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sabato 8 febbraio 2014

Managing stress

[Fonte Immagine: qui.]
Pare ci sia un modo per gestire lo stress, quello cattivo, il Distress. Eh sì perchè bisogna pur dire che esiste uno stress buono, che ci serve per avere lo slancio giusto nell'affrontare l'ognigiorno, e che senza stress non potremmo organizzare la nostra vita: il famoso Eustress.
Ok, non sono un'esperta, si è capito, ma una cosa la so (anche se forse vale solo per me): io funziono meglio quando sono sotto stress.
Mi spiego meglio.
Fin da scuola, mi riducevo a studiare all'ultimo, ben sapendo che così sarei stata costretta a studiare tutto (e magari anche sfruttando la memoria a breve termine: si sa che hai più chances di ricordare qualcosa che hai studiato ieri, che non qualcosa che hai studiato la settimana prima).
E insomma non sono cambiata molto. Oggi mi succede che - ad esempio - io abbia tre ore di tempo per fare i lavori di casa (supponiamo), e che mi riduca all'ultima ora per fare tutto, veloce e bene: lo trovo più soddisfacente. Stessa cosa per i miei compiti di oggi: mi riduco a uno-due giorni prima del compito, a rivedere tutti i miei appunti (che comunque prendo, in classe, perchè son la solita secchiona puntuale, attenta e sveglia in classe :-P)
Ma, non volevo parlare di questa mia indole ballerina.

martedì 23 luglio 2013

Esercizi di Scrittura Libera

Va bene avere creato una food- rubrica e disporre di ben due potenziali post al giorno, ma ogni tanto un pò di scrittura libera me la posso anche concedere, no?

Così, autoreferenziale, senza capo nè coda, senza foto, senza citazioni nè link. Dare il via libera alle sinapsi e trasferire per direttissima (quasi) ogni pensiero al dito che si muove sulla tastiera digitale del tablet.


domenica 14 luglio 2013

L'agognato Learning Journey

Riprendendo il filo del discorso, mammaCarpina ha da poco ottenuto l'agognato Learning Journey dall'outstanding children centre del suo cuore!

Ed eccolo qui, fotografato pagina per pagina ;-)

lunedì 1 luglio 2013

A lot in the air

Avevo in mente tanti di quei post in questi giorni, perchè tante son le cose che mi hanno attraversato la mente ed il cuore, in un turbinìo di pensieri, immagini, parole, sentimenti e stati d'animo incantati.
Avevo già diversi titoli sotto mano, ma poi, appunto, le cose sono state parecchie, e non son riuscita a mettere due parole in fila neppure nel week end!

Ecco i post-solo-pensati :-)


giovedì 4 ottobre 2012

Carpina al College

Ed ecco che sono cominciati i miei corsi di Inglese e di Matematica.
Forniti gratuitamente dal College di zona, e tenuti presso il children centre del mio cuore, con servizio di crèche altamente qualificato.

Le cose qui si fanno a puntino, eh, mica 'alla qualunque'.
E quindi a fine luglio, tutte le mamme (e un nonno, perchè in realtà il corso è indirizzato a tutti i carers con bimbi fino a cinque anni di età) interessate a frequentare tale corso, si sono presentate al children centre, munite di carta e penna, ed hanno sostenuto una assesment interview, ovvero un test di reading, writing, comprehending, speaking, listening.

Io ci ero andata giusto per il corso di inglese, visto che per le evening classes al college vero e proprio, mi avevano risposto picche, perchè la classe di massimo ventidue elementi, era già piena, ma già che mi trovavo lì, e l'english assesment l'avevo finita presto, il teacher mi passò la documentazione per fare l'assesment pure per il corso di matematica. Così, giusto per far qualcosa. E mentre lo facevo, pensavo che effettivamente un corso di matematica proprio male non mi avrebbe fatto. Innanzi tutto mi serve anche come esercizio della lingua, che ovviamente al momento esercito poche ore al giorno, non lavorando; e poi i termini, le parole specifiche della matematica, che non sono solo i numeri, of course!
E così mi sono ritrovata iscritta a entrambi i corsi.

Tornata dall'Italia, a fine Agosto, mi arriva il Time Table del Children Centre per il prossimo autunno, verifico le date dei miei corsi, e il giorno dopo mi arriva la lettera (polite, simple, concise), anzi, LE lettere (una per ogni corso) in cui  mi viene offerto il posto al corso, e mi viene spiegato che nelle due settimane PRIMA dell'inizio del corso, io dovrò portare il mio piccolino lì a fare l'inserimento nella crèche. E che se non frequento le settling-in sessions (le sessioni di inserimento del piccino) NON potrò frequentare i corsi.
E quindi il mercoledì e il venerdì delle due settimane centrali di settembre, io e M. ci siamo presentati al Children Centre, e tra un pianto e un lamento, uno scarabocchio e un thè al latte, abbiamo concluso l'inserimento, e ora lui è così felice di avere la 'skola mia'...

