mercoledì 26 marzo 2008

Prati-Case-Strade e BòH


Oggi ero in auto, per il solito tragitto casa-lavoro, lavoro-casa, però come passeggera anzichè come guidatrice, e questo mi ha permesso di guardare meglio il paesaggio che incontro tutti i santi giorni con gli occhi incollati sulla strada.

E dunque, la strada di ogni giorno, mi porta attraverso un percorso fatto di case nuove di zecca, palazzi in diversi stati di avanzamento lavori, uliveti enormi, delimitati da muretti a secco, bellissimi.. e prati, ancora prati, ancora per poco.

Oggi guardavo un prato bellissimo, e vedendolo già recintato col telo arancione, ho sentito il cuore in gola.
Mi ha dato l'impressione di un animale in gabbia.
Bello, fiero, selvaggio, con l'illusione di essere ancora libero, ma ingabbiato, prima di essere ucciso, macellato, letteralmente, raso al suolo.
E' solo questione di tempo. Tempo e soldi. Il progetto umano di quello che sostituirà quel prato, è già stato depositato sulla scrivania di un qualche tecnico che deciderà se va bene o no, e che non sa neppure quanti fiori o quali alberi ci siano lì oggi.
E' un prato abbastanza grande, verde, punteggiato di infiorescenze bianche, con quattro o cinque alberi sparsi, case di uccelli ignari.
Il perimetro è ben delineato dal telo arancio, che delimita la proprietà di quella terra, sicuramente assicurata a suo tempo da una impresa edile.

Certo, è ovvio, le case si costruiscono, si spera sempre meglio, si spera con sempre più spazi verdi, e poi se si costruisce evidentemente c'è gente che cerca casa, e che quindi ha tutto il diritto di acquistarla, come d'altronde ho fatto io stessa.
Solo che quando l'ho comprata io, il sito era già un cantiere, non un prato.
Non l'ho mai visto il prato che c'era prima del palazzo della mia casa.
E' sicuro che c'era, comunque, e stranamente ci penso solo ora..

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