mercoledì 26 novembre 2008

Continuiamo così, facciamoci del male..

Sulla sfortunata scia del mio ultimo post, alcuni aggiornamenti:

- Ho rotto il mio costoso (per me) cellulare, pieno di numeri di telefono, foto, e quant'altro;
- Ho tamponato un'auto.
- Si è rotto il cordless di casa (avevamo segni di cedimento da mesi)
- Da due giorni non funziona la caldaia, ergo siamo senza termosifoni nè acqua calda;

Ecco, la mia personale Recessione.

mercoledì 12 novembre 2008

Circostanze


Ci sarà uno strano allineamento di pianeti nell'Universo, perchè nelle ultime tre/quattro settimane sono venute meno tutte le baby sitter su cui contavano i pomeriggi del mio pupetto di ormai 20 mesi e 16 dentini.

1) La nonna: ha avuto la sfortuna di cadere da una seggiola, (su cui non doveva salire!!) e di fratturarsi il ràdio del polso sinistro. E' ancora ingessata, e non si sa se DOPO avrà la stessa forza di PRIMA, per tenere a bada i 12 kili del mio 'piccolo' uomo.

2) La zia: inizialmente disponibile per tre pomeriggi a settimana (poi diventati due), è sempre stata molto precisa con l'orario di 'chiusura' del servizio di baby-sitteraggio, chè qui si fanno 2000 cose, e giustamente, a una certa ora, una ha da fare, e se ne deve andare! Sono però dieci giorni che ha dato forfait, poichè ammalata (vuoi vedere che c'entrano pure le 2000 cose da fare??)

3) Il nido: formalmente aperto fino alle 15.30 - ho richiesto un particolare allungamento fino alle 18.30, per due pomeriggi a settimana, per poter fare le mie 8 ore lavorative. Da dieci giorni (notare la contemporaneità della malattia della zia) non possono più dare questo servizio, in quanto impegnati con una 'alfabetizzazione di adulti'.

Quindi sono circa dieci giorni che il mio pupetto piccolo, bello e rotondo, nel pomeriggio, viene qui a lavorare con me - dormendo in un comodo lettino da campeggio (gentilmente offertoci da una amica/collega), e, quando è sveglio, mettendo in subbuglio l'intero ufficio.

Sinceramente non so quanto durerà la pazienza dei vari amici-colleghi che ogni tanto si vedono arrivare questo ometto zompettante e, a tratti, urlante.
Mi sa che devo contattare un astrologo..

lunedì 10 novembre 2008

Mistero (della fede?)


Alle porte di Altamura, da qualsiasi ingresso entri, ci trovi un Divieto di Transito per i Camion, con la precisazione 'Eccetto Autorizzati'.
Bene, autorizzati da chi?
E chi controlla?
Quando?
Mi devo fidare?
E' una questione di fede.

venerdì 7 novembre 2008

E LO DICEVO IO, LO DICEVO...


Altamura, questa strana cittadina fatta di buche e, a tratti, strade.

Di recente sono stati finalmente terminati i lavori per la costruzione di una rotonda nella zona di Via Santeramo.
Quel crocevia, così importante per me da quando ho cambiato casa, era un collo di bottiglia, con la strada stretta, buia, dissestata, ma sempre super- trafficata: insomma, era una normale strada di Altamura..

In diciotto mesi circa, al posto di quella straducola insulsa, ci hanno piazzato una rotonda.. ma mica per rendere più fluido il traffico, come penserebbero in molti, sbagliandosi (sennò non saremmo ad Altamura).. solo perchè ci hanno costruito ai margini una colossale chiesa ipermodernissima e gigantissima, e.. pareva brutta la strada così ridotta lì davanti, diciamola tutta.

Quindi è un mesetto che è finita del tutto, la rotonda, con le luci, l'erbetta, le strisce bianche, forse deficita della segnaletica verticale, ma vabene così, a dirla tutta è ancora transennata come zona, quindi è normale che non sia del tutto completata - solo che è davvero di importanza cruciale quell'altamurano ingresso, e quindi viene ugualmente utilizzato - persino dalla polizia municipale - sorpassando ed ignorando le transenne..

