venerdì 30 settembre 2011

L'inglese col sorriso



Inutile dire che Lui è entrato appieno nella nostra vita.
Ma quanto fa ridere? E imparare ridendo è fantastico - provare per credere! ;)

La prima spesa on line

Sin dai primi giorni che eravamo qui a Londra, notavo dei furgoni dei supermercati che consegnavano merce a casa, in tante case.

Ho sempre immaginato che uno si fa consegnare la merce da lontani supermercati, magari ubicati nelle zone industriali, difficili da raggiungere; oppure che la merce raggiunga le case sperdute nelle zone residenziali, nuove e scarne di servizi.

E invece qui a Londra nonostante sia pieno di supermercati piccoli, medi e grandi, aperti anche ventiquattro ore al giorno, e ovunque siano ubicati, comunque raggiungibili coi mezzi pubblici, molti si fanno consegnare la spesa a casa.

Dico la verità, guardavo la cosa con severità e la giudicavo un pò pigra.
Per fare la spesa (e per farla bene) le cose che compri le devi guardare. E poi che senso ha farsi consegnare la merce dal supermercato che ha la sede (più o meno) vicino casa tua?
Così pensavo, giuro.
Poi un giorno ho fatto la mega spesa.
Sette sacchetti colmi di spesa, quattro su una mano, tre sull'altra.
Tragitto da negozio a bus. 
Saliamo sul bus (io e Ivan).
Panico per sistemare i sacchetti. (come dite? le grandi e comode sporte riutilizzabili? sì ce le abbiamo. a casa, al sicuro, nella dispensa. no, me le scordo matematicamente quando esco. sì, lo so, sono un'idiota, vabbè) 
Chiamata strategica a maritosgainz, perchè si faccia trovare alla fermata del bus, accompagnato dal passeggino (che non servirà al passeggio di Mattia, ma bensì al trasporto della merce acquistata).
E insomma caos organizzativo.

Grazie a quella mega spesa, la carta punti, che ricorda un pò il data mining, branca della business intelligence (maritosgainz docet), ci ha offerto un buono di 15 sterline, a fronte di una spesa di almeno 100 sterline, rigorosamente da fare on-line.

E' stato così che abbiamo fatto la spesa una sera alle undici passate, senza girare per immensi corridoi stipati di merce conosciuta e sconosciuta, ma selezionando comode chiavi di ricerca per trovare esattamente quello che volevamo comprare.

Questa mattina è arrivata la consegna. Ho firmato e poi ho controllato (lo so, lo so, non dite niente!) e mancava la metà della merce. E-mail, bestemmie, sensi di colpa (per non aver controllato) e tempo un'ora, il corriere è ritornato. 
Non ho ancora capito se la merce era rimasta sul furgone (dove gli avevo detto di verificare, ma lui si era rifiutato) oppure se era rimasta al magazzino. Lui, il corriere non ha spiegato. Io ho riscritto una email al servizio clienti per dire che era tutto a posto. 

Alla fine, c'era un pacco di lavazza in più. Io ho provato a dirlo al corriere, ma lui diceva che non ne sapeva niente, non aveva la lista, e quindi se c'era qualche problema, che mi rivolgessi al servizio clienti.
Problema? Chi ha detto che è un problema?
Ci hanno pagato un caffè! ;-) 

giovedì 29 settembre 2011

Odore di cucina - Odore di Casa

Il cuore di casa mia è la cucina, dove si decide cosa preparare per sfamare la famiglia, donde si sprigionano profumi e odori, vapori, schizzi, si creano intrugli, si impastano meraviglie.
Questo vale per me, che amo cucinare, ma magari non vale per altre persone che cucinano tanto per sfamarsi-sfamare.
A queste persone direi: ma come fate a non innamorarvi dell'aglio che si scalda nell'olio? Ma vabbè, sarà che sono puntigliosa oggi. O forse sempre?

Ovvietà - per cucinare bene, bisogna far bene la spesa - qui lo metto nero su bianco, così magari maritosgainz la smette di prendersela se la spesa preferisco farla io (che cucino) piuttosto che farla fare a lui, come è accaduto per le prime due settimane.

Sarà che finalmente ho preso confidenza coi supermercati, ed ho imparato a riconoscere gli ingredienti, ma finalmente riesco a cucinare quasi tutto quello che mi occorre per mangiare, per variare e per preparare con allegria, che diciamocelo, se non cucini con allegria, poi il risultato ne subirà le conseguenze!
Ricordo ancora la mia prima ed ultima crostata bruciata, per il trentatreesimo compleanno di maritosgainz, con ivan che non aveva ancora un mese. (poi invece quando è nato mattia ho cucinato subito e bene fin dal primo giorno.. vabbè).

