Ai referendum di
domenica 12 e lunedì 13 giugno vota SI per dire NO.
1- Vota SI per dire NO AL NUCLEARE.
2 - Vota SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.
3 - Vota SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO.
RICORDATEVI CHE DOVETE PUBBLICIZZARLO VOI IL REFERENDUM... perchè Berlusconi
non farà passare gli spot nè in Rai nè a Mediaset.
Sapete perché? Perché nel caso in cui riuscissimo a raggiungere il quorum
lo scenario sarebbe drammatico per Berlusconi ma stupendo per tutti i
cittadini italiani:
1 - Se passa il SI per dire NO AL NUCLEARE, BERLUSCONI NON POTRA' PIU' FARE
ARRICCHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI CON I NOSTRI SOLDI E LA NOSTRA SALUTE.
2 - Se passa il SI per dire NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA, BERLUSCONI
NON POTRA' FARE ARRICHIRE I SUOI AMICI IMPRENDITORI LUCRANDO SU UN BENE DI
PRIMA NECESSITA'.
3 - Se passa il SI per dire NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO, BERLUSCONI NON
POTRA' PIU' DIRE CHE HA LA MAGGIORANZA DEGLI ELETTORI DALLA SUA PARTE E
DOVRA' DIMETTERSI.
Vi ricordo che il referendum passa se viene raggiunto il quorum. E'
necessario che vadano a votare almeno 25 milioni di persone. Secondo la
propaganda berlusconiana le cose devono andare a finire così:
1 - I cittadini si informano attraverso la Tv.
2 - Le Tv appartengono a Berlusconi.
3 - Berlusconi, per i motivi sopra indicati, non vuole che il referendum
passi.
4 - Il referendum non sarà pubblicizzato in TV.
5 - I cittadini, non sapranno nemmeno che ci sarà un referendum da votare il
12 giugno.
6 - I cittadini, non andranno a votare il referendum.
7 - Berlusconi sarà contento, farà arricchire i suoi amici, si arricchirà,
resterà al suo posto.
8 - I cittadini, continueranno a prenderla nel deretano.
Passateparola!
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giovedì 7 aprile 2011
giovedì 11 febbraio 2010
Lettera d'amore
Mi siedo e ti aspetto.
Mi riprendo il mio tempo, aspettando che diventi il nostro.
Sei tutta la mia pancia, ormai.
Me la guardo nuda allo specchio, e cerco inutilmente dettagli di te, analizzando il perfetto uovo che ho al posto del ventre.
Mi sento ricca, potente, buona e brava.
Come Fabio Volo, abbraccerei tutto il Mondo, fino a farmi lasciare il segno dell'equatore sulla pancia.
Mi sento felice.
Tutto quel che faccio, lo faccio con il pensiero di te, ben impresso nel cuore. Ed è strano pensare a una persona che non hai mai visto o conosciuto. Ora sei tutti i miei sogni insieme. Ma so che sarai diverso. Meravigliosamente diverso. Sorprendentemente perfetto al mio sguardo innamorato perso.
Oggi ho visto un bimbo di quasi sei mesi. Bellissimo, ma troppo grande. Troppo sveglio.
Io ho voglia di te cucciolo, piccolo, indifeso, profumato, tutto naso per odorarmi, boccuccia per succhiarmi, e manine per conoscermi e sedurmi.
Quando verrai al mondo, saremo in due a nascere.
Sono in attesa di te come figlio e di me come tua madre.
Sono a casa.
Leggo. Pulisco. Organizzo. Cucino. Spolvero. Mi specchio. Mi coccolo. Esco e assaporo la libertà di movimento. Ascolto il silenzio della casa vuota del mattino, e me lo figuro pieno dei tuoi pianti, tra non molto.
Nella mente vivo e rivivo ogni singolo istante della nostra giornata-tipo. Ma ci sono un sacco di punti interrogativi, sarà questo il bello.
Sento che ti muovi, nel tuo guscio. Protetto. Caldo.
Quando sarai tra le mie braccia, sarò capace di farti sentire così? Protetto e caldo?
E come sarà il nostro primo incontro?
Il nostro primo bacio?
Ci riconosceremo?