Un altro dei motivi per cui quel tratto di strada è comunque utilizzato, (oltre che per l'importanza del punto) nonostante sia ancora formalmente chiuso al traffico (e insomma per accedervi devi fare un pezzo in controsenso) è il voler approfittare di una VERA STRADA da far percorrere senza grossi SCOSSONI alla propria automobile, che davvero non è cosa di tutti i giorni, qui ad Altamura.

E infatti - infatti - sono bastati un paio di giorni di pioggia, e ieri ho finalmente visto una crepa nel nuovissimo asfalto (ancora nero!!) che ammanta la strada.

La cosa più bella che ho visto, però, è una macchina (più d'una, in verità) che percorre la rotonda AL CONTRARIO, se pur per un breve tratto, entrandovi da sinistra anzichè da destra e, ovviamente, clacsonandoti se tu (stranamente) gli vieni difronte..

Che ci vuoi fare, gli altamurani riescono a dare un senso nuovo proprio a tutto.
Ed ecco le conseguenze di anni di 'driving license for sale'..

Ma è anche giusto, scusa: le rotonde erano solo sui libri di scuola guida, chi le aveva mai viste qui ad Altamura?
Non escludo che molti l'avranno scambiata per una 'aiuola tonda con enorme palo della luce al centro'.

giovedì 6 novembre 2008

Everything's not lost!



Ecco, questo per risondere al messaggio msn di un mio contatto.. ;)

(TESTO)

When I counted up my demons
Saw there was one for every day
With the good ones on my shoulders
I drove the other ones away

So if you ever feel neglected
And if you think that all is lost
I'll be counting up my demons, yeah
Hoping everything's not lost

When you thought that it was over
You could feel it all around
And everybody's out to get you
Don't you let it drag you down

'Cos if you ever feel neglected
And if you think that all is lost
I'll be counting up my demons, yeah
Hoping everything's not lost

If you ever feel neglected
If you think that all is lost
I'll be counting up my demons, yeah
Hoping everything's not lost

Singing out
Oh, oh, oh, yeah
Oh, oh, yeah
Oh, oh, yeah
Everything's not lost

So come on, yeah
Oh, oh, yeah
Come on, yeah
And everything's not lost

Oh, oh, yeah
Oh, oh, yeah
Oh, oh, yeah
And everything's not lost

Come on, yeah
Oh, oh, yeah
Come on, yeah

Come on, yeah
Oh, oh, yeah
Come on, yeah
And everything's not lost

Sing out, yeah
Oh, oh, yeah
Come on, yeah
And everything's not lost

Come on, yeah
Oh, oh yeah
Sing out, yeah
And everything's not lost

mercoledì 5 novembre 2008

Auguri Mondo!

Cavolo, sono così felice che abbia vinto Obama, che vorrei fare gli auguri personalmente ad ogni americano, e conseguentemente ad ogni cittadino mondiale!

Voglio dire, se con Bush abbiamo avuto catastrofi a raffica, con Obama avremo solo cose giuste!
La voglia di fare qualcosa di buono non ci manca.
E poi è anche un bell'uomo - il che non guasta mai ;)

Il discorso di Obama - 44mo presidente USA (trad. in italiano)

dal blog http://annarusselli.ilcannocchiale.it/

Buonasera Chicago! Se c’è ancora qualcuno là fuori che dubita del fatto che l’America sia il posto dove tutto è possibile, che ancora si chiede se il sogno dei nostri Padri sia vivo oggi, che ancora si interroga sul potere della nostra democrazia, stasera ecco la risposta. E’ la risposta che hanno dato le file davanti le scuole e le chiese, mai così lunghe nella storia di questo paese, fatte da gente che ha atteso tre ore, quattro ore, molti per la prima volta nella loro vita, perché credevano che questa volta poteva essere diverso, e che la loro voce poteva essere quella differenza. E’ la risposta data da giovani e vecchi, ricchi e poveri, Democratici e Repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, gay, etero, disabili e non disabili. Americani, che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati solo un insieme di individui o un insieme di stati rossi e stati blu.

Noi siamo, e sempre saremo, gli Stati Uniti d’America.