Ma passiamo ai corsi.
Giorno uno - Mercoledì - Inglese
day one - wednesday - English

Arriviamo in aula, più che puntuali, e felici che i bimbi siano tutti sorridenti e soddisfatti di trovarsi in quell'ambiente ormai così familiare, così simpatico. L'inserimento ha un suo perchè.
Del teacher nessuna traccia. Al suo posto c'è il coffee and tea table, preso d'assalto da tutte noi, e la simpatica J che in genere gestisce il parent's space, e che ci illustra le regole del corso e bla bla bla. Arriva il teacher. Evviva!  Solo mezz'ora di ritardo, ma vabè su, è il primo giorno! come? ah sì non siamo in Italia.. la cosa mi puzza un pò.. è strano, no?
Passiamo oltre. (io ero già al secondo thè al latte)

La classe viene divisa tra livello uno e livello due; io vengo spedita al livello uno, e dapprima non dico nulla (strano, non è da me, è che qui mi sento così in buone mani, che mi rilasso e penso che a tutto ci sia un perchè). E invece si era sbagliato il teacher. Ma che simpatico, aveva saltato proprio il mio nome, e il tutto è venuto fuori perchè io ho parlato (santa lingua di carpina).
Tutto ok, torno al livello due (dove almeno chiacchieriamo con un basic english, ma senza grossolani errori di grammatica!). Si parte, e il teacher che fa? Dopo averci detto il suo nome e cognome, ci dice che cercherà un nuovo teacher per la classe, perchè lui ha 'loads of work to do'.
GRAZIE EH! e noi che saremmo? una perdita di tempo? complimenti! ci hai messo davvero a nostro agio!
E poi, ovviamente, non si prende la briga di conoscerci, e farsi conoscere, tanto lui se ne andrà. Ci dà da fare il diagnosis test, senza spiegarci cosa sia (ok, c'è chi ha fatto il livello uno lo scorso anno, ma anche chi no - guardacaso me - e quindi non ha idea di che cosa sia quel test, ma anche qui, mi sto zitta, torno alunna, mi viene detta una cosa, annuisco e agisco. La perfetta scolara che è in me.)
Alla fine del test, si premura di farci sapere che non è un esame, nessuno verrà giudicato sulla base di quel test, serve solo a dettare le linee guida di quel che si andrà ad approfondire o su cui si andrà a lavorare di più. Amen. See you later, take care.
Sè, e curati pure tu, và.

Quel giorno c'era con noi anche una mamma con bimbo di meno di tre mesi al seguito. bimbi ammessi in aula: sì, up to three-months-old.

Giorno due - Venerdì - Matematica
Day two - Friday - Mathematics
Anche qui siamo tutte puntuali. L'inserimento dei pupi ci ha anche allenato agli orari che dobbiamo sostenere per seguire bene i corsi. I bimbi li lasciamo sorridenti e lievi, e io già mi pregusto il primo milky tea (yeah, sugar, one teaspoon, cheers!), ma sorpresa sorpresona! Il maths' teacher è già in aula, che si studia la smart board (which is NOT a white board! come gentilmente indica un cartello affisso accanto a questa simil white board), e cerca di caricare (inutilmente) i suoi files dalla pennetta USB al pc di classe.
Ci sorride, ci fa accomodare, ha già scritto il proprio nome sulla lavagna, e dopo che la classe viene split into two levels' classes, ci chiede di essere gentili con lui, che al children centre non ha mai insegnato (pur avendo insegnato matematica per quindici anni).
E poi che fa? La diagnosis? Non ci pensa proprio. Lui vuole prima conoscerci, e vuole anche che ci conosciamo tra di noi (che diciamoci la verità, non ci si conosce affatto tra di noi studentesse).
E allora utilizza uno stratagemma molto astuto: forma delle coppie e ci dice di chiacchierare tra di noi riguardo noi in generale, e riguardo il corso in particolare. Poi ognuna di noi avrebbe presentato la compagna al prof e a tutte le altre. E quindi nessuna di noi avrebbe parlato di sè stessa.
Inutile dire che la parte più difficile sono i nomi! Parlo dei nomi arabi, asiatici o africani. Che fino ai nomi latini ci arrivo pure, anche in inglese, francese o spagnolo.
Ma l'arabo, l'urdu... oh my gosh! Ci sono dei nomi che paiono musiche, nènie. Difficilissimi da pronunciare, impossibili da ricordare. Almeno non il primo giorno, ecco.

