Così come per la gravidanza di Ivan, non ho particolari dolori, a parte quelli derivanti dalla elefantesca stazza, più qualche fastidioso crampo notturno.
A tratti rivivo quello che è stato il parto di Ivan.
Non ho brutti ricordi del parto in sè e per sè.
Maritosgainz, ha praticamente passato giorno e notte con me, standomi vicino, ed io francamente non capisco come facciano quelle donne che non hanno la fortuna di avere accanto un compagno che gli tenga la mano durante il travaglio o gli inumidisca le labbra, o le guardi negli occhi, o gli accarezzi la schiena, i capelli, gli asciughi le lacrime miste al sudore e le coccoli.
Tutto sarebbe stato diverso, senza Lui con me.
Di cosa ho paura?
Intanto, che Lui, per un motivo o per un altro, non possa essere con me tutto tutto il tempo.
E poi, al solito.. del travaglio.
Della incertezza dell'esito.
Di arrivare così stremata da non riuscire a godermi i primi istanti di vita extra-uterina, di questo cucciolo ch'è ancora un pesce dentro me.
Ho paura dei punti.
Ho paura di sentirmi sola. Abbandonata.
Ho paura di incontrare ostetriche isteriche e-o menefreghiste.
Ho paura di incontrare brutta gente in sala parto.
Ho paura di sentirmi dire che.. ops, c'è qualche problema.
Perchè, non so se reggerei, sinceramente.
Finchè tutto va bene, sono brava a parlare. Parlare di forza, coraggio, di quella che è l'essenza stessa della maternità. Di pazienza intelligente.
Ma, se dovesse esserci qualcosa che non va, io... non so, credo non sarei più io.
Ho paura del dopo-parto.
Certo, tutto è diverso dal dopo parto di Ivan.
Io stessa, sono diversa. Ma quei momenti così particolari, non hanno smesso il loro velo misterioso per me, nonostante li abbia già vissuti.
Noi.
Un pronome carico di significati.
Prima eravamo io e maritosgainz.
Poi è arrivato Ivan.
E noi è diventata una parola talmente bella da togliere il fiato.
..aspettiamo che arrivi anche Mattìa, per avere un noi ancora più speciale, ancora più ancoràto al cuore.
Un noi che faccia inebriare il cuore di leggerezza e felicità.
Un noi pensato in ogni dettaglio, e che non riesco ad immaginare diversamente, ormai.
5 commenti:
Ti ricordi quando ero io ad avere paura? Mi hai confortata con le tue parole (o forse no, ma in quel momento vedevo tutto con gli occhi della paura...)
ti capisco però so che andrà tutto bene, cerca di stare serena (per quanto possibile in questi momenti)
ti abbraccio e spero di "sentirti" presto
baci
forse la paura fa parte del gioco. la paura non è mancanza di coraggio. è passione, è autenticità, è amore.
vedrai che andrà tutto bene, ti abbraccio forte e spero di avere presto notizie!
claudia
andrà bene, carpina, andrà bene. la paura è normale che ci sia e che sia tanta, ma poi, come ben sai, sarà ampiamente ricompensata. quanto alla presenza del proprio compagno durante il travaglio e il parto, hai proprio ragione. senza il maritino tenebroso non so come avrei fatto. :-)
mammasidiventa.ilcannocchiale.it
non ti avevo mai letto...
piena di poesia!
credo che ti seguirò spesso.
Un augurio a te e a Mattia!
ciao mammamanga - sì lo so, le paure ci stanno, e forse sono fisiologiche e hanno anche il loro perchè. Descriverle mi aiuta ad anestetizzarmi, credo.
Ti abbraccio anch'io - e spero anche io di aggiornare presto con un lieto, azzurro evento.. :-)
ciao Claudia - in La bambina che non esisteva c'è una bella frase che dice più o meno: avere coraggio non significa non aver paura, ma fare le cose, nonostante la paura.
Ecco, quello che fanno tutte le partorienti del mondo.
ti abbraccio anch'io!
ciao Amalia: stamattina dicevo all'estetista che al primo parto hai paura perchè non sai a cosa vai incontro. Al secondo, perchè lo sai. Quindi dire che è normale che ci sia, è pura verità!
@chiccodicaffè - ciao, benvenuta sul mio blog! Grazie per il 'piena di poesia', penso sia tra i complimenti più dolci ch'io abbia mai ricevuto!
E grazie per gli auguri! Teniamo le dita incrociate!! ;-) A presto!
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