E’ la risposta che ha guidato tutti coloro ai quali per lungo tempo e da molti è stato detto: siate scettici, abbiate dubbio e paura, riguardo a quello potrà succedere! ...e li ha guidati a mettere le proprie mani sul cammino della storia per dirigerlo ancora una volta verso la speranza di un giorno migliore.

C’è voluto molto tempo, ma stasera, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, in questa elezione, in questo specifico momento, oggi il cambiamento è in America.

Poco prima, in serata, ho ricevuto una chiamata di straordinaria cortesia dal Senatore Mc. Cain.

Il Sen. Mc Cain si è battuto a lungo e con tenacia in questa campagna. E ha combattuto ancora più a lungo e con tenacia per il Paese che ama. Ha sostenuto per l’America sacrifici che molti di noi non potrebbero nemmeno immaginare. Siamo grati per il servizio reso all’America da questo leader audace e coraggioso.

Mi congratulo con lui. Mi congratulo con il Governatore Palin per ciò che sono riusciti a realizzare. E sono impaziente di lavorare con loro per rinnovare la promessa di questo Paese, nei mesi che verranno.

Voglio ringraziare il mio compagno di viaggio, un uomo che ha fatto una campagna elettorale di cuore, che ha parlato in nome degli uomini e delle donne coi quali è cresciuto per le strade di Scranton e coi quali torna in treno a casa, in Delaware: il vice presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden.

E non sarei qui stanotte se non fosse stato per il sostegno incessante del migliore amico dei miei ultimi 16 anni, pilastro della nostra famiglia, amore della mia vita, la First Lady Michelle Obama.

Sasha e Malia: vi amo più di ciò che possiate immaginare; vi siete meritate il nuovo cucciolo che verrà con noi alla Casa Bianca.

(...)

Ma al di sopra di tutto, non dimenticherò mai coloro ai quali realmente appartiene questa vittoria. Appartiene a voi! Appartiene a voi!

Non sono mai stato un candidato favorito per questa carica. Non abbiamo mai avuto né molto denaro né molto consenso. La nostra campagna non è stata ordita nelle stanze di Washington. È cominciata nei cortili di Des Moines, nei soggiorni di Concord, sotto i portici di Charleston. E’ stata fatta da uomini e donne che hanno dato quel poco che avevano da dare: 5 o 10 o 20 dollari per la causa.

Ha tratto la propria forza da quei giovani che hanno respinto il mito di una generazione apatica e hanno lasciato le proprie case e le proprie famiglie per lavori che offrivano pochi soldi e ancor meno riposo. Ha preso la propria energia da quei meno giovani che hanno sfidato il freddo gelido e il caldo bruciante per bussare alle porte di perfetti sconosciuti, e dai milioni di americani che hanno prestato la propria opera volontaria e lavorato e provato che, più di due secoli dopo, il governo delle persone, dalle persone e per le persone non è stato inghiottito dalla Terra.

Questa è la vostra vittoria!

E io so che non avete fatto tutto ciò che avete fatto per vincere un’elezione. E so che non l’avete fatto per me.

Lo avete fatto perché capite l’enormità del compito che abbiamo davanti. Perché anche se stanotte stiamo festeggiando, sappiamo bene che le sfide che ci attendono domani saranno le più importanti della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo.

Anche se stanotte siamo qui, sappiamo che ci sono dei coraggiosi americani che si stanno svegliando nei deserti dell’Iraq e nelle montagne dell’Afghanistan per rischiare le proprie vite per noi.

Che ci sono madri e padri che resteranno svegli dopo che i loro bambini si saranno addormentati e si chiederanno come faranno con l’ipoteca o a pagare il conto del medico o a risparmiare abbastanza per l’università dei loro figli.

Ci sono nuove energie da imbrigliare, nuovi posti di lavoro da creare, nuove scuole da costruire, minacce da fronteggiare, alleanze da ricostruire.

La strada che abbiamo davanti è lunga. La salita è ripida. Potremmo non arrivarci in un anno e nemmeno in un mandato. Ma, America, non ho mai auto tanta speranza quanta ne ho stasera sul fatto che ci arriveremo! Io vi prometto che noi ci arriveremo!

