mercoledì 22 giugno 2011

Tante cose da dire

Ci sono stati tre giorni di stacco e riposo, in family, of course.
Maritosgainz è stato qui, tre giorni.
Io ho smesso la dieta, tre giorni.
I cuccioli si sono rasserenati, tre giorni.
Lui non voleva più ripartire.
Io mi sono vista costretta a convincerlo, perchè 'è solo un altro mese'.
Ma lo so che è dura. E che facevamo? Lui che non voleva partire, e io che non volevo partisse!? naaaaah..

Oggi giornata lunga.
Rientro in ufficio, carte da vedere e firmare, per Londra. Carte spedite. Pensieri tanti. Sogni anche. Difficoltà incalcolabili, quindi, perchè sprecare tempo ed energie per pensarle tutte ma proprio tutte?
Una cosa alla volta.
Fa niente se poi si dirà 'I was not prepared'..

Lunedì prossimo Ivan inizia un english summer camp, in una masseria locale.
Concentriamoci su brevi traguardi.
Non pensiamo al mese e passa che ci separa dalla prossima venuta di maritosgainz, dalle ferie, dal nostro viaggio di sola andata per Londra.

Intanto, una valigia di roba invernale varia, è partita assieme a maritosgainz.
Fa uno strano effetto chiudere una valigia con roba anche tua, epperò non partire affatto.

La casa è silenziosa, e invita al riposo.
Buonanotte e sogni d'oro.

venerdì 17 giugno 2011

In lettura: IL CORPO DELLE DONNE

Sto leggendo il libro 'Il corpo delle donne' di Lorella Zanardo, aggiunta di recente al mio blog-roll.
Questo libro, ma lo avevo già preventivato, mi sta fagocitando l'interesse in maniera esagerata.

Sarà che tratta un tema che mi sta molto a cuore (e forse cardine del fatto che io non guardo più la tv).
Sarà che è scritto da una donna brillante, che mi figuro come la moderna Simone DeBeauvoir.
Sarà che negli ultimi mesi un'immagine pubblicitaria su un cartellone posto a bordo della ex statale che percorro ogni giorno, mi perseguitava con tutta la sua volgarità (è stato cambiato da un paio di giorni, ed io ho tirato un sospiro di sollievo*).
Sarà quel che sarà, quando un libro riesce a farti comprendere cose di te stessa, allora è un grande libro.

Non avevo mai capito, prima della lettura del libro, perchè io avessi tanti dubbi riguardanti la mia femminilità. Soprattutto prima, quando ero più piccola.
Mi vedevo sempre diversa dalle altre, meno curata, non mi sono mai truccata (l'aver iniziato dopo i trenta, mi dà l'illusione che sia una scelta più consapevole e meno scimmiottata. o no?), e non ho mai amato molto mostrare le mie gambe con gonne più o meno corte (oggi ne indosso di più, ad esempio).
Quindi sempre in pantaloni.
Così pratici, mi facevano sentire così libera, anche se un pò 'mascolina'.
Con somma gioia ho poi scoperto di piacere, anche fisicamente, quantomeno ai ragazzi scelti dal mio cuore. E questo quindi, nonostante i pantaloni, e nonostante (o forse proprio per quello?) la mia faccia acqua e sapone (cioè latte detergente).

Nella lettura del libro c'è un concetto che mi ha colpito molto ed ha continuato a sussurrarsi al mio orecchio: che noi donne siamo le prime a prendere in prestito il punto di vista maschile, che riguarda noi, ovvero come ci guardano, come ci vogliono.
Punto di vista preso dalla tv. Quindi non assoluto, eppure, così potente.
E questo, gratuitamente.
Senza pensare alle vere noi, sia singolarmente che pluralmente.

E' proprio grazie alla visione di programmi adolescenziali come 'non è la rai' che io mi sono sempre sentita un pò fuori dall'universo prettamente femminile, così frou frou, leggero, atletico, danzante e sorridente. Così come esposto in tv.
Io non sono cambiata, almeno non credo, penso di aver sempre tenuto fede alla mia indole più intima, non senza però provare un leggero disagio verso le ragazze frou frou, belle e sempre a posto (e che magari a dodici anni si preoccupavano delle rughe intorno agli occhi e portavano sempre gli occhiali da sole, mentre io pensavo ancora a farmi le trecce...).

Un'altra cosa cui mi ha fatto pensare il libro, è il fatto che io trovo accettabile una donna (in tv) rifatta, mentre trovo rivoltante un uomo colla faccia tutta tirata, addirittura mi pare femminile.
La donna tirata, mi sembra addirittura doverosa in tv, tanto che non riesco a guardare più, serenamente, un viso di donna tutto rugoso (in tv).
Mi domando: e se ammettessero alla tv solo volti di donne vere, con rughe e imperfezioni ben in vista, come accade per gli uomini, il mio punto di vista cambierebbe?
Sarebbe più umano?
Sarebbe meno maschile?
Sarebbe più logico?

