mercoledì 25 giugno 2008

Dolci Corde Vocali



E guidare con 35° all'ombra, diventa improvvisamente piacevole.
E normale ti sembra allungare la strada.
E cantare a squarciagola quelle note impossibili ti pare addirittura doveroso..

Il post dei 'post'

Non è post per te.
Questo post non mi piace.
Dio, che bel post!
Cambia post!
Scala di un post!
Fammi post!
Che post da brivido!
Ma lo fai apPOST?
Ho il post prenotato.
Qui non c'è post.
Questo post mi ricorda qualcosa..

Che post di m***a!

lunedì 23 giugno 2008

Azione > Reazione

Nel caos del trasloco ci si è trovato pure il mio cucciolo Ivan, che suo malgrado, ha dovuto abbandonare la casa in cui è nato.
Ecco come ha reagito:
- le prime due notti, vuoi anche per via del raffreddore galoppante, si è svegliato tipo 5 o 6 volte. Ma solo le prime due notti, adesso si è riabituato a dormire tutta la notte, svegliandosi all'alba solo per bere e tornare a coricarsi nel proprio lettino, col proprio ciuccio, col culetto all'insù e i capellini sudati e ricci, dietro la nuca.
- adora, anzi no, AMA smodatamente l'ascensore: gli fa le feste ogni volta che lo vede di prima mattina, una volta dentro gli fa il balletto della felicità, flettendo le gambette e guardandone i pulsanti luminosi (il problema, al rientro, è che non lo vuole lasciare, e quindi è una lotta entrare in casa!).
- agogna la veranda, che in verità ancora non gli facciamo usare quanto vorrebbe, visto che è piena zeppa di cose pericolose (vedi nicchie ancora da chiudere).
- man mano che aprivo i cartoni coi suoi giochi, gli si illuminava il visetto, mentre li riconosceva.. e poi gli faceva le coccole più tenere, di cui è gran maestro.
- della nuova casa, la cosa che più gli piace sono sicuramente le verande, da cui è libero di guardare giù (non ci sono le inferriate, i balconi sono in vetro - spero che questo lo faccia crescere senza le vertigini - mentre a casa vecchia avevamo un terrazzo cinto da un muretto che gli impediva di guardare giù); poi viene sicuramente la sua stanza.. prima non ne aveva una per sè.. poi il soggiorno, più grande del vecchio, dove c'è il suo amatissimo stereo, da cui sentiamo gli audiolibri delle fiabe che lui adora..
- inoltre adora i bagni - lui adora i bagni in generale, e ora a casa nuova ce ne sono ben due da tenere chiusi, per evitare le sue lavate di mano nel water, o che si faccia la doccia nel bidet, bagnando tutta la carta igienica disponibile e nascondendo gli asciugamani visibili..

Al momento penso si sia ormai stabilizzato.. adesso sa che al mattino quando ci si alza, vengono alzate le tapparelle, da cui entra una luce quasi sovrannaturale per quanto è forte..
Sa perfettamente che una volta nel seggiolone, poi è questione di un attimo, e il biberon di tttè (latte, ndm) coi biscotti, sarà a sua disposizione per un'unica, memorabile bevuta di un solo fiato. Conosce bene la strada per andare a fare la doccia, la sera..
E' felicissimo quando sta nudo nella vasca da bagno, libero di girare e rigirare la manopola dello scarico della vasca, e soprattutto il tappino, di quello scarico.

'Nzomma.. penso che stia meglio, a casa nuova. Come anche noialtri. :-)

People at work


Gli 'uomini del trasloco' vivono in un mondo tutto loro.
Un mondo fatto di battute, muscoli coperte e scotch. Tra una battuta e uno scherzo, fanno volare nella stanza pezzi di mobilio, che sembrano leggeri ma non lo sono, e che atterrano indenni su morbide coperte, con cui vengono velocemente avvolti, e poi strozzati da scotch messo a regola d'arte.
Così smontati, irriconoscibili, ciechi, i mobili compiono il lunghissimo viaggio che comincia con la discesa con la scala mobile, e continua nel ventre del camion, fino alla nuova casa, dove, sempre tra uno scherzo e una frase buffa, vengono riportati su con la scala, riaperti e sistemati nelle stanze dove devono essere montati.