E insomma, domenica ho preparato le lasagne bescia-pesto, con la besciamella preparata da me, sul fuoco! Io l'ho sempre fatta eh, ma al bimby! e invece scopro ora che ci sono tantissime cose che posso fare da me!

E poi ho finalmente preparato la pizza! Che qui sono un pò dappertutto, ma i soliti beneinformati giurano che non ne vale la pena (spendere minimo 8 sterline per una cosa che ricorda vagamente una pizza). Poi è ovvio che ci sono le debite eccezioni, ma le dobbiamo ancora testare!
Ho trovato la ricetta per impastare una felice focaccia, (tra una pubblicità e l'altra c'è, giuro) e l'ho preparata coi pomodorini, oppure farcita di zucchine, bacon e cheddar (sono sicura che la prossima volta non mi verrà così bene!) e per stasera ho intenzione di prepararla ripiena di cipolle-tonno-olive-capperi (in onore del pasticcio che da noi si fa a Natale).

La scorsa settimana tra le spezie del supermarket ho finalmente trovato la cannella.. ed oggi avevo voglia di preparare dei biscotti (dopo pranzo mentre mattia gioca, ho in genere un'oretta abbondante di tranquillità), così mi sono messa alla ricerca (google santo subito) ed ho trovato questa facile ricettina.
I biscotti sono una delizia, e li consiglio caldamente, (piccola facilitazione: io non ho fatto frollare per due ore l'impasto nel frigo, e son venuti bene lo stesso!).

Ecco, una delle cose che è cambiata in me da quando sono qui: preparo cose nuove, sperimento.
Fondamentalmente la questione è che ho dimenticato le mie ricette a casa (come pure tutti i miei cd - mi manca la mia musicaaaaaaa...) e poi diciamoci la verità, quando hai il bimby (con cui puoi fare tutto, ma è tutto strutturato in base al bimby medesimo) un pò ti limiti alle sue ricette. E quindi va a finire che fai quasi sempre le stesse cose (che forse sono tante, ma magari c'è tutto un mondo, fuori).
E poi - ora lo posso dire - quando una cosa la prepari col bimby, senti di non avere tutto il merito per la buona riuscita della pietanza. Mentre a mano...
Di buono c'è che prima del bimby non avevo mai impastato, e quindi il bimby ha fatto sì che un pò mi sciogliessi da quel punto di vista, e adesso riesco a maneggiare un impasto di pizza - focaccia - panbrioche (il più appiccicoso!).

Bimby a parte, la mia abitudine era aprire il mio ricettario personale, scegliere e procedere.
Oppure a casa di qualcuna, dopo aver assaggiato qualcosa di buono, chiedere e annotarmi la ricetta.
Insomma come fanno tutte le cuoche del pianeta! Mentre qui è internet la risposta alle mie domande (in particolare google..) e questo mi porta, appunto, a provare impasti e intrugli che normalmente direi 'no... non l'ho mai assaggiata chissà com'è!'

Cucina a parte, vorrei salvare sul blog una cosa spiacevole che mi è successa ieri: ho preso Ivan da scuola, con tre quarti d'ora di ritardo.
Ecco, linciatemi pure.
Il fatto è che ero rimasta a pranzo a casa di A., e purtroppo non ho ben calcolato che lì nella sua zona i Bus passano lentamente.. cioè tre in un'ora (da noi il ritmo è ogni 10 minuti).

Poi aggiungiamoci il traffico dell'ora di uscita di scuola.
Poi aggiungiamoci che non mi entra ancora in testa che il bus lo devo aspettare, mentre invece vorrei arrivarci insieme, al bus. E quindi salirci su, senza aver aspettato affatto (eh, che goduria quando capita!)
Insomma mezz'ora dopo l'uscita da scuola, mi squilla il cellulare, e spiego che sono sul bus e arrivo in dieci minuti circa.
Da quando sono uscita da casa di A. ed ho realizzato di aver fatto tardi, a quando ho abbracciato Ivan, è passata un'ora e passa. E' stata l'ora più lunga della mia vita.

Immaginavo di trovare Ivan in lacrime, immaginavo gli sguardi di rimprovero delle maestre, immaginavo le catastrofi quando maritosgainz l'avrebbe saputo (gli piace farmi notare che il mio vizio di far tardi può creare danni..).
E invece Ivan l'ho trovato preoccupato che io avessi preso il bus giusto (mamma, hai preso il one seventy to victoria? perchè non c'eri? c'erano tutte le mamme e pure gli altri passeggini, ma tu non ci stavi!) - il mio piccolo lord...

Bene, vado a impastare la focaccia per stasera - e inizio a friggere le cipolle.. lo sapete, vero, che da una cucina che si rispetti non escono solo profumi, ma anche odori un pò spiacevoli, come le cipolle, o quando capita, i broccoli.. ma anche quelli fanno parte della buona cucina! ;-)




martedì 27 settembre 2011

?un?grande?punto?interrogativo?

