mercoledì 22 settembre 2010

Il problema di vestirsi decentemente* con X chili in più

*dicasi decentemente, qualsiasi modalità di vestire ci faccia sentire a nostro agio.

Aria d'autunno.
Sulla scia di quel che trovo in altri blog, mi sono data del tu col mio guardaroba.
Non è stato un bello spettacolo. E' incredibile quanto precisi siano i miei occhi nell'individuare in quella marmaglia di roba, tutto quello che mi può ancora andare. Poco, molto poco.

Vogliamo parlare delle maglie?
I pantaloni sono più onesti, non salgono neppure.
Ma le maglie no - entrano - ti fanno illudere - sono subdole - perchè poi ti guardi, e ci impieghi un secondo e mezzo a togliertele e scaraventarle sulla testata del letto (ovvero, il più lontano possibile) - ma la visione di come quella maglia ti sta (e ti stava) ti perseguita per le ore successive, spingendoti ad aprire il frigo in cerca della nutella fatta in casa (e vorresti mandare a quel paese il Bimby e la sua ricetta maledetta) - ad aprire la credenza dei biscotti, fartene una scorpacciata e poi dimenticarla, salvo poi ricordarla d'improvviso (insieme a tutte le altre scorpacciate) quando finalmente ti fai coraggio, e tiri giù la pesapersone, e vedi che le scorpacciate dimenticate, sono in realtà tutte lì, in quei CINQUE CHILI CHE HAI PRESO DA QUANDO HAI PARTORITO.

Oh sì, io allatto.
Sarà per questo che tento in tutti i modi di diventare taglia MUCCA?


Così, sabato, mi sono regalata un'oretta di shopping PER ME.
Sono uscita di casa pensando a un paio di met basic, da abbinare a quasi tutto - e sono stata fortunata, li ho trovati quasi subito.. a sigaretta, un bel lavaggio blu scuro - ovviamente a bassa vita, ecchettelodicoaffà, se sopra mi metto qualcosa di aderente mi si spacca lo specchio. ç_ç

così ho dato un'occhiata a un outlet piccolino che hanno aperto di recente, e ho trovato due girocollo a manica lunga, e due felpe molto colorate, molto molto coprenti, ma necessarie...

C'era un vestitino.. ohh un vestitino stampato anni settanta, sui toni del marrone (my favourite colour specialmente in autunno).... l'ho provato.. mi sono spaventata, e mi sono ricordata un paio di battute scambiate con caia, lo scorso anno.. quando io dicevo (incinta con la bella pancetta in evidenza) che indossavo felicemente 'vestitino e stivali', e lei mi diceva che quello era un periodo in cui il look era tabù (lei aveva partorito a giugno). Mi è scesa la lacrimuccia.

L'analisi del contenuto del mio armadio non è ancora terminata.
Prevedo una strage.

domenica 19 settembre 2010

Vorrei.. illuminarmi d'immenso

voglio.
l'erbavoglio.
tante cose.
tutte insieme.
e niente.
d'improvviso.

vado a letto, sapendo che di lì a poco uno strillino mi farà sollevare dal letto, e girare la testa, e mancare la voglia di accendere la lucetta della notte (dormo al buio più completo - non capisco quei film in cui l'unica protezione contro la luce mattutina, è costituita da tende.. io le tapparelle le abbasso al completo..), tale che sono più maldestra della norma, che già normalmente non sono il ritratto della leggiadrìa, figurarsi al buio.
mi rimetto a letto sperando, sperando, ma ben sapendo.
e infatti. Uèèè.
ma che ore saranno? bò.. a volte non sono neppure le due, a volte sono quasi le sei - fare una media lo trovo ingiusto, nonchè riduttivo: a volte sono fortunata, altre no, o magari meno.

vado a letto e nel dormiveglia mi accorgo di pensare a cose assurde, per conciliare il sonno. più che pensieri assurdi sono ricordi strani, e inizi di post, che poi ovviamente scordo nel sonno. i ricordi, queste minuscole istantanee che mi si parano davanti senza preavviso alcuno..
il fiocco azzurro delle elementari. insomma, fiocco.. era un nastro, che infiocchettavo, ma che non stava mai su bene - le foto dimostrano. ero più felice quando lo 'dimenticavo' e mi sentivo un medico, col grembiule bianco - il mio preferito era con l'abbottonatura sul davanti, quindi molto simile a un camice.
il nastro era riposto nel portalavoro, col suo odore di legno che viene da lontano, vissuto, e che oggi non esiste più. il portalavoro (o porta cucito) di legno scuro troneggiava al centro della scrivania che ancor oggi è nella cucina di quella casa. nel portalavoro ci trovavi le spolette di filo colorato, gli aghi, il gesso per la stoffa, gli spilli, le spille da balia, i bottoni solitari e le famiglie di bottoni, tenuti insieme da un filo... insieme a gomme, temperamatite, ferma campione, graffette, e, appunto, il mio nastro.

