giovedì 19 gennaio 2012

E' che una si dimentica del potere CURATIVO del blog

Già.
E di come le cose si guardino da una prospettiva diversa, una volta che le scrive su questa lavagnetta bianca.
E di come trovare commenti di sconosciuti che però ti capiscono, e si ritrovano fra quelle tue parole scritte di getto un pomeriggio d'inverno, renda tutto meno grigio.
E di come sia bello ricevere la chiamata di un'amica poi, il giorno dopo, stranita e preoccupata dall'inusuale post.

E' che come sempre, quando non scrivo sul blog, diceva mia nonna 'qualcos' ngè'.. ovvero c'è qualcosa. Qualcosa che non so definire. Qualcosa che ha a che fare con questa scelta di viver qui e di far vivere qui i nostri figli. Qualcosa che ha a che fare con la lontananza della famiglia e degli amici. Anche se qui ne hai trovati altri, di amici. Qualcosa che ha a che fare con il silenzio che a volte assorda le orecchie. Con il nulla che a volte ti sembra di fare.
Tutto qui.
Forse devo solo aspettare che torni il sole. E che gli alberi si riempiano di foglie.

mercoledì 18 gennaio 2012

Giorni che non ce la fai

Ecco il mio mood attuale.
Sono giorni così, in cui ti sembra di star solo a sprecare tempo. Ti sembra di essere una pessima madre, e la scusa è ottima per non tentare di fare di meglio. Ti senti lo scoglio debole cui la cozza del tuo duenne sta attaccata giorno e notte. Ti senti la mamma cattiva che 'hai scelto il pack lunch questa settimana? te lo tieni!' but you can't help it. Giorni che anche se fai una cosa bella, questa è ingrigita da quella specie di patina che ti pare di poter toccare, su tutte le superfici della tua vita, che non basta una doccia, uno shampoo, una lavata generale, e che non è colpa del maledetto carpet, e che non lo sai di cosa è la colpa. Giorni in cui tenti di imparare a giocare a scacchi, per sentirti un pochino intellettualmente impegnata. Giorni che hai finito la lettura dei due libri ricevuti a natale, e ti senti un pò a corto di cose da leggere, così apri Mary Poppins edizione The Times, e però scopri che è proprio un bel libro. Giorni che tenti di far quadrare le risposte ai test per il tuo FCE (First Certificate of English) e ma niente, e poi a chi fai leggere il tuo writing? Giorni che vuoi ignorare esistano. Giorni di preciclo, e poi giorni di ciclo. Giorni che sono mezzi smangiucchiati persino sul calendario home-made appeso in cucina. Giorni che hai bisogno di shopping Ikea, ma che non puoi, aspettiamo il prossimo mese. Giorni che non vuoi sentire freddo e ti metti tre maglioni sotto il super duvet comprato ai saldi da Gap, stupendoti poi quando ti guardi in una vetrina, che sembri una barbamamma (visto che il duvet è nero). Giorni che ti trucchi, indossi anche gli orecchini nuovi, ma che non vuoi guardarti allo specchio. Giorni che mangi tanto, troppo. Giorni che cucini per dieci, e giorni che non vuoi accendere manco la kettle. Giorni in cui il barattolo di Nutella, vorresti non esistesse e non fosse così a portata di mano. Giorni in cui odi il tuo taglio di capelli. Giorni in cui odi la tua manicure. Giorni in cui non vuoi esserci, ma ci sei. Giorni che è mattino ma è già tardi, e già sai che saranno giornate lunghe.



sabato 7 gennaio 2012

Ed eccomi qui..

Tornata dalle due settimane italiane, e dopo una giornata per musei (natural history e science museum), è ricominciato il solito, rassicurante tran tran quotidiano, con giornate fredde, piovose e very very windy!

Mi sento ancora un pò in vacanza, grazie alla presenza di uno dei miei maggiorenni nipoti, che poverino si sta guardando Londra in solitaria, ma che ci possiamo fare? Coi bimbi è un lavoraccio, e lui da solo si sposta più facilmente ed è più libero di girare.

Il ritorno è stato tranquillo, e anche questa volta mi sono risparmiata il viaggio da sola coi pupi (proprio grazie al nipote maggiorenne, cui appioppare Mattia alla solita visita da Lavatory di Ivan, che durante il volo ha sempre profondi, fisiologici, impellenti bisogni...).
Il ritorno alla vita 'normale' è stato anche, con mia grande sorpresa, bello e anzi, atteso e desiderato.

