venerdì 17 giugno 2011

In lettura: IL CORPO DELLE DONNE

Sto leggendo il libro 'Il corpo delle donne' di Lorella Zanardo, aggiunta di recente al mio blog-roll.
Questo libro, ma lo avevo già preventivato, mi sta fagocitando l'interesse in maniera esagerata.

Sarà che tratta un tema che mi sta molto a cuore (e forse cardine del fatto che io non guardo più la tv).
Sarà che è scritto da una donna brillante, che mi figuro come la moderna Simone DeBeauvoir.
Sarà che negli ultimi mesi un'immagine pubblicitaria su un cartellone posto a bordo della ex statale che percorro ogni giorno, mi perseguitava con tutta la sua volgarità (è stato cambiato da un paio di giorni, ed io ho tirato un sospiro di sollievo*).
Sarà quel che sarà, quando un libro riesce a farti comprendere cose di te stessa, allora è un grande libro.

Non avevo mai capito, prima della lettura del libro, perchè io avessi tanti dubbi riguardanti la mia femminilità. Soprattutto prima, quando ero più piccola.
Mi vedevo sempre diversa dalle altre, meno curata, non mi sono mai truccata (l'aver iniziato dopo i trenta, mi dà l'illusione che sia una scelta più consapevole e meno scimmiottata. o no?), e non ho mai amato molto mostrare le mie gambe con gonne più o meno corte (oggi ne indosso di più, ad esempio).
Quindi sempre in pantaloni.
Così pratici, mi facevano sentire così libera, anche se un pò 'mascolina'.
Con somma gioia ho poi scoperto di piacere, anche fisicamente, quantomeno ai ragazzi scelti dal mio cuore. E questo quindi, nonostante i pantaloni, e nonostante (o forse proprio per quello?) la mia faccia acqua e sapone (cioè latte detergente).

Nella lettura del libro c'è un concetto che mi ha colpito molto ed ha continuato a sussurrarsi al mio orecchio: che noi donne siamo le prime a prendere in prestito il punto di vista maschile, che riguarda noi, ovvero come ci guardano, come ci vogliono.
Punto di vista preso dalla tv. Quindi non assoluto, eppure, così potente.
E questo, gratuitamente.
Senza pensare alle vere noi, sia singolarmente che pluralmente.

E' proprio grazie alla visione di programmi adolescenziali come 'non è la rai' che io mi sono sempre sentita un pò fuori dall'universo prettamente femminile, così frou frou, leggero, atletico, danzante e sorridente. Così come esposto in tv.
Io non sono cambiata, almeno non credo, penso di aver sempre tenuto fede alla mia indole più intima, non senza però provare un leggero disagio verso le ragazze frou frou, belle e sempre a posto (e che magari a dodici anni si preoccupavano delle rughe intorno agli occhi e portavano sempre gli occhiali da sole, mentre io pensavo ancora a farmi le trecce...).

Un'altra cosa cui mi ha fatto pensare il libro, è il fatto che io trovo accettabile una donna (in tv) rifatta, mentre trovo rivoltante un uomo colla faccia tutta tirata, addirittura mi pare femminile.
La donna tirata, mi sembra addirittura doverosa in tv, tanto che non riesco a guardare più, serenamente, un viso di donna tutto rugoso (in tv).
Mi domando: e se ammettessero alla tv solo volti di donne vere, con rughe e imperfezioni ben in vista, come accade per gli uomini, il mio punto di vista cambierebbe?
Sarebbe più umano?
Sarebbe meno maschile?
Sarebbe più logico?

Senza arrivare alla chirurgia estetica, (nella vita vera non conosco neppure una donna rifatta) quel che mi accade nel quotidiano è di trovare antipatico un uomo troppo curato, con le sopracciglia sfoltite, o i pettorali innaturalmente glabri, mentre mi sento sempre un pò in difetto nei confronti delle donne super curate, coi capelli sempre in ordine, le sopracciglia perfette, e mani-pedi-cure ogni settimana (magari anche snelle e ben vestite... tsè).

La lettura continua..........

*trattasi della pubblicità di un negozio di scarpe di un paese vicino, in cui si mostrava il profilo di un pezzo del corpo di una ragazza distesa supina, dalla vita in giù, con indosso una specie di tanga, sollevato però dal lungo tacco a spillo di una delle scarpe indossate (la cui gamba era flessa all'indietro).
slogan: 'nome negozio - sappiamo come viziarti'.
colore predominante: rosso (tanto che pensavo fosse la pubblicità di un vino rosso).
Da un paio di giorni, si vedono solo le gambe, sempre nude, ma fino a mezza coscia, sempre scarpe alte, e accanto, altre scarpe. si capisce che è un negozio di scarpe, quantomeno. sull'uso della gamba nuda, che dire.. mi pare che il mondo della pubblicità abbia risolto tutti i suoi problemi, con pezzi di corpo femminile. non ha bisogno di inventarsi altro, insomma.

1 commento:

Amalia ha detto...

questo libro mi incuriosisce, credo che lo comprerò. anche perché proprio ieri sera ho fatto ragionamenti simili vedendo sfilare in centro branchi di ragazzine - molte delle quali ancora frequentano le scuole medie - truccatissime, con i capelli freschi di parrucchiere, mezze nude e con tacchi vertiginosi. ovviamente mi è venuto da pensare alla sofferenza di queste fanciulle, in apparenza tanto sicure di loro stesse e spavalde, che invece devono fare i conti ogni santissimo giorno con i modelli di bellezza imposti dalla pubblicità, dalla tv e più in generale dalla società machista.
mammasidiventa.ilcannocchiale.it