Ecco, il titolo del primo post del duemiladieci, non poteva che seguire lo stesso filo conduttore del titolo dell'ultimo post del duemilanove.
Ebbene: ho scoperto di essere cambiata.
Sìssì.
Ho passato un capodanno casalingo, come sempre, ma (grande novità) in scala ridotta!
Il cambiamento consiste nel non essermi depressa per la scarsità di commensali presenti!!
Spiego meglio: io provengo da una famiglia numerosa-rumorosa, dove la Domenica, non è Domenica se non ci si riunisce in più di dieci (che per noi significa anche solo un paio di famiglie), e non ci si scervella su quel che bisogna spignattare, già dal venerdì sera (momento migliore per fare la spesa senza lungaggini).
Ora, da sempre ho avuto la tendenza a riportare questa mia abitudine (pranzi pantagruelici e folti di persone) anche a casa della santa suocera, coinvolgendo in ciò, e a turno, le mie sfortunate cognate, e mia suocera medesima.
Le mie organizzazioni non sono mai state brillanti, come invece succede a casa del mio papà, con le mie sorelle, e non so se la questione è puramente del legame di sangue, o se è abbiamo semplicemente caratteri che non legano (io e le mie cognate, per intenderci).
Insomma, un pò il 'priscio'* me lo hanno fatto passare, diciamo la verità
(*la gioia nell'organizzare pranzi, cene e incontri).
Ma. Ma dopo aver passato un CAPODANNO in CINQUE, senza carte e senza botti, ed essere sopravvissuta, e, anzi, averlo trovato salutare: posso con sincerità ammettere di essere cambiata.
All'inizio pensavo fosse stato anche l'influsso di maritosgainz, che mi ha sempre seguito nelle mie organizzazioni, senza mai ostacolarmi, ma neppure con grande entusiasmo; ma poi ho capito che è l'essere diventata mamma, che mi ha fatto cambiare radicalmente 'ambizioni'.
Nel senso che, oggi, penso prima e soprattutto a Ivan, e alla sua serenità, che difficilmente lega con un pranzo di quattro ore e venti persone, o con un cenone di sei ore e trenta persone.
Ivan e le sue antenne che carpiscono il più sottile stress materno, non meritano di assorbire tutto lo stress che incamero e distribuisco, durante la preparazione di questi incontri culinari.
Detto ciò: al momento il duemiladieci mi ha portato notti insonni, sogni agitati, letargìa mattutina.
Forse che forse che sono all'ottavo mese di gravidanza?
Forse che è sì.
La letargìa l'ha portata anche al mio cucciolo, che non saltella più nel lettone chiedendo il latte a gran voce, ma viene quatto quatto a rifugiarsi tra le coperte e le mie braccia, senza mai dimenticare di darmi tanti bacetti prima di girarsi e continuare il suo letargo.
Sì, mi sa che dobbiamo andare a letto prima. Decisamente.
Il duemiladieci è cominciato con le temperature che adoro (3/4 gradi..).
Amo tornare a casa nel tepore del termosifone, e mettermi a cucinare, scaldandomi contemporaneamente.
Insomma amo l'inverno, quello vero, che giustifica la cioccolata calda, la nutella extra, la focaccia in più, il pezzo di pasticcio che non vuole nessun altro.
Ma perchè ultimamente finisce sempre che parlo di cibo?
Ah, meglio tardi che mai:
Buon Duemiladieci Ad Ognuno di Voi Là Fuori.
byCarpina(&Mattìa)&Ivan&Maritosgainz