Della Allende sto leggendo La somma dei giorni, un libro dedicato proprio agli affezionati, od ai malati della scrittrice - acquistato di recente dalla bella libreria (non bar!) club silencio, aperta da poco qui ad Altamura.
Il libro non è altro che la descrizione dei giorni vissuti da lei e dalla sua famiglia (o piccola tribù, come ama chiamarla), dalla morte della figlia Paula, fino ad oggi.
Non è mia intenzione fare la recensione del libro, non ne sono capace.
Vorrei invece riportare una cosina divertente che le accade, e che lei descrive con quel suo humor cileno, ineguagliabile, e inestinguibile: a un cocktail, situazione che lei non ama, visto il suo metro e cinquanta di altezza, coi tacchi arriva allo sterno delle donne, e all'ombelico degli uomini (le tocca di vivere in una nazione dalla popolazione alta, gli USA-California - diverso sarebbe in Thailandia, dice) conosce un tipo che per fare conversazione le chiede che cosa fa (domanda a cui lei è tentata di rispondere alla lettera 'mi annoio, attendo che mio marito termini di parlare coi suoi compari, e mi preoccupo che il suo bicchiere ondeggiando non mi bagni la camicia!') e lei gli risponde sinceramente, dicendo che fa la scrittrice.
Allora lui, sbalordito e sinceramente ammirato, le confessa che una volta in pensione, anche lui scriverà un romanzo.
E lei gli chiede 'sì? perchè, che lavoro fa?'
E lui 'Il dentista'
E lei ' ah.. anch'io in pensione caverò denti.'
:)
Io l'adoro.
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