La malattia se ne va in giro, e nessuno lo sa o la vede.
[perchè?]
Sarebbe bello se ti chiedesse prima chi sei? cosa fai? sei pronto?
[perchè?]
Ma pronto chi lo è?
[perchè?]
Mai, mai lo puoi essere - pronto.
[perchè?]
Ad ammalarti. A morirne.
[perchè?]
Men che meno a diciottanni.
[perchè?]

sabato 24 settembre 2011

Carpina in pillole

Cinque giorni al mese (24 ore su 24) la mancanza del bidet diventa una ossessiva maledizione.
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Sabato mattina - io a casa coi bimbi, lui in ufficio - mi sembra una scena già vista..
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Perchè in Inghilterra la OPEL si chiama Vauxhall?
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Perchè sto cucinando il brodo vegetale (x pranzo), le carote lesse (x contorno) e le patate lesse (x la pizza di patate di stasera), e mi sto riempiendo di vapore la testa?
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Perchè non sono più a dieta?
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Perchè la crostata di lamponi è così maledettamente buona?
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Mattia dorme. Si sveglierà. Mangeremo. E sarà la catastrofe (non sta mangiando granchè, e io me la prendo a morte. MA PERCHè me la prendo così?)

Carpina in pillole è un medicinale, leggere attentamente il foglietto illustrativo. In caso di dubbio contattare un altro blog. Assumere con cautela.

giovedì 22 settembre 2011

Le mamme di Roehampton

L'attuale Primary School di Ivan, si trova a Roheampton, in una zona poco centrale, che anzi definirei popolare.
Ma, quel che a Londra non manca mai, neppure nelle zone povere, o così dette popolari, è il verde. Cioè anche le case popolari hanno il prato davanti. Poi magari sono mezze stinte, un pò sconce, ma il verde che le circonda, le rende meno brutte.

E insomma sono quasi tre settimane che ogni pomeriggio vado al cancello della Reception Class, e insieme a Mattia nel passeggino, e accanto alle altre mamme della zona, aspetto che il cancello si apra.
Da un paio di giorni scambio anche qualche parola con una di loro! Incredible to me!

martedì 20 settembre 2011

Troppa fame - sarà normale?

Ok, ok, ho un figlio mangione, e uno che mangia solo quel che dice lui, quando lo decide lui.
Parliamo del mangione. di Ivan, parliamo di Ivan.
Ivan è sempre stato una buona forchetta, anche dopo aver abbondantemente mangiato, se c'è qualcosa che cattura la curiosità delle sue papille gustative, lui non si lascia certo pregare. E non parlo solo di cibi dolci, ci mancherebbe, quello tutti i bambini.. parlo di tutto, dalla carne alle verdure al pesce, ai formaggi.. tutto, tranne la frutta, dove è un tradizionalista conservatore, e si limita a banane-mele-pere e mandarini in inverno. stop.

Ora, se è vero che il piccolino, che mangia poco, da quando siamo qui ha iniziato a mangiare di più (ma negli ultimi giorni mi sta facendo penare), è ovvio che questo vale anche per il grande: ovvero che da quando siamo qui, mangia di più!

Già me ne ero accorta nelle prime settimane, è proprio più vorace, se vede il piatto del padre, che è un pò più grande del proprio (ma non sempre) ecco che vuole quello del padre (ma non lo ha, ovviamente), ma ora che è cominciata la scuola, sarà che si stanca di più, starebbe praticamente sempre a mangiare, nel resto del tempo.

Un esempio - oggi.
Vado a prenderlo da scuola, mi vede, mi sorride, mi corre incontro (solo dopo che la maestra lo chiama dal loro cerchio), arriva, io lo bacio e lui 'mamma, hai portato la merenda?' tutto sorridente e speranzoso.
La merenda di oggi si componeva di: 1 banana - 1 yogurt - un pò di grissini.
Direi una merenda valida dal punto di vista nutrizionale ed anche organolettico.
Ci sono giorni in cui al posto dello yogurt c'è una barretta kinder, non lo nego, ma il risultato è uguale, Ivan si spazzola tutto. E poi chiede dell'altro!
A casa spesso e volentieri gli preparo un enorme frullato di banana e mela, (anche perchè fin'ora non avevo trovato lo yogurt senza pezzi, ma grazie ad A. lo abbiamo individuato!) e devo dire che se lo scola grato.
Cioè ha proprio fame, non è golosità, perchè si accontenta pure di grissini o biscottini secchi.. ha proprio fame!

