mercoledì 15 giugno 2011

C.A.S.A.

Così, gustandosi un caffè macchiato di latte, in un dopopranzo un pò pigro ma fondamentalmente sereno, mentre i cuccioli giocano a palla nella fresca ombrosa veranda, carpina oggi si mette a pensare al concetto di CASA.

Per molti Casa è dove nasci, dove vivi, dove vive chi ami, dove passi un lungo periodo della tua vita.
Per lei, fino ad ora, casa era tutto ciò insieme, racchiuso in un unico luogo geograficamente molto preciso.
Altamura.
E' il luogo in cui carpina è nata, ha la maggior parte della famiglia, ha studiato, si è innamorata, ha sofferto, ha deluso ed è stata delusa a sua volta, dove si è sposata, ha iniziato a lavorare, e in cui ancora lavora.
Il luogo in cui sono nati i suoi figli. Il luogo in cui ha perso sua madre.

E ora, tempo qualche settimana, carpina si accinge a lasciare per un lungo periodo la propria città natale.
Questo luogo tanto sicuro, perchè tanto conosciuto. Stampato nella rètina del suo cuore.

Ogni scorcio del suo Cielo, conosce carpina.
'i mille splendidi soli' dietro ogni suo angolo.
Le stradine del centro storico, che ti regalano pezzetti di azzurro un pò sbilenco ma tanto poetico.
I muri antichi.
Il poco verde che, quando compare, ti fa trasalire di bellezza.
Il profumo dei pranzi domenicali, nelle viuzze.
Le strade innevate della sua infanzia.
I parchi infuocati sotto la canicola estiva, e lei giù, fuori, vagante.
Le poche giostre per la festa della parrocchia.
E le facce.
Le facce che conosce, di gente mai conosciuta. Facce di gente che associ a una strada, a un quartiere. La fioraia del Cimitero, ad esempio. La vedi lì, sempre lì. E quando ci passi davanti, e lei non c'è, è come se ci fosse la sua essenza, il disegno del suo corpo, e lo sguardo cade sul cestone pieno di steli tagliati. E la immagini sempre uguale, greve, capelli grigi, stanca, zoppicante, ma dignitosa. I fiori belli, solo lei ce li ha.

C'è tutto il suo passato, che cammina in queste strade.
Gente che ha conosciuto un giorno, e poi mai più.

E così carpina camminerà in nuove strade.
Si incanterà sotto un altro Cielo.
Amerà altri scorci.
Finchè un giorno imparerà a chiamare home, la propria casa.
(l'importante è stare insieme)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido tutto quanto hai scritto. Vivo tutto quanto quello che stai vivendo tu, e nessuno meglio di me, ti capisce in questo momento.

Mio marito mi dice doi non essere attacacta alle cose...ma anche per me la "casa" non sono le cose, sono soprattutto gli affetti.

Poi penso a tutti quegli uomini e a quelle donne che anni fa hanno fatto una scelta simile alla nostra, piu' o meno costretti o liberi. Quando non c'erano la tv, internet, la ryan air, quando le distanze, i km erano anni o forse mai piu'...

Noi adesso siamo liberi nella nostra scelta. Possiamo tornare piu' o meno quando vogliamo, e il mondo e' tutto piu' vicino.
Lo so, non e' una grande consolazione, ma ti posso confermare, che come sta succedendo a me, le nuove strade, le nuove amicizie, i nuovi volti, il colore delle case, le finestre...tutto diventa velocemente familiare.

ti abbraccio e ti aspetto ad agosto...pranzo insieme?

Antonella

F.Q. ha detto...

@Antonella affare fatto! a C.A.S.A. nostra :)

Anonimo ha detto...

Tnx so much...portiamo il dolce/gelato...all'italiana.

caia coconi ha detto...

risento (quasi) tutto quello che descrivi nei luoghi del mio passato, ma io una casa mi sembra di non averla.
sono un po' zingara e un po' a casa ovunque.

Carpina ha detto...

uhh bene, Antonella e maritosgainz, vedo che avete fatto conoscenza!! :-)

massì che per noi è tutto più semplice, però forse per questo hai più dubbi: nessuno ti corre dietro, quindi perchè? non ne hai l'esigenza, sei sicura di fare la cosa giusta? che c'è che non va? perchè te ne vai? and so on...
un abbraccio Antonella!

@caia - invidio questa tua leggiadrìa sai? sarà che hai una esperienza diversa, mi sa che a Roma hai studiato, e lì hai conosciuto Lui e lì abiti oggi - sarà anche per questo che sei più cosmopolita di me - vedasi anche anno sabbatico a NewYork! :-)
bacione!

carpina