Le coperte, le battute, e lo scotch, se ne vanno, lasciando una scia di polvere mista, della vecchia e della nuova casa, e tu pensi che credevi sarebbe stato impossibile, trasportare diligentemente tutti quei pezzi di casa, di vita, da una parte all'altra della città, con quella scala che pareva tanto fragile, e in quel camion che dal terzo piano non ti sembrava poi enorme, e che contiene invece tutta la tua roba.

Poi comincia la lenta ricostruzione dei mobili di casa - la risistemazione, l'adattamento, e scopri che anche se i mobili sono sempre gli stessi, sembrano più belli, più grandi, più nuovi, più comodi, di come li hai sempre ritenuti. Miracoli dei punti di vista.

Gli 'uomini dei mobili', anche loro vivono in un mondo a parte, fatto di silicone, tappi, masonite, livelle, avvitatori, trapani, barre d'acciaio, attacchi e tubi, prese e prolunghe... per loro sono tutti termini normali: termini del loro mondo, appunto.
Il lavoro degli 'uomini dei mobili' è lungo, pesante e complicato, per me impensabile.

Sia per gli 'uomini del trasloco' che per gli 'uomini dei mobili', l'unica cosa che ho pensato è stata: wow.. menomale che c'erano loro!

Trasloco Terminato (con qualche graffio)


Era il quattordici di giugno, un sabato come un altro, ma per noi è stato il primo giorno (meglio, la prima notte) nella nostra nuova casa.

A dirla tutta, in quel momento tutto pareva tranne che una casa: erano in piedi solo il lettone e il lettino, il resto era tutto smontato, la roba era tutta nei cartoni, e ogni volta che dovevamo trovare qualcosa, c'era un rebus da risolvere: ho visto la scatola qui, ma lì c'è quel cartone, quindi se sposto questa busta, ci dovrei trovare la borsa che contiene le bustine, in cui ho conservato il rompicapo.

A un certo punto avremmo potuto mangiare noci a volontà, avremmo potuto sgusciare con eleganza un'aragosta, o levare il torsolo della mela lasciandola intera.. però non potevamo aprire una fresca bottiglia di birra! Ho dovuto far ricorso alla mia indole mascolina (che sorprende sempre mio marito) per poter aprire la birra con un coltello.. ma che sollievo, poi, nel berla!

Quando imballavo la roba nei cartoni, con tanta cura devo dire (non si è rotto nulla!), e mi sentivo stanca e scocciata e accasciata, non potevo neanche lontanamente immaginare che l'operazione opposta, cioè il riaprire ogni cartone, sarebbe stata ancora più stancante, avvilente, e apparentemente infinita!

Ora l'unica cosa di cui mi rammarico sono i due ripostigli che ho lasciato a casa vecchia. Nella nuova non ce ne sta neppure uno.. abbiamo nicchie esterne, che dobbiamo ancora far chiudere, ma nelfrattempo il contenuto dei ripostigli è installato stabilmente nello studio, ed io evito con cura di entrarci, che ogni volta borbotto con lo stomaco sottosopra.
No, bugia, c'è altro di cui mi rammarico: i graffi e i lividi che mi sono procurata nel fare la scaricatrice di cartoni.
E poi un'altra ancora: il pavimento maledetto che non vuole disfarsi di quegli aloni che vanno via da una parte, e compaiono dall'altra - li togli di lì, e te li ritrovi dal di là!!! Arrrrrrrrrrrrgh!!
Mi hanno detto di pazientare - col tempo se ne vanno. Speriamo!

Stancamente tornata.

giovedì 12 giugno 2008

Trasloco Work in progress...


Da lunedì sono impegnata - sia mentalmente (ma quello già da mesi), che fisicamente - con la preparazione del trasloco.
Tale preparazione si traduce nell'imballare tutta la propria vita.
Non avevo idea di dover riempire più di cinquata cartoni!
Non immaginavo nè di avere così tanta roba, nè tantomeno di riuscire ad inscatolarla tutta sola - operazione che devo dire mi deprime e mi debilita alquanto, specie al pensiero che tra qualche giorno li dovrò riaprire tutti!!