E' vero, gli ultimi giorni in Italia mi sentivo un pò 'sciusciata', in disordine, in ansia. Maritosgainz era già a Londra fin dal giorno di Santo Stefano, e io dovevo nuovamente decidere le valigie, che sono uno stress non indifferente per qualsiasi donna, figurarsi per una mamma. Penso con orrore già alle prossime valigie da preparare, che dovrebbero essere fatte in Luglio... Non si possono evitare le valigie in un viaggio? ..mi sa di no..

Ho tagliato i capelli.. non tantissimo, ma la mia amica indiana, Dk, mi ha guardato con stupore e dispiacere 'did you cut your hair?'... sciogliendomi l'elegante mollettone le ho mostrato che più che altro ho tagliato il ciuffo davanti e che dietro li ho solo sfoltiti un pò. Lei è rimasta qui, l'India è parecchio più lontana dell'Italia, quindi il pensiero non ce l'aveva proprio. Si è stancata di aspettare che la scuola riaprisse, la sua piccina si è attaccata alle intercontinentali per parlare con le sue amichette, e lei rimproverava il marito di non averla portata neppure a vedere i fuochi di capodanno.
Anche se poi, contando le ORE servite a maritosgainz per raggiungere una postazione nella moltitudine, e le ORE per tornare a casa, direi che ha fatto meglio a guardarseli seduta sul suo divano, al calduccio, nella elettrica luce della sua telly...

Com'è stato tornare a casa.... strano... appena atterrata a Bari, ho sentito un'aria familiare, di parole, suoni, modi di dire, cartelli in italiano, guida a sinistra.. la rotonda con la fontana.. e poi la statale per raggiungere Altamura. Le solite aziende, tra i campi. E sempre, in ogni istante, la sensazione di non essere mai partita.
Poi mangiare le orecchiette con le cime di rapa.. e la focaccia, e i bocconcini.. e affondare nella dolcezza dei clementini, quelli veri, che qui li paghi a circa 3 sterline al chilo, e quindi ci vai piano a comprarli...

E' strano, perchè vai in vacanza a casa tua.
Tutta la famiglia, gli amici, sono felici di vederti, e se pure hanno qualche preoccupazione, la mettono da parte, perchè sei arrivata tu, sta per arrivare Natale, e sarà un Natale bello, da stare insieme, e parlare, e mangiare. Ecco, mangiare, una delle azioni più marcate, che ho compiuto in questo periodo. Tanto che, tornata qui non ho ancora messo un lieve freno, a quel verbo. Perchè ho ritrovato i Bagles, e i Waffels, ecchevelodicoaffà!!!

I bambini tutti cresciuti.. c'è chi sta entrando nella preadolescenza, e si crea una specie di piccola barriera.. che una buona dose di solletico però aiuta a spazzare via...  :-)

Cene e pranzi equamente divisi tra la sua famiglia, la mia famiglia, e gli amici..
Tutti che ci facevano le domande da un milione di sterline: allora, si sta meglio lì? avete deciso di rimanere lì? ma come funiona adesso, resterete lì per sempre? e cosa mangiate? ce l'hai la lavatrice? ah sì? wow, anche l'asciugatrice? addirittura la lavastoviglie? ahhhhhh quindi stai a posto!!!!!! :-)

Tornata a londra, entrando in casa, mi sono sentita a casa, ben più di quando sono entrata nell'appartamento di Altamura. non so perchè. non è questione del tempo passato qui, e del tempo speso lì. sarà perchè qui abbiamo la nostra routine quotidiana. qui ci suona la sveglia al mattino.
e poi l'odore. non solo della cena preparata da maritosgainz (pasta al pesto, crostini di tonno e maionese, e salsiccia con patate), proprio l'odore della casa, ben più intimo e familiare, rispetto all'odore ritrovato nel nostro appartamento italiano, un odore di mura e mobili in disuso. odore freddo e triste.
finchè non ci abbiamo abitato per qualche giorno eh. poi è tornata nostra, almeno temporaneamente.

E' stato bello rivedere tutti.
E' stato bello tornare a casa.
E' stato bello richiuderla e pensare.. ci vediamo tra qualche mese, intanto ciao.