Ovviamente non gli ho dato altro, oggi, ma dopo la passeggiata nel centro di Putney (oggi non c'è il sole e non mi andava di portarli a un parco senza sole), siamo rientrati a casa, abbiamo fatto la doccia e lui continuava a chiedere cosa c'è per cena, se era già pronto, se poteva mangiare qualcosa, che aveva tanta fame.... Oh mio dio! un tartassamento continuo!
E dire che mi ha detto di aver mangiato potetos con sopra il tonno.. quindi ha pranzato, non ne ho le prove, ma ne sono certa!

Quindi?
Cosa dovrei fare io secondo voi?
Assecondare questa sua famelica richiesta continua?

Oggi è finita che gli ho consigliato di riposare, e gli ho promesso che al risveglio avrebbe trovato la cena pronta.
Per 'cena' ormai si intende un pranzo completo, primo, secondo, contorno e frutta...

Ma non potrebbero bilanciarsi un pò di più i due fratelli? Ivan che passa un pò di famuccia a Mattia, e Mattia che passa la gioia del cibo frugale a Ivan?
No eh... mannaggia...

One is for starting - Uno per cominciare

E rieccoci con un nuovo pezzo da me liberamente tradotto, per aiutare i miei pupi ad assimilare l'interscambiabilità tra due lingue, in questo caso italiano e inglese.

Ho cercato on line qualche riferimento a questa filastrocca, ma non ne ho trovati. Io so soltanto che deriva da una vecchia serie del programma per bambini L'Albero Azzurro.

Ed eccovi la versione italiana e non trovando riferimenti musicali on line, mi affido alla vostra conoscenza storica della tv per bambini anni novanta! ;)

FILASTROCCA DEI NUMERI

Uno per cominciare,
due per continuare,
tre per fare un gioco,
quattro per fare un fuoco,
cinque per cantare,
sei per ragionare,
sette per compagnia,
otto per allegria,
nove sono gli amici,
dieci tutti felici!

Dieci numeri come le dita,
dieci cose nella vita,
dieci spicchi nell'arancia,
e la conta ricomincia!

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NUMBER NURSERY RHYMES

One is for starting,
two is for continuing,
three is for making a game,
four for making a fire!
Five is for singing,
six for speculating,
seven for company,
eight for the joy!
Nine are the friends,
ten all happy!

Ten numbers as the fingers,
ten things in the life,
ten slices in the orange,
and the count starts again!

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ps a Ivan piacciono di più in inglese questi pezzi. Suppongo sia perchè glieli canto ormai da quattro anni e mezzo in italiano... ;-P

lunedì 19 settembre 2011

Nuovo Giro - Nuova Corsa

La scorsa settimana abbiamo ricevuto una lettera dal comune inglese che ci ospita, il quale ci ha felicemente informato che si è liberato un posto nella prima scuola primaria da noi selezionata.
Una scuola con 1/4 di punti in più rispetto a quella che ha già iniziato a frequentare.
E 1/4 vuol dire proprio un salto da uno scalino all'altro del podio della qualità..

Ora una magari spera sia un pò più vicina.. ma no.
Oggi alle 2pm siamo stati dalla HeadTeacher, maschio travestito da donna, barba compresa (sò cattiva oggi, lo so), che molto gentilmente devo dire, ci ha accompagnati nella visita dell'intero edificio scolastico, visita bella lunga perchè in effetti la scuola è parecchio grande, e si sviluppa sui quattro livelli di un palazzo ottocentesco.
Grandi vetrate colorate, che guardano quattro grandi play ground.
Sì, avete letto bene, quattro-play-ground-quattro.

Ella ci ha spiegato che esiste un playground adatto ad ogni fasca d'età, che copre due classi (in pratica 1 per nursery & reception class, 1 x year1&2, 1 x year 3&4, 1 x year 5&6)

Hanno una classe per ogni anno scolastico.
In ogni classe ci sono tre palmari e un video proiettore.
Nella reception class non ci sono i palmari, che sono più delicati, ci sono i computer normali, più resistenti diciamo..
Hanno una Hall per il social learning.. in pratica è una camera gigante, molto colorata, dove ci sono tavoli e sedie da un lato, enormi cuscinoni colorati sovrastati da una specie di grande baldacchino dall'altro lato, e sul lato lungo tanti learning desk, sembravano tanti separè bianchi, dove si potevano accomodare fino a quattro persone, per imparare... di tutto.. dal design, alla materia.. tutto quello che la fantasia può suggerire. Ci vanno anche più classi contemporaneamente, e di tutto ciò possono fare parte anche i genitori. (!!)
La maggior parte delle superfici che circondano tale hall, anche quella degli armadietti bianchi, è WRITE ME ON, - sono praticamente white board.

Hanno la palestra, che è anche la canteen, ovvero la mensa, e in pratica giornalmente vengono montati tavoli e sedie e poi smontati per chi deve fare la PE - Physical Education (finalmente svelato l'arcano di queste PE SHOES e di questa PE BAG di cui non riuscivamo a cogliere l'esatta traduzione, pur capendone perfettamente l'uso!).

