domenica 9 dicembre 2012

Una sera, per magia..

Lei, un'amica, l'anonima AT di questo blog, ci fa un regalo. Ci regala un sabato sera della sua vita. Lei resta a casa nostra con i nostri due cuccioli docciati e impigiamati, tre piatti di pasta, un dvd, mille libri e quattro bicchieri di play-doh nuovi di zecca, e noi usciamo.

I bambini quasi ci cacciano di casa, non vedono l'ora di passare questa serata diversa, anche dal loro punto di vista.

E noi andiamo, usciamo, io e lui, come non succedeva da.. Well, ages, actually..
Così ci ritroviamo io e lui, on the road, nel freddo, e anzichè aspettare un bus decidiamo di camminare, tanto per cominciare bene questa nuova serata tutta per noi. Londra è buia, piena di traffico e senza bambini in giro. Le luci di Natale sono ovunque, anche nei negozi ormai chiusi. E noi camminiamo a braccetto, e parliamo. Incredibilmente, senza interruzioni, senza liti da sedare, senza discussioni al di sotto del metro e trenta, senza le classiche continue richieste così sfiancanti.
Il vento freddo sulle guance mi fa sorridere, lo adoro.

Un film, tutto per noi, ed è che il titolo era assolutamente giusto per la serata, ovvero Great Expectations. All'inizio non ci ho capito granchè, e continuavo a pensare a che felicità è non essere nata a quei tempi. I bambini non avevano vita facile, ecco.

Poi di nuovo fuori, con un altro pezzo di serata da scoprire: una pizzeria e un tavolo per due.
Abbiamo provato un nuovo locale, mooolto italiano, in realtà proprio siciliano doc, la musica perforava i timpani, le luci natalizie ferivano gli occhi (non potevano decidersi sul colore, così li hanno usati tutti, per non scontentare nessuno. Credo.), e tutto era fin troppo italiano, cioè c'era anche un filo con due 'panni stesi ad asciugare'.

Ma la pizza diavola e la peroni alla spina, la ragazza che cantava Adele, la tavolata inglese con tre coppie e nove figli in totale, di tutte le età, coi teenagers che si auguravano 'dito medio' vicendevolmente, ed è che era una gara a chi lo augurava in maniera più originale.. o forse era un corso intensivo per imparare le mille varianti di quel codice internazionale, insomma il tutto cosmico, anche il meloncello dopo il conto, è stato particolarmente piacevole.

E tornati a casa con la testa leggera, sia per l'assenza delle classiche discussioni bimbesche, sia per la pinta di peroni e il meloncello, abbiamo trovato bimbi e amica che dormivano.

Un bell'inizio di week-end..
E oggi pomeriggio, non lontano da casa nostra, una favola prenderà vita, e noi ne saremo testimoni, con il nostro primo pomeriggio a teatro, tutti insieme, appassionatamente...




6 commenti:

barbamamma ha detto...

che invidia sister!!!!

caia coconi ha detto...

che bello pina!
anche noi ultimamente siamo stati a un concerto... il primo dopo tre anni e mezzo...
son cose.

ti abbraccio forte
ma torni in italia per natale?

Anonimo ha detto...

Ma no, Ivan mi ha detto di non usare i vasetti nuovi di Play Doh, solo quelli vecchi!!!:D Sono contenta di avervi fatto un regalo, non è nulla rispetto a quello che rappresenta per me la vostra amicizia. Altro che regalo! e ora vado che poi come sempre mi commuovo, tanto per rimanere in tema col post un pò più giù!
AT


questononèunblogdimamme ha detto...

bellissimo post

Carpina ha detto...

@barbasister I know darling, I perfectly know.. Pazienza, oggi noi, domani voi ;-)

@caia bello sì, sono davvero cose! Cose che quasi rischi di dimenticare! No, per Natale saremo qui, il nostro primo natale londinese :-) ti abbraccio anch'io!

@AT cara, erano nuovi di zecca, comprati apposta per l'occasione, e forse usati al mattino per l'impazienza dei cuccioli - e.. Anche la tua amicizia è un gran regalo, a prescindere da quel sabato sera :-)

Carpina ha detto...

@questononeunblogdimamme ciao, benvenuta :-). Grazie! Ho visto che hai una bimba piccola, quindi penso comprenderai bene la magìa della serata ;-)
A presto!