Ieri, gita in quel di Lecce.
Carpina e maritosgainz non ci erano mai stati prima, si narrava di viaggio in macchina interminabile e tanto gli bastava per scartare a priori tale destinazione, da quando erano diventati genitori-non-bravi-a-gestire-cuccioli-in-auto.
E, prima di diventare genitori, per i loro viaggi, guardavano sempre a Centro Italia, mai a Sud.
Ieri però, hanno scoperto che ci si impiegano solo due ore e un quarto, da casa, al parcheggio leccese, fuori dal parco cittadino, all'ombra profumosa dei cespugli fioriti che circondano tale parco.
Luce, profumo di mare lontano, vento simpatico, strade del centro storico silenziose e ben disegnate, e parco a misura d'uomo, hanno accompagnato il pomeriggio, dopo il pranzo da Guido, e il gelato, e il pasticciotto tiepido.
Un paio di scatti in una macchina per le fototessera, venuti fuori per caso, perchè carpina non ha (ancora) capito come avrebbe dovuto fare per avere una semplice foto tessera, e soprattutto quanto costava, quindi ha fatto prima una foto da sola, sorridente come una che finalmente si può rifare la carta d'identità scaduta da tanto, e poi, col credito residuo, una foto con tanto di cornice bucolica, con il ciiis di Ivan accanto al proprio viso.
Il viaggio di andata, dai cui finestrini si vedeva scorrere via la Puglia (il vero uliveto d'Italia, altrochè Toscana!) è stato brutalmente rabbuiato da una frase di maritosgainz, buttata lì, e che ha trovato carpina saltellare con gli occhi tra i verdi campi puntellati di rossi papaveri, e i nodosi alberi d'ulivo stagliati contro il cielo azzurro di luce, e bianco di nuvole.
Maritosgainz ha improvvisamente detto, col classico tono che preannuncia una imminente catastrofe apocalittica: 'carpina, senti.. io.. preferirei che i nostri figli non facessero il catechismo. Io non voglio che crescano oppressi. Stiamo facendo un buon lavoro con Ivan, e vorrei continuasse così, libero, socievole, allegro, intelligente, curioso e senza stupide paure.'
Carpina, al solito, ammutolisce. Quando si tratta di parlare di queste cose, non sa proprio che dire. Si intristisce e si sente mortalmente stupida, perchè non ha idee chiare al riguardo, nè tantomeno alternative.
Carpina invidia tanto maritosgainz, e le sue idee piantate così saldamente nel cuore.
Secondo carpina, semplicemente, i cuccioli dovrebbero fare lo stesso percorso che hanno fatto lei e maritosgainz. E loro, genitori, dovrebbero aiutarli a vivere la cosa serenamente, senza 'opprimerli'.
Il fatto è che la religione di carpina è un casino. Un casino enorme.
Come si dice, la politica agli uomini, la religione alle donne: bè, il padre di carpina era un sindacalista, e la madre cristiana, sì, ma non cattolica.
Carpina non sa neppure come si chiamasse la sua religione.. protestante? Evangelica? Bò. Sa con certezza che sua madre, in gioventù, aveva avuto diverse discussioni con la nonna, cattolica fino al midollo, e alla fine si era arresa, era iscritta anche a un gruppo di preghiera, ma non è che Carpina l'abbia mai vista mettere la Messa tra le priorità domenicali.
Al massimo in chiesa una sera a settimana per pregare. Ma questo nell'ultimo periodo.
Poi, certo, tra le canzoni canticchiate dalla mamma, ce n'erano tante da Chiesa. E la vetrina della cucina era invasa di foglietti religiosi, canzonette, preghiere. E l'unico libro che sua madre abbia mai letto è la Bibbia. E la domenica mattina dell'infanzia di carpina, era dedicata alla doccia, shampoo, abiti buoni e Chiesa. E al ritorno: 'cosa diceva il vangelo di oggi?'
Ecco, più che una religione, a carpina la Chiesa pareva una scuola.
Una scuola dove imparare cosa, lei non l'ha ancora capito.
Ma era la sua scuola della domenica.
E Carpina ci teneva ad essere la prima della classe.
E si è quindi cresimata. Senza neppure capire cosa fosse esattamente.
La cresima era il diploma.
Non aveva voluto frequentare poi l'università, proprio come nella scuola vera.
Al di fuori della Messa domenicale, non c'era traccia di Dio, Gesù, la Madonna.
E così Carpina li ha sempre vissuti (Chiesa e Vita) come due ambiti distinti, staccati.
Però non dimentica la pace interiore che l'ha colta una sera, nella chiesa gremita e silenziosa, dove ognuno pregava per conto proprio, durante l'adorazione.
Pregava anche lei, anche se non coi termini corretti.
E pensava sarebbe stato così bello credere a Qualcuno lassù, che ci seguisse, amasse e aggiustasse quaggiù. Automaticamente, però, credendoci, si sarebbe sentita autorizzata a dirgliene quattro, per qualche cosa di assolutamente doloroso, che era capitato nella propria vita. Troppe perdite, per credere che abbiano un senso, un filo logico, un disegno più grande.
Vedo la chiesa impartita ai piccoli, come il grembiulino scolastico.
Qualcosa che copre la nostra essenza. Limita i movimenti. Rende tutti uguali. Con la scusa di restar puliti.
Carpina sa che tra qualche anno, arriverà il catechismo. La confessione. La comunione. E gli amichetti che dicono così. E noi che non andiamo alla Messa la domenica. E le processioni. E le feste di parrocchia. E gli Auguri a Natale, a Pasqua, all'onomastico. E il pesce di venerdì, non la carne.
Ma, vorrebbe stare ancora qualche anno senza pensarci.
Qualcosa, le verrà in mente, al momento opportuno. Forse.