Sarò alla tua altezza?
Mi riprendo il mio tempo, aspettando che diventi il nostro.
Sei tutta la mia pancia, ormai.
Me la guardo nuda allo specchio, e cerco inutilmente dettagli di te, analizzando il perfetto uovo che ho al posto del ventre.
Mi sento ricca, potente, buona e brava.
Come Fabio Volo, abbraccerei tutto il Mondo, fino a farmi lasciare il segno dell'equatore sulla pancia.
Mi sento felice.
Tutto quel che faccio, lo faccio con il pensiero di te, ben impresso nel cuore. Ed è strano pensare a una persona che non hai mai visto o conosciuto. Ora sei tutti i miei sogni insieme. Ma so che sarai diverso. Meravigliosamente diverso. Sorprendentemente perfetto al mio sguardo innamorato perso.
Oggi ho visto un bimbo di quasi sei mesi. Bellissimo, ma troppo grande. Troppo sveglio.
Io ho voglia di te cucciolo, piccolo, indifeso, profumato, tutto naso per odorarmi, boccuccia per succhiarmi, e manine per conoscermi e sedurmi.
Quando verrai al mondo, saremo in due a nascere.
Sono in attesa di te come figlio e di me come tua madre.
Sono a casa.
Leggo. Pulisco. Organizzo. Cucino. Spolvero. Mi specchio. Mi coccolo. Esco e assaporo la libertà di movimento. Ascolto il silenzio della casa vuota del mattino, e me lo figuro pieno dei tuoi pianti, tra non molto.
Nella mente vivo e rivivo ogni singolo istante della nostra giornata-tipo. Ma ci sono un sacco di punti interrogativi, sarà questo il bello.
Sento che ti muovi, nel tuo guscio. Protetto. Caldo.
Quando sarai tra le mie braccia, sarò capace di farti sentire così? Protetto e caldo?
E come sarà il nostro primo incontro?
Il nostro primo bacio?
Ci riconosceremo?
Sarò alla tua altezza?
mercoledì 22 luglio 2009
La nuova dimensione
Ho nella pancia un fagiolino di 24 millimetri.
Ora, per qualcuno 24 millimetri potrebbero sembrare un'inezia, un nonnulla.
E invece per me quei ventiquattro millimetri di vita pulsante, sono tutto.
Abbiamo ascoltato in eco il suo cuoricino al galoppo, per qualche istante, solo per qualche istante.
Quanta magia, in quei pochi istanti.
Ivan era lì con noi. Si è agitato alla parola dottore, ma poi lo ha inglobato nel suo mondo, chiedendogli continuamente cosa stesse facendo 'a pangia i mamma mia'.
Si è incantato alla vista del monitor e ha chiesto conferma che fosse proprio la mia pancia. E con gli occhi, un sorriso, elemosinando un bacio al nasino.
Ero agitata. Il dottore non lo ricordavo così taciturno durante le ecografie, ecco perchè il suo silenzio pesava sul mio cuore più di quanto volessi credere io stessa.
Però effettivamente, stava misurando quel piccolo mondo che cresce dentro me, e ad occhio e croce non sembra una cosa così semplice da fare.
Per cui: zitto tu, zitta io.
Poi stava scrivendo il referto, e io pendevo dalle sue smorfie.
Alla fine non ce l'ho fatta più e l'ho quasi aggredito.. 'allora? quanto ancora aspettermo per sapere se è tutto a posto, o se c'è qualcosa che non va???'
Ovviamente avevo un leggero sorriso sulle labbra..
Con sussiego ha completato il referto senza alzare lo sguardo nè degnarmi di una risposta.
Sono stati i secondi più lunghi.
Quelli in cui pensavo stesse cercando le parole giuste per far avverare l'Incubo, e abbattere il mio castello di carta, con un unico colpo secco alle fondamenta.
E invece no, tutto è a posto.
La dimensione (che pare conti in certi casi) è esattamente nella norma della NONA settimana appena conclusa, i sussulti che ogni tanto si intravedevano nel monitor, erano previsti, e giù con la lista dei prossimi esami da fare.
Felice sospiro di sollievo, e passeggiata rigenerante, mano nella mano, nel centro materano.