Insomma abbiamo parlato, riso, ci siamo sorprese a vicenda (c'è una in attesa, che a gennaio partorisce ma nessuna se ne era accorta. tanta gente ama l'italiano. c'è una avvocatessa tailandese tra di noi. come pure chi è qui da cinque anni, ma ancora frequenta i corsi di inglese!! insomma tante cosette belle), e alla fine abbiamo presentato la nostra compagna al teacher.
Lui alla fine si è presentato (con tanto di numero di cellulare, numero di stanza in the college, per parlargli, e-mail address), numero di figli, scuole frequentate dalle figlie, e tanta simpatia e umanità.
Ecco, l'umanità.

Stupidamente me l'aspettavo di più dal prof di materia umanistica, ovvero di lettere, cioè di inglese quindi il simpatico del mercoledì.
E invece l'ho trovata in abbondanza nel prof di matematica, che come materia tutti, più o meno, e forse ingiustamente, relegano nell'ambito più scientifico che umanistico.
Quando l'umanità è al di là della materia.

Ora, io non ho esperienze universitarie di alcun tipo nella nostra calda, assolata (a tratti tropicale) penisola. Ma in Italia, per una immigrata come me, sarebbe stato possibile fare tutto ciò?

Perchè, caro children centre del mio cuore, ho capito il parent's space, va bene il come and play, ok l'outdoor messy play - tutte le attività pensate per i bambini e i loro carers - attività più o meno semplici da organizzare (penso io, da ignorante quale sono).
Ma.... un corso di inglese (anzi tre: ESOL, livello uno e livello due), e due corsi di matematica (livello uno e livello due), non sono ben più complessi da pensare, gestire, organizzare, sostenere?

Mi hanno chiesto di entrare nell'organico e candidarmi come rappresentante dei genitori.
Perchè loro sono 'only staff and do not know about the parent's point of view. We are sure there are things to improve, new ideas, new things to do! We need parent's help!'

E se io gli dicessi che quel che loro fanno, oggi, per me va al di là di ogni mia possibile idea, e aspettativa?
Che gli vado a proporre? Un corso per imparare a impastare pizze e focacce?

giovedì 29 marzo 2012

Londra: una città a misura di mamma

Quando sentivo parlare di Londra, in genere questa veniva dipinta come una città 'a misura di bimbo', ed è facile scoprirne il motivo: la quantità e qualità di parchi giochi, le strade 'buggie friendly', le piste ciclabili, sicure anche per uno scooter a quattro, tre, due ruote, le attività che un bimbo può praticare a livello sportivo o nel tempo libero, i parchi verdi che semplicemente fanno respirare un'aria migliore di quella che di solito una si aspetta da una 'grande città', e tutti i servizi tipo children centre pensati a misura loro, i family learning organizzati in ogni comune, per promuovere il quality time passato in famiglia, eccetera eccetera.
Sono certa che ognuna delle mamme che a Londra vive potrà dare la sua personale interpretazione del 'a misura di bimbo'.

Ecco, la mia personale scoperta di oggi, è che 'a misura di bimbo' significa anche 'a misura di mamma'... perchè, è vero che M. in Italia andrebbe già all'asilo (privato e non costoso dalle mie parti), mentre qui dovrei lavorare solo e soltanto per mantenerlo al privatissimo nido.. però, e forse proprio per questo, ci sono tutta una serie di attività che una mamma può fare col suo cucciolo e (scoperta di oggi) anche senza!
Oh, gioia infinita invadi il mio mattino!
E chi ha un duenne cozza-way sa benissimo di cosa parlo.

E' successo, questa mattina, che mamma carpina, nella modalità 'non mi faccio mai i fatti miei', è riuscita (finalmente) a convinvere l'amica H (pakistana) ad iscriversi al famoso children centre del cuore, e mentre era lì con lei (quasi portata di peso) che riempiva il noioso e precisissimo modulo, ha sbirciato il time-table, che in realtà guarda senza molta convinzione (ne ha due copie a casa, arrivatele puntuali per posta subito prima che la new season cominciasse).
E scopre che questa mattina (come ogni giovedì) era in programma una cosa chiamata 'Parent's space', con 'limited crèche 0-5y' che, sinceramente, non sapeva proprio che cosa fosse. Ebbene, crèche ha scoperto essere la parola per dire 'asilo nido'.
E quindi ripresasi dallo spavento, ha chiesto e richiesto se poteva frequentare, e se c'era 'room' per il suo piccolo nella crèche. Sure! Of course! :-O