Che dire, un sacco di giochi, un sacco di spazio, ecco forse l'unica cosa che non mi ha convinto, a livello di struttura, è proprio la classe che dovrebbe frequentare Ivan, ovvero la Red Reception (l'altra era Blue). Piccolina, siamo entrati e la teacher parlava con un altro adulto, a terra bimbi che giocavano e bimbi che giacevano, compresa la faccia, tanto che io e Ivan non riuscivamo a scavalcarli. Sicuramente avessimo trovato il pavimento libero la sensazione che è una stanza piccolina, non mi avrebbe assalito.
La Head Teacher deve aver capito, perchè ha subito specificato che poi fanno molte attività anche fuori dalla classe, sia nello sharing space, che soprattutto nel playground. Perchè ho la faccia trasparente?

Hanno anche una teacher che si occupa proprio dell'insegnamento dell'inglese ai bimbi non-english-speaking che un paio di volte a settimana preleva dalle classi i bimbi coi quali deve interloquire, e fa una sessione particolare per loro.
C'è anche una persona dello staff , che conosce l'italiano.. quindi pare proprio esserci tutto..
Parlando del più e del meno, abbiamo fatto delle differenze rispetto alle scuole italiane.. dove non c'è la cultura dello spazio all'aperto da far USARE ai bambini (di tutte le età).

Io ricordo con fervore le poche volte che siamo usciti dalla hall dell'asilo che ho frequentato da piccola. Una volta tagliai la coda di una lucertola, con una pietra, ma non lo feci apposta. Guardavo con scientifica, fredda curiosità quel pezzettino di coda che ancora si agitava, pur non stando più attaccato ad alcun corpo.. si diventa grandi anche così!
Ed io ero fortunata! Nella mia città, ai miei tempi, d'estate si viveva per strada eh! Cioè, mia madre non era molto contenta di ciò, non è che mi ci mandasse a cuor leggero fuori, anche perchè sono sempre femmina, e quindi delicata, o non so che.. ma alla fine io ho passato tutte le estati della mia childhood, giù fuori..

In ogni caso quando siamo arrivati al discorso cibo, la HT ha detto che adesso il menù era healty (non oso immaginare cosa propinavano ai bambini un tempo..), mi ha chiesto se Ivan preferisce il LunchPack, e gli ho detto che al momento il mio very good eater mangia alla mensa scolastica.. e poi ho fatto la battuta.. ovvero che se pure noi italiani non abbiamo molti spazi all'aperto per giocare, mettiamo molta passione e abbiamo molto interesse nel cibo - quindi speriamo servano cibo buono altrimenti si passa al LunchPack in men che non si dica!

E allora perchè sono uscita un pò sconsolata da lì?

1) a me piace la maestra Sy - ovvero la sua attuale insegnante - sorridente, disponibile, e veramente affabile.. La nuova, maestra P è.. no, ecco, non lo posso ancora dire com'è, perchè ci siamo solo strette la mano.. ma ecco, non è la giovane bionda carina e sorridente di Sy..
non ho nulla contro le insegnanti.. non giovani, o bruttine, ci mancherebbe altro.. è proprio una sensazione, una questione di feeling, diciamo.. Poi quando ha saputo che Ivan è un italian-speaking, Sy avrebbe detto (come disse) NO PROBLEM, THAT'S OK, I'M SURE HE'LL BE FINE, WE'LL WORK TOGETHER.. e invece lei ha detto 'OH.. THERE'S J WHO SPEAKS ITALIAN!' e poi ha aggiunto 'BUONGIORNO!' rivolta a Ivan, e quindi 'AND THIS IS ALL THE ITALIAN I KNOW'
non so.. mi è sembrato che alzasse una specie di muro..

2) si tratta di ricominciare tutto daccapo.. di rivivere un nuovo primo giorno di scuola, di studiare con gli occhi il nuovo evironment (classe, playground, nuovo tragitto, nuovo giro, nuove abitudini - nuovo bus - nuovo gate (che non abbiamo ancora individuato ma vabbè)

3) CHE FACCIAMO?

Ovvio che vogliamo fare la cosa migliore per Ivan.
Questa scuola ha voti migliori, una struttura mozza fiato, una HT molto disponibile.
Non so, è che nonostante tutto, il trasloco qui e tutto il resto, io sono sempre una fifona, dentro, ed ho paura dei cambiamenti.
Sempre e comunque.

It takes a flower - Ci vuole un fiore

"Niente di più bello nella vita, che un bimbo e un fiore."
Frase di una mattonella magica, che troneggiava sul davanzale delle scale della mia infanzia.
Inutile dire che mi piace, questa frase.. ancora me la leggo, nella testa.. chissà che fine ha fatto quella mattonella..

