domenica 30 settembre 2012

Il mio secondo autunno a Londra

E' passato più di un anno da quando abbiamo preso quel volo Bari-Londra solo andata.
E in questi mesi le cose sono cambiate un sacco. Siamo cambiati noi. In bene, mi pare.

Piano piano ci siamo abituati a questa parte del mondo, ai dieci gradi di differenza rispetto a quelli lasciati in Italia, a questa lingua che corre veloce ed è piena di lettere mute e mutanti.
Al cheddar, ai bagles, alla birra che sembra svaporita e viene servita oltremodo calda, rispetto ai nostri standard, all'hoummus, ai pub accoglienti, alle catene di caffè ad ogni angolo, ai parchi giochi, ai parchi verdi, ai verdi prati, e agli alberi.. immensi, innumerevoli. Quasi quasi direi che ci siamo anche abituati alla guida a sinistra.

Mi sono abituata a non andare a lavorare. Cerco di concentrarmi sulla fortuna che ho di potermi godere l'infanzia dei miei figli, ma solo quando riuscirò davvero a mettermi a dieta, avrò raggiunto l'equilibrio. Ma sono davvero felice di potermeli spupazzare ogni giorno della settimana, senza dover incastrare mille impegni per incastrare LORO nella mia giornata. Sono LORO la mia giornata, e per ora va bene così. Poi cresceranno, ma nel mio cuore saranno sempre così piccoli e indifesi, giocherelloni e divertenti. E alle volte insopportabili, of course..

M. sta lavorando molto sulla propria espressività. Sia verbale che fisica. E lo fa sia in italiano che in inglese.
mamma 'iuti me?...................mamma, mi aiuti?
mamma giochi me?.................mamma, giochi con me?
papà, chiavi tu no?....................papà e tu non hai le chiavi?
casa mia?.............................ma questa è casa mia?
due casa mia? .....................ma allora io ho due case mie? (italia e uk)
cappa pipì........................... mi scappa la pipì (correndo in bagno)
cappa caccapipì..................mi scappa la pipì.. e forse anche qualcos'altro.
pipììcaccaaa pipìììcaccaaaa..... accorrete tutti! siano affissi manifesti degni della importanza della cosa che mi accingo a fare, in bagno.
mamma leggi tu me? càpta. cavallo!.... mamma, mentre io mi accingo a.. in bagno.. mi leggeresti un libro? quello che capita. che hai capito? il libro del cavallo!
vvvolllio io queto, no!...............io NON voglio questa pappa-scarpa-maglia-pantalone-giubbotto-pomata per le escoriazioni-acqua fresca dopo che ho battuto ASSOLUTAMENTE.
mamma, pace me 'eto?....... mamma, ma quel che mi stai cucinando mi piace in genere?
mmm gnam gnam pappa mia!....sì, mi piace, effettivamente
mamma, feddo io no. ....... mamma, ti informo che siccome non sento freddo, non ho bisogno di alcun giubbotto, per leggero che sia. nè blu, nè rosso, nè di cotone nè di jeans. rasségnati.
pezzo piccolo io?.......... mi date un pezzo? un pezzo, anche piccolo.
azie - enkiu................GRAZIE - THANK YOU
piccolo io no, gaaande io!.................. se qualcuno non se ne fosse accorto, io non sono più piccolo, io sono grande. accòrgetevene, o voi genti di tutto il creato...
pacco io?............ mamma, mi porti al parco giochi?
bolle io pacco?......... mamma, al parco giochi mi fai fare le bolle di sapone?
siucco io? hhcotto io?..... mi dai un succo? e un biscotto?
pange io no, pange bimba sì............... io non piango, ma la bimba sì
bici? bici mia?................. mamma questa è la mia bici?
paund?................. mamma, mi dai un soldino? (ovvero un POUND)
paund mie?............... sono miei questi soldi?
miiiiiiiiiiiiiiiio.................... o bimbetto che vorresti condividere di questo gioco, SAPPI che il gioco è di mia proprietà.
maaaaaaaaaaaaaaaaaaaiiiiii.... oh little boy, I know you would like to share this toy: be aware, this is MINE!

