domenica 19 settembre 2010

Vorrei.. illuminarmi d'immenso

voglio.
l'erbavoglio.
tante cose.
tutte insieme.
e niente.
d'improvviso.

vado a letto, sapendo che di lì a poco uno strillino mi farà sollevare dal letto, e girare la testa, e mancare la voglia di accendere la lucetta della notte (dormo al buio più completo - non capisco quei film in cui l'unica protezione contro la luce mattutina, è costituita da tende.. io le tapparelle le abbasso al completo..), tale che sono più maldestra della norma, che già normalmente non sono il ritratto della leggiadrìa, figurarsi al buio.
mi rimetto a letto sperando, sperando, ma ben sapendo.
e infatti. Uèèè.
ma che ore saranno? bò.. a volte non sono neppure le due, a volte sono quasi le sei - fare una media lo trovo ingiusto, nonchè riduttivo: a volte sono fortunata, altre no, o magari meno.

vado a letto e nel dormiveglia mi accorgo di pensare a cose assurde, per conciliare il sonno. più che pensieri assurdi sono ricordi strani, e inizi di post, che poi ovviamente scordo nel sonno. i ricordi, queste minuscole istantanee che mi si parano davanti senza preavviso alcuno..
il fiocco azzurro delle elementari. insomma, fiocco.. era un nastro, che infiocchettavo, ma che non stava mai su bene - le foto dimostrano. ero più felice quando lo 'dimenticavo' e mi sentivo un medico, col grembiule bianco - il mio preferito era con l'abbottonatura sul davanti, quindi molto simile a un camice.
il nastro era riposto nel portalavoro, col suo odore di legno che viene da lontano, vissuto, e che oggi non esiste più. il portalavoro (o porta cucito) di legno scuro troneggiava al centro della scrivania che ancor oggi è nella cucina di quella casa. nel portalavoro ci trovavi le spolette di filo colorato, gli aghi, il gesso per la stoffa, gli spilli, le spille da balia, i bottoni solitari e le famiglie di bottoni, tenuti insieme da un filo... insieme a gomme, temperamatite, ferma campione, graffette, e, appunto, il mio nastro.

le elementari.. che periodo.. mi viene in mente il libro degli esercizi. ma non il libro della scuola. il libro dell'enciclopedia. i miei genitori hanno speso ogni mese parte dell'esiguo stipendio, per riempire di enciclopedie il nostro salotto e la libreria di marmo della cameretta. tra le tante (a memoria almeno tre raccolte) ne acquistarono una beige (non ne ricordo il nome, ma la prossima volta che vado da mio padre, giuro che la guardo). tra tutti i libri di tutti gli argomenti possibili, ce n'era uno di esercizi proprio per la mia età.. matematica e gli insiemi, italiano e le domande a trabocchetto.. ricordo che ero super-brava. ma li facevo di nascosto da mia madre. lei non voleva li facessi, perchè 'rovinavo il libro'. che tristezza sapere che non potevo mostrare a lei, i miei successi su quel libro...

e poi la pioggia nella terrazza della mia infanzia.
ricordo che mia madre, quando pioveva, in estate, sistemava in terrazza le sedie della cucina, proprio sotto la pioggia, a testa in giù, di modo che l'acqua ne bagnasse le gambe. il motivo? far ingrossare il legno, e rendere le sedie più stabili, almeno momentaneamente. tornassi indietro farei una foto alle sedie a gambe all'aria, che prendono acqua e non sanno perchè.
l'odore della pioggia mi ha sempre inebriato.
e l'odore del legno bagnato lo trovo particolarmente sensuale...

sempre pioggia. un pomeriggio della mia preadolescenza, in terrazza piove, piove leggero.
guardo la pioggia, i vetri, voglio uscire, uscire in terrazza, ma ho le maniche corte.. e poi.. scendo, vado a prendere un maglione di lana grossa, lo indosso, e corro, corro su, esco, guardo il cielo, e chiudo gli occhi, sento la pioggia che mi bagna il viso, il maglione. spalanco le braccia, sento il fresco penetrare il maglione, l'acqua che si insinua piano piano nella trama e che mi bacia la pelle...



9 commenti:

PaolaFrancy ha detto...

che belli questi ricordi. ma davvero.
mi sono immaginata tutto.
anche io avrei voluto vedere una foto delle sedie a gambe all' aria.

paola

minerva ha detto...

Oh ma che ricordi delkiziosi.. Dovresti scrivere un libro di memorie d'infanzia, mi sa.
Di' un po', ma il nastro ed il grembiulino alle elementari esiste ancora in Italia? Scusami ma vivendo in Svizzera queste cose non ci sono mai state...

Baci
Minerva

Carpina ha detto...

ciao Paola.. :) grazie..
un tempo le foto erano per noi una chimera.. non possedevamo la macchina fotografica in famiglia, e le poche foto della nostra infanzia, ci sono state fatte da zii, e poi da cognati, o altro grado di parentela.
quindi la foto delle sedie non avrebbe potuto pensarla nè realizzarla, proprio nessuno. pazienza. si vede che è un ricordo che sopravviverà più veritiero nella mia testa.
ho scoperto che quando ci sono foto di un momento, di una situazione, poi tale foto, quella immagine, l'angolazione, la luce, eccetera, prendono il sopravvento sul resto del ricordo che hai in mente, e alla fine il ricordo combacia esattamente con la foto.
insomma, ci sarebbero pro e contro ad avere proprio tutte ma tutte le foto di un tempo passato..

Carpina ha detto...

ciao Minerva..
sì bè, il libro sui ricordi di infanzia ci starebbe proprio.. visto che la maggior parte dei miei post sono fatti così ;-P

bè sì, qui in Italia all'asilo e elementari si va col grembiulino ancora oggi, il fiocco non so, ma il grembiulino sì, ne sono certa. questo fino alla quinta elementare.


a presto!

caia coconi ha detto...

che bel post carpina, quanta sensualità e quanta profondità.
che belle storie.
tutte insieme.
all'improvviso.
m'hai fatto emozionare, trovare lì.

un bacio

simplymamma ha detto...

che bel post....davvero nostalgico! a presto.
è brutto non dormire te lo dice una che per 18 mesi la figlia si svegliava ogni mezz'ora

Carpina ha detto...

ciao caia.. allora siamo pari, perchè io mi emoziono ogni volta che leggo il tuo blog :)

ciao simplymamma - benvenuta! ohddio sì, dormire è deleterio! stanotte... stanotte.. non parliamone!!!
so che poi passa.. il grande era uguale, fino a quando gli ho dato il biberon di latte.. cioè fino all'anno, praticamente.. ma sono sopravvissuta.. qualcosa mi dice che sopravviverò anche stavolta!! ;)

Rix ha detto...

L' enciclopedia si chiamava Atlantica e le famiglie di bottoni le ho ancora conservate!

Carpina ha detto...

riiix, è veeero , ATLANTICA JUNIOR!!!!!!!!!!!!

Le famiglie di bottoni sono fenomenali :)