Anyway, continuando sulla scia delle libere traduzioni di testi per bambini, traduzioni fatte in casa, e fatte solo e soltanto per aiutare il proprio cucciolo ad interiorizzare meglio suoni, parole e frasi in lingua inglese, oggi Vi presento la traduzione by carpina della celeberrima Ci vuole un fiore, di Gianni Rodari.

Ci tengo a precisare che questo metodo funziona meglio se il bambino già conosce la canzone in italiano, e chevelodicoaffare... ;)

IT TAKES A FLOWER

The things of every day
they can tell some secrets
to those able to look at
and even to listen to...

To make a table, it takes the Wood,
to make the wood, it takes the Tree,
to make the tree, it takes a Seed,
to make the seed, it takes a Fruit,
to make the fruit it takes a Flower,
it takes a Flower,
it takes a flower,
to make a table, it takes a Flower..

To make the flower, it takes a Branch,
to make the branch, it takes a Tree,
to make the tree, it takes a Wood,
to make the wood, it takes a Hill,
to make the Hill, it takes the Ground,
to make the ground, it takes a Flower,
to make everything it takes a Flower..

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ps grazie all'amico ob1 che mi ha suggerito il pezzo da tradurre.. effettivamente 44 gatti non è proprio semplicissima da tradurre eh!!! ;)
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Ed eccovela in versione italiana e cartonanimizzata... :-)


domenica 18 settembre 2011

Da sola sul bus

Da sola sul bus mi pare di camminare sulle mie stesse paure.
Ogni passo un battito del cuore accelerato.
E il rumore, e la luce, e i colori, tutto si allunga, dilata, distende.
Il bus traballa, rischio di cadere... mi tiene su, solo questo caldo raggio di sole. Insieme alla certezza che vivere le proprie paure, attraversarle, rende più forti.
Smarrimento e solitudine qui non sono solo concetti astratti, figurati ogni tanto.
Qui sono stati del mio animo.
Da sola sul bus, mi sento sola nel Mondo, tanto grande, da non riuscire a guardarlo per intero.
Il bus è arrivato a destinazione.
Scendo e sorrido.

Scemenza della buona notte

Certo che i bimbi inglesi sono molto più intelligenti dei nostri! Così piccoli, e già parlano INGLESE!?!?!?
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ok, più che un post, sembra un twitt (o qualcosa di volgare, che non voglio sentire nè leggere please). Prendetelo come un 'amo lo humor inglese, l'ho sempre praticato, ma non lo sapevo'.

- buona notte..


venerdì 16 settembre 2011

Italian french home-made in England - bocciato

Questa mattina, complice la mia allegria per la venuta (finalmente) della mia amica V. conosciuta ormai un mese fa al parchetto, dopo il solito tran tran di pulizie, cottura pranzo, e dopo la messa a nanna di Mattia, e dopo la doccia e lo shamppoo, avevo ancora un'ora tutta per me!
Quando sono allegra, faccio le cose con più velocità - a voi capita?

Anyway, che cosa faccio dalle 10 alle 11 che verrà la simpatica V.?
ok navigo un pò e scarico la posta, e poi... un pensiero si faceva largo nella mia testolina.. se non lo fai adesso, non lo farai più... dai, che ci vorrà mai.. ormai lo fanno tutte! prova! prova!

Ok, provo.
Vado in camera da letto, prendo dall'armadio il magico cofanetto, leggo le istruzioni, e procedo.
Ma ecco che ribrezzo, schifo, orrore si abbattono su di me..

Mi sono fatta un french mani-cure, che nemmeno se fosse stato un pedi-cure, sarebbe stato presentabile.

Punto 1) staccati gli adesivi il tip bianco era tutto sbavato.
Punto 2) mentre applicavo il tip bianco, mi sono imbiancata tutti i polpastrelli.
Punto 3) pensavo di avere l'acetone, ma l'ho scordato in Italia.
Punto 4) ormai avevo iniziato a ridere, quindi ho continuato col french-pink
Punto 5) perchè su alcune nails pare di mettere mezzo chilo di french-pink, e su altre manco sembra lo hai steso?
Punto 6) in qualche altro post sparso, avevo già spiegato che io non mi lacco MAI le unghia. Questo mi serva da memento.

Manicure si - manicure no.
Io adoro le unghie curate, ben tenute, anche laccate (trasparenti o 'sto french-pink, chè davvero carino), ma il fatto è che io le mani le uso parecchio, e di conseguenza lo smalto, la laccatura, mi si rovina facilmente, col risultato che sembrano sporche - orrore!