le elementari.. che periodo.. mi viene in mente il libro degli esercizi. ma non il libro della scuola. il libro dell'enciclopedia. i miei genitori hanno speso ogni mese parte dell'esiguo stipendio, per riempire di enciclopedie il nostro salotto e la libreria di marmo della cameretta. tra le tante (a memoria almeno tre raccolte) ne acquistarono una beige (non ne ricordo il nome, ma la prossima volta che vado da mio padre, giuro che la guardo). tra tutti i libri di tutti gli argomenti possibili, ce n'era uno di esercizi proprio per la mia età.. matematica e gli insiemi, italiano e le domande a trabocchetto.. ricordo che ero super-brava. ma li facevo di nascosto da mia madre. lei non voleva li facessi, perchè 'rovinavo il libro'. che tristezza sapere che non potevo mostrare a lei, i miei successi su quel libro...

e poi la pioggia nella terrazza della mia infanzia.
ricordo che mia madre, quando pioveva, in estate, sistemava in terrazza le sedie della cucina, proprio sotto la pioggia, a testa in giù, di modo che l'acqua ne bagnasse le gambe. il motivo? far ingrossare il legno, e rendere le sedie più stabili, almeno momentaneamente. tornassi indietro farei una foto alle sedie a gambe all'aria, che prendono acqua e non sanno perchè.
l'odore della pioggia mi ha sempre inebriato.
e l'odore del legno bagnato lo trovo particolarmente sensuale...

sempre pioggia. un pomeriggio della mia preadolescenza, in terrazza piove, piove leggero.
guardo la pioggia, i vetri, voglio uscire, uscire in terrazza, ma ho le maniche corte.. e poi.. scendo, vado a prendere un maglione di lana grossa, lo indosso, e corro, corro su, esco, guardo il cielo, e chiudo gli occhi, sento la pioggia che mi bagna il viso, il maglione. spalanco le braccia, sento il fresco penetrare il maglione, l'acqua che si insinua piano piano nella trama e che mi bacia la pelle...



sabato 11 settembre 2010

Funny Ivan's Sentences

Solo un saggio tratto da qualche momento della sua giornata... :)

mamma, facciamo che io sono un cane abbaiante? pèffinta però!!

mamma, Matti non gattona bene, non fa miaaaaao miaaaaao..

mamma, però: facciamo che tu dicevi ohhh che cavallo galoppante! ok? però non adesso, quando galoppo, ok?

mamma, ti dico una cosa: però, mm io stavo colorando, eh? quindi ero stanco, eh? quindi, io, stavo dommendo. Eh!

mamma, pelò! Posso sendere giù a un bimbo? Che se no, io non ho neppure un bimb' pè giocare! Pecchè mamma?

maaamma, posso vedele un cattone? Eddààài, solo uno! Ok? Eh? Ok mamma????? Pelòò ieri tu avevi detto che io uno lo potevo guaddare, però io non l'ho guaddato. No, Quello dej animali non è un cattone.. Posso vedere l'ègalaciale? Oppure Caas.. O tinkilallapo.. Eddàài mammaaa!!

mamma, è pronta la pasta? sento l'odore!! mmm che pofumo!! mamma, mi fai assaggiare? a me piace dura!! no, anche cruda a me mi piace però mamma!! mmmm che bontà!

papà.. io sto pepalando la ciambella americana.. se vuoi a venire a vedere la ciambella 'mericana.. vieni, ok?

mamma, questo è il fucile, ok? vedi? ha il click per 'parare. Mamma, no, non è il pesso dell'appirapovvere, ok? E' il mio fucile. E io ti pparo!! bang bang! Pèffinta però, mamma.. no, mamma, nò pianjere.. Vedi, non c'è i foco!!

giovedì 9 settembre 2010

Titolo, Titolo, Titolo.. Bò

Ehi, sono qui, sono sempre stata qui, solo che magari sono 'nascosta'.
Mi nascondo dietro i libri, le cose da fare, le scuse dei bimbi, ma la verità è che non sapevo cosa scrivere. Non che ora lo sappia, a dirla tutta.
Solo che mi sono stancata di entrare nel mio blog (che ho come web page di apertura) e trovarci 'Il tempo scorre. All'indietro' - a furia di leggerlo quel titolo, una si impressiona, anche.

Suvvia, aggiorniamoci un pò :)
Mattìa (faccetta soffice, causa paradisiaca consistenza della sua ciccettina) è nel pieno del divezzamento, siamo ormai alla fase del 'mangio tutta la pappa che mi prepari', da una decina di giorni, e speriamo continui così.
Dal punto di vista motorio, si mette a quattro zampe e si dondola avanti e indietro, senza muoversi da dove si trova, poi si spatascia per terra stile 'tartaruga' e striscia e si rotola fin dove vuole.
Ivan, era uguale.
Ecco, i confronti, parliamone: sono sani? normali? doverosi? assolutamente sconvenienti?
Io non avevo questo tipo di esperienza, essendo da poco diventata mamma di due bimbi - prima, insomma, non avevo materiale con cui fare i confronti, e quelli fatti dagli altri non mi toccavano il cuore, e anzi mi facevano solo innervosire.

