Stanca, sfatta, molle, grassa, col mal di schiena, il mal di stomaco, una fame nervosa, il caldo opprimente, i capricci dei bambini, una lavatrice da trasferire nell'asciugatrice, una asciugatrice da svuotare e piegare-stirare, la moquette da aspirare, il bagno da lavare, la cucina da rassettare, uno shampoo e una doccia da regalarsi.
Stamattina ha salutato sorella, cognato e nipoti in partenza, e stanotte saluterà le due cuginette, figlie adolescenti di sue storiche cugine, in arrivo.
Si sente l'ombra della carpina che conosce, non sa se per via del caldo, delle calorie inutili, dell'ospitalità che volentieri presta, della vita da turista con pesante passeggino fatta la passata settimana, della fase del ciclo in cui è, dei lunghi mesi passati, di quelli che ancora devono passare (prima che possa permettersi di sognare di andare a lavorare)..
Un anno fa lavorava, era mamma e casalinga, e anche se in un piccolo paese di provincia, sentiva di avere una vita più piena, più completa.
Conduceva una vita NORMALE, ma oggi quella vita le manca molto.
Oggi è in una città immensa, meravigliosa, colorata e straniera, romantica e luminosa. Una città che, come tutte le grandi città, ha un fiume, sul quale lunghi ponti si stendono, possenti e sicuri.
L'acqua, il fiume, lo sciabordìo, i ponti. I ponti che collegano. E gli alberi, più di tutto, questa città le ha regalato la bellezza degli alberi, del verde, dei fiori, dei parchi vivibili, dell'erba vellutata.
Però. Però è da sola. Un'amica si è trasferita, un'altra è in Italia ancora per molto, un'altra lavora tanto, due abitano molto lontano.
Insomma 'a portata di mano' non ha nessuno con cui parlare guardandosi negli occhi (il telefono è diverso. gli sms ancora di più), con cui fare una passeggiata improvvisa, così, perchè il tempo è bello e la vita pure, e i bambini lo sono ancora di più, quando non fanno i capricci.
Sarà stata la presenza di parte della sua famiglia, qui, proprio qui con lei, a vivere e stemperare i momenti più o meno tesi (leggi: quando si esce, quando si mangia..), ad aprirle questa morsa che ora le stringe il petto e le fa scendere un velo sugli occhi.
Perchè quando più occhi guardano un bimbo che si dimena, o piange o urla, fa i capricci e non si capisce bene perchè, allora la tensione viene diluita e divisa tra tutti. Quando sei da sola e lo guardi solo tu, un pò ti fai sopraffare (e ti senti più debole ancora).
E' quello, sì, lo stare tutto il giorno con i bambini, e poi il voler scappare via da loro, e volerli abbandonare al padre nel week end. Non ha ancora trovato un equilibrio, si sente squilibrata.
Le manca un gran pezzo della sua vita, IL LAVORO.
Le manca prepararsi, uscire da sola, stare da sola (o con altri adulti), pensare a cose diverse. Non cose eccezionali eh, semplicemente diverse da quelle che oggi costituiscono la sua giornata, la sua vita, che lei oggi ritiene in versione 'ridotta' rispetto a prima.
E forse è per questo che sente di star diventando un pò scema. (no battute, grazie)
Le manca la forza che le veniva data dall'illusione di essere indipendente (economicamente, logisticamente). Le manca il suo tempo. Che nel suo paese poteva ogni tanto ritagliarsi. Una passeggiata da sola qui è un sogno. Un sogno da progettare con largo anticipo, non impossibile eh, ma pieno di complicazioni. Un sogno che può anche essere interrotto da una telefonata che 'ti cerca, piange, vieni, devo lavorare' (successo davvero - dopo trenta minuti che era uscita, un sabato pomeriggio).
Si era ritagliata la giornata perfetta. Il lavoro part time, per non sottrarre nulla ai bambini. Il pomeriggio dedicato a loro. La stanchezza ovvia nel week end, che si indugiava a letto. Alcune sere con gli amici. E poi le solite, canoniche, classiche domeniche italiane, per lo più in famiglia.
Adesso è in camera che guarda l'albero dei fiori bianchi, fuori dalla sua finestra. Ma la bellezza di quell'albero, di quei piccoli fiori perfetti e armoniosi, che in genere la salva e le fa pensare alla Bellezza del Mondo, oggi allevia solo un poco la morsa nel suo petto.
5 commenti:
Cara carpi, dai che ce la fai! Ti leggo mentre le cuginette adolescenti stano volando da te...sono in pensiero. Hai ragione per quanto riguarda il lavoro, ti manca ed è normale...spero che tu riesca a trovare un equilibrio, Un forte abbraccio, ci sentiamo presto;-)
ti abbraccio
ma le vacanze non le passate in Italia?
Forza Carpina...forzaaaaa!!!
Ancora è troppo presto per sentirsi a casa...ma arriverà quel momento!!
E tu scrivi scrivi scrivi, telefona, videochiama..c'è un sacco di gente che vuole starti vicina anche se sei fisicamente lontana!
M dove stai che fa tutto questo caldo?...ti raggiungo perche' dalle mie parti( 4 miles far away), ieri c'erano 19 gradi e oggi, grazie a Dio 23-24. Io sto benissimo cosi'!!non vorrei mai essere chiusa in casa in italia a 35 e passa gradi!
Anyway, mi dispiace sentirti cosi' giu'. Capisco che per te il lavoro sia importante, ma perche' non provi a reinventarti qui?Iscrivi Mattia come ho fatto io per Nicola la mattina e prova a cercarti qlc che ti occupi un po' di ore la giornata, anche se non e' proprio il tuo settore. Mettiti in gioco, non hai mica 60anni!!
Anche io talvolta sento la fatica, anzi spesso, ma la solitudine mai. Non mi piace lamentarmi e sentirmi sola. Io sto bene con me stessa, con i miei bimbi, con la mia famiglia ovunque, anche se ho lasciato in Italia tantissimi affetti. Ma so che se fossi in Italia ora, mi lamenterei di un sacco di cose, le stesse per cui siamo partiti. Qui stiamo provando a ricrearci un equilibrio, con fatica, non lo nego, sacrificio e tanta forza, ma poi che soddisfazione avercela fatta da soli!Penso anche io al mio lavoro, alla mia vita fra qualche anno, quando il piccolo che nascera'( qui a Londra) sara' un po' piu' grande, ma piu' di tutti penso ai miei figli che stanno vivendo un'infanzia unica, piena di opportunita' e con un mondo davanti senza eguali.Prima di tutto devono sentire il nostro calore e il nostro equilibrio, senza quello anche loro non staranno mai bene in nessun luogo.
Forza, riposati, e trova un po' di tarnquillita'. Fai una cosa alla volta senza affannarti e poi le cose si sistemano una dopo l'altra.
E soprattutto, se ti posso dare un consiglio, ogni tanto prega, perche' da soli, non ce la facciamo.Nessuno.
Antonella
Chiama se hai bisogno, siamo lontane, ma mica di tanto!!
A
nella vita si puo' tornare anche indietro...se ti senti infelice non fartene una colpa... se puoi torna in Italia non c' è davvero nulla di sbagliato... pensa al tuo benessere di oggi. Non puoi vivere pensando a quando starai bene!!!
Un abbraccio da gaia
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