giovedì 8 novembre 2012

11 gradi, e non sentirli

Oggi a Londra fa caldo.
Ebbene sì, ci sono ben undici gradi!
Gli alberi davanti allo schermo delle mie finestre (le più belle tende che io abbia mai avuto, in verità) son quasi del tutto spogli, e si preparano per bene al riposo invernale. Ancora qualche foglia cade, e quando la vediamo Mattia mi chiede 'mamma, ade foya? utunno mamma?'
sì amore, è autunno e cadono le foglie..

ma andiamo in ordine sparso.. dalla settimana di half term appena passata, alle focacce, taralli, muffin and scones che non smetto di sfornare, all'aumento del 200% della nostra bolletta di luce/gas (amore, forse è meglio non usare la lavastoviglie per un pò.. o usarla giusto ogni tanto, quando ci sono ospiti magari, che siamo più stanchi, e hai ovviamente esagerato in cucina..), per finire con un 'three minutes speech' che devo tenere, assieme alle mie class-mates, la prossima settimana per il corso di inglese..

orsù, la settimana di half term è andata, e a differenza dello scorso anno, dove al massimo siamo stati a casa di un paio di amiche per pranzo, quest'anno il programma era fittissimo, e prevedeva gite fuori porta ogni giorno: della serie, in casa con due piccoli non ci so stare - ma anche - voglio vedermi un pò di londra!
Quindi, lunedì, ci siamo sobbarcati un viaggetto non indifferente fino al Primo Meridiano del Mondo, ovvero Greenwich (che si legge GRENIC, mi raccomando!), per goderci uno spettacolo in cui Ted the teddy bear va alla ricerca della Great Big Bear (ovvero dell'orsa maggiore) in tutto il sistema solare. I bambini si sono molto divertiti, ma sinceramente speravamo durasse un pò di più (mi sa che in venti minuti tutto è finito..). E poi il National Maritm Museum, un posto bellissimo, se hai bimbi che sognano da sempre di essere pirati!

Poi il giorno dopo ci siamo recati ai meravigliosi Kew Gardens, in cui per la prima volta sono entrata in una serra, enorme, e da otto gradi esterni si passava a trentadue interni (credo) con una umidità del 99% - io infatti rischiavo di morire, il caldo e l'umidità non fanno bene a me e ai miei nervi, specie con due bimbi sfuggenti e sempre pronti a vivere nuove avventure, avendo poi a disposizione una quasi-vera foresta tropicale, vi lascio immaginare....

Ecco che arriviamo a mercoledì, giorno in cui l'amica G ci invita per pranzo, senza specificare che sarà un pranzo a base di pancake americani! e via di calorie, e dates syrup and chopped bananas.. dopo pranzo ci siamo buttati su un bus per arrivare in centro, in quello che è il più bel negozio di Londra, il più regale, il più raffinato, il più chic... ovvero Fortnum and Mason Piccadilly...
Ci sarebbe stata una competition di pumpkin carving, e acquistando la zucca si partecipava liberamente.
Eleganti camerieri volteggiavano tra tavoli raffinati, con tovaglie di delicato lino, candelieri, porta bon bon di cristallo, pieni di caramelline colorate, enormi ciotole in ceramica per la raccolta degli scarti della zucca, kit completi per il carving, più giornale con vari modelli che si sarebbero potuti copiare, offrendo succo rosso con una pallina di gelato di limone dentro (era buonissimo, ma troppo dolce), più pan cake ritagliati a mò di pipistrello..
Noi abbiamo ritagliato un lupo che ulula alla luna, avevamo il numero 16 nella competition, ma non abbiamo vinto. Ma che bellezza tutta intorno.
Quando siamo usciti abbiamo scoperto il piccolo Piccadilly Market, classiche bancarelle con gioielli e manufatti d'ogni tipo. La serata era fredda, ma i miei cuccioli mi scaldavano le mani, con le loro manine piccine e caldissime...

Giovedì poi è stata la giornata ikea :-)
Pare strano, ma Ivan chiede di andare all'ikea, come chiede di andare al Princess Diana Playground, con la stessa eccitazione e speranza bimba negli occhi, perchè da Ikea c'è un bellissimo mondo, lo smaland, dove se arrivi per tempo ci entri tranquillamente, altrimenti, se fai tardi, rischi di fare code di trenta, quaranta minuti...
Ma, ahinoi, giovedì sera Mattia aveva una fortissima febbre :-(
Ed ecco che la nostra settimana di holiday, è finita prima del previsto, e nel week end non abbiamo potuto godere dei fuochi d'artificio che si organizzavano nei parchi del quartiere. Ma non importa, il piccolo si è rimesso in piedi da solo, senza antibiotici nè particolari cure (se non una sola tachipirina, giovedì sera). Adesso è ancora raffreddato e tossicoso, ma mangia di più, corre salta e ride come sempre. E se gli chiedi come sta, risponde 'bene.. spiiio io' (bene.. respiro, io)

La mia cucina: ho capito che la cucina per me è un rifugio, dove mi rintano dalla noia che, sensi di colpa a parte, a volte regna nei miei pomeriggi incentrati sui bimbi, e i libri, e i compiti e i litigi, e le merende, e le richieste di cartoni, di spade, di combattimenti, e urla e uffa.
Così, complice il bimby che ci siamo spediti from home, ad agosto, ora ho maggiore libertà di fare, impastare, creare, provare, infornare e mannaggiaamme, MANGIARE. E giù di focacce, taralli, scones, muffin, teglie di patate e funghi, teglie di peperoni gratinati, polpette vegetariane e non..
E vabè, per ora la dieta non rientra nell'elenco delle attività da fare per scappare dalla noia di pomeriggi troppo materni. Anzi, appena penso o nomino una dieta, mi viene fame e penso a che cosa potrei iniziare a preparare per ingannare l'attesa, o la fame, o, appunto, la noia.

E infine, il mio three minutes speech che dovrò tenere la prossima settimana, al children centre del mio cuore, perchè dobbiamo tutte prepararci all'esame (che si terrà la prossima primavera, ma tant'è) e quindi iniziamo subito a familiarizzare con queste cose 'strane' e così anglosassoni che più british non si può: il public speech. E mica ti dicono che devi parlare per tre minuti, così, alla buona! No, ti danno tutte le dritte possibili, perchè il public speech, è qualcosa che deve sembrare naturale, ma in realtà è molto molto studiato a tavolino.
Il mio statement, quello da cui devo partire, è 'Life's what you make it'.
Bello no? Sicuramente meglio di 'Eastenders is better than Coronation Street'.
Ora non mi resta che cominciare a pensare.
Avrò solo un problema: riuscirò a elaborare pensieri accattivanti e stringerli in SOLI TRE MINUTI?
Per non parlare del mio problema guance rosse. Non sono timida, ma quando parlo in pubblico, o all'improvviso sento tutta l'attenzione su di me, ecco che le mie guance vanno in fiamme, così, tanto per evitare che l'attenzione venga sviata verso altri lidi..
MA ce la farò.. vero???


2 commenti:

do-sweet-do ha detto...

Quante belle cose fai, sono contenta.Ma non ho capito: devi fare un discorso di 3 min. una specie di esame o che cosa? Baci

laura lat ha detto...

eccerto che ce la farai! Andrà benissimo! è interessante la tua esposizione "La Vita è Quella Che Costruisci Tu" ... giusto? è questa la traduzione? ... oh fammi sapere com'è andata! Un forte abbraccio e un in bocca al lupo! Ciao Ciao!