martedì 29 gennaio 2008

Bellezza e Schiavitù

Titolo ispiratomi dalla nuova pubblicità toccante della Nivea, che chiede, alla fine, ''Per te la bellezza cos'è?''
Ovviamente per loro la bellezza è tutto.. 'bellezza è emozione', 'bellezza è amore', 'bellezza è libertà', sono le frasi che sono riuscita a carpire durante l'andata in onda della pubblicità, mentre imboccavo il mio piccolino.
Ovviamente alla fine si appropriano della bellezza, perchè il sunto è che 'bellezza è nivea'. E vabbè, magie della pubblicità.

Maporcamiseria!
Ma le brutte, che cosa devono fare? Cioè, non solo si devono tenere il fatto che sono brutte.. devono pure sentirselo spiattellare in faccia, che cosa si perdono! (si perdono addirittura emozione, amore e libertà). Che cattiveria.. dài.
[Che per caso si vede che mi sento un tantino attaccata dalla tal pubblicità?]
E comunque, per me, vale il binomio Bellezza = Schiavitù.
Cioè il completo opposto di libertà.
Mi riferisco alla bellezza cui ci vogliono addomesticare.

Perchè, diciamocelo, la vera bellezza non è la perfezione che ci propinano afforza.
La vera bellezza è l'armonia. Anche se hai il naso un pò lungo. Anche se sei un pò in carne.
La vera bellezza è la grazia.
Che può essere nei gesti, nei pensieri, nelle parole, nelle idee, nella voce mai urlata.
La bellezza è la naturalezza.
La bellezza è la semplicità.
E invece cosa abbiamo oggi?
Una schiera di adolescenti e giovani donne che, se sono belle, devono fare di tutto per restar tali. Se invece sono brutte, che almeno si trasformino in brutte curate, molto più accettabili (specie per i bilanci delle case produttrici di prodotti per la bellezza umana).

Ma torniamo al discorso sulla schiavitù.
Siamo schiave dello specchio.
Siamo schiave della moda.
Siamo schiave dell'altrui giudizio.
Schiave dell'apparenza, dell'estetica, dell'immagine.
Schiave della società martellante, che continuamente ci dice come essere, come vestire, cosa mangiare, cosa pensare, di cosa parlare.
Schiave del desiderio di guardare degli uomini.
Schiave del nostro desiderio di essere da loro guardate.
Cercando di rendersi desirabili agli occhi maschili, cerchiamo di copiare in toto l'immagine di perfezione propinataci.
Ma è solo una immagine, appunto. E' vuota.
Ed io ho l'impressione che la donna, anzichè prendere quell'immagine e personalizzarla, cucirsela addosso, sopra al proprio io, si limiti ad imitarla, spersonalizzandosi, annullandosi completamente in essa.
Siamo schiave delle case dei 'prodotti di bellezza'.
Siamo consumiste della bellezza.

E questo è solo un mio pensiero, che per ignoranza e/o incapacità, non riesco ad esprimere senza generalizzare.

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