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giovedì 9 ottobre 2008

Come iniziare.. e come finire


L'incipit di una giornata è cosa assai importante.
Stamattina è iniziata col sorriso del mio cucciolo, dietro al ciuccio, che mi dava il suo buongiorno, chiedendomi il latte, e tendendomi le braccia per venire in braccio.
Lui è il mio buongiorno. :-)
Appena lo prendo in braccio e lui si àncora al mio collo, sono invasa dal suo dolce e tiepido profumo del mattino, e poi mi ritrovo circondata dalle sue braccine perfette.

Poi, il solito.. colazione, paf, vitamine, babyeinstein e aerosol.. sempre col mio naso sprofondato nei suoi capelli.
Non so proprio come faccia ad essere perennemente profumato..

Ma è pure vero, che il modo in cui finisci la giornata, e inizi la notte, ha pari importanza. Ed è che nelle ultime sere, il mio cucciolo si addormenta in pochi minuti, senza neppure le mie canzoni a ninnarlo. Lo metto nel lettino dopo averlo riempito di baci della buonanotte, mi siedo alla poltrona accanto, e aspetto. Lui si gira e si volta, va testa a piedi, ritorna in posizione originale, poi alza le gambe contro le sponde del lettino (proprio sempre così - un rito ormai).. finchè si stanca e decide finalmente di trovare la posizione per dormire, e non si muove più.
Dopo qualche minuto gli rimbocco la coperta (chè se gliela mettessi su mentre è ancora sveglio, lui farebbe la Sandra Mondaini di Casa Vianello, togliendosi la copertina a furia di alzare le gambine) - e lo lascio, con la lucetta notturna ad illuminare soavemente la camera.

Poi se, come ieri sera, mi viene su la splendida idea di fare un bagno caldo, anzichè la solita doccia veloce.. allora è proprio il massimo, per riprendersi e disporsi a passare una notte di riposo.

E va bene, ma.. che c'entra la foto invitante di un ferrero rocher fondente?
E' che stamattina ne ho trovato uno sulla mia tastiera.. e che dire.. è stato un ottimo 'integratore' di energia e di goduria (grazie Anthos!).
Questo anche per dar ragione al dottor obiwan, che, di cioccolato, me ne consiglia un lauto consumo.
:-)

martedì 3 giugno 2008

BE CREATIVE

Sabato si è conclusa a Bari la Biennale Mostra d'Arte Figurativa.
Sabato pomeriggio siamo stati per qualche ora, a zonzare per gli stand, cosa che col passeggino era anche divertente, mentre senza, quando Ivan ha deciso di scendere, lo era meno.

L'aria era tutta pregna di rumori e colori, e tutta la gente che c'era, multietnica, era di un'unica razza, quella artistica.
E io scherzavo quando dicevo che sarei andata a presentare il mio cucciolo in una sessione libera, dove chiunque poteva presentare la propria opera d'arte - ma una signora, rivolgendosi al mio cucciolo che scorazzava in quegli enormi padiglioni colorati, gli ha teneramente chiesto 'e tu, di che autore sei??'
Che buongusto.. ;)

Tra le varie opere, ce n'era una da indossare: un burka, appeso a un filo, difronte a uno specchio a muro, e a una sfilza di pacchetti di linessetaultra.
Io l'ho indossato, e... sono scomparsa.
Mi guardavo riflessa nello specchio, ma vedevo un fantasma.
Muovevo io, quel fantasma, ma di me non c'era traccia.

Il mondo visto da dentro il burka, risultava bucherellato, appena tratteggiato, ancora più sfuggente.
I propri occhi sono già un limite naturale, non riesci a guardare al di là di ciò che essi ti permettono di guardare. Se poi questi occhi li filtri ulteriormente, mi restituisci una realtà ancora più parziale, e ancora meno chiara.

Però. C'è un però.
E' vero che la nostra società punta molto, consapevolmente o meno, sulle apparenze.
Una bella ragazza ha la vita più semplice di una bruttina. Questo, dal punto di vista di una bruttina.
Comunque: 'mascherata' (non mi viene in mente un termine più elegante) in quel modo, io non ero io, eppure sentivo che ero io.
Io non ero occhi, naso, bocca, viso. Non ero capelli e braccia. Non ero gli abiti scelti da indossare. Ero pura essenza.
Non avendo le mie sembianze, per essere me stessa avrei dovuto puntare tutto su qualcos'altro: la mia personalità.
Non potendo puntare su smorfie, espressioni, queste vengono annullate, il superfluo appiattito.
E non resta che il nòcciolo di sè stessi.

mercoledì 30 aprile 2008

Errata Corrige (2)

Sempre nel post della carpina per immagini, ho dato un'altra risposta abbastanza velocemente.. senza soffermarmi per davvero sul profondissimo significato della domanda, e ancor più della risposta che tale domanda richiedeva.
Solo che poi mi ritrovo a fare la spesa (ieri, ma non solo), e non perchè io sia a dieta, ma proprio per una mia abitudine vecchia e consolidata, mi ritrovo ad acquistare ben otto confezioni di biscotti (pan di stelle 2cf- biscotti del lagaccio 3cf - grancereale 1cf - nic nac 1cf - digestive 1cf), pensando alle mie colazioni e merende (che vorrei ma non posso fare), e pensando che la cosa più bella della mia casa, è aprire la dispensa e trovarla ricolma di biscotti di vario genere. :-)

E così, ecco cosa avrei dovuto rispondere alla domanda sul mio cibo preferito (non che la sette veli non sia da annoverare tra i miei cibi preferiti.. ma non la posso mangiare spesso.. invece di biscotti mi ciberei vita-natural-durante) ;-.)


Errata Corrige

In un mio recente post ho indicato come oggetto preferito il cd-dvd, che in effetti apprezzo parecchio.. ma a onor del vero, il mio oggetto preferito è un altro.. e me lo sono ricordata ieri.
Eccolo qui, di ogni dimensione e colore: (e chi mi conosce, sa che non scherzo al riguardo)



lunedì 28 gennaio 2008

FantasticAllende

Della Allende sto leggendo La somma dei giorni, un libro dedicato proprio agli affezionati, od ai malati della scrittrice - acquistato di recente dalla bella libreria (non bar!) club silencio, aperta da poco qui ad Altamura.
Il libro non è altro che la descrizione dei giorni vissuti da lei e dalla sua famiglia (o piccola tribù, come ama chiamarla), dalla morte della figlia Paula, fino ad oggi.

Non è mia intenzione fare la recensione del libro, non ne sono capace.

Vorrei invece riportare una cosina divertente che le accade, e che lei descrive con quel suo humor cileno, ineguagliabile, e inestinguibile: a un cocktail, situazione che lei non ama, visto il suo metro e cinquanta di altezza, coi tacchi arriva allo sterno delle donne, e all'ombelico degli uomini (le tocca di vivere in una nazione dalla popolazione alta, gli USA-California - diverso sarebbe in Thailandia, dice) conosce un tipo che per fare conversazione le chiede che cosa fa (domanda a cui lei è tentata di rispondere alla lettera 'mi annoio, attendo che mio marito termini di parlare coi suoi compari, e mi preoccupo che il suo bicchiere ondeggiando non mi bagni la camicia!') e lei gli risponde sinceramente, dicendo che fa la scrittrice.
Allora lui, sbalordito e sinceramente ammirato, le confessa che una volta in pensione, anche lui scriverà un romanzo.
E lei gli chiede 'sì? perchè, che lavoro fa?'
E lui 'Il dentista'
E lei ' ah.. anch'io in pensione caverò denti.'

:)

Io l'adoro.