Ieri hanno tagliato un albero, nel giardino dei vicini.
Ora ne stanno tagliando un altro. Stesso giardino. Un albero che è una gioia per gli occhi. Enorme. Rigoglioso. Le stagioni fanno festa sui suoi rami. Adesso é verde. Pieno di foglie verdi. In autunno è giallo, arancio, e le foglie ritardatarie sono ancora verdine, in ottobre. E il mio cuore trema al suono della sega che lavora, e del tritapiante che macìna e macìna.
Stanotte un uomo si è spento.
Era mio zio.
Aveva cinquantasei anni, tre figli, un amore che durava da una vita, gli occhi cerùlei, ed era un cuoco, un falegname, un restauratore, un oratore, un aspirante cantante.
L'ho salutato in Italia non sapendo fosse l'ultima volta.
O forse lo sapevo ma lo rifiutavo. Glielo leggevo negli occhi. Gli leggevo la paura, la sofferenza, il dispiacere.
Occhi trasparenti e inquieti.
Quando rideva aveva le stesse rughe di mia madre. Gli stessi occhi.
Quando guardava me e i miei figli, era mia madre che cercava. Quella sorella tanto amata e tanto presto mancata.
Mi ha regalato una targa con una poetica incisione sulla nobile stirpe dal cuore gentile da cui derivo. Aveva paura dimenticassi le mie radici, una volta trapiantata in UK.
Ma come puoi dimenticare ciò che ti àncora alla terra?
Ciao zio Nicola.
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giovedì 9 maggio 2013
martedì 27 settembre 2011
?un?grande?punto?interrogativo?
La malattia se ne va in giro, e nessuno lo sa o la vede.
[perchè?]
Sarebbe bello se ti chiedesse prima chi sei? cosa fai? sei pronto?
[perchè?]
Ma pronto chi lo è?
[perchè?]
Mai, mai lo puoi essere - pronto.
[perchè?]
Ad ammalarti. A morirne.
[perchè?]
Men che meno a diciottanni.
[perchè?]
mercoledì 9 marzo 2011
Ciao Nonna Maria
Oggi mia nonna si è spenta.
Quasi novantasei anni di affetti son tanti, ma non se ne ha mai abbastanza.
Le lacrime sono sempre amare.
Quel pilastro su cui poggia l'intera costruzione della nostra famiglia, quella radice, la più antica, la più tenace, oggi ha deciso di lasciarsi andare.
Dopo aver subìto il tradimento del proprio corpo (mai della mente o del cuore), dopo aver sentito dolori in quelle stesse ossa che hanno partorito tutti noi, Nonna Maria ha affrontato la sua più grande paura, che la sua forte fede cristiana non le ha mai reso più sopportabile: la Morte.
Nonna era vita allo stato puro.
La sua vitalità, è parte di tutti noi.
Ma la tristezza di quella camera che resterà vuota di te e dei tuoi occhi vispi, sarà difficilmente lenibile.
Ciao nonna Maria.
Quasi novantasei anni di affetti son tanti, ma non se ne ha mai abbastanza.
Le lacrime sono sempre amare.
Quel pilastro su cui poggia l'intera costruzione della nostra famiglia, quella radice, la più antica, la più tenace, oggi ha deciso di lasciarsi andare.
Dopo aver subìto il tradimento del proprio corpo (mai della mente o del cuore), dopo aver sentito dolori in quelle stesse ossa che hanno partorito tutti noi, Nonna Maria ha affrontato la sua più grande paura, che la sua forte fede cristiana non le ha mai reso più sopportabile: la Morte.
Nonna era vita allo stato puro.
La sua vitalità, è parte di tutti noi.
Ma la tristezza di quella camera che resterà vuota di te e dei tuoi occhi vispi, sarà difficilmente lenibile.
Ciao nonna Maria.
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