giovedì 31 gennaio 2013

Liberiamo una ricetta: La zuppa polacca #liberericette #freearecipe

Oggi è il 31 di gennaio, data che ho scoperto essere una sorta di appuntamento bloggeresco per liberare una ricetta nel web, regalandola ai lettori, muti o parlanti che siano ;-)

Così ho aperto il quadernetto di ricette che ho iniziato a scrivere quando siamo arrivati qui a Londra, e tra un pastrocchio, una patacca e uno scarabocchio, ho cercato la ricetta che avrei in realtà voluto condividere sul blog tempo fa, ovvero: la zuppa (dell'amica) polacca, con patate e funghi.
Me l'ha passata l'amica A via chat, un giorno d'inverno dello scorso anno, quando era ancora in UK, e ci si vedeva quasi regolarmente per un pranzo, una risata, un giro per Londra. (A, mi manchiiiiii!!!)

Ma passiamo senza indugio alcuno all'elenco degli ingredienti necessari per creare questo mistico piatto invernale..

1 noce di burro
1 porro tagliato sottile
4 patate a cubetti (se avete bambini, cubetti mooolto piccini)
200 grammi di funghi a fette sottili (io qui uso i closed cup chestnut mushrooms) (stessa regola del 'se avete bambini')
1 cucchiaino di dado bimby (o un dado in commercio)
1,5 litri d'acqua
Eventualmente sale e pepe qb
2 cucchiai di panna fresca (NON montata, nè zuccherata!)

Procedimento

Mondare e tagliare a cubetti le patate. Lasciarle in una ciotola d'acqua, in modo che non scuriscano.
Mondare e affettare il porro molto sottile, e metterlo da parte.
Mondare (amo questo termine squisitamente culinario) e affettare i funghi e metterli da parte.

Soffriggere e ammorbidire il porro nel burro.
Aggiungere le patate a cubetti scolate e rimestare per uno o due minuti, quindi versarci il litro e mezzo d'acqua, il dado, infine i funghi.
Quando inizia a bollire moderare la fiamma e cuocere per circa mezz'ora.

Alla fine aggiustare di sale e pepe, quindi aggiungere i due cucchiai di panna e servire bollente in una sera d'inverno.

I love it!

“Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web”.

(Per saperne di più, cliccate e seguite il link!)

Ora vado, che lacreativaelascienziata mi ha ispirato la cena oggi!

sabato 26 gennaio 2013

L'ho fatto!

L'ho APPENA fatto, e ora mi sento così british! Anzi no, così londoner! Vabè anche un pò sfigata, diciamola tutta.. Ma come cosa? Sono rientrata dalla zumba, e dopo la doccia, COI CAPELLI BAGNATI!

Per chi non fosse mai stato a Londra: qui si usa, anche coi pochi gradi del primo mattino, uscir di casa dopo la doccia e camminare allegramente con la chioma gocciolante.

Ora, non è che io sia un'amante della piega ben fatta, anzi, uno dei motivi per cui ho i capelli (ormai) lunghissimi, è che amo asciugarli velocemente, anche a testa in giù, senza doverli domare e/o addomesticare (i capelli corti necessitano di più attenzione durante l'asciugatura, in my opinion) - però diciamo che le raccomandazioni che mi arrivano dall'infanzia, circa l'uscire coi capelli anche solo umidi, tutt'ora sono chiaramente impresse dentro di me.

Così succedeva, specie i primi mesi qui, di aprire le veneziane, e scorgere ragazze coi capelli bagnati camminare a passo svelto verso la loro giornata, coi classici, british due gradi delle otto del mattino.
E io strabuzzavo gli occhi, mi chiudevo meglio la felpa che indosso sul pigiama appena sveglia, e continuavo a sorseggiare il mio caldo caffellatte, pensando che 'mai e poi mai io!'

E invece....

E invece stamattina dopo la doccia post-zumba, mi vesto, mi spalmo di crema sia i capelli che il viso, prendo il mio phon e... AHHHHH ORRORE! Mi son dimenticata l'adattatore!!! Perchè io ho il phon da viaggio portatomi da casa, e fin'ora non ne avevo mai avuto bisogno, ma poichè lì al caffè latino dove ballo, hanno da poco messo le docce, e ancora non hanno terminato di sistemare la changing room, aka non hanno ancora installato i phon, ero ben felice di usare il mio!