Poi c'è da dire che io lavoro (lavoravo, ok) col computer, e fin dalle superiori, durante le ore di dattilografia (grazie alle quali vanto una digitazione veloce e precisa, nonchè da tutti invidiata - ahahahahah!), il prof non faceva che dirci che le unghie lunghe erano un ostacolo alla corretta digitazione. Ed è vero, lo garantisco in quanto donna (come faceva invece a saperlo il prof, vattelappesca).

Quindi il mio costume è sempre stato 'unghie corte'

Ecco che qualche giorno fa mi apprestavo alla amputazione dei miei artigli, alquanto belli invero - ma ecco che un pensiero mi ha attraversato la mente: perchè non provo a tenerle un pò lunghe? così, per cambiare un pò - magari le limo, me le lacco, così sono più belle da guardare...

Sarà che qui a Londra ci sono saloni di bellezza solo per le unghie. (Ne ho visti a Fulham)
Qui le crescono, le curano, le colorano, le tatuano.. di tutto di più, e quindi mi pareva quasi doveroso provarci anche io.
Ma non mi arrendo. - Ci riprovo!
Se intanto qualcuna ha dei suggerimenti pratici da darmi, prego - benvengano!

Avevo anche pensato di fare un paio di foto e di pubblicarle, così, per rendere di dominio pubblico, che cosa sono riuscita a combinare.
Poi mi sono guardata dentro, ho scorto un barlume di orgoglio personale e femminile, e ho declinato l'invito (invito fatto evidentemente dalla mia parte di cervello che ride per le cose più sceme, e che ha sensibilità e tatto pari a zero.)

Poi arriverà un post sulla mia amica V. - intanto scusate, ho dell'acetone da usare!


sabato 10 settembre 2011

La prima volta ad HYDE PARK da soli

Stamattina, complice il week end lavorativo di maritosgainz, e il tempo che doveva essere clemente, ma è stato addirittura bello, nonchè la mia voglia di uscire, ci siamo finalmente diretti con il BUS fourteen, towards Warren Street, ad Hyde Park.

Ora, una pensa di arrivare ad Hyde Park, e di poter raggiungere il Serpentine, o il playground memorial di Lady D in men che non si dica. Poi una capisce che deve solo ringraziare il Cielo di esserci arrivata, ad Hyde Park, che è grande, grande, grandissimo, immenso!

Appena entrati, la favola - ma possibile che da qualsiasi angolo vi si acceda, ci trovi sempre un'atmosfera incantata in quel parco?

Sullo sfondo, Fishermans, un laghetto, completo di cigni, anatre, barche, circondato da perfetto lawn (=prato inglese) e alberi enormi, coi salici piangenti che approfittavano del gentile venticello di fine estate, per rendere l'atmosfera addirittura romantica.
Ogni tanto, qualche cavallo a passeggio (e ci sono pure io segnali GIVE WAY TO THE HORSES, ovvero dare la precedenza ai cavalli - incredible!!).

E insomma ci addentriamo in questa macchia verde e azzurra, in cui la luce sembra rigenerarsi e riverberare d'infinito, e troviamo il playground.
Ah, una cosa carina è che tutti i playground sono cintati da una cancellata, e che è vietato portarci i cani, e che ADULTS MUST BE ACCOMPAINED BY CHILDREN :-)

Ivan e Mattia si sono divertiti, sfrenati, Ivan a un certo punto si è levato le scarpe, che aveva caldo, Mattia giocava con tutto e con tutti, anche con le foglie secche...
Tutti cercano di rivolgere la parola a Mattia, lui restituisce uno sguardo timido e ammaliatore, ma nessuna parola. Al massimo indica. Mi guarda, e indica qualcosa, di cui immagino mi parlerebbe se parlasse.

E parliamo del parlare di Mattia.
Ecco il suo dizionario, ad oggi:
MAMMA
PAPA
GHGHGHGH (Ivan)
WAWA o AWA (acqua)
CACCA
OOOTTA (scotta)
NANNA (ciuccio)
BOUM (battuto, e indica dove ha battuto)
UTTà (frutta)
PAPPA
TòTTò (toc toc - bussare alla porta)
PAPIPAPI (pronto - al telefono - ma solo quando non sta parlando con nessuno, altrimenti diventa seriamente muto muto)
Sì e No, li mima con la testolina.

Ecco - nient'altro pervenuto.
Se gli chiedi 'come ti chiami?' risponde 'mamma'
Ok ha solo diciotto mesi, ma Ivan il proprio nome lo diceva, e sì lo so, ogni bimbo è diverso, e non fanno bene i confronti - però che ci posso fare?


L'altro giorno ho realizzato che ero molto più rilassata nel crescere Ivan, primo figlio, che non Mattia, secondogenito - proprio perchè mi andava bene qualsiasi cosa facesse, non avendo esperienze precedenti con cui purtroppo fare paragoni!
Il fatto è che poi Ivan è diventato il metro di paragone per il piccolo Mattia!

Please, help me about it!

