lunedì 22 febbraio 2010

Last days in three

'la pancia è troppo alta. mi sa che ce ne vuole ancora'
'dio che pancia tonda!! Ma sei sicura che sia un maschio? Dalla forma della pancia, avrei detto femmina, giuro!'
'ma, ma questa pancia! Dio che bella! Dio quant'è sceeeeesa!!?? Sei lìllìper!!!'
'ehi, panciona, ciao! Pesa eh? Ma tu, non ti senti proprio niente???'
'Come stai? Novità? Che ti senti? E la notte? E il giorno?'
'davvero rischi di partorire a giorni? Così? Con quella pancia piccola piccola? Ma nooooo, io ne ho viste, di pance: credimi, ti ci vuole ancora teeeeeempo...'

Nella settimana ostetrica, le domande diventano tante.
Troppe.
E l'ansia, già di per sè normale, aumenta a dismisura.
E le aspettative lievitano ora dopo ora.

Oggi sarebbe stato il sessantasettesimo compleanno di mia madre.
Inutile dire in quanti avrebbero voluto il lieto e azzurro evento giusto oggi.
Mi ci metto anch'io, tra questi.

Coccarda per la porta, cucita.
Coccarda per il portone, in progress.

Secondo me sta aspettando che la finisco, e poi nasce...
E, quindi, questi sono i nostri ultimi giorni in tre.
Tre è un bel numero. Ma quattro lo è molto di più.

venerdì 19 febbraio 2010

Live8

Il cucciolo Ivan ha la passione smodata per il DVD n. 3 del mega concerto Live8 tenutosi nel 2005 in tutto il Mondo.
Meglio, lui è 'malato di Breath in the Air' (che poi chiama BillinDiEll) e ultimamente degli Who, nonchè di Paul McCartney e George Michael (PouMaccapi e GioggioMaico).

Non è raro sentirlo canticchiare i Pink Floyd o gli Who insomma. O imitare il chitarrista degli Who che a suo dire è un tipo 'forte'.
Io la prendo come una cosa normale, ma forse a tre anni, non lo è. Me ne accorgo guardando gli altri che lo vedono la prima volta 'esibirsi'.

La cosa più buffa è che, quando attaccano i PinkFloyd con Breath in The Air, lui va a prendersi la - famosa - batteria che ha ricevuto dalla Befana, e suona insieme a loro, piazzandosi davanti alla tv, imitando Nick Mason (MichiMason per lui) in ogni dettaglio (notare le spallucce che fa in certi passaggi: Ivan le fa u-gua-li.)

Insomma, dopo settimane, anzi MESI di Breath in The Air, questa mattina, finalmente maritosgainz è riuscito a mettere su il DVD che contiene la performance dei Coldplay. Fix you. E io ho gli occhi lucidi, e non lo so perchè.

Forse dovrebbero mettere un WARNING - Pericolo lacrima facile per una gestante a termine, su certe canzoni.

(Fix You - Coldplay - Testo)

When you try your best but you don't succeed
When you get what you want but not what you need
When you feel so tired but you can't sleep
Stuck in reverse

And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace
When you love someone but it goes to waste
could it be worse?

Lights will guide you home
and ignite your bones
And I will try to fix you

High up above or down below
when you're too in love to let it go
but If you never try you'll never know
Just what's your worth

Lights will guide you home
and ignite your bones
And I will try to fix you

Tears streaming down your face
When you lose something you cannot replace
Tears streaming down your face and I

Tears streaming down your face
I promise you I will learn from my mistakes
Tears stream down your face and I

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you


giovedì 18 febbraio 2010

Le mie paure

Ok, due giorni e termino nove mesi precisi precisi.
Così come per la gravidanza di Ivan, non ho particolari dolori, a parte quelli derivanti dalla elefantesca stazza, più qualche fastidioso crampo notturno.

