E che questi dodici mesi passati senza passare di qua, sono stati trecentosessantacinque giorni intensi, carichi di meraviglia e scoperta - scelte, crescite.
C'é chi ha compiuto 8 anni, chi 5, chi 35, e chi 41. Cresciamo. Invecchiamo. Sono la stessa cosa alla fine dei conti.
Ma.
C'é una grandiosa novitá!
Aspettiamo.
Aspettiamo il nostro terzo bebé. A giorni.
In realtá questa volta pare sará una cucciola. Che si chiamerá E.
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E. scalcia come una puledrina impazzita nel mio ventre, e ci fa affiorare sorrisi e sospiri carichi di attesa. Che proprio non vediamo l'ora di conoscerla.
La immaginiamo forte e coraggiosa, ansiosa di conoscerci e di entrare fisicamente a far parte della nostra famiglia - nuovo paio di occhi in cui perdersi,
nuovo profumo in cui annegare,
nuova voce da imprimersi nel cuore.
E non voglio tediarvi con la nostalgia di questa mia ultima gravidanza, dolcissima e tondissima attesa.
Non sono mancate tristezze infinite. E lacrime. Nostalgie per quel che non c'é piú. Ma il Cielo é grande, e le stelle rassicuranti, la Terra continua a girare, il sole a sorgere e il vento a soffiare tra i rami degli alberi e nei nostri capelli.
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Sí, ho perso anche mio padre.
Meno di due mesi fa. Perso. Come se lo avessi in tasca e mi fosse caduto. In realtá é sempre qui con me. Ora forse piú di prima. Ma quando lo sogno, il nostro rapporto é esattamente come lo era nella realtá, un pó arrabbiato, un pó una lotta.
Ci scontriamo come facevamo prima che stesse male. E anche se avevamo un rapporto non idilliaco, nei miei sogni é proprio lí che torno.
Forse perché in realtá non conosco altro modo per interagire con lui.
E' andata cosí.
Poteva andare peggio. Sono riuscita a volare a casa per essere con lui, nella casa in cui sono nata, insieme a tutte le mie sorelle, mio fratello, per dirgli addio per sempre.
E questo ha significato tanto.
E rieccomi. Qui.
In attesa dell'Agosto piú bello e tumultuoso della Vita.