Il mio stato d'animo stanco e scocciato (ho consumato sei rotoli di scotch per imballaggi... ho detto tutto) lo si può ben capire anche dalla quantità di caffèllatteebiscotti che riesco ad ingurgitare, ogni giorno, quantità che si è più che quadruplicata.
Ovviamente le bilance (pesa alimenti e pesa persone) sono stati i primi oggetti ad essere inscatolati. Diversamente non avrei avuto la forza di sopportare questo muro di cartoni il cui puzzo mi fa vivere in mezzo a correnti d'aria, chè tengo tutte le finestre aperte per non soffocare in questa ormai ex-casa, oggi magazzino.

E poi ieri: lo sfacelo.
Mi hanno smontato pezzo pezzo i mobili della cucina, e io lì, sul divano, combattuta tra due fuochi, a pensare se mi conviene pulire adesso i mobili, o se porta bene portarsi a casa nuova la polvere di quella vecchia... ci sto ancora pensando...

venerdì 6 giugno 2008

Galanterie (?)

Non la si fa aspettare, una signora.
Soprattutto se è una signora che non aspetta mai.
Non perchè incontri solo cavalieri sulla propria strada, solo perchè arriva sempre in ritardo!

Dico io: una volta che arrivo un minuto prima (quindi esattamente puntuale), mi fai aspettare 10 minuti?!?!?!?

Bàh! Dove siamo arrivati...

A mio figlio..



NATURAL WOMAN (C.king - Tapestry 1971)

Looking out on the morning rain
I used to feel uninspired
And when I knew I had to face another day
Lord, it made me feel so tired
Before the day I met you, life was so unkind
but your love was the key to my peace of mind

cause you make me feel
you make me feel
you make me feel
like a natural woman

And when my soul was in the lost-and-found
You came along to claim it
I didn't know just what was wrong with me
till your kiss helped me name it

now I'm no longer doubtful
of what I'm living for
cause if I make you happy I don't need to do more

you make me feel
you make me feel
you make me feel
like a natural woman

oh baby what you've done to me (what you've done to me)
you make me feel so good inside (good inside)
and I just wanna be (wanna be)
close to you you make me feel so alive

you make me feel
you make me feel
you make me feel
like a natural, natural woman

you make me feel
you know you make me feel
you make me feel
like a natural woman

you know you
you make me feel
you make me feel
you make me feel
like a natural woman

natural woman

Questa è stata la nostra colonna sonora di questa mattina, che lui ha gradito moltissimo.. :-)

giovedì 5 giugno 2008

Pasta al sugo, maestre e nido..


Il mio cucciolo sembra nato per l'asilo.

Sì d'accordo, quando l'ho accompagnato, stamattina, anche se non piangeva, non voleva lasciarmi, e voleva stare in braccio a me, ma poi si è interessato di altro, ed io mi sono dileguata in men che non si dica.
Vado a prenderlo dopo pranzo, e le maestre tutte innamorate di lui, che se lo sbaciucchiano, e me lo decantano dicendomi quanto sia tenero, coccolone, bello.. insomma lo definiscono un angioletto.
Ed io in quella descrizione ci rivedo mio figlio, perchè io lo so che lui è così - o meglio, lui per me è così - ma il fatto di ritrovare gli stessi amorevoli sentimenti anche nelle maestre (ragazze che stanno con lui, accanto a lui, giornalmente, minimo quattro ore, e che praticamente lo vedranno crescere con me, lo educheranno insieme a me), non può che farmi piacere!

Insomma, ho il cuore più leggero al pensiero di lasciarlo in un luogo che lui gradisce, e dove lui è gradito..
D'altronde non riesco ad immaginare che potesse essere diversamente - ma ripeto, sono consapevole del fatto che il mio giudizio sia.. diciamo.. di parte.. ;-)

Le due cose buffe di oggi:
1) le maestre erano meravigliate del fatto che Ivan non si fosse sporcato per niente con la pasta e sugo, perchè apriva tutta la bocca, e diciamo che non ha mai avuto una bocca proprio piccola..
2) le maestre sono riuscite a filmarlo, mentre lui, (principe Ivan, neppure 15 mesi) imboccava la sua consorte (principessa Anastasia, 15 mesi e cinque giorni), con grande ilarità degli adulti presenti.. :-D

Cronaca di un trasloco difficile..