A tratti rivivo quello che è stato il parto di Ivan.
Non ho brutti ricordi del parto in sè e per sè.
Maritosgainz, ha praticamente passato giorno e notte con me, standomi vicino, ed io francamente non capisco come facciano quelle donne che non hanno la fortuna di avere accanto un compagno che gli tenga la mano durante il travaglio o gli inumidisca le labbra, o le guardi negli occhi, o gli accarezzi la schiena, i capelli, gli asciughi le lacrime miste al sudore e le coccoli.
Tutto sarebbe stato diverso, senza Lui con me.

Di cosa ho paura?
Intanto, che Lui, per un motivo o per un altro, non possa essere con me tutto tutto il tempo.
E poi, al solito.. del travaglio.
Della incertezza dell'esito.
Di arrivare così stremata da non riuscire a godermi i primi istanti di vita extra-uterina, di questo cucciolo ch'è ancora un pesce dentro me.
Ho paura dei punti.
Ho paura di sentirmi sola. Abbandonata.
Ho paura di incontrare ostetriche isteriche e-o menefreghiste.
Ho paura di incontrare brutta gente in sala parto.
Ho paura di sentirmi dire che.. ops, c'è qualche problema.
Perchè, non so se reggerei, sinceramente.
Finchè tutto va bene, sono brava a parlare. Parlare di forza, coraggio, di quella che è l'essenza stessa della maternità. Di pazienza intelligente.
Ma, se dovesse esserci qualcosa che non va, io... non so, credo non sarei più io.
Ho paura del dopo-parto.
Certo, tutto è diverso dal dopo parto di Ivan.
Io stessa, sono diversa. Ma quei momenti così particolari, non hanno smesso il loro velo misterioso per me, nonostante li abbia già vissuti.

Noi.
Un pronome carico di significati.
Prima eravamo io e maritosgainz.
Poi è arrivato Ivan.
E noi è diventata una parola talmente bella da togliere il fiato.
..aspettiamo che arrivi anche Mattìa, per avere un noi ancora più speciale, ancora più ancoràto al cuore.
Un noi che faccia inebriare il cuore di leggerezza e felicità.
Un noi pensato in ogni dettaglio, e che non riesco ad immaginare diversamente, ormai.

lunedì 15 febbraio 2010

Ivan e le canzoncine

Se sapessi come fare, ne registrerei la voce mentre canticchia filastrocche, con la sua pronuncia bimbesca che mi fa impazzire..
Non avendo dunque altro modo, riporto fedelmente le filastrocche così come Lui le canticchia:

Un gatto, un gatto
un gatto ha chiusi y occhi,
no buole, no buole,
no buole pù bedele,
guai, guai, gai a chillo tocca
esso, esso, esso lo gaffieà, lo gaffieà

(Il gatto, il gatto, il gatto ha chiuso gli occhi / non vuole, non vuole, non vuole più vedere / guai, guai, guai a chi lo tocca / esso, esso, esso lo graffierà, lo graffierà)

Ora, questo giochino prevede che mentre si canticchi la canzone, si facciano i grattini sulla nuca del 'gatto', ovvero la 'vittima' del gioco, che dovrebbe essere addormentato, e che improvvisamente viene svegliato da un graffietto, alla fine della canzone, e destandosi, deve indovinare CHI lo ha graffiato/toccato, tra tutti i partecipanti che volteggiano distrattamente un dito.

Ecco, puntualmente, quando è Ivan a fare i grattini e cantare la canzone, a un certo punto decide a voce alta CHI deve essere il graffiatore (mamma, dopo gaffi tu papà, eh??) e se la ride come se il gatto-papà non sospettasse nè sentisse nulla.

Inutile dire che ce la ridiamo alla grande anche noi :-)
Non so perchè ma così è più divertente.
Saranno i suoi piccoli grandi tre anni.
Saranno i suoi grandi verdi occhi (come quelli di papà. Mamma, e tu ce li hai neri. - e mi guarda innamorato - e io mi sciolgo).
Saranno le sue manine desiderose di conoscere, giocare, suonare, danzare.
Saranno i suoi capelli sempre profumati.
Ma lo amo ogni giorno di più.

La bambina che non esisteva



[Stralci bellissimi]

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..Madre, viviamo in un Paese dove neppure gli uomini sono liberi. Se lo fossero davvero, non avrebbero bisogno di prendersi la libertà delle donne. Chi è libero, non ha bisogno di negare la libertà ad altri.