Ottima cena a casa degli zii, con annessi cuginetti urlanti, pianti a tre per quasi tutta la cena, pancia piena e mente leggera.
Adesso il viaggio mi sembra partito in piena regola, ed io ho in testa questo pezzo...
E' SPARKS dei Coldplay.. ed eccone il testo:
Did I drive you away?
I know what you'll say.
You'll say, "Oh, sing one we know"
But I promise you this,
I'll always look out for you.
That's what I'll do.
And sing "oh"
I'll sing "oh"
My heart is yours.
It's you that I hold on to.
That's what I'll do.
But I know I was wrong,
And I won't let you down.
(Oh yeah, oh yeah, oh yeah, yeah I will, yes I will…)
But I'll sing "oh"
I cry "oh"
Yeah I saw sparks,
Yeah I saw sparks,
And I saw sparks,
Yeah I saw sparks,
Singing out.
La, la, la, la, oh…
La, la, la, la, oh…
La, la, la, la, oh…
La, la, la, la, oh…
giovedì 5 giugno 2008
Cronaca di un trasloco difficile..
Non abbiamo una casa piena di mobili, o piena di roba, abbiamo il necessario per stare comodi e in ordine.
'Tutto al proprio posto, e un posto per ogni cosa' è il motto per tenere la casa in ordine, accogliente, a cui mi ispiro.
Nell'ultimo periodo, in cui ho iniziato a vuotare qualche mobile, per riempire i primi cartoni, mi sono da questi lasciata sopraffare, e praticamente non ho seguito proprio alla lettera quel motto. Anzi.
E infatti fin dal pianerottolo, ci sono cose in mezzo ai piedi.
E ormai in ogni dove non mi appropinquo quasi più x tenere in ordine.
Che forse mi serva stare in mezzo al caos?
Sento come di stare a creare un rito di lento addìo alla casa che mi ha ospitato in questi primi sei anni di vita a due e, poi, a tre.
C'è anche da dire che lavorando e col bimbo, e spesso col marito in viaggio, mi lascio accasciare facilmente dalla stanchezza, e mi sfugge spesso un machissenefrega - fortunatamente solo temporaneo.
La prossima settimana inzia il metodico sventramento dei mobili, riempimento, chiusura e scrittura dei cartoni. Speriamo bene.
Spero di non perdere niente per strada. Spero di ricordare tutto. Spero che il periodo di transizione non sia lungo. Spero che il mio Ivan non ne risenta. Spero che la casa nuova sia comoda. Spero di non sentirmi troppo sola in quel palazzo grande e sconosciuto. Spero di non trasmettere i miei timori al piccolo. Spero.
Per quanto riguarda il periodo di transizione e, meglio, la lunghezza di tale periodo, c'è da dire che ho cambiato strategia.
O meglio, ho impostato una strategia - prima non c'era, ero semplicemente in balìa delle onde dei buoni propositi dei miei famigliari, che avevano voglia di trasportare tutti i miei mobili ed elettrodomestici a spalla giù per le scale.
La mia strategia è stata: chiamare la ditta di traslochi, per farmi fare un preventivo, e soprattutto farmi tentare con la facilità decantata di tutta l'operazione (se fatta da loro, ovviamente).
Inutile dire che mi sono lasciata tentare, e non l'avrei mai detto, il difficile è stato di convincere i miei famigliari che era tutta salute guadagnata, l'evitare di scendere a spalla per tre piani senza ascensore, ogni singolo pensile e mobile ed elettrodomestico, e divano, e materasso e insomma ogni singola scatola piena zeppa di roba!!!
Alla fine, ovviamente, si fa come abbiamo scelto noi di fare, però abbiamo lasciato i miei famigliari con il broncio.
dice: 'prima i traslochi tutti così si facevano'.. (inteso, a spalla, col sudore umano)
dico: 'la tecnologia serve a non far lavorare troppo le persone - sfruttiamola, quando serve!!' (intesa: la scala mobile che arriva in un attimo al terzo piano)
Niente - ci sono rimasti male.
E che ci posso fare se sono cattiva??
Ma... sono proprio cattiva?
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