Ho chiesto in giro, ma al momento sono l'unica a usare le docce, quindi l'unica attrezzata.. E insomma sono stata costretta ad uscire di là coi capelli bagnati. Mi sono calata il cappellino e ho salutato dicendo 'if I don't get a cold, I'll see you next week' cercando di sorridere, ma giuro avevo paura di sentire il freddo gelarmi il cervello!

Uscita, Londra è stata clemente, con cinque gradi tondi tondi, e un sole che piacevolmente mi scaldava il viso mentre camminavo verso il bus stop.
La cosa strana è che mi sentivo come 'nuda', anche se non avrei potuto essere più coperta! Ma non so, ero imbarazzata, io in estate spesso esco coi capelli bagnati (in Italy), per non parlare di quando sono al mare!  Però non so, avevo questa sensazione di intimità messa a nudo, vulnerabile.

Insomma ora sono a casa (casa vuota! How nice is that??) mi sono asciugata i capelli, e sorrido pensando a quella ragazza che dalla finestra di mesi fa sentenziava 'mai e poi mai io!' :-)

giovedì 24 gennaio 2013

Ultime dal fronte anglosassone

L'anno è ormai cominciato ed io continuo ad avere questa strana sensazione di pace dei sensi, proprio come la notte di capodanno e la doccia regalatami a orari inconsueti. E io questa sensazione me la tengo stretta che so per esperienza essere merce rara.

L'anno è cominciato malino per i miei cuccioli, cui non è bastato il gastrointestinale che gioiosamente li ha abitati prima di Natale (e che nella settimana natalizia s'è fatto il giro di noialtri, compresa la barbafamiglia in visita...), ma si sono pure beccati un raffreddore con febbre che non ricordavo neppure fosse possibile avere! (Ma questo, almeno, noialtri ce lo siamo risparmiati).

Passato tutto, ci siamo concessi una nevicata incredibile, e poverini non li ho neppure fatti rotolare nella neve come ci si sarebbe aspettato, tutto perchè non voglio che si riammalino, col rischio di non poter uscire e di perdere i miei mini corsi settimanali, che l'amato parent's space l'ho abolito per il momento, fino a nuovo ordine, o fino a nuova temperatura almeno!!

Nell'ambito 'friends' ho notizie fresche fresche di due new entry nel mio circolo delle 'mamme a tempo pieno e pigliamoci un caffè và' caffè che poi magari è un pranzo, un thè, una seconda colazione, un muffin, un tarallo, un paó de quejio, e chi più ne ha (di chili) più ne metta (sempre di chili): Esse e Mya coi loro piccolini di uno e due anni, che qui le amicizie si fanno coltivare anche ai più piccini, eh!

E poi la mitica zumba che ormai abita il mio sabato mattina e attorno alla quale gira la mia settimana, è incredibile quanto bene mi faccia sentire questo ballo, quanto leggera e allegra mi renda. E poi praticamente il sabato mattina è la mia mezza giornata libera, i bambini stanno col padre che si autogestisce tempi e risorse: ragazze, è una genialata, mi chiedo perchè non ci siamo arrivati prima a questo livello di organizzazione famigliare?! Presto o tardi, l'importante è esserci arrivate, no? ;-) 

Certo non tutto brilla di luce propria come vorrei, ho degli amici che passano un momento di difficoltà e io mi sento debole e impotente davanti alla situazione. E molto, molto triste per loro, e per i loro bimbi.
E poi questioni più lontane, che trattano di e-mail lasciate pendere per giorni e giorni, educazione, soldi, rispetto e amare conclusioni.



martedì 1 gennaio 2013

Primo dell'anno

Londra questa mattina si è destata luminosa di cielo, con un sole che pur senza scaldare più di tanto, ha illumiato il primo giorno dell'anno nuovo, facendo brillare ogni foglia, ogni ramo, ogni tetto che baciava.

Stanotte siamo rientrati dal cenone a casa degli amici sotto la prima pioggia dell'anno, ed è che ormai io ne sono innamorata, di questa pioggia londinese dolce dolce, purificante e dissetante, e non riesco proprio ad avercela con lei, se ha tutta questa voglia di buttarsi giù dal cielo, e trasformarsi da nuvola ad acqua. Anzi, a volte l'invidio.

Prima di andare a letto ho fatto una doccia infinita, coccolandomi e indugiando col burro per il corpo, la pulizia del viso, le creme viso e contorno occhi. Erano le due e mezza, non entro mai nella doccia a quell'ora, ma ne avevo voglia, bisogno e mi sono assecondata.

L'anno nuovo è cominciato bene, è iniziato con me che mi ascolto un pò di più.