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Il cuore si tramuta in carta e si strappa.

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I giorni divengono uccelli, formano uno stormo, si librano in aria, e volano via.

venerdì 12 febbraio 2010

Libri, Miele e Momenti di congedo obbligatorio

Ho letto Zia Mame. Davvero un personaggio indimenticabile.

Poi, in quattro giorni netti, ho letto 'Il giorno in più' di Fabio Volo.
Bellissimo. Non avevo mai letto Volo, ma devo dire che le parole scivolano giù deliziosamente. Ricama frasi bellissime e suggestive, con una sensibilità che francamente non avrei pensato, in un uomo. Mi è sinceramente dispiaciuto terminarlo, il libro, e contemporaneamente non vedevo l'ora di arrivare alla fine, a quelle due seggiole in ferro battuto, a Parigi.

Ora sto leggendo 'La bambina che non esisteva'.
Al momento lo trovo un pò troppo mistico per i miei gusti. Ma non voglio scrivere pensieri affrettati, stiamo a vedere.

..Si vede che ero a secco di libri e che ne sto approfittando?
Il congedo per maternità è anche questo. Grazie a mia sorella D, e alla sua fornita biblioteca.

Il corso pre-parto che mi ero prefissata di frequentare, è andato a farsi benedire.
Avrei dovuto cominciarlo all'ottavo mese, che ancora lavoravo, e già facevo troppo.
Al nono mese, ho pensato la medesima cosa: già faccio troppo.
Ho Ivan al pomeriggio, e al mattino faccio cose mie, che comunque mi rilassano.
Ne approfitto per incontrare altre mamme, amiche, cugine, con cui il discorso cade sempre e comunque, sul parto, sul puerperio.
Tutte si sorprendono, quando vengono a sapere che io no, non farò l'epidurale.
Strano, mi dicono, eppure hai già partorito una volta, quindi lo sai com'è.
Ecco, appunto.

Al pomeriggio, gradisco un tè. Anche con il miele. E' proprio vero che la maternità cambia: non lo avrei mai pensato. Il miele lo compro per Ivan. Io lo prendo solo in caso di mal di gola. E invece in questi giorni ne sento il bisogno.
A sera, dopo la interminabile et irrinunciabile doccia, leggo qualche pagina, in cucina, aspettando la mia Tisana della Sera, anch'essa arricchita di un cucchiaino di miele.

Non mi starò addolcendo un pò troppo?

Al momento sono una casalinga felice di esserlo. Forse perchè faccio le stesse cose che facevo prima, ma con in più il tempo per farle.

Non è il mio sogno, quello di stare a casa a pulire, cucinare, poltrire.
Sarà che il motivo per cui sono a casa, è il più bello del mondo.

E, comunque, una pausa dalla routine di alzati, corri, orologio, colazione, prepara Ivan, vèstiti, corri, orologio, macchina, asilo, ufficio, pranzo veloce, pomeriggio idem, corri, orologio, macchina, traffico, nonna, ufficio, sera idem, corri, orologio, spesa, nonna, Ivan, traffico, cena, lavatrice, lavastoviglie, aspirapolvere, roba da stirare, coccole un pò frettolose, nanna ch'è tardi - e domani IDEM CUM PATATE, serve.
Ne sentivo fisiologicamente il bisogno.
Forse perchè le ultime settimane 'la panciona gossa gossa' (parole di Ivan) si faceva sentire alquanto.

E poi, guardare gli occhi di Ivan che, quasi ogni giorno, mi chiede dopo pranzo 'mamma, tu vai all'ufficio?', illuminarsi di serena felicità alla mia risposta 'no, amore, facciamo le coccole e la nanna insieme?' è qualcosa di inestimabile.

giovedì 11 febbraio 2010

Lettera d'amore

Mi siedo e ti aspetto.
Mi riprendo il mio tempo, aspettando che diventi il nostro.
Sei tutta la mia pancia, ormai.
Me la guardo nuda allo specchio, e cerco inutilmente dettagli di te, analizzando il perfetto uovo che ho al posto del ventre.
Mi sento ricca, potente, buona e brava.
Come Fabio Volo, abbraccerei tutto il Mondo, fino a farmi lasciare il segno dell'equatore sulla pancia.
Mi sento felice.