Senza arrivare alla chirurgia estetica, (nella vita vera non conosco neppure una donna rifatta) quel che mi accade nel quotidiano è di trovare antipatico un uomo troppo curato, con le sopracciglia sfoltite, o i pettorali innaturalmente glabri, mentre mi sento sempre un pò in difetto nei confronti delle donne super curate, coi capelli sempre in ordine, le sopracciglia perfette, e mani-pedi-cure ogni settimana (magari anche snelle e ben vestite... tsè).

La lettura continua..........

*trattasi della pubblicità di un negozio di scarpe di un paese vicino, in cui si mostrava il profilo di un pezzo del corpo di una ragazza distesa supina, dalla vita in giù, con indosso una specie di tanga, sollevato però dal lungo tacco a spillo di una delle scarpe indossate (la cui gamba era flessa all'indietro).
slogan: 'nome negozio - sappiamo come viziarti'.
colore predominante: rosso (tanto che pensavo fosse la pubblicità di un vino rosso).
Da un paio di giorni, si vedono solo le gambe, sempre nude, ma fino a mezza coscia, sempre scarpe alte, e accanto, altre scarpe. si capisce che è un negozio di scarpe, quantomeno. sull'uso della gamba nuda, che dire.. mi pare che il mondo della pubblicità abbia risolto tutti i suoi problemi, con pezzi di corpo femminile. non ha bisogno di inventarsi altro, insomma.

mercoledì 15 giugno 2011

C.A.S.A.

Così, gustandosi un caffè macchiato di latte, in un dopopranzo un pò pigro ma fondamentalmente sereno, mentre i cuccioli giocano a palla nella fresca ombrosa veranda, carpina oggi si mette a pensare al concetto di CASA.

Per molti Casa è dove nasci, dove vivi, dove vive chi ami, dove passi un lungo periodo della tua vita.
Per lei, fino ad ora, casa era tutto ciò insieme, racchiuso in un unico luogo geograficamente molto preciso.
Altamura.
E' il luogo in cui carpina è nata, ha la maggior parte della famiglia, ha studiato, si è innamorata, ha sofferto, ha deluso ed è stata delusa a sua volta, dove si è sposata, ha iniziato a lavorare, e in cui ancora lavora.
Il luogo in cui sono nati i suoi figli. Il luogo in cui ha perso sua madre.

E ora, tempo qualche settimana, carpina si accinge a lasciare per un lungo periodo la propria città natale.
Questo luogo tanto sicuro, perchè tanto conosciuto. Stampato nella rètina del suo cuore.

Ogni scorcio del suo Cielo, conosce carpina.
'i mille splendidi soli' dietro ogni suo angolo.
Le stradine del centro storico, che ti regalano pezzetti di azzurro un pò sbilenco ma tanto poetico.
I muri antichi.
Il poco verde che, quando compare, ti fa trasalire di bellezza.
Il profumo dei pranzi domenicali, nelle viuzze.
Le strade innevate della sua infanzia.
I parchi infuocati sotto la canicola estiva, e lei giù, fuori, vagante.
Le poche giostre per la festa della parrocchia.
E le facce.
Le facce che conosce, di gente mai conosciuta. Facce di gente che associ a una strada, a un quartiere. La fioraia del Cimitero, ad esempio. La vedi lì, sempre lì. E quando ci passi davanti, e lei non c'è, è come se ci fosse la sua essenza, il disegno del suo corpo, e lo sguardo cade sul cestone pieno di steli tagliati. E la immagini sempre uguale, greve, capelli grigi, stanca, zoppicante, ma dignitosa. I fiori belli, solo lei ce li ha.

C'è tutto il suo passato, che cammina in queste strade.
Gente che ha conosciuto un giorno, e poi mai più.

E così carpina camminerà in nuove strade.
Si incanterà sotto un altro Cielo.
Amerà altri scorci.
Finchè un giorno imparerà a chiamare home, la propria casa.
(l'importante è stare insieme)

sabato 11 giugno 2011

Discorsi all'ora di cena

Ivan: mamma, io potevo anche non esistere

mammacarpina: ...? come? e come farei io senza di te?

I: mamma, ci sono gli uomini che esistono, e gli uomini che non esistono.

m: e chi sono gli uomini che non esistono?

I: nonna Maria, per esempio, non esiste più, giusto?

m: giusto, hai ragione. Però noi la ricordiamo sempre, le vogliamo sempre bene, col cuore..

I: però è morta, e non esiste più. Quindi gli uomini che non esistono più, sono morti. anche giuseppe garibaldi non esiste più. anche mazzini, lo sai?

m: sì lo so amore...

I: e nonna Maria, lei sta nel cielo, dove stanno i bimbi che non sono ancora nati. e li accarezza. mamma, come fanno i bimbi poi a nascere?

m: la mamma e il papà si vogliono così bene, che poi il bimbo arriva nella pancia della mamma.

I: sì, ma anche io voglio bene a papà. e pure a te, e a mattia. a tutti.

m: sì, ma la mamma e il papà si vogliono un bene specialissimo.

I: mamma, ma poi, nonna maria, andrà nella pancia di un'altra mamma?

m: ........ forse sì amore, ma allora non sarà più nonna maria, sarà un'altra persona.

nell'ordine abbiamo trattato problemi esistenziali, di morte, di come si fanno i bambini, e di rinascita-reincarnazione.
non male per un sabato sera con due cuccioli e una omelette.