mercoledì 23 dicembre 2009

Mamma, oggi nasce Mattìa?

Ieri sera, appuntamento dal GrandeGinecologo, che mi ha visitato, misurato, ecografato, ed ha sentenziato: cresce proprio bene questo bimbetto.
I cuori di mamma e papà sussultano di felicità.

Entro nella trentunesima settimana, oggi, e Mattìa 'pesa' indicativamente un chilo e ottocento grammi. Non che mi fidi chissà quanto delle misurazioni dell'ecografia, ma insomma, non dovrebbe essere tantissimo lontano dalla realtà, quel peso: giustificherebbe anche il MIO peso..
E' inoltre 'già in posizione' (frase che ha fatto sussultare mia sorella Rix, che pensava significasse parto pre-termine): di conseguenza abbiamo appurato che quelle protuberanze che spesso mi solleticano il fianco superiore destro, sono i suoi piedini.. :-)

Ivan, interessatissimo a tutta la questione medica, chiedeva 'dottoe, tu devi fae a visita a mamma mia?' 'dottoe, oggi nasce Mattìa?'
E, sentendo l'eco del cuoricino al galoppo del fratellino 'mamma, questo è i cuolicino mio?'

Siamo usciti dallo studio medico, tuffandoci nella nebbia materana, pieni di prescrizioni per i prossimi esami importanti, (l'è proprio vero: gli esami non finiscono mai!), il modulo da consegnare all'INPS, il certificato per fare la 'maternità obbligatoria flessibile', più una serie di rimproveri per la scelta di lavorare fino alla fine dell'ottavo mese di gravidanza.

Evvai con i sensi di colpa a tutta birra!!
Il bimbo deve essere il 'bene primario', il primo pensiero, l'unica cosa che conta davvero - e non il lavoro, la vita di tutti i giorni, la normalità della MIA vita di oggi.

Ora, dico io, che evidentemente sono una madre degenere agli occhi del GrandeGinecologo: è proprio per il cucciolo Mattìa, che scelgo, potendolo fare, di lavorare fino alla fine dell'ottavo mese: in questo modo sto con lui più tempo, dopo la sua nascita.

E no, mi viene detto, perchè lui, oggi, è più fragile e più bisognoso di cure e attenzioni: che si tradurrebbero evidentemente e secondo lui, nella mia semi-immobilità.
E poi, continua, dopo la sua nascita, escamotage per stare più tempo con lui, li si trovano facilmente (oltre alla facoltativa, dice, ti puoi fare un mese di malattìa... eh? dechè? tìè! - il gesto non lo si può scrivere, ma lo avrete sicuramente capito..)

Ed io che credevo di fare una scelta coraggiosa: lavoro di più, prima, in modo da goderci il nostro tempo, tanto prezioso, poi, insieme, io e lui: due cuccioli che imparano a conoscersi, si odorano, e si innamorano perdutamente.

Ovviamente questo solo e soltanto perchè posso - perchè sto bene - perchè non ho alcun tipo di problema, fino ad oggi.

Se il GrandeGinecologo mi avesse detto che, 'òps, c'è qualcosa che non va', la mia scrivania l'avrei rivista che Mattìa gattonava, e questo lo dico a cuor leggero, perchè è vero che ci tengo al mio lavoro (dieci e più anni della mia vita), ma è un lavoro, non è la Vita.
La Vita è Altro.
La Vita è IVAN e MATTIA.

E il discorso che 'un figlio è un bene primario' penso sia ingiusto, nei miei confronti, perchè io lo so.
Sinceramente non penso che la scelta di lavorare finchè si può, denoti menefreghismo - almeno non da parte mia.

D'accordo, ho conosciuto mamme (soprattutto autonome) che dicevano 'devo lavorare, vada come vada' - che, pur avendo problemi, anche seri, non si fermavano davanti a nulla, perchè sennò 'come fai? il lavoro è importante'.