Non abbiamo una casa piena di mobili, o piena di roba, abbiamo il necessario per stare comodi e in ordine.
'Tutto al proprio posto, e un posto per ogni cosa' è il motto per tenere la casa in ordine, accogliente, a cui mi ispiro.
Nell'ultimo periodo, in cui ho iniziato a vuotare qualche mobile, per riempire i primi cartoni, mi sono da questi lasciata sopraffare, e praticamente non ho seguito proprio alla lettera quel motto. Anzi.
E infatti fin dal pianerottolo, ci sono cose in mezzo ai piedi.
E ormai in ogni dove non mi appropinquo quasi più x tenere in ordine.
Che forse mi serva stare in mezzo al caos?
Sento come di stare a creare un rito di lento addìo alla casa che mi ha ospitato in questi primi sei anni di vita a due e, poi, a tre.
C'è anche da dire che lavorando e col bimbo, e spesso col marito in viaggio, mi lascio accasciare facilmente dalla stanchezza, e mi sfugge spesso un machissenefrega - fortunatamente solo temporaneo.

La prossima settimana inzia il metodico sventramento dei mobili, riempimento, chiusura e scrittura dei cartoni. Speriamo bene.
Spero di non perdere niente per strada. Spero di ricordare tutto. Spero che il periodo di transizione non sia lungo. Spero che il mio Ivan non ne risenta. Spero che la casa nuova sia comoda. Spero di non sentirmi troppo sola in quel palazzo grande e sconosciuto. Spero di non trasmettere i miei timori al piccolo. Spero.
Per quanto riguarda il periodo di transizione e, meglio, la lunghezza di tale periodo, c'è da dire che ho cambiato strategia.
O meglio, ho impostato una strategia - prima non c'era, ero semplicemente in balìa delle onde dei buoni propositi dei miei famigliari, che avevano voglia di trasportare tutti i miei mobili ed elettrodomestici a spalla giù per le scale.
La mia strategia è stata: chiamare la ditta di traslochi, per farmi fare un preventivo, e soprattutto farmi tentare con la facilità decantata di tutta l'operazione (se fatta da loro, ovviamente).

Inutile dire che mi sono lasciata tentare, e non l'avrei mai detto, il difficile è stato di convincere i miei famigliari che era tutta salute guadagnata, l'evitare di scendere a spalla per tre piani senza ascensore, ogni singolo pensile e mobile ed elettrodomestico, e divano, e materasso e insomma ogni singola scatola piena zeppa di roba!!!
Alla fine, ovviamente, si fa come abbiamo scelto noi di fare, però abbiamo lasciato i miei famigliari con il broncio.
dice: 'prima i traslochi tutti così si facevano'.. (inteso, a spalla, col sudore umano)
dico: 'la tecnologia serve a non far lavorare troppo le persone - sfruttiamola, quando serve!!' (intesa: la scala mobile che arriva in un attimo al terzo piano)
Niente - ci sono rimasti male.
E che ci posso fare se sono cattiva??
Ma... sono proprio cattiva?

mercoledì 4 giugno 2008

Nido Pieno :-)

Il mio pulcino, non perchè sia il mio (ma forse sì), è speciale.

Sono andata a riprenderlo a pranzo, e giocava spensierato, in un box, pieno di giochi, e con un'altra bimbetta poco più grande di lui.
Mi ha guardato e mi ha riempito di sorrisi, facendomi sgonfiare il cuore ricolmo di tristezza e tensione di tutta la (lunga) mattina in cui ho atteso quell'istante.
E poi, sempre sorridente, mi mostrava tutti i giochini che stava calpestando amorevolmente.
Ha allungato le braccine, e finalmente era tra le mie braccia, che mi riempiva i polmoni del suo inconfondibile profumo di bimbo bello, paffuto e simpatico.
E dopo: miracolo, è voluto scendere! E se n'è andato tutto curioso, nell'altra stanza, quella dei giochi 'grandi'. Dopo qualche istante è ricomparso ed ha preteso di essere ripreso in braccio (e io non chiedevo altro).