Ma ora - oggi - qualsiasi cosa faccia Mattìa, la mia mente va a Ivan (faceva anche lui così?), quasi a indagare che le cose vanno come devono andare, se e solo se, sono già successe con Ivan.
Qualcuno mi fa notare qualcosa di Mattìa (è magrolino - è vispo - è serio - è sorrisone - è solleticoso), e io subito, quasi a giustificare Mattìa, dico 'sììì, anche Ivan era/faceva così'.

Non che me lo inventi, il fatto è che si somigliano tanto tanto, e non solo fisicamente, ma anche dal punto di vista del caratterino niente male.. ma mi detesto quando mi parlano di Mattìa e io ci metto Ivan in mezzo. E non Ivan di oggi, no, Ivan di tre anni fa!
Bò, passerà.. spero.

Ivan - dopo aver pericolosamente vissuto due mesi interi, ventiquattro ore al giorno con mamma e fratellino (il papà ha lavorato eccezion fatta per la prima settimana di luglio e la prima di agosto), dal primo settembre, Ivan ha ripreso l'asilo. O l'asilo ha ripreso Ivan.
Ora non smette un attimo di parlare e se tu, mentre lui chicchiera, gli chiedi di aspettare un attimo, di tacere un attimo, lui calmo calmo ti dice 'mamma, ti dico una cosa..' e continua, imperterrito, a blaterare sullo Spazio (mamma, la sera c'è lo Spacio nè Cielo, lo sai??), sulle chitarre elettriche (di Jimmi enrix magari), sulle bbatterie, sui cattoni, eccetera. Ormai si sveste e riveste orgogliosamente da solo.
Stamattina ha visto le prime foglie sull'erba di una aiuola, e mi ha detto 'mamma, ci sono le foglie pè terra, tra poco è Autunno' - e il mio cuore esultava, insieme al suo tono entusiasta.

Carpina - dopo aver pericolosamente vissuto due mesi interi, ventiquattro ore al giorno con i due pargoli dei figli, finalmente dal primo settembre ha qualche ora d'aria al mattino, e durante il riposino di Mattia, sente il silenzio invadere lo spazio tempo intorno a sè, ed è grata di un tal lusso.
Ciononostante a guardarla sembra un pò una pezza.
Il fatto è che non è dimagrita, e non si vuole pesare, perchè non vuole scoprire che magari è pure ingrassata.
Ora, sì, lo sa, ha molti chili in più, per la nobilissima causa della maternità, e allattamento.
Ma, sono solo scuse. Nobili, ma sempre scuse.
Il risultato non cambia.
I chili sono uguali.
E anche la deprescion. Simpaticamente deprescion.
However, stasera una parrucchiera verrà a casa sua a tingerle i capelli, per farle provare l'ebrezza di spendere meno della metà di quanto si spende andando al salone, nonchè meno della metà del tempo.
E speriamo (forza, tutti insieme, sperate anche voi!) che già da stasera, dopo il colore, ella si senta un'altra carpina, chè, così come sta in questi giorni, non si piace proprio.

Libri
Ho ri-letto la Allende. Paula. La casa degli spiriti. D'Amore e Ombra. Eva Luna.
Maritosgainz guardava e soffriva, e io non capivo perchè. Poi, mi ha svelato l'arcano.
(Respira. Inspira. Espira. Inspira. Espira. Piano. Piano.)

Maritosgainz. Ritiene. I libri. Della. Allende.
......................LETTERATURA DI SERIE B.
------- (inorridiamo tutti insieme a questa definizione, please)

Abbiamo sfiorato la catastrofe.

Ora, io posso capire, la differenza di gusti letterari, dato che maritosgainz ama la letteratura americana, (Frasi brevi. Concetti profondi, ma striminziti. Descrizioni monche.) che è proprio l'opposto della copiosità di parole, aggettivi, e complementi della Allende: ma da qui a chiamarla (sorridendo) 'letteratura di serie B' ce ne passa!!!

E così ha pensato di rifocillare la nostra libreria con un libro pulp (non avevo mai letto pulp) e si è presentato con Ammaniti, e un bellissimo COME DIO COMANDA.
Bè, non è proprio il mio genere, ma a maggior ragione, se è piaciuto a me che non amo questo genere di storie così forti, vuol dire che è proprio ben scritto!
Al contrario di LE COSE FONDAMENTALI di Tiziano Scarpa. Una lungaggine di cui mi è piaciuta solo la fine, anche perchè ERA la fine.
Cosa hanno in comune questi due libri, oltre al fatto che me li ha regalati Maritosgainz e io li ho letti in Agosto duemiladieci?
In entrambi c'è l'immagine del pollo nel cellophane, come comparatore di due cose diverse.
Strano,no??

Scappo - Mattìa si è destato.
A presto!!