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venerdì 14 giugno 2013

Carpina's Kitchen: Falafel with tzatziki




Da quando siamo in UK c'è stata una certa evoluzione nelle nostre abitudini culinarie,  che restano sempre e comunque profondamente ed indissolubilmente italiane.

Ad esempio io e maritosgainz beviamo più birra di quel che facevamo in Italia; i bambini, e noi dietro, si sono innamorati dell'houmous che al supermarket trovi in centouno varianti; se preparo un piatto unico diviso in sezioni tra riso/verdure/carne non gli pare poi tanto strano ai cuccioli, anche se poi mi chiedono, puntuali, 'mamma, che c'è per secondo?' e io, pronta, 'frutta!' ;-) 

Però. C'è un problema. I. è culinariamente 'razzista'.
Un pò come tutti i bimbi se vogliamo, che si sa che in linea di massima è 'la cucina di mammà' ad essere la prediletta.
E se questo non ci ha mai dato problemi in Italia, che lì la mia cucina è assolutamente ordinaria e tutte cucinano come me (o io cucino come tutte) qui un pò di problemi ci sono stati, poichè una delle cose che caratterizza una cucina sono gli odori, le spezie. Bè vi lascio immaginare qui, al centro del Mondo, quali e quante spezie esistano, e si usino nelle diverse arti e tradizioni culinarie. Loads! Come si dice  da questi paraggi.

Odori a parte, tutto quello che le nostre amorevoli amiche con diverso background cultural-culinario ci hanno proposto, è sempre stato lontano anni luce dalla nostra provinciale idea di cibo preparato, impiattato e servito con un certo rigoroso ordine (primo-secondo-contorno-frutta-dolce-caffè).

La prima volta che l'amica D (indiana) ci ha invitati a prendere un tè a casa sua dopo scuola, ci siamo ritrovati davanti a zuppa di ceci, riso bianco, mille spezie, frittelle di patate e piselli, curry di non-ricordo-cosa, e lei, la padrona di casa, prendeva il riso con le mani, lo intingeva nelle spezie, e se lo portava alla bocca.
I. mangiò solo mandorle e frutta.

Da allora sono passati quasi due anni, e adesso va un pò meglio, anche perchè D ha capito che non c'è storia, quindi offre a I. pizze surgelate, chicken nuggets and chips, oppure toast al burro.

La parte più imbarazzante era (è) quando I., nel dubbio, viene a chiedermi (per fortuna sottovoce) 'mamma, ma è una ricetta italiana?' -_-''
Mi son ritrovata a rinfacciargli che il suo amato houmous non è certo tipico italiano!
Poi ci ho pensato meglio, ed ho capito che sono IO il problema, io e la mia 'povera cucina italiana', così ho pensato di colorarla un pò aggiungendo qua e là dei piatti non nostrani.
Enjoy!

sabato 16 marzo 2013

È che a me Piace Cucinare!

Sull'onda dell'ascoltarsi di più che sta caratterizzando questo 2013, finalmente mi sono regalata una vera verità: a me piace cucinare!

Certo, anche mangiare, ma non tutti i buongustai amano perdersi tra i fumi della cucina.
Ed ecco, così, semplicemente, sentire il cuore che mi si alleggerisce se desidero cucinare qualcosa di nuovo: si alleggerisce dal vago senso di colpa che mi colpisce già dalla preparazione di una pietanza, e che più o meno ha come sottofondo : dì la verità, vuoi cucinare, perchè vuoi mangiare!! Ecco, poi non ti lamentare sulla bilancia!!

Volersi più bene è meno facile di quel che sembrerebbe.

Ed ecco, anche, spiegate le ore spese a ideare, organizzare, e preparare le pietanze per le feste dei miei pupi, che uso proprio come valvola di sfogo ai miei più reconditi desideri culinari...


Nella foto ci sono solo la parmigiana di melanzane, le frittelline di zucchina, e la torta rustica al prosciutto cotto. Le focacce stanno lievitando al caldo del bimby, e il pao de quejio è in freezer da giorni, che aspetta di essere posto in forno al caldo, per sprigionare profumi inconsueti. I cantucci invece li ho preparati ieri: se siamo bravi e ce ne ricordiamo, oggi finalmente stappiamo quel vinsanto che sorella A ci spedì lo scorso anno...E questo per il party di oggi..

Per quello di Mattia, due settimane fa, invece, preparai cose diverse.. Insalata russa, insalata di riso, rusticini coi salsicciotti, rusticini al formaggio, hoummus e cruditè, patè di olive nere e crostini, pollo alle mandorle, e poi fragole e limone e torta cioccolatosa a tre strati.

E questa settimana è stata anche densa di nuove prove che non ho avuto timore di provare..



Ed ecco qui i miei primissimi falafel con tzatziki, serviti per cena l'altra sera.. Boooni! Vabè si fa presto a dire falafel, ma se poi non ci metti cumino e coriandolo forse sarebbe più corretto chiamarle frittelline di ceci..
E poi ho provato le Tunafish cakes.. Anche lì frittelline, ma di patate lesse, porro e tonno.. Buone anche lì, solo che non feci in tempo a prendere il tablet che erano over... Ma le rifarò e cercherò di fotografarle prima di portarle in tavola! ;-)