venerdì 3 febbraio 2012

Incontri, sul bus, una mattina d'inverno

Lei ogni giorno porta a scuola le sue due figlie.
Sale sullo stesso bus che io prendo ogni giorno con Ivan, Mattia, e Ay, la mia amica piccola indiana.
Le di lei figlie sono sempre sorridentissime. Ridono e sghignazzano tra loro. Hanno mille trecce sottili, al posto dei capelli. Al contrario degli altri bimbi hanno i cappottini coordinati alla divisa scolastica, e sono sempre ordinatissime, e copertissime.

Questa mattina, causa vento gelido, io ho scambiato due chiacchiere con Lei, che non indossava il cappello e le ho chiesto come facesse... ed ecco che mezz'ora dopo mi accompagnava al comune per ritirare un modulo per richiedere certi benefit, e poi in libreria per farmi chiedere dove fosse l'ufficio citizen advisors più vicino... per poi scappare via, che lei doveva andare al consolato a sbrigare non so quale pratica.
Lei mi ha aiutato e continuava a dire 'se nessuno te lo dice, tu come lo sai? allora io te lo dico, così tu lo sai!'
Ma non me l'ha solo detto.. mi ha preso per mano e mi ci ha portato, in questi posti che io immaginavo oscuri e 'burocratici' da buona italiana quale io mi ritengo.
E invece scopro che qui gli uffici pubblici sono ordinati, con aperture automatiche, con tutti i comfort per le sedie a rotelle (che si ripercuotono poi sui portatori di passeggini, come la sottoscritta), ampi, silenziosi anche se pieni di gente, che l'impiegato di colore dietro al desk, che ha due denti d'argento e parla un bellissimo inglese, è gentile, paziente, e pare contento di fare il proprio lavoro! Che, nello specifico, è di indirizzare la moltitudine di gente al posto giusto in base alle richieste, o consegnare forms da riempire (come nel mio caso).

Scopro che nelle Library di zona puoi ottenere un sacco di informazioni, come ad esempio dove si trova l'ufficio citizen advisor più vicino, che la tipa oltre che stamparmi i dati del più vicino, che pare sia a Battersea, mi voleva anche stampare la mappa, creare il percorso migliore da fare con il bus, dicendomi di non fidarmi sempre del sito da cui praticamente dipendo per la mia logistica londinese (tfl.gov.uk) perchè magari ti fa fare il giro lungo e se non conosci la zona, non lo sai.. (è vero, è successo anche a me, ma questa è un'altra storia).. e insomma, dopo esserci augurate un 'have a lovely day darling' vicendevole, sono uscita da lì leggera leggera.

Lei viene dalla Nigeria e ha vissuto dodici anni in Italia, nel Veneto, dove le sono nati i quattro figli, due maschi e due femmine.
Ha scelto di vivere a Londra, dove da ormai due anni ha trapiantato i suoi figli, e dove, dice, si sta bene. Ha provato la California, ma dice che vivere in America, significa diventare Americani, e invece lei vuole che i suoi figli sappiano che sono Africani, da dove vengono, cosa si portano dietro. E pare che questa sia una cosa impossibile in America. E che invece, qui, sia possibile, fattibile, e anzi, consigliato.

Ho visto il suo cappottino rosso a pois bianchi ancheggiare lontano, mentre con fare spavaldo si perdeva in quelle strade grandi e rumorose.
Lunedì la rivedrò sul bus.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bella questa giornata di inverno, sono strani giorni come questi che ti riempiono rendendoti leggero

Ob1 ha detto...

p.s il commento precedente è il mio, mi è scappato l'invio :-)

Margherita ha detto...

Bello, bellissimo questo post. Chissà che anche io non trovi prima o poi il coraggio di prendere e partire.. Ti ammiro :)

EricaML ha detto...

passavo di qua ad aggiornarmi.... come stai??? sono molto latitante ma non mi dimentico di voi. Baci!!!

Carpina ha detto...

@OB1 :-)

@Margherita ciao, benvenuta! ma grazie!!

@EricaML ciao Erica! Stiamo bene, benone! Lo so, immagino la tirannia del tempo! :-) sei sempre affettuosa!