Ci saranno ostacoli e false partenze. Molti non concorderanno con tutto ciò che deciderò o con le mie politiche da Presidente. E sappiamo che il governo non può risolvere ogni problema.

Ma sarò sempre onesto con voi riguardo alle sfide che dovremo affrontare. Vi ascolterò, soprattutto quando non sarete d’accordo. E, sopra ogni cosa, vi chiederò di partecipare alla ricostruzione di questa nazione, nell’unico modo in cui l’America è stata fatta per 221 anni - - edificio per edificio, mattone per mattone, mano callosa per mano callosa.

Ciò che è cominciato 21 mesi fa nel cuore dell’inverno non può terminare in questa notte d’autunno.

Questa vittoria da sola non è il cambiamento che vogliamo. E’ solo l’opportunità di realizzare quel cambiamento. E ciò non può accadere se ritorniamo indietro al modo in cui le cose erano.

Non può accadere senza di voi, senza un nuovo spirito di servizio, un nuovo spirito di sacrificio.

Dunque facciamo appello ad un nuovo spirito di patriottismo e di responsabilità, per cui ognuno di noi si rimbocchi le maniche e lavori duramente e si prenda cura non solo di sé stesso ma anche degli altri.

Ricordiamoci che se la crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa è che non possiamo avere un Wall Street ricco e un "Main Street" (n.d.t inteso nel senso del popolo, della gente comune) in sofferenza.

In questo paese, nasciamo e moriamo come Una Nazione, Un Popolo. Non cediamo alla tentazione di ricadere nella faziosità, nella chiusura mentale e nell’immaturità che ha avvelenato la nostra politica così a lungo.

Ricordiamoci che è stato un uomo originario di questo stato a portare per primo lo stendardo del Partito Repubblicano alla Casa Bianca, un partito fondato sui valori dell’autostima, della libertà individuale e dell’unità nazionale.

Quei valori sono valori che tutti noi condividiamo. E mentre il Partito Democratico vince un’importante elezione stanotte, noi lo facciamo con una dose di umiltà e determinazione a sanare le divisioni che hanno ostacolato il nostro progresso.

Come disse Lincoln di fronte ad una nazione ben più lacerata della nostra, noi non siamo nemici ma amici. Anche se le nostre passioni possono averci infiammato, non devono rompersi i nostri legami di affetto.

E per quegli americani il cui sostegno non ho ancora guadagnato: posso non aver vinto il vostro voto stanotte, ma sento le vostre voci, ho bisogno del vostro aiuto. E sarò anche il vostro Presidente.

E per tutti coloro che stanotte ci guardano al di là delle nostre sponde, da palazzi e parlamenti, per coloro radunati attorno alle radio negli angoli dimenticati del mondo: le nostre storie sono differenti, ma il nostro destino è comune, ed una nuova alba per una leadership americana è a portata di mano.


Per quelli che – per quelli che vorrebbero distruggere il mondo: Noi vi sconfiggeremo! Per coloro che cercano pace e sicurezza: Noi vi sosterremo! E per tutti coloro che si sono chiesti se il Faro Americano risplenda ancora luminoso: questa notte abbiamo dimostrato ancora una volta che la vera forza della nostra Nazione viene non dal potere delle nostre armi o dalla misura della nostra ricchezza, ma dalla forza perenne dei nostri ideali: democrazia, libertà, opportunità e speranza inflessibile.

Questo è il vero ingegno americano: l’America può cambiare! O l’unione può migliorare. Quello che abbiamo già realizzato ci dà speranza riguardo a ciò che possiamo e dobbiamo realizzare domani.

In questa elezione ci sono state molte prime volte e molte storie che verranno raccontate per generazioni. Ma ce n’è una a cui penso stasera e riguarda una donna che ha votato ad Atlanta; lei è molto simile a milioni di altri che sono rimasti in piedi, in fila, per fare ascoltare la propria voce in queste elezioni, tranne che per una cosa: Ann Nixon Cooper ha 106 anni. E’ nata giusto una generazione dopo la schiavitù; in un tempo in cui non vi erano macchine nelle strade né aerei nei cieli; quando quelli come lei non potevano votare per due ragioni – in quanto donne e per il colore della propria pelle.

