La febbre compare già la sera, e io la mattina seguente contatto il pediatra, che mi conferma la terapia, aggiungendoci il paracetamolo al bisogno, rimandandomi a un paio di giorni dopo.
La notte non si dorme, ovviamente, e di giorno non si mangia, manco a dirlo..
La febbre scende e risale, e di notte arriva a vette mai esplorate, neppure con Ivan..
39.8 è il numero implacabile sul mini display del termometro elettronico.
E venerdì mattina visita domiciliare del pediatra, che visitando la gola del piccino, sentenzia una faringite e prescrive un antibiotico, oltre ai già citati paracetamolo e aerosol.
Io acquisto l'antibiotico, ma faccio discutere tra loro la febbre di Mattìa, che ormai è febbricola, febbriciattola, e il mio eterno dubbio sull'uso degli antibiotici, che sembrano gli unici rimedi al mondo, e che essendo ad ampio spettro, aggiustano di qua e guastano un sacco di altre cose..
Vincono i miei dubbi.. e parlandone in famiglia, nessuno, tranne maritosgainz, ha dato fiducia alla mamma che è in me, che vedeva il piccino stare molto meglio del giorno prima, senza neppure il paracetamolo, e che comunque si era premunita di antibiotico così 'se la febbre dovesse salire, già ce l'ho e subito glielo dò'.
Ovviamente il medico è stato il primo a dirmi che 'io glielo darei ugualmente, ma fai come credi..'
E tutti gli altri (nonna e zie) giù a dirmi che se il dottore lo ha visitato vuol dire che ci vuole, l'antibiotico, e che se ha avuto quella febbre così alta, significa che qualcosa c'è, e in tal caso solo l'antibiotico può guarirlo, che si sta solo perdendo tempo.. e bla bla bla..
Non per dire, ma stavano parlando del mio piccino!
E tra parentesi, io ero l'unica a stare con lui, mentre gli altri davano consigli telefonici senza sapere come stesse il giorno prima, e come stava ieri!
Erano dunque loro a parlare 'per partito preso' - dando cioè subito e sempre ragione al medico.
Io, e non solo io, ho notato che gli antibiotici ormai si usano come nulla fosse,e non mi pare che questo sia cosa buona e giusta!
Sta di fatto che ieri sera è comparso l'esantema su petto e schiena del piccolo, e stamattina pure un pò sulla fronte. Chiamato il pediatra, mi ha confermato che 'allora è la sesta malattia, che si presenta con tre quattro giorni di febbre e poi con puntini rossi. quindi è virale. quindi l'antibiotico non glielo daremo affatto. buona giornata.'
Era una battaglia, e la mamma che è in me l'ha vinta alla grande.
Ma che fatica...
Ma voi? Avete notato anche voi che l'uso degli antibiotici è quasi all'ordine del giorno?
Qui si pensa che siano l'unica medicina in grado di 'far pulizia'... senza pensare ai danni che comportano.
2 commenti:
La mia Santapediatra l'antibiotico non lo da tanto facilmente, non prima di tre-cinque giorni di altra terapia non antibiotica e solo se quest'ultima proprio non funziona.
Però spesso mi fa la ricetta e mi dice "se entro tot giorni non migliora allora glielo diamo, altrimenti la ricetta si straccia"
Finora l'ho dato due volte: per una faringite che non passava e per una infezione alle vie urinarie (verificata da test delle urine eseguito dalla pediatra direttamente in studio)
Ma a cambiare pediatra non ci hai pensato?
Brava che non ti sei fatta convincere, comunque!!!
Forse da voi, in Terronia, usano l'antibiotico "ad membrum segugii"...
Cmq va dato atto che non c'era modo di prevedere che fosse la sesta malattia... prima della comparsa dell'esantema.
A parte il tampone faringeo... la prova "ex adiuvantibus" è inversa al senso comune...
1) Se do l'antibiotico e la febbre persiste, vuol dire che è di origine virale e quindi lo SOSPENDO, in quanto inefficace.
2) Se invece dando l'antibiotico la febbre sparisce, vuol dire che fa effetto, quindi è di origine batterica, quindi PROSEGUO la terapia.
Se la febbre persiste, sospendo, se "migliora" proseguo, solo apparentemente illogico.
La mamma questa volta ho solo indovinato...
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