Silenzio tra le mura di casa.
Ivan è stato accompagnato all'asilo da una vicina gentile e premurosa. Francamente apprezzo ogni giorno di più, il fatto di vivere in un condominio.
Mattìa dorme nel suo lettino, anzi nel suo riduttore montato nel lettino.
La lavatrice compie silenziosa il suo dovere quotidiano di lavare e profumare la nostra biancheria.
Il sole manca, eppure il cielo regala tanta luce oggi.
Fuori la roba stesa, si lascia mollemente dondolare dal venticello che vi si insinua e che compie il miracolo dell'asciugatura.
Ieri sono stata brava: sono stata dalla parrucchiera, e mi sono fatta il riflessante. Mi guardo allo specchio e vedo un'altra me. Mattìa ha collaborato parecchio, dormendosela e svegliandosi giusto per essere ricullato nel passeggino medesimo.
Ieri mi sono pure comperata shampoo e maschera dal parrucchiere, e non vedo l'ora di farmi lo shampoo e le coccole ai capelli, che mi fanno sentire tanto a posto.
Ieri l'altro ho fatto il pane, ed è stata la prima volta.
Ho sempre pensato di non esserne all'altezza.
Il pane è quanto di più nobile esista sulla nostra tavola, perchè è quanto di più semplice e prezioso, ed ha attraversato tutti i tempi, subendo ben poche modifiche, perchè è perfetto così com'è. Farina, acqua e lievito.
Basta poco per sbagliare e rovinarlo.
D'accordo, vivo nella città del pane, e il fatto di acquistare pane ottimo, fresco, genuino ed economico (che un euro e mezzo, per un chilo di pane è un prezzo secondo me giusto), non mi ha mai stimolato più di tanto a farne da me.
Ho imparato a preparare pizze e focacce (che quelle proprio economiche non lo sono), ma il pane mai.
Epperò c'è un mix di cereali, che ti fanno ottenere un
Pane Nero, più buono di quello comperato dai nostri numerosissimi panifici (o forni, o panetterie che dir si voglia).
E così ieri l'altro l'ho provato.
Impastato col bimby, lievitato per bene e cotto con sollecitudine.
Bè, mi ha riempito la casa di un profumo di semplicità, che difficilmente dimenticherò.
Un profumo semplice e delizioso.. come quello di Mattìa e di tutti i bimbi piccoli del mondo.
E poi Ivan, l'altra sera, guardando il cielo, mi chiama 'mamma, vieni qui che c'è una sopplesa pè te!' e io mi avvicino, e lui 'è la Luna, guaddala!'
E la Luna era lì. Per me. La mia sorpresa, fissa tra le stelle.
E Ivan era lì, vicino a me, a regalarmi la Luna, e un sorriso, e due occhiverdi grandi e luminosi.
E io non sapevo che dire, così l'ho preso e abbracciato, chiedendomi da dove venisse un cuore così. Semplice e nobile, come il pane. E che come il pane, si può rovinare così facilmente.
Perchè, ecco, mi sono ritrovata a pensare che tutti siamo stati bimbi, e che tutti abbiamo avuto un cuore così puro.
Spero che il suo cuore resti sempre così, puro e semplice.
E intanto, mi guardo il cielo.