Io ero felice non solo perchè potevano tenermi il piccolo, (insomma non è che andrei a frequentare i 'basic maths course' solo per far stare Mattia con simpatici crèche helper e altri bimbi)  il fatto è che le attività di questo parent's space sono varie ed eventuali, e sul time table c'era scritto 'sewing and crafting activities', e mi avevano detto che oggi avrebbero fatto qualcosa per Pasqua (e io lì a immaginare cestini intrecciati a mano, fiori da creare con le proprie mani, decorazione di uova.. e chissà cos'altro!!), quindi ero felice perchè mi sembrava di stare nel posto giusto, al momento giusto!
A dirla tutta, io vorrei tanto imparare a cucire, a fare piccoli pezzi di artigianato.. ieri ho rubato una giornata all'amica A (Ivan era a casa, causa sciopero maestre della sua classe, e in tre ci siamo trasferiti di peso a casa sua..) e lei mi ha mostrato una bambola di pezza con le sembianze di Heidi.. BELLISSIMA! Vabè, lei è un'artista e quindi non mi ci paragono proprio, però davvero, fare le cose con le proprie mani (al di là di cucinare insomma) è una cosa che mi ha sempre affascinato..

Tornando a stamattina, bardo M. per farlo giocare con l'acqua (rigorosamente tiepida) outside, firmo quel che c'è da firmare (sono precisissimi riguardo allergie) e vado upstairs, convinta che dopo poco mi sarebbero venuti a chiamare per riportarmi a casa un piccolo, indemoniato, mammone M..
E invece..

Vado sù, apro la porta, e cosa c'è sul tavolo? Cosa costituirà il materiale di base per la today's session? .....rullo di tamburiiii.......
Cioccolato, pirottini e ovetti di cioccolato!!!!!!!!!!!
Chocolate nests cupcake, questo è il progetto di oggi!
Sono incredula.
Non è che a me non piaccia cucinare (anzi) ma.. come dire.. speravo di fare qualcosa di 'diverso', e di allontanarmi un pò dal mondo della cucina e dei dolci. E poi sarei a dieta!!!!!

Vabè, ormai sono lì, faccio conoscenza con le altre mamme, tutte simpatiche, tutte che se la ridono, frequentano il corso da quando è iniziato praticamente.. io sono la novella, e tutte mi danno un caloroso benvenuto.
E, sorpresa sorpresa, una ragazza, S, mi chiede se sono italiana (il mio nome le suona italiano), le rispondo yes, I'm italian, e lei mi risponde  'mio marito è italiano, io brasiliana di madre spagnola, ma sto con lui da dieci anni, quindi possiamo parlare in italiano se vuoi' :-)
Ora, questa bellissima e simpaticissima ragazza, mamma di un 17-months-old boy, è qui a Londra da 4 anni, prepara dei cupcakes bellissimi e buonissimi (li aveva portati per augurare happy easter a tutti quelli del children centre e alle mamme del corso! quindi dieta, aspettami che torno!), e abita nel mio quartiere! :-)
Ci siamo scambiate il numero, e ripromesse di vederci presto!

E M.?
M. intanto giocava giù con l'acqua (his best friend), con il crèche helper, e con L, il figlio di S :-)
Non è proprio a misura di una povera mamma-senza-granchè-da-fare questa città?

Mercoledì prossimo c'è una caccia all'uovo lì al children centre del cuore. Non vedo l'ora di tornarci! :-)

mercoledì 22 febbraio 2012

Di children centre e thè con latte

E' da qualche mese che ho iscritto i miei pupi al children centre della scuola di I., ma in realtà ci vado solo con M., poichè non approfittiamo delle attività del sabato mattina (ovvero paly with daddy).

Comunque, finalmente stamattina M. era un pò più a suo agio, e addirittura riuscivo a lasciarlo da solo a giocare per due minuti due, giusto il tempo di prepararmi un buon thè caldo, con latte fresco e un cucchiaino di zucchero. Ebbene sì, da quando sono a Londra, non bevo più thè al limone, ma rigorosamente con latte. Cioè ho proprio scoperto che mi piace! Perchè c'è un piccolo trucchetto: non esiste il thè macchiato di latte, bisogna proprio condirlo di latte, ovvero metterne una certa quantità: cambierà il sapore (e i gusti sono gusti eh!) e forse per questo a me piace di più..
E poi che figata starmene in giro per il children centre con 'sta tazzona termica (tipo queste) viola, con manico nero, e il simbolo del children centre che ci troneggia davanti. Vabè, per chi non lo sapesse, ho proprio la fissa delle tazze. Delle mug. Questa non è una mug, volendo è un passo avanti...

