giovedì 15 dicembre 2011

Quel lieve senso di sradicamento

Non sei più del tuo paese d'origine.
Non sei ancora della città che ti ospita.
Non sai bene dove i tuoi piedi poggiano.
Ma vai.
Ti alzi, ti prepari, e vai.
Prendi la vita, la impacchetti, la proteggi e vai.
Cerchi di tenere gli occhi aperti, parti dalle piccole cose quotidiane, e affrontando quelle, ti pare di essere riuscita ad ambientarti.

Ogni giorno cerchi qualcosa di bello, e il bello non manca di incontrarti, di palesarsi, e di ubriacarti.
Però.. non sai bene dove i tuoi piedi poggiano.

Per alcuni è un atteggiamento coraggioso, ammirevole, per altri è un pò cretino, magari anche triste.
Abbandonare le proprie origini alla ricerca di che cosa?
Sfogliare le proprie giornate e trovarle in bianco, in nome di che cosa?
Avere la possibilità di scriverle, le proprie giornate, di inventarsele.
Sentire la vertigine che accompagna questa possibilità.
E avere paura.

E allora la butti sul pratico.. i bambini potranno essere naturalmente bilingue! Io stessa posso migliorare il mio povero inglese! Conoscere un pezzo di mondo! Anzi, qui mi pare ci siano diversi pezzi di mondo, tutti insieme, tutti mischiati, tutti da cui imparare qualcosa, o almeno la cosa più importante: che il Mondo è grande, che tu sei piccola, e che il mondo da cui provieni, non è il Mondo Intero, ma una minuscola parte di esso. Che è indelebilmente impressa nel tuo cuore. E che sarà sempre con te.

A chi mi ha chiesto 'ma come fai? con due bimbi?' rispondo ufficialmente che sono loro la mia forza. Che io sono la loro radice, e che il mio lieve, vago, senso di sradicamento, è relativo alle mie aspirazioni (che ancora non conosco), al mio futuro, e non ha a che fare con la mia mia famiglia, i miei amori, che sono naturalmente l'unico punto fermo.

Il fatto è che ero abituata ad avere sempre a portata di mano il mio passato, ambientato su una collina mal edificata, in piena macchia mediterranea, e che invece adesso alberga nella mia mente, nel mio cuore, nelle mie mani, capaci di fare le orecchiette, (e chi se lo immaginava?) nei miei occhi che riconoscono un ulivo in uno dei giardinetti inglesi delle villette dietro casa, e si illuminano di nostalgia.

Sabato sera saremo a casa.
Quella vera, con tutti i nostri ninnoli, le nostre foto, le pareti pulite, dipinte coi nostri colori, e ricoperte dei nostri quadri, il tappeto, la cucina grande e comoda, i bidet nei due bagni (!!), tutti i giochi dei bambini, il nostro letto e i nostri cuscini, le verande, le tapparelle (che qui sono solo veneziane), i pavimenti di pietra, la batteria del piccolo grande Ivan, l'enorme armadio a specchio dell'ingresso, i lampadari scelti e montati, e tutte le cose che adesso, mi vengono in mente. Quasi che la mia mente, fino a poco fa, si rifiutava di andare al di là della Manica, a cercare ciò che lì abbiamo lasciato.
Saremo con tutta la nostra grande famiglia, gli amici, gli affetti, che ora sono solo voci che viaggiano su chiamate internazionali, deviate su linee internet, che quando parli c'è il ritardo, o cade la linea e allora ti innervosisci (perchè quella è la tua indole) ma poi ti calmi, ch'è già tutto difficile così...

Sarà un Natale strano. Bello. Nostalgico. Affrettato. Pieno.
Non so se torno sul blog entro Natale, o entro l'anno nuovo.
Così ho pensato di scrivere adesso, quelle poche, semplici, rituali parole...

UN BACIO DI BUON NATALE, DI CUORE, A TUTTI VOI CHE DI QUI PASSATE!

E DUE BACI DI FELICE ANNO NUOVO!!

Con l'affetto di sempre.. carpina



sabato 3 dicembre 2011

Me and the internet

Cosa mi succede non lo so.
Non navigo...
Non scarico le e-mail...
Ho quasi scordato la mia password di twitter..
Non scrivo sul blog da.....
è come se fossi bloccata.

..Sto pensando di aprirmi pure io l'account di fb...