Oggi è il primo giorno che ho accompagnato Ivan all'asilo.
Mattìa è stato preso, messo nel carrozzino, e scarrozzato per l'andata e il ritorno.
Se non fosse che ci sta un semaforo di mezzo, il tutto sarebbe meno complicato.
Dopo aver passato settimane a cucinare dolci e salati, è qualche giorno che mi scoccia di dover cucinare solo per me, e poi pranzare da sola.
E i dolci e dolcetti, che pure non mi scocciano, mi sa che mi stanno già facendo recuperare il peso perso durante il parto. Che non è cosa buona e giusta.
Frank ha cominciato il nuovo lavoro da tre settimane, e io mi sento come se lui abbia partorito un altro figlio: per cui io sono presissima qui a casa, e lui è presissimo lì a Bari.
Ogni giorno esce di casa al mattino e torna a sera, che non significa pomeriggio tardi, ma proprio sera sera. Che significa che mi trova stanca, e mezzo disperata, come tutte le neo mamme e casalinghe che si rispettino.
Mattìa ieri pesava quattrochilidueecinquanta, che significa che ha preso duecentogrammi nell'ultima settimana. Va bene, ma pensavo di più.
Ivan continua a lamentare ogni tanto dolori strani (in bocca, al fianco..) e poi continua a grattarsi gli occhi e la testa. Il pediatra ieri mattina mi ha dato l'antistaminico da dargli, ma non ho ancora cominciato.
Oggi il sole non vuole uscire.
E allora non esco neppure io.
Mi sa che vado a fare qualche servizio socialmente utile (tipo lavare in camera da letto, piegare i panni, finir di passare l'aspirapolvere, spolverare... Mattìa permettendo, ovviamente.)
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