Ma ho divagato.. la mattinata si è conclusa con noi che mangiavamo del pane, in riva al lago, finchè Ivan non ha avuto la brillante idea di dare del pane a un cigno, che poi si è preoccupato di uscire dal lago medesimo, per raggiungerci, chiedendoci in lingua cignesca, altro pane.
Ora, i cigni sono meravigliosi, visti da lontano, nel loro habitat - visti da vicino hanno un becco enorme, e sono giganteschi.
Siamo fuggiti via!

Prima di riprendere il bus, già che c'eravamo ho portato i cuccioli da H&M.. e poi dalla Benetton, che c'erano i saldi e francamente ho preso qualcosina (scarpe aperte, finalmente! e una camicia completa di sciarpa..), con Ivan e Mattia che si lamentavano, ovviamente, perchè sono maschi ecchevelodicoaffà...
Insomma, mi devo sentire in colpa per aver rinunciato a un'oretta in più di parco, in nome del sacro shopping materno?

;)

giovedì 8 settembre 2011

The tree that was planted, planted in the grass

Grazie al summer camp che Ivan ha frequentato ad Altamura, tra fine giugno e inizio luglio, adesso vantiamo una canzone italiana, interamente tradotta in inglese (dagli organizzatori del corso, appunto) che usiamo cantare prima della nanna, momento in cui cerco di evitare la mia solita vecchia hit parade che andava bene nelle italiche mura domestiche.
La canzone originale, insomma, più o meno, la trovate qui.

Mentre sono a scrivervi il testo (de)libera(ta)mente tradotto:

The tree that was planted, planted in the grass.
On the tree, can you tell me what there was?
There were the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

On the branches, can you tell me what there was?
There were the leaves,
the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

On the leaves, can you tell me what there was?
There was a nest,
a nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

In the nest, can you tell me what there was?
There was a egg,
a egg in the nest, the nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

In the egg, can you tell me what there was?
There was a birdie,
a birdie in the egg, the egg in the nest, the nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

In the birdie can you tell me what there was?
There was a heart,
a heart in the birdie, the birdie in the egg, the egg in the nest, the nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

In the heart, can you tell me what there was?
There was the love,
the love in the heart, the heart in the birdie, the birdie in the egg, the egg in the nest, the nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass.

In the love, can you tell me what there was?
There were the children,
the children in the love, the love in the heart, the heart in the birdie, the birdie in the egg, the egg in the nest, the nest on the leaves, the leaves on the branches, the branches on the tree,
the tree that was planted, planted in the grass,
the tree that was planted, planted in the grass....
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E sapete una cosa? Ho scoperto che questo metodo, quello di tradurre in inglese una canzone conosciuta già in italiano, funziona davvero bene, tant'è che mi sono ripromessa di tradurre altri pezzacci che cantiamo per la nanna - 44 gatti è il pezzo con cui vorrei cominciare, piace molto a entrambi i cuccioli, e dire che la si sa a memoria, è dire poco.

Stay tuned!

Credevo fosse dieta, e invece era un Bus

Se un giorno prepari (e mangi) la crostata, è ok.
Ma se quella crostata diventa la scusa per fare merenda, no.
Se ami i Bagles al sesamo,uno te lo puoi anche permettere, dài.
Forse però non proprio tutte le mattine!
Se finalmente hai deciso di usare il forno per fare le tue famose treccine dolci, benvenga.
Basta che poi non te ne mangi troppe, con la scusa che sono così leggere!
Ok, un giorno pasta e bolognese, ok.
Ma poi non esagerare pure con il peperone ripieno!

"There is no more true love, than the one for the food."

L'ho letto stamattina su un sacchetto di juta, venduto in un super marks&spencer a Clapham Junction. Appena l'ho letto, mi sono sentita tutta innamorata. Del cibo, appunto.
Arghh!!!!!!!!!

Tutti che mi dicevano 'vedrai, stai dimagrendo, ma ora che vai a Londra, diventerai magra in men che non si dica!'
Che gli vado a dire a 'ste persone?
Che no, guarda che ti sbagli, a Londra c'è il Lurpak da mezzo chilo, che un burro danese, appena salato, che rende tutto fantastico - ciambella, biscotti, crostata, risotto - tutto tutto.
Oppure che no, guarda che a Londra io ci trovo i Bagles al sesamo, che scaldati al mattino, e riempiti di marmellata o peggio cream cheese e marmellata, sono una benedizione e/o una maledzione del panettiere.
O anche che maritosgainz non è goloso, ma va pazzo per waffel e nutella (fortuna almeno non tutte le mattine).

Ma costoro lo sanno che l'Inghilterra è la terra natale dei DIGESTIVE MCVITIES?

O cacchio.

E stamattina mi sono pure comprata la padellina per fare i pancacke - o le crepès!