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giovedì 15 marzo 2012

Mamma, oggi I'M FIVE!

''Oggi è fifteen, it's my birthday, it's my birthday, mommy!! Che regalo mi avete preso?''

Il mio scricciolo five years old, che cinque anni fa, oggi, veniva al mondo.
Il nostro ometto paciocco, simpatico e mangione, divertente, sensibile e cartoon-addicted.. che sta imparando a leggere, in inglese.. che va a scuola con lo scooter (il monopattino), che ha un little brother che abbraccia spesso e volentieri..
Che ama guardare i programmi in cui cucinano, e poi mi viene a sbattere le uova perchè 'mi aiuta', e apparecchia, e si piega il pigiama, e addrizza le robe a rovescio, e conserva i panni, e raccoglie i giochi e appena torna a casa apre la sua pact folder per vedere se gli hanno cambiato il libro, che non vede l'ora di guardarselo, e di leggerselo.

Che ama il solletico, che quando si rilassa mette la mano al pisellino senza pensarci, che quando è sul bus non ha problemi a parlare e ridere con bimbi sconosciuti, che ha quegli occhi grandi, con quelle ciglia folte e lunghe, che non puoi sgridarlo troppo a lungo.
Che fa i capricci, ma è un bimbo.. e ha sempre da ridire: è proprio il mio bimbo..

Che ama giocare, saltare, correre, travestirsi, mangiare, guardare un cartone, ballare un cd, volare da un divano all'altro, far ridere gli altri facendo il buffone...
Che mi chiede da dove è nato, e se la farfallina si è rotta, se mi sono fatta male quando lui è uscito.
Mi sono fatta male, sì. Ma lo rifare altre mille volte, per avere il tuo sorriso in giro per il mondo, amore mio.
Ehi, ma dov'è quel tartarughino di tre chili che mi guardava mentre lo allattavo?
Eccolo, è proprio qui, sul mio cuore, per sempre.
Auguri amore mio.

martedì 13 marzo 2012

momenti

Oggi io e Mattia ascoltavamo questa canzone.
Lui era in braccio a me, abbracciato al mio petto.
Io ero in piedi, in cucina.
Ruotavo su mè stessa e avevo gli occhi chiusi.
Mi sentivo leggera.
Lo abbracciavo stretto, lui era completamente abbandonato, piccolissimo e profumatissimo. Si lasciava cullare. Ascoltava, curioso e un pò innamorato.
E poi c'era la luce che si muoveva attraverso le mie palpebre chiuse, filtrava e si smorzava, c'era e non c'era, a seconda che le mie palpebre fossero verso la finestra, o piano verso la stanza, e poi ancora la finestra. In un girotondo senza fine.
Era molto dolce. La luce. La musica. Mattia.
E quel pianoforte mi ha fatto luccicare il cuore.

lunedì 15 febbraio 2010

Ivan e le canzoncine

Se sapessi come fare, ne registrerei la voce mentre canticchia filastrocche, con la sua pronuncia bimbesca che mi fa impazzire..
Non avendo dunque altro modo, riporto fedelmente le filastrocche così come Lui le canticchia:

Un gatto, un gatto
un gatto ha chiusi y occhi,
no buole, no buole,
no buole pù bedele,
guai, guai, gai a chillo tocca
esso, esso, esso lo gaffieà, lo gaffieà

(Il gatto, il gatto, il gatto ha chiuso gli occhi / non vuole, non vuole, non vuole più vedere / guai, guai, guai a chi lo tocca / esso, esso, esso lo graffierà, lo graffierà)

Ora, questo giochino prevede che mentre si canticchi la canzone, si facciano i grattini sulla nuca del 'gatto', ovvero la 'vittima' del gioco, che dovrebbe essere addormentato, e che improvvisamente viene svegliato da un graffietto, alla fine della canzone, e destandosi, deve indovinare CHI lo ha graffiato/toccato, tra tutti i partecipanti che volteggiano distrattamente un dito.

Ecco, puntualmente, quando è Ivan a fare i grattini e cantare la canzone, a un certo punto decide a voce alta CHI deve essere il graffiatore (mamma, dopo gaffi tu papà, eh??) e se la ride come se il gatto-papà non sospettasse nè sentisse nulla.

Inutile dire che ce la ridiamo alla grande anche noi :-)
Non so perchè ma così è più divertente.
Saranno i suoi piccoli grandi tre anni.
Saranno i suoi grandi verdi occhi (come quelli di papà. Mamma, e tu ce li hai neri. - e mi guarda innamorato - e io mi sciolgo).
Saranno le sue manine desiderose di conoscere, giocare, suonare, danzare.
Saranno i suoi capelli sempre profumati.
Ma lo amo ogni giorno di più.