Per non parlare del proprio nome, che dal simpatico, colorito e incompreso dai più 'Pinta' si è trasformato nel preciso 'M.'


I. cresce. E più cresce, più è diffcile stargli dietro, o forse questa è a momentanea sensazione di una mamma un po stanca di lottare per tutto.

Questi due fratellini, a volte identici, a volte diversissimi. Che si trasmettono tutto, dalla risata, alla tosse, alle cattive maniere, alla voglia di coccole... che si coalizzano e mi fanno impazzire. Quanto li amo. Sono le facce del mio cuore.

Questo inizio d'autunno ha già portato nuovi frutti, come i corsi di inglese e matematica i cui vorrei parlare in un post a parte, o come il children Centre del mio cuore, di cui non potrei più fare a meno.

O come i primi mandarini.
 Arancioni, dolci, succosi.

giovedì 6 settembre 2012

Agosto 2012: c'è un prima e un dopo.


Eccoci di ritorno da un mese a casa, quella con la veranda, quella senza verde fuori, ma piena di famiglia, amichetti e cuginetti. E di TV con ben ten e chissà che altro..

Siamo tornati la scorsa settimana, e subito l'abbraccio verde della nostra strada, ha rifatto breccia nel nostro cuore, a compensare la differenza di gradi registrati e percepiti.

Ma siamo a casa, questo è certo.

E pensando all'agosto appena passato, non posso fare a meno di pensare che sia stato uno spartiacque importante, nella vita i tutti noi.

Io ho firmato la lettera di dimissioni. 
Non ho più un lavoro in attesa del mio rimpatrio. Non esiste più la mia scrivana piena di carte e appunti. Non c'è più il mio telefono super-busy. Fisicamente queste cose non c'erbano già più, ma ora non esiste neppure la possibilità di riesumarle dalla polvere dell'armadio.
Se non fosse che sono in un altro Paese, un pò ci piangerei su. Ma tant'è, sono a Londra, non so cosa farò nei prossimi mesi, e la cosa è elettrizzante anzichéno. :-) 

Ivan ha perso due denti. Due. Puntuale il topolino dei dentini (l'unico da me tollerato) è passato a comperarseli, per la gioia e il giubilo del piccolo sdentato di casa..
E oggi comincia year one.. :'( 

Mattia ha tolto il pannolino. Così, dall'oggi al domani.
Dopo la prima settimana in Italia, con 37 gradi, e latte diverso dal consueto, aveva un sederino così rosso, e una sudamina così estesa, da non voler essere toccato neppure sotto la doccia. Così sono stata costretta e mi sono immolata per la causa.
Devo dire che ho raccolto pipì solo i primi due giorni. E ogni volta pensavo: meglio qui che con la moquette! Ed effettivamente chi potrebbe darmi torto? É stato bravissimo, e come sempre i problemi che mi creavo erano solo nella mia testa, e comunque li ingigantivo. Calma, ci vuole solo calma, sto imparando..

Tornati a casa, abbiamo dovuto salutare l'amica A, con la piccola M e il marito A :-( 
Hanno deciso di tentare la sorte sotto altri cieli, e mi dicono che quando sei expat, questo può accadere, di conoscere e voler bene a qualcuno, che poi espatria facilmente, per volare e fare il nido da qualche altra parte... 
E anche se Londra non sarà più la stessa senza di lei, il pensiero che stia bene, sia felice e si crei una nuova vita con l'entusiasmo che la caratterizza, mi fa sorridere e progettare il primo viaggio che farò nella sua terra natale.

Un buon settembre mi si para davanti. 
E io lo abbraccio con tutta me stessa..