava chiedendomi 'mamma, 've vai tu?', ma sta di fatto che ha dormito tutta la notte, e stamattina alle 7.28 si è svegliato, mi ha chiamato, e poi me lo sono vista arrivare nel lettone solo soletto, tutto sorridente e profumato di notte.

'mamma? e papà?'
'in cucina'
'mamma? aamo a papà?'
'sì'
'mamma? oglio i tatte io.'
'eh sì, andiamo in cucina, che lo bevo anche io il latte'
'mamma? oglio i tatte e i chiccotti io'
'ihhhhhh. proprio come me. dài su, andiamo'
'mamma? oglio acqua io'

notate come inizia ogni-singola-frase del mio pargolo.
(mamma?mamma?mamma?mamma? OH-MY-GOD!)

:-)

10 about me

Diletta, dal suo carinissimo blog 2 gemelli: la coppia!, mi invita a scrivere 10 cose di me.

Stavo aspettando di scaricare le foto delle vacanze, ma se aspetto un altro pò, il premio cade in prescrizione.. quindi vado con le parole a descrivere 10 cose che amo:

1) amo mio figlio Ivan, e i suoi splendidi due anni e mezzo, con le scoperte di ogni istante, e la lingua che non smette più di muoversi, chiamandomi continuamente 'mamma?' per farmi domande o per mostrarmi scoperte interessantissime, come la luna bianca nel cielo azzurro chiaro, oppure la cucina dell'asilo nuovo, dove mangia 'tuuuutta a pappa'.

2) amo il maritosgainz, nonostante il mio caratteraccio, peggiorato con la gravidanza. Anzi, lo amo proprio per quello: nonostante il mio caratteraccio, lui dopo nove anni insieme, è ancora e sempre il mio 'calmante naturale'. Alla facciazza di chi si chiede come faccia uno come lui a sopportare una come me.

3) amo la mia pancia e la promessa di quello che sarà (speriamo femmina.. ma chissenefrega).

4) amo guardare le vecchie foto di famiglia, dove c'è mia madre giovane come non l'ho mai vista, in bianco e nero, allegra, forte, piena di vita e di gente intorno.

5) amo l'aria frizzante di questo dolce settembre, che mi traghetta verso la fine del quarto mese di gravidanza.

6) amo la luce del sole che entra e illumina la parete della camera da letto, muovendo forme coi colori della tenda

7) amo passeggiare mano nella mano, tra maritosgainz e Ivan.

8) amo fare colazione. forse lo avevo già detto in qualche altro post. La colazione è sacra.

9) amo la casa in ordine. sono anche esagerata a volte. e quando sto con la luna storta, infatti, la prima cosa dalla quale questo si intuisce, è la casa a soqquadro. ma io lo faccio apposta: uso poi la piacevole sensazione di mettere ordine, per addrizzarmi anche la luna.

10) amo smisuratamente essere indipendente. da tutto e da tutti. 'chi fa da sè, fa per tre'.

My holiday's Report

Settimana 1:
Si rompe la lavatrice;
Arriva la nipote seienne come ospite per qualche giorno, e un pomeriggio se ne va a zonzo con l'amichetta, salvo poi tornare con aria drammatica (e giuro che non ha mai visto Anna dai capelli Rossi, eh), comunicandomi di essere uscita dal villaggio.
Io, con Ivan, senza marito (fuori per qualche giorno di lavoro), e con pancia quasi prominente, me ne vado in panico, snocciolandomi in testa tutta una serie di losche visioni di quel che le sarebbe potuto succedere. E da quel giorno: niente più libertà pomeridiana per la Pupa, con mio grande rincrescimento, ma enorme sollievo di responsabilità.

Il rituale del mare si instaura: sveglia 7.30, colazione, costumini, borsa mare, navetta h 9.00 - spiaggia, cremina, corri, richiama, riprendi, bagna, gioca, ricorri, rincorri, altalena, pesciolini, e via, mare fino alle 11.50 - navetta h 12.00 - doccia, pranzo, nanna. Sveglia, giro in bici, cena, baby dance*, bici, e nanna.
In loop.

Settimana 2:
Arriva zia con cuginetti di 4.5 e 2.5 anni, e per sette giorni, abbiamo le orecchie piene di canti, urla, liti. Litigiosi ma inseparabili, i cugini.
Ottime bavette con vongole veraci.. ottime.. davvero fantastiche!

Settimana 3:
Arriva zia con cuginetti di 19 e 14.5 anni, più amici di 14.5 e 12.5 anni.
Il caos si è impossessato della casa, delle notti, e il vuoto si insinua di continuo nel frigo e nella dispensa. Si tentano fughe notturne, seguite da rimproveri all'alba.
E' vero: è meglio, molto meglio quando sono piccoli!

23 Agosto: festa di San Bernardino a Bernalda, con tanto di tamburelli, trombe, fucili, sbandieratori, bande, gente in costume medievale, carro, chiasso, bancarelle..

Settimana 4:
No grazie, stiamo pure da soli.
Unica e vera settimana di relax.
Metti l'acqua per cucinare? Ti butti sul letto finchè bolle. Bolle? Butti la pasta e ti butti sul letto finchè cuoce.
Sarà per questo che sono letteralmente lievitata?

Rientro a casa: pranzo al ristorante con menù à la carte, con conseguente furto di quattrini da parte del gestore.
Apriamo le porte di casa: HOME SWEET HOME.
Riconosco il profumo di casa mia, gli spazi, gli stralci, le foto, i quadri, i rumori.
E il cucciolo.. acchiappa il suo triciclo e corre, corre, ridendosela di gusto perchè 'ghida i motoccafo' (= guida il motoscafo).


* baby dance= serie di balli di gruppo con coreografie semplici, e basi di canzoni per bambini, vedasi 'ma il coccodrillo come fa?' 'stendipanni' 'un cocomero tondotondo'..

mercoledì 2 settembre 2009

Un pensiero all'Amica

Cara Amica, Cara Mamma, Cara Ex-Collega, Cara ex-compagna-delle-superiori.

Non riesco neppure ad immaginare che cosa hai passato in questi giorni.
La sorpresa, lo spavento, e il dolore che ti hanno attraversato, non hanno eguali, per una donna.
Una gravidanza extra-uterina, e nel mondo cambiano i colori.

Piangi, piangi pure.
Dalle lacrime uscirai più forte, e domani sarai di nuovo tu.

Così. Troppo Stanca.



Tornati dalla maratona marittima.
Ci sarebbe bisogno di una vacanza dalla vacanza.
Ciao MondoBlog!