Siamo tornati a casa sotto una pioggia torrenziale, e in un traffico bloccante da tutti i punti di vista (logistico, psicologico, di stomaco) ma con un anomalo sorriso stampato sulle nostre facce, e una carole king very loud nel nostro stereo, che io accompagnavo a piene corde, sia per superare la barriera del suono della pioggia sull'auto, che per far passare il tempo, in mezzo alle macchine immobili.

Nido Vuoto


Stamattina il mio pulcino è al nido. Per tutta la mattina.
E, quasi che lo sapesse, non voleva lasciare la mia mano.
E io sono andata via di nascosto, peggio di una ladra, con l'immagine del suo visetto triste e spaesato. Con la sua boccuccia all'insù, che non riesce a dissimulare la lacrima che gli riempie gli occhioni grandi.
Lo guardavo da dietro, e vedevo la sua testolina castana che si guardava intorno, e guardava all'insù, alla ricerca di qualcosa.. di qualcuno..
E la stretta al cuore, ancora non mi passa.

martedì 3 giugno 2008

BE CREATIVE

Sabato si è conclusa a Bari la Biennale Mostra d'Arte Figurativa.
Sabato pomeriggio siamo stati per qualche ora, a zonzare per gli stand, cosa che col passeggino era anche divertente, mentre senza, quando Ivan ha deciso di scendere, lo era meno.

L'aria era tutta pregna di rumori e colori, e tutta la gente che c'era, multietnica, era di un'unica razza, quella artistica.
E io scherzavo quando dicevo che sarei andata a presentare il mio cucciolo in una sessione libera, dove chiunque poteva presentare la propria opera d'arte - ma una signora, rivolgendosi al mio cucciolo che scorazzava in quegli enormi padiglioni colorati, gli ha teneramente chiesto 'e tu, di che autore sei??'
Che buongusto.. ;)

Tra le varie opere, ce n'era una da indossare: un burka, appeso a un filo, difronte a uno specchio a muro, e a una sfilza di pacchetti di linessetaultra.
Io l'ho indossato, e... sono scomparsa.
Mi guardavo riflessa nello specchio, ma vedevo un fantasma.
Muovevo io, quel fantasma, ma di me non c'era traccia.

Il mondo visto da dentro il burka, risultava bucherellato, appena tratteggiato, ancora più sfuggente.
I propri occhi sono già un limite naturale, non riesci a guardare al di là di ciò che essi ti permettono di guardare. Se poi questi occhi li filtri ulteriormente, mi restituisci una realtà ancora più parziale, e ancora meno chiara.

Però. C'è un però.
E' vero che la nostra società punta molto, consapevolmente o meno, sulle apparenze.
Una bella ragazza ha la vita più semplice di una bruttina. Questo, dal punto di vista di una bruttina.
Comunque: 'mascherata' (non mi viene in mente un termine più elegante) in quel modo, io non ero io, eppure sentivo che ero io.
Io non ero occhi, naso, bocca, viso. Non ero capelli e braccia. Non ero gli abiti scelti da indossare. Ero pura essenza.
Non avendo le mie sembianze, per essere me stessa avrei dovuto puntare tutto su qualcos'altro: la mia personalità.
Non potendo puntare su smorfie, espressioni, queste vengono annullate, il superfluo appiattito.
E non resta che il nòcciolo di sè stessi.

Il trucco c'è..


Week end iniziato dall'estetista, dove, dopo qualche lacrima scivolata via dalle mie pupille, per premio, mi sono fatta fare mani e pedi-cure.
E la ragazza mi fa: ma perchè non usi sempre lo smalto? hai delle belle mani..
E io: ehm...bhà, non so..
Vado a pagare, mi guardo le unghie, gliele mostro, e le dico 'ecco perchè non uso lo smalto'.. era già tutto sbrecciato. nemmeno dieci minuti, ed era già tutto rovinato.. :-(
sono troppo pragmatica, io, uf.
Debbo invece ammettere che lo smalto sulle unghie dei piedi, è carino parecchio!! :-)