E stasera, io penso a tutto quello che lei ha visto in America nel suo secolo - - il dolore e la speranza, la fatica e il progresso; le volte in cui ci hanno detto che non potevamo farcela, e la gente che è andata avanti nella direzione di quel Credo Americano: SI PUO’FARE!

In un tempo in cui le voci delle donne erano messe a tacere e le loro speranze esanimi, lei ha vissuto fino a vederle alzarsi in piedi, parlare a voce alta e arrivare al voto. SI PUÒ FARE!

Quando non c’era che disperazione nel profondo Sud e depressione in tutto il Paese, lei ha visto una Nazione conquistare la paura stessa con un New Deal (n.d.t. la Nuova Frontiera di Roosevelt), dei nuovi posti di lavoro, un nuovo senso del bene comune. SI PUO’ FARE!

Quando le bombe cadevano sul nostro porto (n.d.t. Pearl Harbour) e la tirannia minacciava il mondo, lei era lì a testimoniare l’ascesa di una generazione verso la gloria e la salvezza della democrazia. SI PUO’ FARE!

Era lì per gli autobus a Montgomery, gli idranti di Birmingham, il ponte di Selma e un pastore di Atlanta (n.d.t. Martin Luther King) che diceva ad un popolo: “We Shall Overcome”. SI PUO’ FARE! (n.d.t. da Montgomery partì l’importante azione di boicottaggio degli autobus “razziali”, a Birmingham furono utilizzati dalle forze dell’ordine degli idranti per colpire gli studenti che protestavano contro il razzismo, dal Ponte di Selma partirono importanti marce di protesta per i diritti civili dei neri, negli anni 50, 60; We shall overcome =“Noi trionferemo!”, citazione della canzone inno della protesta per i diritti civili).

Un uomo è atterrato sulla luna, un muro è crollato a Berlino, un mondo è entrato in rete grazie alla nostra scienza e alla nostra fantasia.

E quest’anno, in queste elezioni, Ann ha toccato uno schermo con le sue dita e ha votato, perché dopo 106 anni in America, dopo aver attraversato i tempi migliori e le ore più buie, lei sa come l’America può cambiare.

SI PUO’ FARE!

America, siamo arrivati così lontano. Abbiamo visto così tanto. Ma c’è tanto ancora da fare. Perciò stanotte, chiediamoci: se i nostri figli vivranno per tutto il prossimo secolo, se le mie figlie dovessero essere così fortunate da vivere a lungo come Ann Nixon Cooper, quale cambiamento vedranno? Quale progresso avremo realizzato?

Questa è la nostra occasione per rispondere a quella chiamata. Questo è il nostro momento.

Una luce nuova


Ed ecco che le parole degli slogan pubblicitari che continuamente mi ronzano in testa, acquistano nuovo significato, ad esempio il 'NON SMETTERE DI SOGNARE' della pubblicità di sky.

Ecco, il nuovo presidente degli stati uniti Barack Obama, mi aiuta a non smettere di sognare, e mi dà, come oggetto del sogno, un mondo davvero migliore - anzi, mi aiuta a pensare che questo possa non essere sempre e solo un sogno, ma una realtà tangibile.

Però sento in giro dubbi sull'effettiva possibilità che ha, se pure in veste di presidente degli USA, di cambiare realmente le cose, di bloccare meccanismi viziosi ormai in moto da tempo, e innescarne di virtuosi.

E allora penso a Bush, e alle schifezze che è riuscito a fare in due mandati (non fatemi pensare al nostrano MrB, chè noi siamo diversi), e mi convinco che le mani che gestiscono il potere, possono fare molto: molto danno o molto bene.
Bush ERA quello dalle mani del 'molto danno' - Obama E' quello dalle mani del 'molto bene'.
Perchè dovrebbe essere diverso?
Stesso potere decisionale, con levatura umana uguale e contraria.
Quanto Bush è infimo e volgare, tanto Obama è nobile e degno di stima.

Capisco naturalmente che, per aggiustare qualcosa che si è rotto in un istante, ci possono volere giorni e settimane, e non è neppure detto che ci si riesca, ma questo non mi fa diminuire la speranza che ciò sia possibile.

YES, WE CAN.
Cosa c'è di più ottimista?