A parte la mia esperienza con il thè, questa mattina è accaduto di nuovo! Ho nuovamente parlato con alcune mamme: la maggior parte, lo devo dire, mi si avvicina per dirmi quanto è carino mio figlio.. so cute! how old is he? ohh so cute!! you are beautiful!
E menomale che gli avevo levato il monclair (eredità dei cugggini), altrimenti avrei pensato si riferisse a quello e solo a quello (dopo che vieni avvicinata e fermata da tre persone in tre giorni diversi e in tre luoghi diversi, per fare i complimenti al giubbotto di tuo figlio, un pò il dubbio che lui sia brutto, ti viene.. ) (ahò, e stò a scherzà!)

E insomma mi sono ritrovata a ridere con un paio di loro, e lo devo dire: l'inglese delle persone inglesi è tutta un'altra cosa! E' quello l'inglese che mi piace, forse (ok, togli forse) non lo capisco peferttamente, però è quella la cadenza che amo sentire nelle parole, quella dolce T, quell'accento che è sempre nell'altra parte della parola, rispetto al posto in cui lo metto io, quel 'definitely' piazzato tra una frase e l'altra, quel 'as well' che assolutamente non conoscevo prima di venire qui, quel 'indeed' così tenero.. e insomma, mi piace proprio l'inglese, quello degli inglesi, appunto, ma ahimè non ho molte persone con cui parlarlo, perchè a dirla tutta, le mie amiche (non so se si sia capito) sono tutte straniere in terra straniera, proprio come me, e il nostro inglese, anche per chi lo sapesse meglio di me (a livello grammaticale, o di proprietà di linguaggio) va sempre a farsi friggere quando si tratta di pronuncia..

ma sto divagando..

Secondo voi  tra la zona 'pezzi di legno', la zona 'trenini', la zona 'strumenti musicali', la zona 'dinosauri', la zona 'collane di frutta di legno', la zona 'cucina', la zona 'lettura', la zona 'fuori..' dove voleva stare mio figlio?
Fuori, giustamente, e metti giacca, togli giacca (che ci sono tipo 20 gradi di sbalzo termico), metti la giacca, togli la giacca (no, non è un allenamento di karatè).. uf, almeno dieci volte!

E fuori tra tricicli di legno (molto posh), di ferro battuto e gomma, macchinine a pedali, sabbiera, zona pittura, acqua e paperelle (tenuto debitamente lontano, visti i pochi gradi che abbiamo), gonfiabile jumping, casetta delle bambole, zona ufficio (composto di tastiera, telefono, fogli e penne), M. ha scelto il triciclo di ferro tondo, con le ruote di gomma: pesantissimo, anche se non fossimo stati in pendenza, ma lo eravamo, e quindi non era assolutamente autonomo.. e ci è voluto stare quasi tutto il tempo.. finchè finalmente ho avuto il lampo di genio e l'ho portato a scarabocchiare coi gessetti colorati, presso la chalk board. uf.. menomale,  arriva il momento della merenda!
Frutta e latte o acqua viene offerta a un gruppo di circa 20 bimbi, seduti compitamente sulla propria seggiola, intorno a un tavolo appena disinfettato con del Dettol (ho verificato, è sicuro usarlo dove si prepara cibo..).

Finita la merenda (oggi niente mela, c'erano mandarini e raisins.. ovvero uva passa, e M. ci giocava, ma non la gradiva, at all!) siamo andati su a cantare tutti insieme.. mamme e bimbi, oggi però senza la chitarra di R, una delle addette, ma è andata bene uguale, M. si divertiva ad ogni canzone, e cercava di mimarle, girandosi poi a guardarmi con quel mezzo sorriso tutto timido...

Ecco qualche foto, ovviamente non di oggi, di una vecchia giornata di MESSY PLAY..

Eccolo qui, tutto agghindato con un enorme telo cerato (assolutamente inutile per le maniche del giubbotto eh), a giocare con la sua migliore amica: l'acqua.. poi con una interessante alternativa: la schiuma da barba..




oppure mentre prepara la pappa, con pasta, caffè, rice crispies, farina.. ma cosa verrà fuori??


E avete mai provato a dipingere con la schiuma da barba appositamente raccolta col pennellone? Dovreste, dà una certa soddisfazione! :-)


un pò di play-doh fa sempre colpo..


ed eccoli, madre e figlio, deformati dallo speciale specchio gioco che troneggia accanto all'amica acqua..

attenti al lupo.... (dimenticavo l'angolo dei travestimenti!)




..pensare che sabato compirà due anni.. due anni piccoli piccoli, ma grandissimi.