Tutto quel che faccio, lo faccio con il pensiero di te, ben impresso nel cuore. Ed è strano pensare a una persona che non hai mai visto o conosciuto. Ora sei tutti i miei sogni insieme. Ma so che sarai diverso. Meravigliosamente diverso. Sorprendentemente perfetto al mio sguardo innamorato perso.

Oggi ho visto un bimbo di quasi sei mesi. Bellissimo, ma troppo grande. Troppo sveglio.
Io ho voglia di te cucciolo, piccolo, indifeso, profumato, tutto naso per odorarmi, boccuccia per succhiarmi, e manine per conoscermi e sedurmi.

Quando verrai al mondo, saremo in due a nascere.
Sono in attesa di te come figlio e di me come tua madre.

Sono a casa.
Leggo. Pulisco. Organizzo. Cucino. Spolvero. Mi specchio. Mi coccolo. Esco e assaporo la libertà di movimento. Ascolto il silenzio della casa vuota del mattino, e me lo figuro pieno dei tuoi pianti, tra non molto.
Nella mente vivo e rivivo ogni singolo istante della nostra giornata-tipo. Ma ci sono un sacco di punti interrogativi, sarà questo il bello.

Sento che ti muovi, nel tuo guscio. Protetto. Caldo.
Quando sarai tra le mie braccia, sarò capace di farti sentire così? Protetto e caldo?

E come sarà il nostro primo incontro?
Il nostro primo bacio?
Ci riconosceremo?
Sarò alla tua altezza?

lunedì 8 febbraio 2010

Grazie CAIA

Manco on line da giorni, ma... nessuna novità, dal punto di vista gestazionale.
Insomma, tutto bene, posso partorire quando voglio, non ci sono segni premonitori, e se è come il fratello, al massimo il sette, o l'otto di marzo, mi inducono il parto, e nasce.... oh miraaaacolo (da leggere alla napoletana).

Insomma sono on line da un paio d'ore, ho fatto un giro tra i blog amici, e, sorpresa, ho trovato un Regalo per me da Caia!!

:-)

Inutile, ma forse no, dire che ne sono felicissima.
Difatti lo pubblico subito:













Che dire.. la margherita è tra i miei fiori preferiti..
Lo giro a tutti i blog del mio blogroll - anche se qualcuno lo avrà già ricevuto.. arrivo in ritardo anche in queste cose.. chiedo vènia.

Ci aggiorniamo a presto!
Intanto aspetto il mio treenne preferito che si svegli dal suo pisolo pomeridiano :-)

lunedì 1 febbraio 2010

Domenica a letto

Ieri il virus gastrointestinale che si sta facendo il giro d'Italia, mi ha fatto visita. Fortuna, senza febbre. Fortuna di domenica, così c'era maritosgainz a prendersi cura del cucciolone Ivan.
E io dormiiivo.
Dormiiivo.
Per recuperare la nottata terribile in cui temevo che stavo per partorire ma i dolori non li ricordavo così lancinanti. E, infatti, non stavo per partorire.

Mi sto lasciando sedurre dal libro di Patrick Dennis, Zia Mame, che quasi lo sto finendo, e non me lo immaginavo, sinceramente.
Mi è difficile dire che cosa mi porta ad amare o meno un libro, un personaggio, ma dalle prime pagine, Zia Mame, non mi stava granchè simpatico, come testo.
Poi man mano che le pagine si sono susseguite, ho notato che lo deponevo sempre più tardi sul comodino, la sera.

E poi, nel pomeriggio, MeAndYouAndEveryOneWeKnow.
Film bistrattato da mia sorella Rix, poichè presentato come film-divertente.
Vabè non è certo una commedia all'italiana, ma fa sorridere.
La cosa buffa, bella, tenera, nonchè incredibile, è che se lo è sciroppato anche il cucciolone Ivan, seduto e compito, tra mammaDebole e papàIncredulo.

Buona settimana a tutti!