27 Maggio 2013 - Carpina @ Windsor Castle |
Lo ammetto, credevo sarei stata al settimo cielo.
Poi, è successo che i primi giorni 'da sola' non siano stati proprio un idillio. Perchè insieme alla 'mattinata libera' arrivava un imperativo scomodo, ovvero la 'ovvia ricerca di un impiego extra casalingo e retribuito'.
Sono mesi che ci sto pensando a questa cosa di 'lavorare a Londra', e io per prima mettevo in cima alle mie priorità proprio la ricerca di un 'impiego extra casalingo, retribuito'. Fondamentalmente perchè questo è quello che avrebbe fatto la vecchia me, la vecchia carpina [che per assurdo è più giovane di me], che se mi guardasse oggi si vergognerebbe di sè stessa senza guardare ai lati positivi della propria 'scelta' o 'scelta di non scegliere'.
A volte sono contenta non esistano i viaggi nel tempo, credo sarei la mia peggior giudice [anzi no, non lo credo, io lo so].
La nuova versione di Carpina (chiamamomi Carpina 2.0 và) prevede invece un'andatura più lieve nelle cose della vita, o almeno ci prova. L'impegno di ascoltarmi di più con cui è partito questo 2013 prevede anche ogni tanto il viziarmi un pò, senza morir schiacciata dal peso dei sensi di colpa che son così brava a costruirmi e portarmi sul groppone a passeggio per la Vita.
Così ho applicato piccoli post-it ad alcuni giorni della mia settimana:
Zumba, recita il post-it del lunedì.
Nulla, il martedì.
Inglese - mercoledì e venerdì.
Contabilità - mercoledì sera.
Positive Parenting - giovedì mattina.
Week end - Varie ed eventuali..
Notare la bellezza del mio Martedì. Ovviamente è un Nulla Pieno di Cose da Fare. Ma nulla è strettamente previsto, per cui qualsiasi cosa succeda, ecco che viene accolta (da me stessa) come un enorme traguardo, un grande task portato a termine.
Il gioco del Tetris si presta bene come visualizzatore della vita della mamma-che-lavora e che deve trovare il perfetto incastro dei pezzi (di vita) che cascano veloci dal nulla, in uno spazio-base sempre più ristretto e confuso.
Il mio tetris personale, in questo periodo, prevede pochi pezzi, che cascano dal nulla placidi e lenti, per cui ho tutto il tempo per incastrarli a mio piacimento in una base larga e comoda.
Questo ovviamente può succedere nella mia attuale vita da espatriata e per tutta una serie di piccoli motivi pratico-sociologici che sono validi solo nel mio attuale microcosmo sociale. Solo qui e ora. Nel mio paesello d'origine la mamma-casalinga non ha molta scelta, e io so per certo non avrei mai abbandonato il mio lavoro per 'applicare piccoli post-it ad alcuni giorni della mia settimana'. Definitely not.
E poi, certo, come non riconoscere anche il fatto di essere in una posizione privilegiata, avendo maritosgainz che col suo lavoro sostenta degnamente tutti noi.
Quindi ecco. Ora mi trovo qui. Per quanto ancora non lo so, ma mi pareva bello fermare il momento tra queste pagine.
Che farò allora? Non lo so. Immagino lo deciderò quando scenderò dalle nuvole. Per ora, mi godo il paesaggio. |
4 commenti:
Ma sai che sto facendo pensieri molto molto simili?!?
Oddio, io il piccoletto sotto il metro che detta legge ce l'ho ancora tra i piedi, e però ho lo stesso atteggiamento verso il lavoro e anch'io penso spesso che la vecchia me mi prenderebbe a calci in c**o.. sto ancora cercando di capire se sia una conquista o una sconfitta, ma intanto me la godo... ho un post in bozze sull'argomento, mi hai fatto venire voglia di riaprirlo.
baci cara goditi i tuoi post it!
Ciao Why!
Eh guarda, è strano ritrovarsi nelle parole di un'altra mamma, vero? A me è successo con mammainse qualche giorno fa!!
Direi che in comune abbiamo che siamo mamme giovani, con più di un figlio, che hanno lavorato e che bene o male ora si ritrovano a fare i conti con una nuova sè (non voglio dire 'vecchia' ma insomma, l'età avanza per tutte! :-P)
mi fa piacere di averti ispirato a riaprire quella bozza e condividerla con noi :-) ne leggerò con piacere!!
ti abbraccio - e goditi anche tu questi momenti, senza chiederti se siano una conquista o una sconfitta, perchè possono essere due lati della stessa medaglia (come l'arrivo e la partenza)..
Pina
Ciao pina, sì il tuo martedì è tanto bello ma apprezzo molto anche la zumba. Capisco quando parli di sensi di colpa che sei molto brava a costruirti e mi chiedo se ci sia mai una mamma appassionata dei propri bimbi che non lo avverta, nella ricerca di quell'equilibrio tra la maternità e la persona-donna che siamo oltre la maternità, che ha voglia di lavorare, stare fuori casa, ballare... Ti direi non sentirti in colpa ma io sono una regina di questo... Però almeno ti dico: goditi qualche spazio vuoto, in attesa di trovare lavoro, a Londra, che per me coincide con "varietà", "vita" e "stimolo".
Un abbraccio
ps Un esempio di ciò che ho scritto: ho ripreso un po' a lavorare e mi sento in colpa perchè la bimba va al nido e perché le vedo tutte meno. Prima ho passato un periodo di maternità solo in casa con loro ma ero a tratti inquieta e...indovina....me ne sentivo in colpa! Mannaggia!
ciao Veronica! :-)
sì immagino nessuna madre 'normale' non soffra almeno ogni tanto di sensi di colpa.
Ma in questo caso, in questo contesto, i sensi di colpa sarebbero costruiti perchè non sto compiendo il mio 'dovere sociale' di lavorare, prestare il mio cervello e le mie mani alla forza lavoro del paese in qui mi trovo. In questo caso non ci sono sensi di colpa materni, poichè i cuccioli sono comunque a scuola, sia che io lavori sia che io mi goda i miei lievi post it giornalieri...
Sì, riconosco il senso di colpa a doppia mandata (sia che sei con loro, sia che non ci sei..) Eh.. non si finisce mai di imparare a conoscersi...
ti abbraccio!
Pina
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