Ecco, quel discorsetto il GrandeGinecologo dovrebbe farlo a mamme come queste, e non a me.

6 commenti:

TuttoDoppio+1 ha detto...

il tuo mi sembra un ragionamento molto lucido. ho letto di altre mamme che svenivano al lavoro, correvano come matte, facevano orari assurdi e nonostante ciò, perseveravano. Per carità, a ognuno le sue scelte, ma se poi qualcosa va storto il prezzo da pagare può essere molto alto, per tutti, piccolino in primis.
Ma se si sta bene, il lavoro non stressa troppo, anzi, distoglie un pò dalle ansie del parto, allora non ci vedo svantaggi di alcun tipo. Spesso la donna incinta viene trattata da malata, e questo è un grossissimo sbaglio, perché quello che la attende è un periodo abbastanza impegnativo, se era abituata a starsene confinata in un letto tutto il giorno senza che ce ne fosse la necessità, immagino come sarà poi affrontare il brusco cambiamento. Questo è il mio parere, ovvio.

ps: ok, la gravidanza deve anche essere un periodo preparatoro in cui ti concentri su quello e assimili ogni vibrazione, ma non è che siamo tutte così zen...

Carpina ha detto...

Io ho incontrato mamme che "ma perchè non ti metti in maternità a rischio? prendi i soldi e stai a casa" (a fà chè? finchè non c'è il piccolino, non ha senso starsene rintanati in casa..)

E mamme che "io, ero in ospedale ogni due settimane con la flebo per le contrazioni, uscivo dall'ospedale e tornavo a lavorare, perchè è giusto così" - e vorrebbero pure l'applauso per questo attaccamento al lavoro.

Sono due tipologie di mamme insane, secondo me.
Le prime, che non apprezzano la Vita, e la fortuna di avere una gravidanza serena, attiva e senza problema alcuno.
Le seconde, che in fondo in fondo, ma sempre secondo me, il bimbo non lo volevano proprio e, anzi, lo vivevano come un ostacolo.

Io mi sento una mamma normale: che lavora, e ringrazia il Cielo di poterlo fare - ma che il Cielo lo ringrazia ancor di più, di potersi sentir chiamare 'mamma'.

(per le vibrazioni, l'ultimo mese lo dedicherò alla lettura del libro Yoga per il parto.. ;)

MAMMA AL QUADRATO ha detto...

Concordo con te. Se la gravidanza procede bene, se non sei affaticata, se non devi viaggiare troppo per raggiungere l'ufficio, se ti senti bene, se non ci sono controindicazioni mediche (e non etiche!) allora farei la stessa cosa. Dopotutto è una scelta che fai per il tuo bimbo, mica per te stessa, che cavolo! Un abbraccio.

Unknown ha detto...

Io ho lavorato fino alla "fine"....diciamo fino al giorno prima del parto ecco!!
Mi sentivo bene e mi sentivo più leggera ma devo dire che le mie gravidanze sono sempre state fisiologiche senza alcun problema grazie a Dio....!!!

Bel blog....ti metto tra i blog's friends....ciau e buon natale

EricaML ha detto...

Passavo a farti gli auguri. un bacio alla pancina!!

Carpina ha detto...

@LauraMammaAlQuadrato sì, effettivamente la scelta di lavorare fino all'ottavo mese, dal mio punto di vista, è 'per il bambino': so già che sarà uno strazio, poi, lasciarlo per tornare al lavoro, per questo cerco di rimandare il più possibile.

@bismama: ma, proprio fino al giorno prima di partorire non so.. dipende anche dal tipo di lavoro: il pensiero di 'discutere' telefonicamente coi clienti, e 'sentire' lo stress emanato dai colleghi (diciamo che la gravidanza mi rende ovviamente più sensibile allo stress) non mi gioverebbe.
Grazie!! :-)

@Erica: BUON NATALE anche a te! Cioè, adesso posto un buon natale a tutti.. ;)
sei sempre cara.. :-)