Ti immagino canuta e piccola, acciaccata e un pò debole.
E mi tornano in mente i momenti della tua malattia. Flash di secondi in cui sei così debole da chiedere un appoggio. Così magra, il volto smunto, i capelli pochi, radi e bianchi, gli occhi in sofferenza.
Avevi cinquant'anni, ma la chemioterapia te ne addossava altri mille, spegnendoti tutta, piano piano, in silenzio, scavandoti dentro, nel tuo corpo di donna, grande donna, donna ferita.
Il Male ti feriva, e proprio dal centro della tua femminilità partiva. Da quel centro che tutti noi ha ospitato, ha accolto, cresciuto, amato, mai stanco di crescere, contrarsi e rimpicciolirsi di nuovo: il tuo utero, la nostra prima culla.
Da lì ci hai dato la vita, e da lì la tua vita è scivolata via, per sempre.
Ti immagino, oggi, ma non oso farlo per davvero.
Nonna dei miei figli, madre di una mè che non hai mai conosciuto, che rapporto avremmo oggi io e te?
Mi piace pensare che almeno un pò ti piacerei.
Ti voglio bene mamma. Anche se hai ancora cinquantuno anni.
Anche se li avrai per sempre, cinquantuno anni.
3 commenti:
Pina, hai deciso di farmi piangere?
Penso che tua mamma sarebbe tanto fiera di te, E' tanto fiera di te. AMA i toui figli. Ti conosce e li conosce.
Dopo aver letto questo post,
Sposterà lo sguardo sulle foto dei piccoli, e dirà "forza, bellezza, amore"....brava Pina
@smilemamysmile non è mia intenzione far piangere nessuno :-) grazie per le tue parole..
@ob1 eheh :-)
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